mercoledì 31 gennaio 2018

Recensione: Il ritorno della Bestia

Titolo: Il ritorno della Bestia
Autore: Richard Laymon
Traduttore: Paolo Di Orazio
Editore: Independent Legions Publishing
Illustrazione di copertina: Giampaolo Frizzi
Revisione: Alessandro Manzetti
Proofreading: Miriam Mastrovito
Pagine: 320
Prezzo eBook: 4,99
Prezzo cartaceo: 18,71
Disponibile su Amazon



Descrizione:
Prima edizione Italiana del romanzo 'The Beast House' (1986)
Sono trascorsi cinque anni da quando Tyler e Dan si sono lasciati, ma lei non l’ha dimenticato. Colta da un impeto di nostalgia, decide di recarsi con l’amica Nora a Malcasa Point, dove l’uomo si è trasferito, nella speranza di rintracciarlo.
Intanto, lo scrittore horror Gorman Hardy, alla ricerca di materiale per il suo prossimo bestseller, parte con il socio Brian Blake per la stessa cittadina, al fine di indagare sul mistero che ammanta la macabra attrazione turistica del posto.

Ed è proprio lì che le strade dei protagonisti si incontrano, nella Casa della Bestia, un tempo teatro di orrendi delitti attribuiti a un essere mostruoso, ora trasformata in un museo. Nient’altro che un inutile monumento agli orrori del passato? O una scaltra trovata pubblicitaria? Molti pensano che sia così, ma qualcuno è convinto del contrario e sostiene che l’incubo non rimarrà solo un ricordo perché la bestia è in agguato e si appresta a colpire ancora.

La recensione di Miriam:
Nella vita si inseguono obiettivi diversi, ma a volte può capitare che, inaspettatamente, conducano a una stessa meta.
Lo scrittore Gorman Hardy, desideroso di replicare il successo raggiunto con il suo bestseller Horror at Black River Falls, dopo aver ricevuto la lettera di una sconosciuta che sostiene di essere in possesso di un documento che potrebbe interessargli, parte con il suo socio Brian Blake a caccia di una nuova sensazionale storia da raccontare.
Tyler, invece, è una comune libraia che sogna l’amore. Dopo aver rotto con il ragazzo, Dan, non ha più provato interesse per nessuno e non è riuscita a dimenticarlo. A distanza di cinque anni, convinta di aver commesso un errore, spera di essere ancora in tempo per rimediare e, incoraggiata dall’amica Nora, decide di andare a cercarlo nella cittadina in cui si è traferito. Lungo la strada, le due ragazze si imbattono in una coppia di ex Marines, Abe e Jack, che dopo averle soccorse in un momento di difficoltà scelgono di unirsi alla compagnia.
Sebbene spinti da motivazioni diverse, i protagonisti finiscono per ritrovarsi tutti a Malcasa Point. Ciò che cercano sembra attrarli verso un unico luogo: la Casa delle Bestia, in passato teatro di orrendi delitti, ora trasformato in un macabro museo.
Un tour raccapricciante, ma che potrebbe essere nulla più che un’astuta trovata pubblicitaria, è l’originale idea da cui Laymon prende spunto per tessere un incubo coi fiocchi.
L’arrivo di Hardy in città, e l’avvio delle sue ricerche sulla casa, coincide, infatti, con il verificarsi di misteriose sparizioni. Una pura casualità o la bestia non è solo una leggenda?
Sfruttando tutti gli elementi che alimentano la tensione, dalle atmosfere tetre ai colpi di scena, senza escludere le scene splatter, l’autore ci offre una storia in grado di intrattenerci facendoci correre i brividi lungo la schiena. Riesce a sorprenderci con svolte mai scontate e soluzioni inattese  ̶  uno dei maggiori punti di forza del romanzo sta proprio nell’imprevedibilità della sua evoluzione  ̶  e nello stesso tempo ci consente di immedesimarci nei diversi personaggi grazie alla loro caratterizzazione approfondita. Nel canovaccio horror si inseriscono a pieno titolo le emozioni, e il background dei protagonisti gioca un ruolo fondamentale. La paura impera, com’è giusto che sia, ma non è solo questo che si prova leggendo. Fra le pagine trova spazio una bellissima storia d’amore che si inserisce con straordinaria naturalezza nell’insolito contesto.
La Casa della Bestia è un luogo di morte, sfidarlo significa avvicinarsi alla fine, sentirne l’odore e toccarla con mano. La voglia di innamorarsi e la pulsione erotica  ̶  che come in tutte le opere di Laymon anche qui è fortissima e si esprime attraverso descrizioni esplicite  ̶  si configura come la reazione spontanea alla paura di morire. È l’istinto di sopravvivenza che cerca di affermarsi quando sopravvivere sembra impossibile.
Chiaramente non è questa l’unica risposta, gli attori di questa avventura hanno personalità molto diverse fra loro e di conseguenza non si pongono tutti nello stesso modo nei confronti della realtà che li circonda. Da questo punto di vista, rappresentano una campione variegato, e anche per questo realistico, di umanità.
Se Tyler all’inseguimento della vecchia fiamma, incarna la ragazza sognatrice e fragile, Nora che le fa da spalla e la sostiene sempre, rappresenta la donna più sicura di sé, desiderosa di avventura e pronta a rischiare, nella consapevolezza che senza osare non si può sperare nel brivido. Mentre la prima, a tratti, sembra lasciarsi schiacciare dagli avvenimenti e cedere, la seconda rivela un forte senso pratico. Abe affronta tutto con coraggio e profondo senso di giustizia, non si accontenta di sfangarla, ma si preoccupa degli altri e punta a riscattare chi ha subito un oltraggio. Jack, invece, è più attaccato agli aspetti materiali, da ogni situazione cerca di trarre non solo il meglio ma anche un possibile tornaconto personale.
A loro si contrappone Gorman Hardy, con la sua avidità e il suo cinismo. Soldi e successo, per lui, sono tutto ciò che conta e non c’è nulla che possa fermarlo quando sente di poterli ottenere.
Fra tutti loro, quasi fosse un elemento a sé, si staglia poi Captain Frank, il personaggio più enigmatico e più pittoresco fra tutti. Considerato un po’ il pazzo del villaggio, è forse più lucido di chiunque altro e, probabilmente, non sono solo favole quelle che racconta.
Riprendendo elementi tipici del genere  ̶  come il mostro, la casa infestata, le leggende che prendono vita   ̶   ma rielaborandoli in modo originale e, a volte anti convenzionale, Il ritorno della Bestia si afferma come un romanzo classico e innovativo allo stesso tempo; sorprendentemente attuale, anche nell’idea del museo degli orrori che, pur nella sua bizzarria, rispecchia benissimo la tendenza voyeuristica della società odierna, la sua attenzione morbosa per il dettaglio macabro, o la smania di spettacolarizzare e monetizzare tutto, morte inclusa.












lunedì 29 gennaio 2018

Review Party: Il monastero dei delitti di Claudio Aita

Buongiorno cari follower,
benvenuti al Review Party dedicato a Il monastero dei delitti di Claudio Aita (Newton Compton), un intrigante thriller storico che collega i delitti del Mostro di Firenze a un antico manoscritto.

Titolo: Il monastero dei delitti
Autore: Claudio Aita
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 7,43

Descrizione:
Geremia Solaris è allo sbando: un tempo studioso e uomo brillante, dopo disillusioni e fallimenti, a cinquant’anni si ritrova senza soldi, ambizioni e interesse per il suo lavoro, e con una bottiglia di Chianti per amica. La sua vita, però, è destinata a cambiare radicalmente quando riceve un’inquietante e-mail da un suo ex professore. In allegato c’è un misterioso manoscritto, che l’anziano docente chiede a Geremia di decriptare. Geremia, riscosso dal torpore e vinto dalla curiosità, si mette all’opera, ritrovandosi invischiato in un meccanismo che non riesce a comprendere fino in fondo. E quando in un secondo, sibillino messaggio il professore gli chiede di vederlo, ha la drammatica conferma di essere entrato in un labirinto di pericoli da cui è difficile uscire: un filo sottile si dipana e ricollega la Firenze medioevale a quella dei nostri giorni, e le orribili morti di secoli or sono sembrano allinearsi ai delitti che hanno terrorizzato la città e le sue campagne negli anni Ottanta. Riuscirà Solaris, seguendo il rivolo di sangue che attraversa il tempo e la Storia, a sopravvivere al Male?

La recensione di Miriam:
I delitti del Mostro di Firenze e un antico manoscritto: a un primo impatto sembrano due elementi inconciliabili, che mai potrebbero avere qualcosa in comune, eppure il romanzo di cui vi parlo oggi si muove su un filo immaginario che li collega svelando verità inimmaginabili.
Si parte da Firenze, ai giorni nostri. Geremia Solaris, studioso, esperto di linguistica e decriptazione di codici, riceve un’e-mail da un suo vecchio docente universitario che gli invia la copia di un vecchio testo e gli chiede aiuto per decifrarlo. 
Geremia attraversa un periodo critico della sua vita, rimasto vedovo si è lasciato andare e pare aver perso qualsiasi interesse per il mondo che lo circonda. Giunto alla soglia dei cinquant’anni, si sente ormai finito e trascorre le sue giornate affogando i dolori nell’alcol. Inizialmente accoglie la richiesta del professore più che altro per cortesia, senza avere intenzione di impegnarsi più di tanto nell’impresa, che non lo interessa affatto. Il suo atteggiamento, però cambia, quando l’uomo non si presenta all’appuntamento convenuto per discutere personalmente del libro e Geremia apprende che è morto in uno strano incidente, proprio mentre era diretto a casa sua. Il mistero s’infittisce quando scopre che il manoscritto originale e il computer del professore sono svaniti nel nulla.
Che la sua morte non sia casuale? Che sia legata in qualche modo al vecchio libro e ai segreti nascosti fra le sue pagine?
Il pallido sospetto si trasforma in certezza quando un prete, dai modi poco ortodossi, avvicina Geremia avvalorando i suoi dubbi e mettendolo in guardia da un imminente pericolo. Il religioso in questione è padre Gualberto, ex poliziotto che, prima di prendere i voti, ha fatto parte della squadra investigativa che indagava sui delitti del Mostro di Firenze. È lui a suggerire a Solaris l’idea che vi sia un collegamento fra questi ultimi e l’enigmatico manoscritto; decriptarlo è l’unico modo per far luce sulla vicenda… o quanto meno per avvicinarsi alla soluzione del mistero.
Insolito, per certi versi ardito, il thriller storico orchestrato da Aita getta un ponte fra il controverso caso che negli anni Ottanta ha sconvolto Firenze e una serie di altri crimini che si collocano nel medioevo.  Guidandoci lungo un percorso, intricato e audace, ipotizza che vi sia un unico disegno alla base dei delitti presi in esame e nel mostrarcelo ci fornisce anche la sua chiave interpretativa degli omicidi attribuiti al Mostro, sollevando un interrogativo scottante: il caso può davvero ritenersi risolto o c’è qualcosa che continua a sfuggire perché qualcuno si è adoperato affinché la verità non venisse fuori?
Quello su cui ci sospinge è un terreno in cui fiction e realtà si intrecciano per cui le certezze assolute cedono il passo alle speculazioni, tuttavia ogni ipotesi si fonda su consistenti basi documentali. Nell’insieme il romanzo è avvincente, non solo perché ci propone un intrigante giallo da risolvere ma perché ripercorre pagine di cronaca e di storia molto interessanti. Alcuni passi contenenti riferimenti a momenti salienti e dettagli riguardanti le indagini sul Mostro di Firenze possono rallentare un po’ la lettura se non si conoscono, o non si ricordano bene, tutti gli accadimenti, perché non sempre sono supportati da una completa ricostruzione, presupponendo che il lettore sia già informato dei fatti. Nonostante ciò, si riesce comunque a seguire il filo narrativo che, partendo dal presente, si muove a ritroso nel tempo fino a scavare negli orribili misfatti della Santa Inquisizione, per poi sfociare nel campo dei complotti e delle sette segrete. L’idea che pian piano prende forma è che dietro la lunga serie di omicidi analizzati  ̶  tanto quelli degli anni Ottanta quanto quelli del trecento  ̶  non vi siano dei semplici assassini ma organizzazioni che, restando salde nei secoli, perpetuano l’eterna lotta fra bene e male.
Un’ipotesi che può apparire fantasiosa ma che conserva comunque un contatto con la realtà nel momento in cui ci induce a riflettere su una verità incontestabile: vi sono casi che restano irrisolti perché non sempre chi ha il compito di indagare ha interesse a far emergere la verità; a volte chi si erge a paladino del bene e della giustizia persegue i suoi scopi adottando mezzi discutibili, macchiandosi di atti peggiori di quelli imputabili ai presunti colpevoli.



venerdì 26 gennaio 2018

Anteprima: Al servizio di Adolf Hitler di V.S. Alexander

Titolo: Al servizio di Adolf Hitler
Autore: V.S. Alexander
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo ebook: 4,99
Prezzo cartaceo: 7,43

Descrizione:
La storia mai raccontata dell'assaggiatrice del Führer
All’inizio del 1943 i genitori di Magda Ritter inviano la loro figlia presso alcuni parenti in Baviera, sperando di tenerla al sicuro dalle bombe alleate che piovono su Berlino. Dalle giovani donne tedesche, in tempi così duri, ci si aspetta che facciano il loro dovere lavorando per il Reich e sposandosi per dare alla patria figli forti e in salute. Assegnata al rifugio di montagna di Hitler, solo dopo settimane di addestramento Martha scopre ciò che dovrà fare: sarà una delle giovani donne che assaggiano il cibo del Führer, offrendo la propria vita per evitargli di essere avvelenato. Così sperduto tra le montagne, il rifugio sembra lontanissimo dalla cruda realtà della guerra. Ma Magda, nonostante abbia cominciato ad abituarsi a quella pericolosa occupazione, non può fare a meno di accorgersi delle atrocità del Reich e si trova sempre più invischiata in intrighi che metteranno alla prova la sua lealtà. In gioco ci sono la salvezza, la libertà e la vendetta.

L'autore:
V.S. Alexanderè un appassionato studioso di storia con un forte interesse per la musica e per le arti visive. Nella scrittura subisce l’influenza di Shirley Jackson, Oscar Wilde, Daphne du Maurier e di tutti i romanzi delle sorelle Brontë. Al servizio di Adolf Hitler è il suo primo romanzo pubblicato con la Newton Compton. Attualmente vive in Florida.

giovedì 25 gennaio 2018

Anteprima: So tutto di te di Clare Mackintosh

Titolo: So tutto di te
Autrice: Clare Mackintosh
Editore: DeA Planeta
Pagine: 448
Prezzo: 17,00

Descrizione: 
È il solito viso stanco quello che Zoe Walker, madre quarantenne e divorziata di due figli, intravede riflesso nel finestrino del treno che la sta riportando a casa. È un venerdì come tanti e, dopo un’intera settimana trascorsa ad assecondare un capo difficile, tutto ciò che desidera è accoccolarsi tra le braccia del nuovo compagno, Simon. Ma mentre, impaziente e distratta, sfoglia una copia della London Gazette, la sua mano si blocca di colpo. Perché il volto di donna che pare fissarla da quelle pagine gualcite, un po’ fuori fuoco ma inconfondibile in mezzo alle immagini equivoche delle hotline a pagamento, altri non è che il suo. E se i famigliari insistono che debba trattarsi di un errore o di uno scherzo, lei non può fare a meno di restarne turbata, anche quando l’indirizzo web che accompagna la foto si rivela inesistente. Ma le brutte sorprese, per Zoe, sono appena cominciate. Ben presto, infatti, sullo stesso giornale appare la foto di una sconosciuta, corredata dalla solita scritta: findtheone.com. Pochi giorni e la poveretta viene ritrovata morta alla periferia di Londra, vittima di un killer senza nome. Nessuno, nelle forze dell’ordine o in famiglia, sembra disposto a credere che tra questo episodio e gli oscuri annunci della Gazette possa esistere un legame. Ma mentre il conto delle vittime sale inesorabile, il sospetto che quella di Zoe non sia semplice paranoia si fa strada nella mente dell’agente Swift, abile e impulsiva detective in cerca di riscatto. 

L'autrice:
Clare Mackintosh ha lasciato la professione di poliziotta per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Il suo romanzo d’esordio, Scritto sulla sabbia, ha dominato le classifiche internazionali per mesi, collocandola di diritto tra le nuove protagoniste del genere psychological suspanse. Tradotta e premiata in tutto il mondo, ha vinto tra l’altro il prestigioso Theakston Old Peculier Award, sbaragliando, tra tanti grandi nomi, anche JK Rowling. So tutto di te è il suo secondo, vendutissimo e acclamato romanzo.



sabato 20 gennaio 2018

Recensione: Il ragazzo invisibile. Seconda generazione

Titolo: Il ragazzo invisibile. Seconda generazione
Autori: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Editore: Salani
Pagine: 208
Prezzo: 14,90

Descrizione:
Dagli sceneggiatori dell’acclamata saga di Gabriele Salvatores, una storia appassionante che con le sue atmosfere dark sfida gli stereotipi del genere e rivela che l’impresa più difficile per un supereroe è essere normale.

Il ragazzo invisibile è cresciuto. Michele Silenzi ha sedici anni e qualcosa nel suo sguardo è cambiato. Da quando ha perso la mamma gli adulti non possono fare a meno di compatirlo, vive da solo con il cane Mario in una casa disordinatissima e, come se non bastasse, la sua amata Stella sta con un altro. Michele è arrabbiato con il mondo intero, con se stesso e, più di tutto, con la verità che non può raccontare: essere uno degli Speciali. Ma nella sua vita irrompe una ragazza altrettanto speciale, con un’esistenza non meno complicata della sua: la sorella Nataša. E con lei arriveranno altre sconvolgenti rivelazioni sul suo destino, che si intreccia pericolosamente con quello del crudele magnate russo Zavarov, proprietario di un gasdotto che sta per essere inaugurato in città. Da quel momento il mondo a cui era abituato, fatto di scuola, aperitivi, serie tv, si sovrappone a quello sotterraneo, inquietante e incredibile degli altri Speciali: Michele ha finalmente un piano, una missione. Ma nessuna missione è senza imprevisti e la parte più difficile per ‘Miša’ sarà confrontarsi con il suo lato più oscuro.

La recensione di Miriam:
Sequel de Il ragazzo invisibile, firmato dagli sceneggiatori dell’omonimo film diretto da Gabriele Salvatores, Il ragazzo invisibile. Seconda generazione torna a raccontarci di Michele, un adolescente all’apparenza comune, per niente bravo a scuola e impopolare fra i compagni, la cui vita è cambiata nel momento in cui ha scoperto di possedere il dono dell’invisibilità. Da ragazzino sfigato a supereroe: questo è il salto che il suo potere ha prodotto, anche se non ha comportato un miglioramento della sua condizione, anzi. La verità è che Michele è solo. Costretto a mantenere il silenzio sul suo superpotere, continua a essere un tipo anonimo agli occhi dei compagni; Stella, la ragazza di cui è innamorato, sta con un altro e, dopo aver perso la madre in un tragico incidente, gli è rimasto solo il cane Mario a fargli compagnia. Tutto cambia di nuovo, però, quando nella sua quotidianità, tornata monotona, fa irruzione Nataša, una ragazza speciale come lui  ̶  anche se il suo potere è diverso e consiste nella capacità di sprigionare fiamme dalle mani  ̶  che gli confida di essere sua sorella. Questa non è che la prima di una serie di rivelazioni shockanti riguardanti le sue origini e la sua famiglia. In questo episodio della saga, infatti, Michele farà numerose scoperte che lo riguardano e che non mancheranno di sorprendere anche il lettore. Il percorso di crescita e riscoperta di sé che lo accompagna si intreccia con le macchinazioni di un uomo pericoloso per l’intera umanità. Il suo nome è Igor Zavarov, è un magnate russo che sta per inaugurare un grande gasdotto in Italia ma che, dietro la rispettabile facciata imprenditoriale, nasconde loschi piani e orribili misteri.
Una nuova minaccia incombe sulla città ma soprattutto sugli Speciali che rischiano di essere trasformati in “macchine” al servizio di un gruppo di Normali che ambiscono a dominare il mondo.
Questa volta, Michele e i suoi simili dovranno lottare per difendere se stessi e la propria libertà. Si tratterà di una battaglia difficile, non solo perché gli avversari sono forti ma perché non sempre sono identificabili. Il pericolo può giungere da chi meno te lo aspetti e lui dovrà impararlo nel peggiore dei modi.
Dinamica, vivace e scandita da un ritmo cinematografico, la narrazione scorre all’insegna dell’azione e dei colpi di scena. La trama, di certo, non spicca per originalità, quella del ragazzo comune che si riscopre supereroe e, nel salvare il mondo, affronta un percorso di maturazione personale è una tematica abbondantemente sfruttata nei libri come sul grande schermo. Gli Speciali protagonisti della saga, inoltre, richiamano a gran voce i Fantastici 4: Nataša non può che ricordare la Torcia Umana, Roccia la Cosa, mentre lo stesso Michele sembra essere una versione maschile de la Donna invisibile. E le similitudini non si fermano qui, giacché anche gli altri superdotati strizzano l’occhio ai personaggi che strada facendo vanno a infoltire il gruppo originario concepito da Stan Lee. 
Nonostante ciò, la lettura si rivela ugualmente godibile e gli autori riescono a suscitare curiosità.
Interessante è poi il taglio young adult grazie al quale il romanzo si presta anche a una seconda chiave di lettura per cui la condizione di Michele, e dei suoi simili, ci spinge a riflettere su tematiche attuali quali la diversità, l’integrazione, l’importanza di accettarsi e di farsi accettare dagli altri. L’incredibile avventura del ragazzo invisibile non è che metafora dell’avventura di cui tutti siamo, o siamo stati, protagonisti e che consiste nel diventare adulti: passaggio tutt’altro che scontato o indolore. Crescere significa, infatti, allenarsi a fronteggiare gli ostacoli nel mondo fuori e il proprio lato oscuro, ma nondimeno imparare a riconoscere i veri valori, quelli per cui vale davvero la pena lottare. E Michele, nel suo mondo, si affermerà come supereroe non tanto nel momento in cui scoprirà di avere un potere straordinario ma quando sceglierà di impiegarlo per salvaguardare ciò che conta sul serio.

domenica 14 gennaio 2018

Anteprima: Pirro il distruttore di Angelo Berti

Titolo: Pirro il distruttore
Autore: Angelo Berti
Copertina: Francesco Saverio Ferrara
Curatore: Francesco La Manno
Editing: Annarita Guarnieri e Francesco La Manno
Grafica e impaginazione: Mala Spina
Editore: Italian Sword&Sorcery Books
Collana: Polifemo 1
Formato: digitale
Pagine: 220 circa
Prezzo: 4,99 euro

Descrizione:
Pirro è la Cascata di Fuoco che distruggerà le genti.
Benvoluto dagli dei e temuto dagli uomini, imparerà le arti della guerra dai migliori della sua epoca.
Protetto dalla Goeteia e affiancato dalla misteriosa Lilitu, costruirà pezzo per pezzo il trono sul quale sedersi per governare il mondo.
Fino all’avversario più ostico.
Roma.

Autore: 
Angelo Berti è nato nel 1963 a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza, vive a Ravenna.
Dopo gli inizi dedicati alla poesia, raggiunta una presunta maturità, si è dedicato alla narrativa Fantasy, pubblicando la saga di Jagalor.
A seguito di un romanzo storico ambientato nel 1943, Le Preghieredi una madre, ha pubblicato un altro Fantasy, Drow e la saga de I Figli della Geenna, due romanzi ad ambientazione Fantastorica, di cui il terzo e ultimo episodio è da pubblicare.
Dopo L’Isola del Ghiaccio, un romanzo Storico Mitologico di ambientazione Norrena, è tornato al Fantasy con Debito d’Onore, un Urban Fantasy ambientato in Emilia Romagna firmato con lo pseudonimo A.P.Hughes.
Invitato da Vincent Books a contribuire alla Collana Miskatonic, riservata ai migliori autori italiani di fantastico, ha pubblicato il racconto lungo Heterochromia, il suo primo Horror-Thriller.
Il suo nono romanzo, Nonaroth, pubblicato con Watson Edizioni è una ambiziosa fiaba Dark-Fantasy che sta riscuotendo molto interesse.
Pirro il Distruttore è il suo decimo romanzo.
Ha collaborato con il Blog True Fantasy, con la Locanda di Mastro Angelo, e ha diretto per un anno il blog Fantasy Planet.
Ultimamente collabora con Italian Sword & Sorcery e HFI – Heroic Fantasy Italia, con saggi e interviste ai più popolari autori di Fantastico nazionale e internazionale. 

venerdì 12 gennaio 2018

Recensione: Panedemonium Road

Titolo: Pandemonium Road
Autrice: Anonima Strega
Editore: self publishing
Genere: paranormal romance/horror/thriller/scifi
Pagine: 264
Prezzo eBook: 1,99
Prezzo cartaceo: 10,99 euro
Disponibile su Amazon

Descrizione:
Può un breve viaggio attraverso il caos ribaltare gli amori di una vita?
Tessa ha deciso di trasferirsi al nucleo Trenta per togliersi dalla testa Raoul, l’uomo irraggiungibile che si è preso cura di lei quando una pandemia ha decimato la popolazione terrestre, ora accentrata in un’unica strada che attraversa l’Europa. Raoul è a capo di un’organizzazione del nucleo Dieci e sta cercando di arginare i danni provocati da un contagio che si attacca al cervello, nutrendosi di pensieri. Gli umani infettati sono mine vaganti e si comportano come zombie, per cui Tessa non si stupisce quando Raoul le invia uno dei suoi collaboratori affinché la riporti indietro. O forse questo amore non è più così platonico?
Jacko è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero. Cosa, di preciso, Raoul metterà a rischio, nel momento in cui deciderà di affidare il caso a un collaboratore che è di strada?

L'autrice:
ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli della trilogia “Le spose della notte”, della raccolta “Killer di cuori e altri semi” e dei romanzi “Spettabile Demone”, “Il Diavolo e la Strega”, “L’Alchimista Innominato” e “Legione magica” (in quest’ultimo ritroviamo alcuni personaggi sia di “Spettabile Demone” sia della trilogia). In una vita precedente ha già avuto a che fare con i libri, ma i vaghi ricordi sono perlopiù negativi, e per libertà di movimento si dichiara disinteressata a qualsiasi proposta editoriale. Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Da lì dispensa consigli magici attraverso anonimastrega.blogspot.it

La recensione di Miriam:
Con Pandemonium Road, Anonima Strega si discosta dal suo genere abituale per cimentarsi con la fantascienza distopica. Da un universo intriso di natura, magia e filosofia neopagana ci proietta in un futuro post-apocalittico in cui una misteriosa pandemia, presumibilmente scatenata da una razza aliena, sta decimando la popolazione. Una strana sostanza blu gelatinosa aggredisce gli esseri umani e inizia a nutrirsi dei loro pensieri rendendoli simili a zombie affamati di carne umana.
Una volta colpiti dal morbo non c’è nulla che si possa fare. Tuttavia un uomo, Raoul, ha scoperto che qualcuno può essere salvato e ha fondato un’organizzazione che si prodiga allo scopo. Le persone dotate di maggiore intelligenza, infatti, non vengono annientate subito e, se aiutate opportunamente, possono espellere la sostanza aliena e guarire.
Pandemonium Road è la lunga strada che attraversa il nuovo mondo, o quel che ne resta: solo trenta nuclei, ovvero trenta agglomerati urbani, sono tutto ciò che la costella, nonché gli ultimi baluardi di un’umanità che tenta di sopravvivere. Ed è proprio su questa via, intrisa di pericoli e desolazione, che si snoda la trama. Krista, una cyborg al servizio di Raoul, viene incaricata di trovare e guarire un giovane musicista, Jacko, infettato dal morbo. Contestualmente il suo capo le chiede di fare una sosta lungo il tragitto per prelevare una ragazza che gli sta a cuore dal nucleo in cui vive e portarla alla base.  Tessa, questo il suo nome, si è allontanata da lui quando ha scoperto di esserne innamorata e ha compreso di non essere corrisposta. Raoul ha rispettato la sua scelta ma ora che l’epidemia sta dilagando non vuol rischiare di perderla ed è determinato a proteggerla.
Inizia così un viaggio avventuroso, fisico e simbolico, che coincide con il difficile percorso di guarigione affrontato da Jacko ma corrisponde anche a un’esperienza dal fortissimo impatto per i protagonisti che ne usciranno profondamente cambiati.
Strizzando l’occhio a una nutrita carrellata di romanzi incentrati sul tema dell’apocalisse zombie, senza trascurare la serie TV The walking dead, l’autrice dà vita a una storia piacevole e ricchissima di spunti interessanti, anche se a mio avviso non riesce a fare pieno centro. Mentre leggendo le opere precedenti si percepiscono la perfetta padronanza dei temi trattati e la scioltezza con cui si muove in quello che sembra essere il suo elemento naturale, qui comunica una certa insicurezza fornendo l’impressione che l’abito fantascientifico, pur adattandosi alla sua penna, non le sia altrettanto congeniale. Da grande appassionata del genere, ho trovato debole, e a tratti confusionaria, la descrizione dell’ambientazione, della società sviluppatasi dopo lo scoppio della pandemia, della stessa natura, diffusione e cura del morbo. Si accenna a una razza aliena che ha attaccato l’umanità ma non ve n’è traccia, escludendo la strana gelatina blu che trasforma in zombie. Apprendiamo che i più intelligenti possono guarire ma non si capisce bene su quali basi vengano identificati, viene solo fatto un vago riferimento a uno sguardo più sveglio rispetto a quello degli altri. Raoul ha capito come guarirli ma come e in quale veste? È un medico, uno scienziato, ha studiato il morbo o ha scoperto per caso la cura? Fra i vari personaggi c’è una cyborg ma non c’è modo di comprendere se rappresenta un’eccezione oppure la normalità, giacché non vi sono cenni a suoi simili né elementi che possano farci capire il grado di progresso tecnologico raggiunto nella società di riferimento.
Per deduzione logica si intuisce che il mondo è cambiato a causa dell’accaduto ma il tutto si riduce a pochi input a partire dai quali spetta al lettore il compito di immaginarlo.
Allo stesso modo, i protagonisti sono caratterizzati superficialmente, al punto che non si riesce a immedesimarsi davvero in loro.
Nel complesso ho avuto l’impressione di un plot fitto di potenzialità ma sviluppato con troppa fretta.
Poco convincente nel contesto mi è parso anche il ruolo giocato dall’eros. Così come negli altri romanzi della stessa scrittrice, la sessualità riveste un’importanza preponderante ma se nella cornice magico-pagana si inseriva con la massima naturalezza, acquisendo un preciso senso, in questa ambientazione post-apocalittica suona un po’ forzata e finisce per togliere forza al racconto che dalla fantascienza scivola nel romance, prendendo la ricorsa verso un happy end che stride con la distopia e il bisogno di riflessione che solitamente suscita.




  

mercoledì 10 gennaio 2018

Review Party: Giallo all'ombra del vulcano di Letizia Triches

Buongiorno cari follower,
benvenuti al Review Party dedicato a Giallo all'ombra del vulcano di Letizia Triches (Newton Compton). Pronti a immergervi nei misteri della bellissima Sicilia?

Titolo: Giallo all'ombra del vulcano
Autore: Letizia Triches
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 7,43

Descrizione:
È una mattina come tante, quella in cui Rachele De Vita saluta suo marito ed esce di casa per andare al lavoro. Cinque giorni più tardi il suo corpo viene ritrovato tra le rocce del tratto di costa compreso fra Aci Trezza e Acireale, straziato da sette colpi di pistola. Come si giustifica tanta ferocia nei confronti di una ragazza dall’esistenza apparentemente molto tranquilla? Le indagini sul caso vengono affidate al pubblico ministero Elena Serra, che inizia da subito a ricostruire nel dettaglio la vita della vittima: quel che ne emerge è un quadro complesso fatto di mezze verità, di piccole e grandi menzogne, che coinvolgono gli affetti recenti e passati della giovane archeologa. Giuliano Neri, a Catania per aiutare un amico in un’opera di restauro, sarà ancora una volta coinvolto in un caso di omicidio in cui l’arte si intreccia spesso con la realtà. Insieme al magistrato, si renderà conto che ci sono passioni distruttive che continuano a bruciare tra i vicoli della città ai piedi dell’Etna. Con la stessa forza del magma sotterraneo del vulcano…

La recensione di Miriam:
Il mistero si accende con la scomparsa di una giovane donna. Rachele De Vita, una mattina come tante, esce di casa senza più farvi ritorno. Dopo poco il suo corpo, freddato da sette colpi di pistola, viene ritrovato lungo la costa siciliana.
Chi può averla uccisa e perché? Il caso viene affidato al pubblico ministero Elena Serra, ma nella ricerca della verità non sarà sola. Il restauratore fiorentino, nonché consulente investigativo, Giuliano Neri si trova in loco per prendersi cura di un affresco situato nella tenuta di Cala Bruna  ̶  un tempo proprietà di Giovanni Greco, suocero della vittima  ̶  ed è pronto a fornire il suo contributo alle indagini.
Il profilo della donna assassinata è l’elemento chiave intorno a cui pian piano si sviluppano le indagini. In mancanza di altri indizi significativi, comprendere la personalità e ricostruire la biografia di Rachele sembra essere l’unica pista percorribile per individuare un possibile movente e risalire al colpevole. In effetti, scavando nel passato, ci si rende conto che, dietro una facciata rispettabile, anonima, si celano parecchi segreti e intrighi familiari.
Seguendo una trama quasi romantica, che a tratti strizza l’occhio al mito di Aci e Galatea, scopriamo la vicenda di una ragazzina, figlia di un noto avvocato e promessa in sposa, in tenera età, al figlio di un ricco costruttore, Manfredi Catalano. Un matrimonio di convenienza orchestrato dai genitori e un futuro da mamma e moglie è il destino cui Rachele si ribella per inseguire il sogno di diventare archeologa e sposare l’uomo che ama: Elio Greco, figlio di un umile libraio.
Ma tra le pieghe di una storia fatta di imposizioni, ribellioni e amori non corrisposti emerge anche qualcosa di più. I cognomi De Vita, Greco, Catalano  ̶  e le corrispondenti famiglie  ̶  gradualmente si affermano come vertici di un triangolo maledetto in cui confluiscono rivalità, ambizioni e progetti di vendetta. Un disegno che scavalca i giovani con le loro pene amorose e i loro sogni per il domani, e investe il campo degli affari, chiamando in causa il dio denaro.
Da un lato si delinea il controverso rapporto fra Rachele e Manfredi che, pur essendo stato rifiutato come consorte, le rimane accanto in veste di amico e confidente, alimentando i pettegolezzi dei compaesani. Dall’altro emerge il complesso intreccio dei rapporti che legano i padri di Rachele, Manfredi ed Elio. Al centro di un ordito dalle tinte fosche spicca proprio la tenuta di Cala Bruna con i suoi mille segreti: si tratterà solo di un vecchio immobile ubicato su un suolo che si presta a essere sfruttato in altro modo o ha un valore sotterraneo che sfugge al mero business? Che ruolo gioca in tutto questo l’affresco che Giuliano Neri sta restaurando?
Il testo si sviluppa in alternanza fra due tempi: ai capitoli collocati nel presente, in cui si svolgono le indagini, ma si inseriscono anche le vicende personali di Giuliano Neri alle prese con una piccola crisi di coppia, si alternano quelli che ci trascinano alla fine degli anni settanta per ripercorrere le tappe salienti della vita di Rachele, a partire dal periodo della sua gioventù e delle nozze combinate. A scandire il ritmo della narrazione una colonna sonora ricchissima che, spaziando nel repertorio dei più grandi cantautori italiani, apre ciascun capitolo con il nome o il verso di una canzone.
È un giallo ben congegnato e dalla soluzione imprevedibile quello ideato da Letizia Triches che, fedele nella struttura al romanzo poliziesco tradizionale, ci sorprende con svolte inattese e colpi di scena, e nello stesso tempo ci affascina attirandoci in una rete in cui l’enigma del delitto si intreccia con quello della storia e del mito, nutrendosi delle atmosfere magiche della Sicilia.




martedì 9 gennaio 2018

Anteprima: Cartoline dalla fine del mondo di Paolo Roversi

In uscita il 18 gennaio

Titolo: Cartoline dalla fine del mondo
Autore: Paolo Roversi
Editore: Marsilio
Pagine: 396
Prezzo: 18,50

Descrizione: 

Milano. Durante un esclusivo party all’interno del palazzo dell’Arengario, sede del museo del Novecento, uno degli invitati viene misteriosamente ucciso sotto il quadro Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Il vicequestore Loris Sebastiani, incaricato delle indagini, capisce subito che in quel delitto qualcosa non torna e che avrà bisogno di aiuto per catturare il misterioso hacker che si fa chiamare Mamba Nero, tenendo in scacco la polizia. Solo una persona può fare al caso suo: il giornalista e hacker Enrico Radeschi. È tempo che rientri in servizio, ovunque si nasconda da otto anni. Comincia una vera e propria partita a scacchi con Mamba Nero, che continua a mietere le sue vittime, ispirandosi a Leonardo da Vinci.

L'autore: 
Paolo Roversi è nato nel 1975. Scrittore, giornalista, autore teatrale e sceneggiatore, vive a Milano. Con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi ha pubblicato: La confraternita delle ossa (Marsilio, 2016) e Blue Tango (Marsilio, 2018). Sempre con Marsilio, nel 2015 ha pubblicato il dittico Città rossa, due romanzi sulla storia della criminalità milanese degli anni Settanta e Ottanta: Milano criminale (da cui è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale) e Solo il tempo di morire (Premio Selezione Bancarella, Premio Garfagnana in giallo). È fondatore e direttore del NebbiaGialla Suzzara Noir Festival e del portale MilanoNera. I suoi libri sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti.

domenica 7 gennaio 2018

Recensione: La sonata della vendetta

Titolo: La sonata della vendetta
Autrice: Marika Bernard
Editore: Dark Zone
Pagine: 116
Prezzo: 12,90

Descrizione: 
L'uomo è pesante e gretto. Ha mani da scaricatore di porto e non sa niente di musica. È entrato nella soffitta poco dopo la morte del bisnonno, ma solo per vedere se poteva sgraffignare qualcosa. Il violino era lì, e sembrava lo aspettasse. Nascosto, ma non poi così bene. Paziente, da anni. In attesa... Quando l'uomo lo afferra, tutto cambia.  Tra le calli di Venezia e il lento fluire dell'acqua del Canale, cominciano a diffondersi note suonate con maestria. Qualcuno sta tornando, piano, in punta di piedi. Sta riprendendo vita, e lo fa impossessandosi di quella dell'uomo. E mentre le note della Sonata a Kreutzer sfociano nell'Adagio, l'identità dell'uomo si spacca, andando in frantumi come uno specchio. La sonata della vendetta è la storia di una trasformazione, di un ritorno che ha il sapore di una rivalsa, di un antico dolore mai sepolto che chiede a gran voce una rivincita.

La recensione di Miriam:
La Sonata n° 9 per pianoforte e violino di Ludwig van Beethoven e La sonata a Kreutzer di Tolstoj: sono queste due opere e fornire l’input a Marika Bernard per la stesura della sua novella La sonata della vendetta che, di fatto, si propone al lettore come una sorta di retelling in chiave paranormal del romanzo succitato.
Nell’uno e nell’altro caso la sonata di Beethoven è un elemento chiave. Nel racconto della Bernard si lega a un particolare violino che il protagonista trova nella soffitta del suo defunto bisnonno. L’uomo non sa usare lo strumento, ma non appena lo tocca si ritrova a suonare, e le note che produce evocano una serie di visioni e ricordi che non gli appartengono. Quasi avesse un potere ipnotico, la musica che scaturisce dal violino fa rivivere, in una sorta di ricostruzione onirica, due personaggi (fantasmi?) del passato che ci rendono partecipi della loro vicenda.
La storia che pian piano prende forma ci narra di un uomo, Poz come il protagonista del romanzo di Tolstoj, consumato dalla gelosia a partire dal momento in cui un misterioso violinista fa irruzione nella sua vita coniugale conquistando il cuore della moglie.
L’originalità, per ovvie ragioni, non può essere rintracciata nella trama, del resto la stessa tematica di fondo è semplice e ampiamente esplorata in letteratura proprio perché si basa su un sentimento che accomuna il genere umano: la gelosia e il conseguente desiderio di vendetta. L’intreccio e l’epilogo della vicenda rievocata sono abbastanza prevedibili ma la struttura narrativa, basata su una sapiente alternanza di POV, lo stile, a tratti ricercato a tratti prosaico a seconda dei personaggi e dei momenti, l’avvicendarsi di registri diversi che affiancano il linguaggio ottocentesco a quello contemporaneo, conferiscono una certa originalità e freschezza al testo che scorre con la stessa fluidità e naturalezza di una melodia.
I personaggi sono tratteggiati in maniera convincente, tanto che in poco spazio otteniamo dei ritratti psicologici intensi e credibili. Inoltre il susseguirsi di passi dal taglio diverso, per stile e contenuti,  ci fa oscillare fra emozioni contrastanti, facendoci  passare dal sorriso suscitato da brevi momenti ironici  ̶  quelli in cui emerge la personalità dell’uomo che sta impugnando il violino  ̶  agli stati d’animo più cupi provocati dal dramma vissuto dai due amanti e dal marito geloso.
Interessanti sono poi le riflessioni sul significato dell’amore e sul matrimonio che, così come nell’opera ispiratrice, si inseriscono nell’intreccio prendendo forma nel corso di un viaggio in treno dai toni surreali.
Sebbene la brevità impedisca di calarsi completamente nelle atmosfere e nella storia, la lettura si rivela godibilissima e intrigante, consentendoci di apprezzare le grandi potenzialità dell’autrice.