mercoledì 30 aprile 2014

Recensione: WAR 2

Titolo: WAR 2  
Autore: Dario Tonani 
Editore: Mezzotints Ebook 
Collana: Raggi 
Illustrazione di copertina di Daniele Gay 
Formato ebook (epub, mobi)
Pagine: 55 
Prezzo di copertina: € 2,49

Descrizione:

Secondo episodio della saga dei militech, iniziata con “W.A.R. – Weapons. Androids. Robots”. Cadaveri rianimati da una tecnologia sconosciuta si muovono attraverso diversi scenari di guerra, camminando con la morte. Soldati perfetti, mossi da un fine misterioso. Nessuna pietà per i vivi. Questa nuova raccolta contiene due racconti inediti, ZombieDrone e Sarajevo Dum-dum. Dalla Russia della seconda guerra mondiale fino alla Sarajevo del futuro i militech restano una presenza fissa, inquietante, che cavalca il tempo e la coscienza.


ZombieDrone

Seconda guerra mondiale, campagne intorno a Demidov, nell’oblast di Smolensk, Russia europea. Un colpo della contraerea abbatte l’aereo del Major Rudolf Ziegler, pilota della Luftwaffe ma soprattutto militech infiltrato tra le file del terzo Reich. Il soldato scampa al disastro, ma la sua missione si trasforma in pura sopravvivenza. Solo, oltre le linee nemiche. Sulle sue tracce, il capitano Friederich Keller, un paracadutista della 7. Fliegerdivision, incaricato da una commissione segreta istituita dal Führer in persona di dare la caccia ai Totengänger, nome in codice dei militech o ZombieDrone. Grazie alla loro misteriosa tecnologia in grado di riportare in vita i morti, la Germania nazista potrebbe infatti conquistare il mondo. E così le loro strade lentamente convergono, tra la neve e il silenzio, verso una casa dove l’imprevisto li attende.


Sarajevo Dum-dum
Anno 2032, Novo Sarajevo. Le neve continua a cadere sui palazzoni martoriati dai colpi d’artiglieria. Gli Snajper si celano nel silenzio di condomini animati da intelligenze artificiali prive di umanità. Flipper e Radimìr, cadaveri rianimati dalla tecnologia militech,aspettano le loro prossime vittime. Il piccolo Ljuba e sua madre tornano a casa con la spesa tra le braccia, come topi in una città ostile dove ogni telecamera è l’occhio di una mente malata. Poco lontano, Mirjan e Cvetko pattugliano con il loro 4x4 le vie di Sarajevo, alla ricerca di corpi da riportare alla centrale. Perché ogni cadavere in meno nelle strade significa un militech in meno dall’altra parte della barricata. Si aprono le danze, mentre la neve turbina furiosa sulla città e l’intelligenza artificiale del biopalazzo di Flipper e Radimìr impazzisce.

L'autore:

Dario Tonani, milanese, classe 1959, giornalista professionista,  ha pubblicato cinque romanzi - tre dei quali su Urania -, un’antologia di racconti e un centinaio di storie sulle maggiori testate di genere italiane (Il Giallo Mondadori, Segretissimo, Urania, Millemondi, Robot). I suoi titoli più conosciuti sono “Infect@”, “Toxic@” (entrambi su Urania), ambientati nella Milano del futuro e appartenenti al “Ciclo di +toon”, e la saga steampunk di “Mondo9”, recentemente pubblicata in Giappone.

La recensione di Miriam:

La paura della morte rende deboli in battaglia, più ne sei immune, più sei tagliato per combattere. Se sei morto sei il soldato perfetto poiché il peggio è già passato.
Potrà sembrarvi un pensiero bislacco ma è proprio da questa intuizione, logica nella sua assurdità, che scaturisce l’universo di War, un mondo in cui la guerra è  una costante e ogni via di fuga dall’inferno è preclusa.
Racconti simili a fotogrammi, strappati a spazi e a tempi diversi ma incastonati in un’unica cornice, sono i tasselli che compongono la serie  ideata da Dario Tonani, giunta con War 2 al suo secondo capitolo.
W.A.R non solo come guerra ma come acronimo di Weapon Androids Robots, ovvero cadaveri rianimati per mezzo di un’oscura tecnologia e trasformati in militari programmati per uccidere. Sono i militech,  soldati perfetti, letali quanto indistruttibili; sono loro le macabre pedine che l’autore pone, di volta in volta, su scacchiere diverse, invitandoci a valutarne le mosse − anticiparle è impossibile.
Sin dalle prime battute si ha l’impressione di essere catapultati in un diabolico videogame. Si prova un senso di vertigine, non solo perché ZombieDrone si apre con l’immagine di un aereo che precipita, ma perché, superato l’impatto con il suolo, ci si ritrova in uno spazio-tempo che progressivamente assume i contorni di un passato riscritto. A dischiudersi è uno scenario che rimanda alla seconda guerra mondiale, gli schieramenti sono gli stessi di cui ci rende conto la storia ma tra i combattenti si celano i Totengänger (zombie/cyborg) forgiati dalla nuova tecnologia. Una commissione voluta dal führer si attiva per carpirne il segreto giacché potrebbe essere lo strumento per aggiudicarsi la vittoria.
E mentre la follia nazista si esprime in questa veste inedita l’assetto si appresta a mutare preparando un salto che dal passato ci proietta nel 2032 della Sarrajevo Dum-dum. La guerra continua a imperversare, nel futuro come nel passato e, intanto, la tecnologia diviene sempre più raffinata. Mentre per strada è in corso una caccia ai cadaveri per impedire che lo schieramento nemico li trasformi in militech, i condomini prendono vita animati da intelligenze artificiali che aguzzano la vista alla ricerca di nuove vittime da sacrificare all’eterno gioco del potere.
Passando dall’ucronia all’anticipazione di un domani agghiacciante quanto verosimile, l’autore riattualizza la figura dello zombie, icona dell’immaginario horror per eccellenza, dotandolo di nuove potenzialità. La carne putrescente si presta alla cibernetica generando così nuovi incubi, orripilanti e grotteschi ma quanto mai capaci di indurci a riflettere sul senso della vita e sul significato stesso di essere umano. In questo delirante mondo forgiato da Tonani ritroviamo infatti uomini che, essendo dediti alla guerra, hanno perso la loro umanità e corpi morti in cui il progresso tecnologico consente di insufflare nuovamente la vita. Da un lato assistiamo al miracolo della resurrezione, dall’altro riscopriamo i “risorti” come macchine programmate per seminare morte.
Un dilemma dal retrogusto filosofico che mette bene in luce alcune contraddizioni del nostro tempo.
Visionario, terrificante ma non privo di sfumature ironiche War si propone come un originalissimo connubio di horror e fantascienza, attinge a piene mani dagli orrori reali della guerra per creare mostri in grado di dare un volto nuovo a vecchie paure.
Il ritmo narrativo vertiginoso, la rapidità con cui si susseguono le azioni e mutano gli scenari, unitamente a uno stile dall’impatto cinematografico, forniscono poi l’impressione di essere dentro le storie. Non ci si sente semplici spettatori leggendo ma combattenti lanciati allo sbaraglio su campo di battaglia in cui conservare un barlume di umanità è la vera sfida.
Siete pronti per accoglierla?













 

domenica 27 aprile 2014

Recensione: Codice Infranto

Titolo: Codice Infranto
Autore: Fabrizio Valenza
Editore: Dunwich Edizioni
Collana: Ritorno a Dunwich
Dati: 2014, 148 p., brossura
Prezzo di copertina: 9, 90 euro
Prezzo e-book: 2, 49 euro

Descrizione:
Rocco Costanzo, Angelo Tiraboschi e Gustavo Nicolis sono insegnanti e colleghi presso una scuola di Verona. Nascondono un segreto tremendo: tutti e tre pedofili, nel giro di dodici anni hanno violentato e ucciso otto bambini, proteggendosi con un codice di comportamento creato appositamente. Ma quando una domenica pomeriggio Angelo Tiraboschi infrange le regole per soddisfare i propri istinti, uccidendo un ragazzo che si prostituiva, il trio piomba nell'orrore. Angelo Tiraboschi è il primo a morire in modo violento e impressionante. La maledizione che l'ultimo giovane assassinato gli ha lanciato prima di spegnersi inizia a mostrare il suo alone di minaccia. E Rocco Costanzo, il leader del gruppo, comincia ad avere degli incubi, nei quali i bambini che i tre hanno seviziato e ucciso tornano a visitarlo. 

L'autore: 

Fabrizio Valenza è nato a Verona nel 1972 ed è laureato in Filosofia presso l’Università della sua città e in Scienze Religio­se presso l'Istituto Teologico San Pietro Martire. Il suo esordio nella letteratura si ha con il fantasy Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde, primo romanzo della saga Storia di Geshwa Olers, pubblicato nel novembre 2008 da L’Età dell’Acquario, cui ha fatto seguito nel 2010 il secondo volume, La faida dei Logontras, pubblicato per i tipi di Domino Edizioni. Avendo sempre sostenuto che i generi non costituiscono un li­mite ma l'opportunità per raccontare storie di vita vissuta, ha dato alla luce nel 2009 il romance La ragazza della tempesta (Domino Edizioni) e nel 2011 l'horror Commento d'autore (Linee Infinite), primo romanzo ambientato nella immagina­ria cittadina di Verulengo, in provincia di Verona. In questo paese immaginario si muovono anche le vicende di sette ro­manzi brevi riuniti sotto il titolo generale Le sette case, pubblicati da Editrice GDS a partire da gennaio 2012 in for­mato digitale, mentre verso la seconda metà del 2013 vedranno la pubblicazione in formato cartaceo in un unico volume, sempre per Editrice GDS.  Il suo immaginario si radica nella mitologia e nelle leggende tipiche di Verona e di tutta Italia, dando concretezza a quel fantasy in chiave italiana che va sempre più
delineandosi come narrativa fantastica di ambientazione mediterranea, di cui viene riconosciuto come uno dei principali propugnatori e alla cui diffusione ha partecipato fattivamente con articoli, conferenze e workshop. Nel settembre del 2011 Valenza è tor­nato a proporre il primo volume di Storia di Geshwa Olers, Il viaggio nel Masso Verde, tramite il portale FeedBooks come download gratuito. Il mese successivo ha fatto seguito La faida dei Logontras, e nel dicembre 2011 ha visto per la prima volta la luce il terzo volume, Il cammino di un mago. Il quarto volume, La battaglia di Passo Keleb, è uscito nel luglio 2012, in contempo­ranea al primo volume di appendici, raggiungendo i primi posti del sito nell'ambito dei libri originali, con migliaia di download, in continuo aumento. Raggiunta e oltrepassata la soglia dei 13.000 download, si appresta a proporre il sesto vo­lume, La guerra dei Gelehor, e sfondare quota 20.000 entro fine 2013, anche se ha trovato un accordo con Edizioni PerSempre per far uscire in cartaceo tutti e sette i volumi a partire da aprile 2013.
 
La recensione di Sara: 
La pedofilia è uno dei crimini più abominevoli che possano essere commessi.
Bisogna essere cinici fino in fondo per commettere un orrore simile, non avere nessuna pietà. Essere pedofili significa essere carnefici senza scrupoli, attaccare vittime che non possono assolutamente difendersi è sintomo di codardia.
Sull’argomento ne sanno parecchio Angelo, Gustavo e Rocco, i disgustosi protagonisti di Codice Infranto.
Tre insegnanti che, oltre a condividere la stessa carriera lavorativa, nascondono la stessa perversione.
Tre pedofili che decidono di coprirsi a vicenda, stipulando un codice regolamentare che permetta loro di non essere scoperti. Si aiutano, si sostengono, si comprendono e si confrontano.
Non agiscono mai da soli, il segreto sta nell’essere sempre insieme e nel non lasciare tracce.
Angelo però si lascia prendere la mano e, senza pensarci due volte, si “lascia sedurre” dal fascino di un ragazzo neppure diciottenne. Quando la situazione si fa più complicata Angelo pensa bene di uccidere la preda.
È così che il trio viene messo a dura prova.
Una maledizione colpisce i mostri e le loro vittime tornano a trovarli.
Ecco il ben servito!
Realtà o sono solo sull’orlo della pazzia?
Karma o solo senso di colpa al galoppo?
Non esiste giustificazione per Angelo, Rocco e Gustavo, non c’è neppure un secondo in cui si riesca, anche solo lontanamente, a comprendere cosa scatti nella loro mente.
Una gran voglia di prenderli a pugni è quello che accompagna il lettore per tutto il romanzo.
Per quanto breve, Codice Infranto, non è un libro che si lascia leggere tutto d’un fiato.
C’è bisogno di prendere fiato a ogni riga. Un senso di nausea permane fino all’ultima pagina.Disgustoso, raccapricciante ma, assolutamente, da non perdere.
Codice Infranto è il manifesto di un circo degli orrori che itinera senza sosta, ogni giorno, in tutto il mondo.
La penna di Fabrizio Valenza squarta le pagine con violenza, non ci sono censure, non c’è delicatezza, niente è filtrato nel suo libro. La storia è narrata così com’è, senza pietà.
L’autore non vi propone una versione edulcorata del crimine, ve lo mostra per quello che è: un vero schifo.
Non ci sono parole adeguate per dire ciò che si prova leggendolo.
Il vostro stomaco vi chiederà spesso una tregua ma, fidatevi, ne vale la pena.
Codice Infranto è un libro da non perdere, un romanzo che non dimenticherete facilmente.

sabato 26 aprile 2014

Recensione: Outcast

Titolo: Outcast
Autrice: Alina Bronsky
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Moderni
Pagine: 288
Prezzo: 16,40

Descrizione:
Juliana ha 15 anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controllano tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonvenzionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione e sua madre, una pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di polizia e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre una fata, uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali? In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta. Dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità sono fonti di ricchezza e non cose da combattere. Ma è pericoloso là fuori, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?

L'autrice:
Alina Bronsky, classe 1978, è stata una studentessa di medicina e copy pubblicitaria fino al giorno in cui ha inviato il suo manoscritto ricevendo immediatamente un'offerta da tre editori. Apprezzata subito dal pubblico e dalla critica tedesca più prestigiosa, ha ricevuto importantissime nomination a vari premi letterari. Lo «Spiegel» l'ha definita «una delle voci più promettenti della nuova generazione». I suoi romanzi sono in pubblicazione in oltre 15 paesi del mondo, tra cui gli Stati Uniti. In Italia Corbaccio ha pubblicato con successo «Outcast»
 
La recensione di Miriam:
 
In un microcosmo in bianco e nero, privo di mezze misure, non è difficile scegliere da che parte schierarsi se, sin da piccolo, ti hanno insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato. Nella società della Normalità Assoluta, essere normali appunto è la massima aspirazione poiché questo è l’unico status a garantire i diritti civili, a dare accesso alle migliori scuole e a una carriera rispettabile. L’alternativa è essere Freak, ovvero emarginati senza speranza, additati con astio dalla gente che conta.
Juli non ha mai avuto dubbi su quale fosse il suo posto nel mondo, è stata allevata da Normale e tale si è sempre sentita, almeno fino a un certo punto. Un giorno, infatti, le accade qualcosa di sconvolgete e la ragazza, per reazione, comincia a fare qualcosa di assolutamente anormale: porsi delle domande.
Voi non lo fareste se, di punto in bianco, vostra madre svanisse nel nulla e la polizia, anziché indagare si affrettasse a occultare le prove? Non vi interroghereste di fronte all’indifferenza dei vostri familiari e alla loro urgenza di sbarazzarsi di tutto ciò che ricordi la mamma?
È proprio questo che capita a Juli: una mattina si alza e scopre che la madre non è più lì. Potrebbe essere fuggita o qualcuno potrebbe averla rapita, visto il caos che regna in casa, ma nessuno sembra interessato a scoprirlo né a riportarla indietro. Questa  reazione, che appare normale a tutti, le arriva al cervello come una nota stonata, la spinge ad aprire gli occhi e a soffermarsi su alcuni dettagli che prima le erano sfuggiti. D’improvviso Juli mette a fuoco la sua intera esistenza a partire da una prospettiva nuova  che fa vacillare ogni certezza, compresa quella relativa alla sua stessa normalità.
Si avventura su un sentiero minato pur di scoprire tutta la verità e quel sentiero la conduce lì dove non avrebbe mai immaginato. Di certo nell’era della Normalità Assoluta, difficilmente qualcuno oserebbe immaginare che esistano le Fate, che i soggetti dipinti in certi quadri possano animarsi e saltar fuori dalla cornice, che il governo abbia costruito un luogo orribile chiamato Dementio in cui deportare chiunque rappresenti una minaccia concreta per la norma, eppure Juli dovrà spingersi ben oltre l’immaginazione perché l’inimmaginabile lei lo toccherà con mano.
E mentre il padre e la nonna cercheranno di fermarla con ogni mezzo, nuovi amici faranno irruzione nella sua vita per aiutarla. Sarà anche grazie a loro che la protagonista si ritroverà a mettere in discussione tutto ciò che le hanno sempre insegnato. Ksü e suo fratello Ivan non hanno per nulla l’aria di persone Normali. Stando al loro aspetto, al modo di parlare e di agire, al luogo e al modo in cui vivono, potrebbero essere dei Freak. Ksü, soprattutto, con il suo cranio rasato percorso dal tatuaggio di un serpente, è un oltraggio vivente al concetto di Normalità. A Juli hanno insegnato che le persone così vanno evitate perché sono pericolose e portano solo guai, ma sarà vero?
La sua nuova compagna di scuola sembra la sola disposta a crederle e a darle una mano per ritrovare sua madre e, cosa ancor più importante, sembra conoscere verità che gli adulti non vogliono svelare. Un po’ stramba innegabilmente lo è ma, superata la diffidenza iniziale, si fa presto a capire che di pericoloso o cattivo non ha proprio niente.
Forse è giunta l’ora di accantonare i pregiudizi, di non prendere più per buone tutte le mezze verità apprese dai grandi e cominciare a ragionare con la propria testa.
Un urban fantasy originale e frizzante, ma anche un bellissimo romanzo di formazione, potrei definire così Outcast. Mescolando elementi dai toni distopici ad altri più marcatamente fiabeschi, proprio come fossero gli ingredienti di una pozione magica classica quanto efficace, l’autrice tesse una trama avvincente nella quale si inserisce un’interessante seconda chiave di lettura. Essere out non è solo una paura con cui  devono confrontarsi i personaggi di questo libro ma un timore che ben conoscono gli adolescenti di ogni generazione. Probabilmente la nostra non è proprio l’era della Normalità Assoluta, ma omologarsi è una regola sempre valida al fine di non sentirsi emarginati e sviluppare una propria personalità non è sempre un processo indolore. Scegliendo un registro giovanile e facendo leva sul fascino della magia, Alina Bronsky ci racconta proprio quel momento delicato della crescita in cui i ragazzi si apprestano a diventare adulti. La più scontata lotta tra bene e male viene qui soppiantata dallo scontro tra l’essere “in” e “out”, tra il bisogno di appartenenza a un gruppo sociale e quello di trasgressione, scontro la cui soluzione è da ricercarsi nella conquista di un personale equilibrio.
Una tematica attualissima dunque che, per l’occasione, si tinge del fascino intramontabile delle fiabe. Un intrigante mix di sense of wander e ribellione debitamente cosparso di polvere di fata.










venerdì 18 aprile 2014

Recensione: Quando il diavolo mi ha preso per mano

Titolo: Quando il diavolo mi ha preso per mano
Autrice: Genevieve Tucholke
Editore: Piemme freeway
Pagine: 276
Prezzo: 16 euro

Descrizione:
Nel paesino di mare dove abita Violet White non succede mai niente... fino a quando River West non affitta la casetta dietro la sua e incominciano ad accadere cose inquietanti. River è soltanto un bugiardo dal sorriso irresistibile e un passato misterioso? O dietro i suoi occhi ipnotici si nasconde qualcos'altro?
La nonna di Violet l'aveva sempre messa in guardia dai giochi che sa fare il Diavolo, ma lei non aveva mai pensato che potesse nascondersi dietro un ragazzo dai capelli scuri che si appisola in giardino, adora il caffè e ti fa tremare di passione.

L'autrice:
April Genevieve Tucholke va pazza per i vecchi film, i cattivoni dai capelli rossi, le cucine enormi e adora discutere di omicidi a cena. Vive con il marito in Oregon ai confini con la foresta. Questo è il suo primo romanzo. 
 
La recensione di Miriam:
Da quando la nonna Freddie è morta, i genitori sono partiti per un lungo viaggio ed è rimasta sola con il fratello Luke,  Violet ha l’impressione che Candalù sia diventata più grande e più vuota che mai. Affacciata sull’oceano, con le numerose stanze stipate di oggetti impolverati e antichi ricordi, riecheggia di gioie passate che  sembrano non voler tornare più.
Indossa abiti scovati in soffitta per alleviare la nostalgia Vi, e poco importa se Luke e la sua vicina Sunshine la considerano eccentrica. In questo modo si illude di avere ancora Freddie al suo fianco, di potersi beare della sua  esuberanza e di poter ancor ascoltare le strane storie che era solita raccontarle, forse per riempire pomeriggi uggiosi.
Alla malinconia, però, ben presto subentra un problema più impellente: le risorse finanziare si stanno esaurendo e dei genitori non si hanno più notizie. La ragazza decide così di affittare la dépendance rimasta abbandonata.
Il nuovo inquilino non si farà attendere a lungo e sarà fonte di grandi sorprese. A rispondere all’annuncio di Vi sarà infatti River West,  un ragazzo suo coetaneo, appena giunto in città, molto carino e tanto ricco da potersi permettere il lusso di modellare origami con banconote di grosso taglio. Ma questo non è che l’inizio, poiché mentre il cuore della fanciulla comincia a saltare qualche battito, strani episodi iniziano a verificarsi nella piccola comunità di Echo.
Impossibile stabilire se si tratti solo di una coincidenza, ma l’arrivo di River, oltre che una ventata di allegria e novità a Candalù, sembra portare sciagure in paese.
Esiste un legame tra lo straniero dal nome improbabile e il mostro apparso all’improvviso nel tunnel in disuso della ferrovia? E ancora, esiste un legame tra la comparsa di River e la scomparsa di Isobel, la ragazzina che un gruppo di bambini sostiene sia stata rapita dal diavolo mentre giocava nel cimitero?
È un enigma dalle atmosfere gotiche e brividi lungo la schiena a snodarsi tra le pagine di questo YA. Ha il retrogusto di leggende sussurrate intorno al fuoco e il profumo di una favola dark in cui amore e morte viaggiano di pari passo, si fondono e si confondono.
L’incontro con River, per Vi, coincide con la scoperta del primo amore ma anche del lato oscuro dell’anima, con l’esperienza della gioia e della pienezza che si provano quando ci si innamora e, nel contempo, della paura.
Mantenendo il giusto equilibrio tra romanticismo e suspense la narrazione procede a ritmo serrato. La curiosità di scoprire cosa accadrà andando avanti fa sì che si giunga all’epilogo senza concedersi soste, se non quelle forzate, e le sorprese non finiscono mai perché nulla è come sembra e le svolte in serbo sono davvero imprevedibili.
Non aspettatevi la solita storia di possessioni diaboliche e nemmeno il vecchio adagio di un patto col demonio pronto ad accogliere qualsiasi richiesta in cambio dell’anima. Quello che si insinua tra queste righe è un demone diverso, probabilmente più subdolo, un demone che coglie dall’interno, che ammalia al punto da sfumare il confine tra bene e male. 
Più originale di quanto mi  aspettassi, questo romanzo si è rivelato una piacevole sorpresa. Da grande appassionata di case vecchie pregne di ricordi e segreti, ho subito sin dalle prime battute il grande fascino di Candalù mentre la mia anima dark gongolava inseguendo i bimbi di Echo intenti a giocare nel cimitero. Ho, inoltre, apprezzato molto la ricchezza di sfumature in materia di sentimenti poiché in questo libro, nonostante il diavolo sia protagonista, non ci sono schieramenti distinti tra buoni e cattivi, non c’è un muro invalicabile tra giusto e sbagliato e l’amore soprattutto si colloca in  una sorta di terra di nessuno in cui male e bene diventano concetti quasi intercambiabili al cospetto di qualcuno che sa fare breccia nel cuore.
“Quando il diavolo ti accarezza, vuole l’anima”, così recita un famoso detto popolare ma… quando il diavolo ti prende per mano?
Ovviamente lo scoprirete solo leggendo.





 

mercoledì 16 aprile 2014

Anteprima: Cacciatori di Fantasmi di Fabio Monteduro

Dal 15 aprile 2014 per Runa Editrice il thriller dell’autore romano Fabio Monteduro “Cacciatori di fantasmi”, con la prefazione di Mirko Barbaglia, fondatore del Ghost Hunters Team

Titolo: Cacciatorei di fantasmi
Autore: Fabio Monteduro
Editore: Runa Editrice
Pagine: 434
Prezzo: 17,00 euro

Descrizione:
Tutto ha inizio, da quel che ci è dato sapere, davanti al cancello di una grande villa di campagna, è lì che si consuma una morte assolutamente inaspettata quanto assurda. Da questo inspiegabile suicidio si diramano le angoscianti vicende del romanzo. Tra i protagonisti, Matteo, il cui sogno è di diventare un regista di film horror. Andrea, lasciato dalla moglie il giorno della nascita della loro bambina, tanto appassionato di sovrannaturale da possedere tutti gli strumenti per la rilevazione di entità spiritiche. Sarà l’incontro tra questi due personaggi che farà nascere l’idea di diventare cacciatori di fantasmi. E ancora, Emma, la sorella di Andrea, traumatizzata da certi avvenimenti accaduti loro da bambini durante una vacanza, sembra avere particolari poteri da medium. Alicia, una ragazza peruviana, laureata in psichiatria, pertanto refrattaria alle idee dei suoi “nuovi” amici. Su tutti si ergono tre inquietanti presenze: Erwin Kanvans, stimato psichiatra, autore di libri didattici che, improvvisamente, mette in discussione i fondamenti della psichiatria. Il S.Cataldo, un ex manicomio abbandonato da oltre trent’anni dopo una notte di terrore. Per finire, Fatima Gutiérrez, una levatrice chiamata, per ragioni misteriose, la Santa mammana. Gli improvvisati “cacciatori di fantasmi” si troveranno a lottare per le loro stesse vite, trovandosi, ben presto, faccia a faccia coi loro peggiori incubi.

Dalla prefazione del Ghost Hunters Team
 
Cali improvvisi di temperatura, spostamento di oggetti, ombre fugaci e vere e proprie apparizioni sono solo alcune delle segnalazioni che molto spesso vengono associate ai più svariati siti: dagli antichi Castelli, alle Ville disabitate, agli ex sanatori, fino ad arrivare alle abitazioni private e moderne; nessun luogo è escluso e potrebbe essere teatro di un fenomeno inspiegabile. Ecco che allora il Cacciatore di Fantasmi, armato della sua attrezzatura, si avvia verso l’ignoto! Sì, perché, in questo tipo di indagini, non si può mai sapere cosa aspettarsi: si può riuscire a dare una spiegazione razionale alle segnalazioni, oppure ci si può trovare realmente di fronte a qualcosa di assolutamente inspiegabile! E quest’ultima situazione è proprio quella che vivranno i protagonisti di questo romanzo che non solo diverte e spaventa (a tal proposito consigliamo la lettura in orario serale!) ma riesce anche a dare uno sguardo preciso e veritiero sull’attività reale del moderno Ghost Hunter, sapientemente descritta dall’amico Fabio Monteduro.
Se quindi in futuro sentirete degli strani rumori in casa vostra, vi accorgerete magari di un oggetto inspiegabilmente spostato o di una luce che eravate convinti di aver lasciato spenta e invece ritrovate accesa, fermatevi un momento a riflettere bene, magari si tratta solo di distrazione o forse, anche voi, avete bisogno dell’intervento di un Ghost Hunter!
Mirko Barbaglia
fondatore del Ghost Hunters Team

L'autore:

Fabio Monteduro romano, classe ‘63. Autore di romanzi sempre in bilico tra il thriller e l’horror, in quella particolare zona d’ombra dove la differenza tra il reale e il fantasioso, è sempre più labile.
Cacciatori di Fantasmi è la sua ottava pubblicazione.
Dello stesso autore:
So chi sei ...ed altre ossessioni (2004); Avamposto dell’Inferno (2005); Anima Nera (2008); Jodi (2010); Zona di Frontiera (2011); Otto Minuti a Mezzanotte (2011); Dove le Strade non hanno Nome (2012).

Il booktrailer:

martedì 15 aprile 2014

Anteprime Dunwich Edizioni: le novità di aprile/maggio

Titolo: William Killed The Radio Star
Autore: Pietro Gandolfi
Editore: Dunwich
 Genere: horror
Collana: Morte a 666 giri
Pagine: 204
Prezzo: ebook 2,49 cartaceo 9,90

Descrizione:

Little Wood è un piccolo angolo di paradiso immerso nelle foreste del nord, un posto dove chiunque può trovare pace e serenità.  Ma non Jazz. Per lui, DJ di colore trapiantato dalla Lousiana, una normale notte di diretta si trasformerà in un incubo. Perché qualcuno lo odia nel profondo, perché qualcuno deciderà di chiudere i conti in sospeso con lui.

Trovandosi di fronte a una minaccia che non dovrebbe esistere, Jazz sarà costretto a combattere per sé e per le persona che ama, pronto a sacrificare tutto, persino la vita. Ma chi è la presenza che si aggira nella stazione radio come uno spirito inquieto? E perché il nome di William Heart, cantante e piccola leggenda locale, continua a tormentarlo come il ritornello di un'odiosa canzone?
Quando Jazz lo scoprirà si pentirà di aver abbandonato la sua casa per rifugiarsi nella fredda ostilità di Little Wood.

"Non credo di esagerare nel definire la storia narrata in questo av­vincente romanzo un piccolo capolavoro horror, all’insegna della claustrofobia e dell’indagine psicologica." (Luigi Milani)
 
  
L'autore:

Pietro Gandolfi nasce e vive a Piacenza e fin da bambino nutre una grande passione per tutto ciò che è horror. Cresciuto coi fumetti, ro­manzi e film degli anni ’80 decide di tentare la sua strada nel mondo della letteratura: nel 2013 pubblica l’antologia personale Dead of Night e il primo romanzo La Ragazza di Greenville, comparendo nel frattempo anche su diverse antologie.
Per lui l’horror è crudele e senza compromessi, ma in fondo lo tro­va anche molto divertente.
Con lo pseudonimo di Lord è il leader della Epic Metal Band Bringer of War.


Titolo: La Porta dei Cieli
Autore: Stefano Dipino
Editore: Dunwich
Collana: Dunwich Crime
Pagine: 254
Genere: Thriller
Prezzo: ebook 2,49 cartaceo 9,90
  
Descrizione:

È una semplice porta ornamentale. Eppure custodisce un segreto che affonda le sue radici nella nascita della Città eterna.
In una torrida estate romana Alessandro Altieri, professore di Antropologia Culturale, viene avvicinato da Roberto Guerrini, uno studente la cui fidanzata, Sveva, è scomparsa. Qualche giorno dopo anche Paolo Altieri, padre del professore, svanisce insieme a una stele fenicia da poco entrata in suo possesso.
Cosa collega la stele alla Porta dei Cieli? Il misterioso monumento costruito nel XVII secolo dal marchese Palombara affiora nella memoria di Alessandro, ricordandogli qualcosa del suo passato.
È l’inizio di un incubo per l’insegnante, che viene proiettato in una Roma oscura e onirica, fatta di leggende, borghi sepolti, laghi e templi sotterranei. Dietro le due sparizioni c’è l’ombra di una sanguinaria società che annovera tra i suoi membri personaggi che hanno fatto la storia di Roma nell’arco di quasi tre millenni.
Per scoprire la verità, Alessandro dovrà aprire la mente e abbandonare tutto quello in cui ha sempre creduto. Solo così potrà svelare i segreti della sua famiglia e far luce sull’intricata trama di misteri che si tesse attorno a lui.

L'autore:


Stefano Dipino nasce a Pescara nel 1986. Avviato agli studi scienti­fici, dopo il liceo si trasferisce a Cagliari, dove si specializza in Biologia marina. La passione per la scrittura, però, diviene ben pre­sto manifesta tanto da spingerlo, non senza tentennamenti, ad ab­bandonare tutto per trasferirsi nella città eterna, dove consegue la laurea in Lettere Moderne alla Sapienza. Ha sempre sognato di scrivere un romanzo ma non ci ha mai provato, almeno fino a quando, affascinato dall’aria culturale  capitolina, inizia a scrivere La Porta dei Cieli, libro interamente dedicato all’unica città nella quale si senta davvero a casa e dove oggi vive e lavora come giorna­lista freelance: Roma.