Recensione: Strix Julia
Titolo: Strix Julia
Autrice: Cristina Lattaro
Editore: Runa
Pagine: 211
Prezzo: 14,00 euro
Autrice: Cristina Lattaro
Editore: Runa
Pagine: 211
Prezzo: 14,00 euro
Descrizione:
Fosco Scionni è razionale e costruttivo, concentrato sul lavoro, pronto a porsi obiettivi sempre nuovi e stimolanti. Una mattina come tante altre, sua moglie Daria gli comunica che presto avranno un figlio. Poco più tardi, sull’autobus che lo conduce al lavoro, Fosco incontra Julia, una strix, una strega.
Inizia per lui una lunga odissea divisa tra le incursioni nelle due vite di Julia intervallate da un’esistenza quotidiana sempre più affastellata da dubbi, tensioni, aspettative, sensi di colpa e affannose ricerche sul web.
Inizia per lui una lunga odissea divisa tra le incursioni nelle due vite di Julia intervallate da un’esistenza quotidiana sempre più affastellata da dubbi, tensioni, aspettative, sensi di colpa e affannose ricerche sul web.
L'autrice:
Titolare di cinque brevetti USA e presente in due articoli scientifici, ha pubblicato nel dicembre 2011 “La saggezza dei posteri”, nell’aprile 2012 “Lusores - Calciatori”, nel novembre 2012 “Il volo di carta” in due ebook, nel gennaio 2013 “Milites - Soldati”. Dal 30 agosto 2012 è ospite fisso in un ciclo di trasmissioni dedicate ai libri e all’editoria presso l’emittente televisiva Rieti Lazio TV (RLTV, canale 677 digitale terrestre).
La recensione di Miriam:
A volte può accadere che le certezze di una vita vengano messe in discussione da un evento inatteso. Fosco è un uomo felice, ha un impiego sicuro, una moglie che ama… un figlio in arrivo.
È una mattina come tante quella in cui apprende che
diventerà padre. Ha appena mandato giù la solita tazza di caffè quando Daria lo
sorprende alle spalle sulla soglia di casa e gli comunica la bella notizia. Il
suo cuore batte all’impazzata mentre sale sull’autobus che tutti i giorni lo
conduce al lavoro. Comprende che sta per accadere qualcosa di grande, qualcosa
di meraviglioso ma che al tempo stesso lo spaventa. Quel che ancora non sa è
che di lì a poco accadrà anche qualcosa di diverso che, non di meno, avrà
l’effetto di un ciclone sulla sua esistenza.
Improvvisamente nota una donna tra i passeggeri, non è particolarmente appariscente ma, nel momento in cui incrocia il suo sguardo, Fosco si sente perduto. Avverte una strana forza attrarlo verso quella creatura come fosse una calamita, tanto che quando la vede scendere dal bus non può fare altro che scendere a sua volta e seguirla.
Improvvisamente nota una donna tra i passeggeri, non è particolarmente appariscente ma, nel momento in cui incrocia il suo sguardo, Fosco si sente perduto. Avverte una strana forza attrarlo verso quella creatura come fosse una calamita, tanto che quando la vede scendere dal bus non può fare altro che scendere a sua volta e seguirla.
Potrebbe sembrare l’incipit di una storia udita molte volte,
la storia di un uomo fragile che annoiato dalla solita routine e spaventato
dall’incombere di una nuova grandissima responsabilità, si aggrappa alla prima
gonna che passa per evadere. Mai come in questo caso le apparenze ingannano e
non solo perché Julia − l’affascinante passeggera del 49 − è una strix ma,
perché il racconto che segue non somiglia neanche lontanamente al banale
resoconto di una scappatella extraconiugale.
A partire da queste premesse Cristina Lattaro sviluppa una
trama in bilico tra sogno e realtà. Con un abile colpo di penna produce uno
strappo spazio- temporale lasciandoci fluttuare tra diverse dimensioni che si
affiancano e, all’occorrenza, si sovrappongono.
Difficile stabilire se Julia sia una donna in carne e ossa o
un’apparizione, se quel che accade quando compare sulla scena sia reale o
frutto di una strana allucinazione. Di certo Fosco sa che quando la incontra i
contorni del suo mondo divengono sfocati e tutte le sue certezze vacillano. Sì
perché quello sul bus sarà solo il primo di numerosi incontri, sarà l’inizio di
un’avventura travolgente e surreale che scorrerà sullo sfondo di epoche passate
e future.
A volte Fosco vestirà i panni di un antico romano in viaggio
con il senatore Caio Fabio verso l’isola di Giocosa, altre si vedrà catapultato
nel futuro o coinvolto in una caccia alle streghe organizzata dall’Inquisitia.
Gradualmente Julia gli aprirà gli occhi su un universo che ha del
soprannaturale, gli mostrerà una realtà in cui le streghe come lei sono
perseguitate e conducono una battaglia contro i liburni − anime indegne tanto
del paradiso quanto dell’inferno che tentano di riscattarsi sterminando le
strix.
Di fatto Fosco, travolto da un sentimento d’amore che non
riesce a comprendere, si ritroverà a inseguire Julia sfidando lo spazio e il
tempo senza mai riuscire a raggiungerla davvero.
La sua “normalità” scandita dai nove mesi della gravidanza
di Daria si intreccia così con una dimensione altra impossibile da condividere.
Fosco è dilaniato dal senso di colpa perché, sebbene non abbia una vera
relazione con Julia, si rende conto di esserne ossessionato, di amarla in un modo che non sa spiegare e per questo
sente di tradire sua moglie e il figlio che sta per nascere.
A dispetto di quanto lascia presagire il titolo, in effetti,
il vero protagonista della storia è proprio Fosco. Calandosi con straordinario
realismo nella psicologia del suo personaggio maschile, l’autrice ci fa
percorrere un sentiero che, pur vestendo gli abiti di una favola moderna, ci
narra di un profondo conflitto interiore. Rinunciando del tutto allo stereotipo
dell’eroe o del principe azzurro ricorrente nel paranormal romance, ci descrive
un uomo comune impegnato in una battaglia che, sebbene proposta in toni
fantastici, è assolutamente reale.
La prosa raffinata e fluida combina alla perfezione le due
facce di questa medaglia grazie anche all’alternanza di capitoli che rimandano
ai due diversi piani di realtà ma che vengono tenuti insieme da un sottilissimo
filo di sutura rappresentato dagli stralci di una famosissima favola di Andersen
– L’acciarino magico − suggerendoci, a tratti, l’idea di una trasposizione in
chiave moderna della stessa.
Tocca a un finale sorprendente e inimmaginabile, chiudere il
cerchio fornendoci la giusta chiave per comprendere in pieno il romanzo che,
infine, si rivela essere una bellissima parabola sul senso del nostro essere al
mondo, sull’enigmatico legame che vincola la vita alla morte, sul mistero della
maternità ma anche, e soprattutto, sulla magia del riconoscersi padri.
Commenti
Posta un commento