mercoledì 30 luglio 2014

Anteprima: Vita di tara di Graham Joyce

Titolo: Vita di tara
Autore:  Graham Joyce
Traduzione di  Benedetta Tavani
Editore: Gargoyle Books
Pagine: 362
Prezzo: 18 euro

Vincitore del British Fantasy Award 2012
Diritti opzionati per il cinema

LE FAVOLE SONO MAPPE CHE AIUTANO A SOPRAVVIVERE

Descrizione:
In una cittadina dell’Inghilterra centrale, la sedicenne Tara Martin scompare improvvisamente. È uscita a fare una passeggiata negli Outwoods, l’antico e misterioso bosco vicino, e non è più rincasata. La mobilitazione per trovare la ragazza è enorme: famiglia, amici, conoscenti, forze dell’ordine (agenti di diverse stazioni limitrofe, unità cinofile e sommozzatori). Di Tara, però, non v’è traccia. La polizia accusa Richie Franklin, il fidanzato diciottenne, di averla uccisa in seguito a un diverbio, rilasciandolo poi per insufficienza di prove ma marchiandone per sempre il destino.
Parecchio tempo dopo, in una nevosa sera di Natale, Tara ritorna. La famiglia non crede ai propri occhi. Se nei genitori prevale la gioia e il sollievo, Peter, il fratello maggiore, è costernato: non riesce a dimenticare che la lunga assenza della sorella è stata fonte di un dolore indicibile e della rottura con Richie, il suo migliore amico e quasi un altro figlio per suo padre e sua madre. Ecco ora ripresentarsi Tara come se nulla fosse. Con indosso abiti fuori moda e un profumo di pioggia, vento, foglie, funghi, boccioli, la donna non sembra affatto invecchiata. E sì che sono passati vent’anni… ma Tara ha un’altra concezione del tempo e afferma di essere stata via soltanto sei mesi. Qualcosa evidentemente non quadra.
Dove è stata Tara per tutto questo tempo?
È stata rapita e plagiata da qualcuno?
E da chi?
Perché ciò che racconta è talmente singolare da spingere Peter a chiedere il supporto di uno psichiatra?

L'autore: 
Nato nel 1954 in un piccolo villaggio minerario appena fuori Coventry da una famiglia della classe operaia, Graham Joyce ha vinto premi prestigiosi come il World Fantasy Award nel 2003, il British Fantasy Award, il Grand Prix de l’Imaginaire, l’O Henry Award e l’Angus Award ed è tradotto in più di venti lingue. Dottore in letteratura inglese, attualmente insegna scrittura creativa alla Nottingham Trent University. Vive a Leicester con la moglie e i due figli. Tra i suoi romanzi Dark Sister, Requiem, The Tooth Fairy, Indigo,L’uomo dietro al vetro, Forse questa è la vita (Nord 2005, 2006),Memoirs of a Master Forger.
È il portiere titolare della Nazionale inglese degli Scrittori.

Da Vita di Tara:
Il mio corpo non è invecchiato, ma la mia mente sì. […] Il problema è che molte delle persone che ho lasciato qui non sono cresciute e a volte le trovo fastidiosamente semplici. Mamma e papà, ad esempio. Io li amo, morirei per loro, ma guardano tv spazzatura e leggono riviste spazzatura, e non fanno altro che ripetere ciò che hanno imparato dalla televisione e dai giornali scadenti. […] [sono] soltanto ombre di quello che erano prima. Gusci vuoti. Hanno permesso che l’età li degradasse, invece di maturarli. E poi, c’è mio fratello Peter. Da giovane era come uno splendido animale; in lui ardeva una fiamma. Mentre adesso è soltanto uno stanco padre di famiglia, che passa il giorno piegato in due su un’incudine a martellare ferri di cavallo. Si rende conto di quale incubo possa essere per me assistere a tutto questo?
Hanno detto:
Un romanzo che esplora brillantemente la storia di una famiglia in crisi, in un cocktail potente di fantasia e analisi psicologica.
Stephen King, “The Best Books I Read in 2012”, «Entertainment Weekly»

Non mi dilungherò nel dire che non è Graham Joyce a doversi guadagnare un pubblico più vasto in America; piuttosto è il pubblico americano a non doversi lasciare scappare questo scrittore.
Jonathan Lethem, «The Free Lance -Star»

I romanzi di Graham Joyce contengono sempre una certa generosità di spirito che li colloca una spanna sopra l’ordinario. Joyce è un Maestro di charme... Ipnotizzante.
«The Guardian»

Quella di Joyce è una favola che racconta l’incontro/scontro tra oscurità ultraterrena e umano pericolo.
«The Washington Post»

La scrittura di Graham Joyce è ammaliante, agile e disinvolta.
«The New York Times Book Review»

Vita di Tara è un insolito e insolitamente soddisfacente ibrido. Joyce ha curato tutti gli aspetti cari a un romanziere che si rispetti: una prosa precisa e insieme toccante, personaggi ben tratteggiati, tematiche possenti – la bellezza e la tristezza delle transizioni inevitabili della vita e la famiglie in tutta la sua ambigua e infinitamente affascinante complessità. A tutto ciò, poi, intreccia il mito e il folklore.
Laura Miller, «Salon»

Leggere Vita di Tara è un po’ come entrare in un enorme trappola finemente mascherata.... Nella narrativa contemporanea, Graham Joyce incanta come pochi altri.
«Richmond Times-Despatch»

Realtà e fiaba armonizzano perfettamente in questo romanzo introspettivo che parla di relazioni, amore e sogni. In una miscela unica di mystery e fantastico, Joyce dà vita a una storia incantevole che sia i suoi fan sia i neofiti troveranno difficile interrompere.
«Booklist»

Vita di Tara è un romanzo enigmatico e intellettuale e, al contempo, accessibile e massimamente coinvolgente. Una delizia leggerlo.
«Tor.com»

Graham Joyce, con il suo Vita di Tara, scardina il genere, creando un fantasy dove reale e immaginario si fondono, portando a una destabilizzazione nel lettore inaspettata, quanto gradevole, perché, finalmente, si è davanti a qualcosa di nuovo: un fanta-thriller-psicologico.
Sara Prian, «La Voce di Venezia»

Un libro scritto meravigliosamente, con uno stile che riesce a sposare realismo e poesia, esprimendo con immaginifica scorrevolezza idee, stati d’animo e concetti che risultano efficaci e suggestivi.
«Romance Books»

Vita di Tara si rivolge a lettori pronti a mettersi alla prova e ad apprezzare il modo in cui l’autore affronta alcune credenze popolari, leggende e fantasie. Un romanzo che porta a mettere in dubbio la realtà e, talvolta, a credere all’irreale.
«Il profumo dei libri»


lunedì 28 luglio 2014

Doppia segnalazione: Rinascita di una dea+ I Guardiani dell'adhandel di Aurora Ballarin

Doppia segnalazione per gli appassionati di fantasy!
Oggi vi presentiamo i primi due volumi della saga 
La leggendaria Guerriera di Aurora Ballarin.


 Titolo: Rinascita di una dea
Autrice: Aurora Ballarin
Editore: youcanprint
Pagine: 476
Prezzo ebook: 0,99
Prezzo cartaceo: 22,50
Acquistalo su Amazon

Descrizione:
Venezia 1896: 
Ainwen Carnelio, giovane rampolla di una delle famiglie più in vista della città, non ha mai capito la ragione del suo strano aspetto.
Cresciuta da un ammiraglio, che l'ha addestrata all'arte della spada fin da bambina e da una madre insolitamente attenta a farle apprendere la magia, la giovane passa le sue giornate divisa tra due realtà: quella diurna, la vita apparentemente normale di una ragazza della sua età; e quella notturna tra duelli, visioni di cui non conosce il significato e incubi che infestano le sue notti.
Tutto evolve all'improvviso il giorno in cui conosce il nuovo istitutore, Barahir. Un uomo enigmatico, di una bellezza unica e fin troppo interessato a lei.
Con il suo arrivo le visioni aumentano, facendosi via via più terrificanti.
Ogni volta che i loro sguardi si incrociano è come se lei vivesse l'esistenza di un'altra persona.
La mente viene travolta da ricordi non suoi e perfino la vita arriva quasi a non appartenerle più, confondendosi con quella di un'altra donna di cui a malapena conosce il nome.
Fino a quando, spossata nell'animo e nelle carni decide di voler sbrogliare la matassa dei misteri di tutta una vita.
Solo un nome dalla sua parte. Un unico fievole indizio a ricollegare ogni sua visione: Urwen.
Il nome della dea degli elfi.
Il nome della donna che, cinquecento anni prima salvò il mondo dall'apocalisse...
Questa ricerca la porterà a riscoprire il suo passato e un destino dannato, da cui non potrà scappare. Una guerra spietata l’attende alle porte del suo domani.
Una battaglia insensata e crudele da cui dipenderà non solo la sua salvezza ma anche il destino di chi ama e del mondo che Urwen, prima di lei, era stata chiamata a proteggere.
Vecchi legami la richiameranno all’esistenza che ancora in fasce aveva gettato alle spalle e dalle stesse ceneri del dolore che comporterà la conoscenza del futuro che l’attende, dovrà ricostruire non solo un mondo, evitandone la fine, ma anche e soprattutto la sua stessa vita… 

 Titolo: I Guardiani dell'adhandel
Autrice: Aurora Ballarin
Editore: youcanprint
Lunghezza stampa: 403
Prezzo ebook: 1,49
A breve disponibile anche in formato cartaceo
Acquistalo su Amazon

Descrizione:
Anno 1898
La missione di Ainwen è ormai chiara: Morwen e Firion devono morire!
Ma così come è chiaro questo, altrettanto lampante e tangibile è il fatto che la sua malattia stia evolvendo fin troppo rapidamente.
Il tempo stringe e i nemici, ben lungi dal restare fermi ad attendere le mosse sue e dei guardiani, attaccano l'adhandel colpendola nel modo più subdolo e vile in cui si possa colpire una persona.
Il loro obbiettivo è quello di distruggere la reincarnazione della dea e ricostruire il mondo a loro immagine.
Un mondo di lacrime e sangue...
Solo Ainwen può evitare questo infausto futuro; ma il prezzo delle sue scelte sarà alto...molto più alto di quanto lei si possa aspettare...  

L'autrice:

Aurora Ballarin è nata a Venezia il 7 aprile del 1988. È la prima di tre fratelli. Dopo aver studiato biologia, si è dedicata a tempo pieno alla sua grande passione: la scrittura.
Quando non scrive, ama leggere e ascoltare musica,  perlopiù straniera.

Questo libro, nato proprio tra i banchi di scuola, è il  suo romanzo d'esordio. Un fantasy ambientato in parte in una misteriosa Venezia di fine 1800 che coniuga magia e realtà,  guerra e amore.
Sullo sfondo di una città appena uscita dai fasti  dei tempi in cui era nota come la Serenissima, si dipaneranno le gesta di uomini ed eroi, di demoni e salvatori, il tutto in un periodo di crisi, anticipo di due guerre che in un secolo hanno segnato la nostra realtà.

E per saperne di più...
Guarda  il video dell'intervista rilasciata all'autrice alla finale del concorso letterario "Casa Sanremo Writers 2014" qui
Guarda il booktrailer di Rinascita di una dea:

martedì 22 luglio 2014

Anteprima: Venus Intervention di Corrine De Winter e Alessandro Manzetti

Kipple Officina Libraria inaugura la versione digitale della collana VersiGuasti, interamente dedicata alla poesia e alla letteratura lirica. 
La prima uscita si propone come un omaggio alla poesia anglofona, attraverso la silloge Venus Intervention di Corrine De Winter e Alessandro Manzetti.
Due voci, due oceani, due poetiche affini in questo volume a tinte dark, in grado di mostrarci l’ampio spettro della Poesia e la sua discesa oscura nell’immaginario di Venere, in cui per la prima volta, un autore italiano pubblica insieme al vincitore e plurifinalista del Bram Stoker Awards. Prefazione a cura di Benjamin Kane Ethridge.

Titolo:  Venus Intervention
Autori: Corrine De Winter e Alessandro Manzetti
Copertina e Illustrazioni interne di Daniele Serra
Introduzione ed Editing a cura di Benjamin Kane Ethridge
Editore: Kipple Officina Libraria
Collana: VersiGuasti 
Formato ePub e Mobi
Pagine: 51 
Prezzo: 1,49 €
Descrizione:
Una raccolta di poesie gotiche e inquietanti, altamente emozionali, per un viaggio da incubo che vi lascerà senza fiato, costringendovi alla rilettura e a seguire le continue rotazioni di un magico caleidoscopio […]”, quindi preparatevi per questo Intervento di Venere, che colorerà il vostro umore di toni sottilmente romantici: non sarete più gli stessi di prima, dopo essere stati catturati da questa Venere nelle sue varie forme.

A gothic and disturbing poems collection, an exciting journey into the nightmare that will leave you breathless. Words to be read more than once, to hear again the sound of the emotions that rotate inside the magical kaleidoscope imagined by the authors. You will never be the same again, after being caught by that Venus, in all her forms.

La quarta:
L'intervento di Venere attraversa i tempi dell’uomo per giungere a noi nell’inquietudine lirica di Venus Intervention, ridefinendo e ampliando quel richiamo di bellezza e oscurità che solo una dea può, con la sua potenza, attirare a sé. L’unione complice di energie e parole è il “sentire” a due voci, sul diurno e notturno alternarsi di una poetica carica di tensioni emozionali e suggestioni che vi cattureranno dal primo all’ultimo verso.

Gli autori:
Corrine De Winter, poetessa vincitrice del Bram Stoker Award con la pubblicazione The Women At The Funeral, è stata cinque volte finalista allo stesso concorso. Scrittrice pluripremiata, riconosciuta come una delle voci più interessanti dal panorama letterario, è naturalista, filantropa, esperta del paranormale, artista e fondatrice dello “Small World Fund For Children“. Vive tra il nostro mondo e il prossimo. Ha pubblicato le seguenti sillogi poetiche: A Dark Ride, The End of Desire, The Women at the Funeral, Touching the Wind, Valentines for the Dead, Virgin of the Apocalyps.

Corrine De Winter is a Bram Stoker Award winning poet and author who has won numerous awards for her writing from the New York Quarterly, Triton College of Arts & Sciences, & The Rhysling Science Fiction Award. Her work has been applauded by such luminaries as William Peter Blatty (“The Excorcist” author) Tom Monteleone, Thomas Ligotti, Nick Cave, Stanley Wiater, James Sclavunos, Heather Graham, Harry O. Morris, and others. William Packard, former editor of the New York Quarterly, was a mentor, publishing De Winter’s work early on and inviting her to write “The Present State of American Poetry,” a regular feature in the journal. At Packard’s invitation she read her poetry at the New School and continued a rapport with Packard until his passing . Packard was a big supporter of Charles Bukowski and De Winter was published with him several times in his last years. De Winter won the Bram Stoker Award in 2005 for her collection “The Women At The Funeral.” Five of her collections have been Stoker Nominated. Among her publications, the poems collections: "A Dark Ride", "The End of Desire", The Women at the Funeral", "Touching the Wind", "Valentines for the Dead", "Virgin of the Apocalypse". A naturalist, philanthropist, paranormal expert, artist, and the founder of “Small World Fund For Children ,” De Winter lives between this world and the next. Website: http://corrinedewinter.com/

Alessandro Manzetti (aka Caleb Battiago) è un autore horror, SF e di letteratura weird nonché consulente editoriale. Ha collaborato con alcune delle più interessanti case editrici di genere come Editor, Responsabile Editoriale e Marketing, ed è stato redattore per testate giornalistiche e portali web. Membro associato della Horror Writers Association, ha pubblicato sotto lo pseudonimo di Caleb Battiago numerosi racconti e romanzi, tra i quali, due romanzi (Naraka - L'Inferno delle scimme bianche, Shanti - La città santa), due racconti (Mictlan - Doppio Inferno, Vessel - Orrore in Terrasanta) quattro raccolte di racconti (Malanima - Storie di lame e presenze, Acrux Reloaded, Parigi Sud 5 - Il quartiere dell'Apocalisse, Limbus - Trilogia di Scarafaggi), la raccolta di interviste Monster Masters - 27 Interviste con i grandi autori horror internazionali e le antologie Naraka Kollection e Red Kollection.

Alessandro Manzetti (aka Caleb Battiago) is an horror, SF and weird fiction author and editorial consultant, he collaborated with some Italian publishers (Gargoyle Books, Edizioni XII, Mezzotints eBooks, Kipple Officina Libraria) as editor in chief, marketing and foreign rights manager, consultant, and with various web medias as a columnist. He also edited some blogs dedicated to dark and underground art/culture and horror and weird fiction. He is Associate Member of the Horror Writers Association, that he served as Italy Coordinator and newsletter columnist. As a fiction writer, he published in Italian, using his name and the pseudonym Caleb Battiago, two novels ("Naraka - L'Inferno delle scimme bianche", "Shanti - La città santa"), two stories ("Mictlan - Doppio Inferno", "Vessel - Orrore in Terrasanta") four short stories collections ("Malanima - Storie di lame e presenze", "Acrux Reloaded", "Parigi Sud 5 - Il quartiere dell'Apocalisse", "Limbus - Trilogia di Scarafaggi), an interviews collection ("Monster Masters - 27 Interviste con i grandi autori horror internazionali") and two anthologies ("Naraka Kollection", "Red Kollection") In English he published the short stories collection: "The Smaman and other shadows". Alessandro Manzetti lives in Rome, with his doppelganger. Website: http://www.alessandromanzetti.net

La collana VersiGuasti:
VersiGuasti è la collana di Kipple Officina Libraria interamente dedicata alla poesia e alla letteratura lirica in versione digitale, alla costante ricerca di connessioni e poetiche appartenenti al Connettivismo e non solo.

venerdì 18 luglio 2014

Recensione: Il tamburo e la rete

Titolo: Il tamburo e la rete
Autrice: Arianna Formentin
Editore: Anfuana Edizioni
Collana: Saggi & Misteri
Dati: 2014, 170 p., brossura
Prezzo di copertina: 14, 00 euro

Descrizione:
In questo libro l'autrice analizza dal punto di vista dell'antropologo "professionista" un fenomeno che negli ultimi decenni sta emergendo sempre di più: il ritorno del Paganesimo in Europa e non solo; favorito, veicolato e reso virale dall'utilizzo del web in tutte le sue declinazioni da parte dei gruppi neopagani e anche dei singoli praticanti. Lo studio analizza e cerca di capire che cos'è che fa cavalcare gli Dèi su Internet con la stessa disinvolta e inarrestabile sicurezza con cui cavalcavano duemila anni fa sui campi di battaglia. 

L'autrice: 

Arianna Formentin nasce qualche giorno prima dell'esplosione di Cernobyl. Trascorre l'infanzia tra gatti, levrieri afghani senza pedigree, gente più o meno strana e un Bedford rosso riconvertito a camper.
Si forma, sebbene ancora non abbia trovato una forma che le si addice, al Liceo Artistico Modigliani, dove si scontra inevitabilemte con quello che sarà il suo habitat naturale: la fantasia.
Qui incontra alcuni tra quelli che poi torneranno come personaggi nei suoi racconti: giocatori di ruolo, fanatici tolkieniani, cavalieri dell'apocalisse, bizzarre creature che si ostinano a credersi antropomorfe sebbene celino spiriti del tutto animali.
Muore in data da destinarsi.

La recensione di Sara: 

Le religioni sono un fenomeno complesso e difficile da analizzare.  Da sempre ci si è interrogati sul perché l’uomo non riesca a vivere prescindendo dall’idea di un’entità superiore che governi le cose.
Il tempo ha cambiato più e più volte l’idea di divinità, aggiungendone di nuove e modificando le convinzioni pregresse.
Su questa base Arianna Formentin fonda la sua tesi di laurea in Antropologia Culturale.
L’autrice tenta di ripercorrere la storia del paganesimo classico e del suo ritorno in Europa in epoca moderna. Riprendendo l’ipotesi dell’antropologo Wallis, secondo cui Neopaganesimo e Neosciamanismo siano da considerare non tanto filosofie alternative ma, veri e propri fenomeni sociali, la Formentin ci presenta un quadro generale delle nuove correnti pagane e del loro rapporto con la modernità. 
È da qui che si parte per arrivare a riconsiderare la religione come un fenomeno mediatico. Non si tratta di sminuirne l’importanza, quanto piuttosto di rivalutare il suo rapporto odierno con il web e i nuovi mezzi di comunicazione. 
Internet permette di accedere a mondi in precedenza sconosciuti, fornendo non sempre informazioni del tutto corrette.
Il rischio che si corre è proprio quello di trovarsi di fronte a una sorta di supermercato virtuale dove acquistare la propria “fede”, perché è diverso, perché è insolito.
Con l’aiuto degli studi antropologici sull’argomento e l’opinione degli esponenti delle realtà Neopagane in Italia l’autrice ci accompagna in un viaggio attraverso la storia, mondo antico e mondo moderno si scontrano e si incontrano, nel tentativo di creare qualcosa di indistruttibile. 
Il tamburo e la rete è una testo interessante e originale, forse un po’ troppo breve per poter fornire tutte le informazioni necessarie a creare un quadro completo della situazione.
Il saggio proposto dall’autrice è un percorso a cavallo tra antropologia e filosofia, motivo per cui chi non mastica questi argomenti potrebbe incontrare qualche piccola difficoltà nella comprensione generale.
Per chi invece bazzica tranquillamente l’ambiente si rivelerà un notevole spunto di riflessione, intrigante e coinvolgente. 
Consigliato anche a chi voglia affacciarsi per la prima volta sul mondo Neopagano.

giovedì 17 luglio 2014

Recensione: Cambio di stagione

Titolo: Cambio di stagione
Autore: Maurizio Cometto
Editore: Il foglio letterario
Collana: Fantastico e altri orrori
Pagine: 280
Prezzo: 12,75

Descrizione:
«Tutti smettono di parlare. Una sottile tensione s'insinua nell'aria. Gli occhi scrutano il marciapiede deserto al di là della doppia fila di vetri. Gli sguardi sono quasi timorosi. Forse qualcuno ha paura. Paura che le porte, questa volta, si aprano, e una forza misteriosa ci trascini tutti fuori per abbandonarci lì in quella stazione per sempre». Siete mai stati coinvolti in una cospirazione che può sfociare in una rivoluzione armata? Quando rispondete al telefono e non sentite proferire parola dall'altra parte, quanto tempo impiegate a riagganciare? Quali oggetti può restituire una lavatrice dopo una centrifuga? Siete davvero sicuri che l'anima non possa andare in cancrena? Il nuovo romanzo di Maurizio Cometto, autore di punta della narrativa fantastica italiana, ci precipita nelle viscere di una Torino cupa, severa e misteriosa, dove impiegati di ritorno a casa dalle grandi industrie scoprono infezioni tumorali nelle metropolitane e zone oscure nel cervello. La storia di un'invasione nella vita di un uomo, della sua città, del mondo intero. Un cambiamento che è forse l'avvento di una nuova stagione della vita e della consapevolezza, forse una nuova era del mondo, forse follia individuale. La progressiva e inesorabile sconfitta della realtà apparentemente consolidata nei confronti dell'invasore: l'ignoto.

L'autore:
Maurizio Cometto è nato a Cuneo il 29.09.1971.
Tra i suoi libri pubblicati, il romanzo ‘Il costruttore di biciclette’ (Il Foglio 2006), la raccolta ‘L’incrinarsi di una persistenza e altri racconti fantastici’ (Il Foglio 2008), e il romanzo per istantanee ‘Cambio di stagione’ (Il Foglio 2011).
Ha pubblicato numerosi racconti in antologie, siti internet e riviste.
Laureato in Ingegneria Meccanica, vive a Collegno.

La recensione di Miriam:

A volte l’esperienza di lettura somiglia a un giro di giostra. Certi libri sanno essere divertenti, inebrianti o destabilizzanti allo stesso modo.
Se fosse l’attrazione di una luna park, Cambio di stagione sarebbe un labirinto di specchi: disorientante al punto che, usciti fuori dal vortice delle sue pagine, si fa quasi  fatica a ritrovare le coordinate. Nessun difetto, anzi! È la peculiarità di quest’opera che sin da subito si impone all’attenzione del lettore per l’originalità della sua struttura e per la sua capacità di collocarsi contemporaneamente su diversi piani di realtà. Cambio di stagione è un romanzo ma è anche una raccolta di racconti, è una sola storia e tante storie al tempo stesso. Ogni specchio, posto idealmente lungo il percorso del labirinto narrativo, è una porta che si dischiude su un contesto alternativo.
Un uomo, Fabrizio Corsi, un impiego banale nell’ufficio di una grande azienda, due gatti, una sfilacciata rete di relazioni interpersonali, un’amica del cuore che, dipendesse da lui, sarebbe qualcosa di più. Sono queste le uniche costanti, i punti che intessono il filo di Arianna, il resto è un caleidoscopio in eterno movimento. Ogni capitolo si offre come fosse un racconto a sé, in cui il protagonista  è sempre lo stesso – ed è attorniato anche dalle stesse comparse − ma lo stralcio di trama in cui si inseriscono le sue azioni cambia. Ciò che è accaduto prima può non produrre effetti su ciò che viene dopo, chi è scomparso in precedenza può riapparire sulla scena, chi è morto può  ripresentarsi vivo, come se ai diversi capitoli corrispondessero delle dimensioni parallele nelle quali si attuano vari percorsi possibili.
Se questo di per sé è già abbastanza spiazzante, a rincarare la dose subentra l’elemento perturbante che rappresenta un’altra costante irrinunciabile. Le situazioni in cui Fabrizio si ritrova sono, infatti, situazioni anomale, al limite del surreale, situazioni nelle quali la normalità di partenza viene scompaginata da un accadimento straordinario e un senso di inquietudine irrompe. Accade così che strane luci verdi apparse a Porta Nuova diffondono una sorta di virus che induce le persone a sviluppare una forma di repulsione per il lavoro; delle email recapitate al destinatario sbagliato conducono al rifugio segreto della Nuova Carboneria; una bottiglietta di viakal diviene la chiave di volta per dirimere il groviglio di sospette coincidenze; una lavatrice ultramoderna restituisce attraverso il suo cestello oggetti rubati altrove.
Sono solo alcune delle incredibili esperienze nelle quali Fabrizio si trova coinvolto. Sullo sfondo di una Torino magica, cupa, palpitante come fosse a sua volta una creatura viva e in perenne mutamento, l’autore tesse intrecci dal sapore fantahorror e le atmosfere oniriche riecheggianti, a tratti, l’universo dylandoghiano. Costantemente c’è un filo che si spezza e si riavvolge trascinandoci in un loop che, a ogni giro, si arricchisce però di bizzarre varianti. Ed è proprio in queste pieghe in odore di multiversi che può essere rintracciato il senso di tutto.
Sono strappi nella normalità quelli prodotti dall’affilatissima penna di Cometto, squarci attraverso cui filtra la denuncia sociale. L’attacco è rivolto alla monotonia, al qualunquismo, all’omologazione che come un virus trasforma le vite umane in un plico di fotocopie nelle quali non c’è più spazio per l’entusiasmo e la sorpresa e, nemmeno per dei rapporti umani che siano sinceri.
La molteplicità degli scenari e dei copioni possibili corrisponde, infatti, a una povertà di relazioni umane. Fabrizio è fondamentalmente un uomo solo. Al di fuori della cerchia di colleghi, ha un solo amico vero – la cui sincerità peraltro verrà  messa in dubbio a un certo punto – e, forse, non è un caso se la donna che ama è una sorta di chimera irraggiungibile.
Probabilmente l’amore  è una delle principali perdite imputabili a una società eretta su bisogni e desideri indotti, su modelli precostituiti; una società che tenta di mettere radici nella frattura sempre più profonda tra reale e virtuale votandoci alla solitudine.
Ecco allora che il cambio di stagione richiamato nel titolo risuona come l’auspicio di una svolta il cui primo passo non può che essere rappresentato dalla consapevolezza.
Un romanzo innovativo e, per certi versi, controcorrente tra le cui righe sembra serpeggiare anche l’idea di un bisogno di cambiamento in campo letterario. Con un libro così, di certo, Cometto può arrogarsi il merito di aver apportato una fresca ventata di novità.