venerdì 12 gennaio 2018

Recensione: Panedemonium Road

Titolo: Pandemonium Road
Autrice: Anonima Strega
Editore: self publishing
Genere: paranormal romance/horror/thriller/scifi
Pagine: 264
Prezzo eBook: 1,99
Prezzo cartaceo: 10,99 euro
Disponibile su Amazon

Descrizione:
Può un breve viaggio attraverso il caos ribaltare gli amori di una vita?
Tessa ha deciso di trasferirsi al nucleo Trenta per togliersi dalla testa Raoul, l’uomo irraggiungibile che si è preso cura di lei quando una pandemia ha decimato la popolazione terrestre, ora accentrata in un’unica strada che attraversa l’Europa. Raoul è a capo di un’organizzazione del nucleo Dieci e sta cercando di arginare i danni provocati da un contagio che si attacca al cervello, nutrendosi di pensieri. Gli umani infettati sono mine vaganti e si comportano come zombie, per cui Tessa non si stupisce quando Raoul le invia uno dei suoi collaboratori affinché la riporti indietro. O forse questo amore non è più così platonico?
Jacko è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero. Cosa, di preciso, Raoul metterà a rischio, nel momento in cui deciderà di affidare il caso a un collaboratore che è di strada?

L'autrice:
ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli della trilogia “Le spose della notte”, della raccolta “Killer di cuori e altri semi” e dei romanzi “Spettabile Demone”, “Il Diavolo e la Strega”, “L’Alchimista Innominato” e “Legione magica” (in quest’ultimo ritroviamo alcuni personaggi sia di “Spettabile Demone” sia della trilogia). In una vita precedente ha già avuto a che fare con i libri, ma i vaghi ricordi sono perlopiù negativi, e per libertà di movimento si dichiara disinteressata a qualsiasi proposta editoriale. Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Da lì dispensa consigli magici attraverso anonimastrega.blogspot.it

La recensione di Miriam:
Con Pandemonium Road, Anonima Strega si discosta dal suo genere abituale per cimentarsi con la fantascienza distopica. Da un universo intriso di natura, magia e filosofia neopagana ci proietta in un futuro post-apocalittico in cui una misteriosa pandemia, presumibilmente scatenata da una razza aliena, sta decimando la popolazione. Una strana sostanza blu gelatinosa aggredisce gli esseri umani e inizia a nutrirsi dei loro pensieri rendendoli simili a zombie affamati di carne umana.
Una volta colpiti dal morbo non c’è nulla che si possa fare. Tuttavia un uomo, Raoul, ha scoperto che qualcuno può essere salvato e ha fondato un’organizzazione che si prodiga allo scopo. Le persone dotate di maggiore intelligenza, infatti, non vengono annientate subito e, se aiutate opportunamente, possono espellere la sostanza aliena e guarire.
Pandemonium Road è la lunga strada che attraversa il nuovo mondo, o quel che ne resta: solo trenta nuclei, ovvero trenta agglomerati urbani, sono tutto ciò che la costella, nonché gli ultimi baluardi di un’umanità che tenta di sopravvivere. Ed è proprio su questa via, intrisa di pericoli e desolazione, che si snoda la trama. Krista, una cyborg al servizio di Raoul, viene incaricata di trovare e guarire un giovane musicista, Jacko, infettato dal morbo. Contestualmente il suo capo le chiede di fare una sosta lungo il tragitto per prelevare una ragazza che gli sta a cuore dal nucleo in cui vive e portarla alla base.  Tessa, questo il suo nome, si è allontanata da lui quando ha scoperto di esserne innamorata e ha compreso di non essere corrisposta. Raoul ha rispettato la sua scelta ma ora che l’epidemia sta dilagando non vuol rischiare di perderla ed è determinato a proteggerla.
Inizia così un viaggio avventuroso, fisico e simbolico, che coincide con il difficile percorso di guarigione affrontato da Jacko ma corrisponde anche a un’esperienza dal fortissimo impatto per i protagonisti che ne usciranno profondamente cambiati.
Strizzando l’occhio a una nutrita carrellata di romanzi incentrati sul tema dell’apocalisse zombie, senza trascurare la serie TV The walking dead, l’autrice dà vita a una storia piacevole e ricchissima di spunti interessanti, anche se a mio avviso non riesce a fare pieno centro. Mentre leggendo le opere precedenti si percepiscono la perfetta padronanza dei temi trattati e la scioltezza con cui si muove in quello che sembra essere il suo elemento naturale, qui comunica una certa insicurezza fornendo l’impressione che l’abito fantascientifico, pur adattandosi alla sua penna, non le sia altrettanto congeniale. Da grande appassionata del genere, ho trovato debole, e a tratti confusionaria, la descrizione dell’ambientazione, della società sviluppatasi dopo lo scoppio della pandemia, della stessa natura, diffusione e cura del morbo. Si accenna a una razza aliena che ha attaccato l’umanità ma non ve n’è traccia, escludendo la strana gelatina blu che trasforma in zombie. Apprendiamo che i più intelligenti possono guarire ma non si capisce bene su quali basi vengano identificati, viene solo fatto un vago riferimento a uno sguardo più sveglio rispetto a quello degli altri. Raoul ha capito come guarirli ma come e in quale veste? È un medico, uno scienziato, ha studiato il morbo o ha scoperto per caso la cura? Fra i vari personaggi c’è una cyborg ma non c’è modo di comprendere se rappresenta un’eccezione oppure la normalità, giacché non vi sono cenni a suoi simili né elementi che possano farci capire il grado di progresso tecnologico raggiunto nella società di riferimento.
Per deduzione logica si intuisce che il mondo è cambiato a causa dell’accaduto ma il tutto si riduce a pochi input a partire dai quali spetta al lettore il compito di immaginarlo.
Allo stesso modo, i protagonisti sono caratterizzati superficialmente, al punto che non si riesce a immedesimarsi davvero in loro.
Nel complesso ho avuto l’impressione di un plot fitto di potenzialità ma sviluppato con troppa fretta.
Poco convincente nel contesto mi è parso anche il ruolo giocato dall’eros. Così come negli altri romanzi della stessa scrittrice, la sessualità riveste un’importanza preponderante ma se nella cornice magico-pagana si inseriva con la massima naturalezza, acquisendo un preciso senso, in questa ambientazione post-apocalittica suona un po’ forzata e finisce per togliere forza al racconto che dalla fantascienza scivola nel romance, prendendo la ricorsa verso un happy end che stride con la distopia e il bisogno di riflessione che solitamente suscita.




  

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