Intervista a Sarah Bernini






Ciao Sarah, Il Flauto di Pan ti da il benvenuto! Cominciamo con un classicone: chi è Sarah Bernini?


Ciao agli amici de Il Flauto di Pan e grazie per questa intervista! J 
Per presentarmi posso dire che sono nata nel Settembre 1981 (quindi inizio ad essere stagionatina...) sotto il segno della Bilancia, che amo scrivere e dedicarmi a pittura, fotografia e artigianato di varia natura, di stampo esoterico e spirituale.
La mia via spirituale neopagana, piuttosto animista e molto personale, ovviamente influenza tutto ciò che realizzo, sia dal punto di vista delle pubblicazioni sia dal punto di vista artistico, nel senso che mi occupo di questi argomenti perché fanno parte della mia vita quotidiana e mi affascinano ogni giorno di più, per cui mi viene naturale affrontare queste tematiche sotto diversi aspetti.
Oltre a questo, appena posso cerco di attivarmi per i diritti umani e per i diritti degli animali, essendo animalista e vegetariana (quasi vegana) da una vita, oltre che per l’ambiente.
Ecco, direi che questa sono io in poche righe.


Voci Pagane, un progetto che nasce qualche anno fa per far luce sul panorama pagano italiano. Ti andrebbe di spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta?
 

Certamente, grazie per la domanda. “Voci Pagane” è un progetto editoriale partito nel 2009 e tuttora in corso che nel suo piccolo vorrebbe aiutare a comprendere meglio il movimento neopagano e pagano contemporaneo che si sta sviluppando in Italia ormai da diversi anni.
In origine è nato per unire due esigenze. La prima esigenza era quella di riunire in un unico volume più interviste che avevo raccolto dal 2004 in poi sulla mia rivista, “Labrys” (www.rivistalabrys.it) e riguardanti persone attive nel paganesimo/neopaganesimo italiano. Ma mi resi conto che il materiale non sarebbe stato poi molto e non avrebbe rappresentato abbastanza ampiamente questa realtà. Così, poi, nel 2009, in occasione del progetto “Sphera” lanciato dall’associazione “Quercia Bianca” che voleva dare inizio ad un network di collaborazioni tra varie associazioni neopagane italiane, siccome Labrys ne faceva parte proposi di realizzare sulla rivista diverse interviste alle associazioni del network che fossero interessate a collaborare. Ma ancora il materiale mi sembrava poco, così pensai di ampliare ulteriormente il progetto anche alle associazioni che non facevano parte del network. Oggi “Sphera” non è più attivo, ma dalle sue ceneri è nato il portale “Paganitaliani.net” (di cui fanno parte sia associazioni che erano dentro a Sphera sia altre che non ne facevano parte), ed ho esteso le interviste anche a chi non facesse parte di quel portale. Essendo un “work in progress” ovviamente il libro può variare rispetto alle interviste programmate all’inizio, perché nel tempo nascono e muoiono associazioni, a distanza di tempo c’è chi è ancora interessato e chi no al progetto di “Voci Pagane” ecc. per cui è sempre un terno al lotto vedere poi cosa uscirà alla fine di tutto il lavoro svolto. C’è chi ha aderito subito e poi si è tirato indietro, chi mi ha rilasciato l’intervista ma poi ha cambiato idea, o magari nel frattempo sono successe cose per cui quella realtà specifica non ritiene più utile partecipare ecc., per cui spesso anche parte del mio lavoro (i questionari e le presentazioni della varie realtà) va “cestinato” per questi motivi. Ma è un po’ il rischio di questo progetto.
Al momento sono stati pubblicati i primi due volumi del libro. Inizialmente, il primo volume è stato dato alle stampe con il sistema dell’auto-pubblicazione (Agosto 2010) grazie alla mia associazione, Artès (www.artesassociazione.org), attraverso il sito Ilmiolibro.it e a Dicembre 2011 è stato ristampato grazie ad Anguana Edizioni (Sossano).
Il secondo volume è stato stampato a Novembre 2012 sempre grazie ad Anguana Edizioni ed è stato presentato in anteprima durante la rassegna della Microeditoria italiana di Chiari (BS) il giorno 10 Novembre 2012.
Il terzo volume è attualmente in fase elaborazione. Comunque, per restare aggiornati sul progetto e sugli eventi ad esso collegato, lascio volentieri il sito di riferimento, nel caso qualcuno fosse interessato a saperne di più: http://vocipagane.wordpress.com
 

Grazie a questo progetto hai potuto avvicinare i maggiori esponenti del paganesimo italiano. Hai incontrato difficoltà nell’approcciarti con loro?


Le difficoltà sono state giusto quelle a cui accennavo poc’anzi, ovvero semplicemente alcuni casi di persone che mi hanno magari detto sì, che avrebbero collaborato, per cui ho inviato il materiale (il questionario specifico per quella realtà) per cui ho dovuto lavorare, ovviamente, per informarmi su quali domande porre, e che poi magari non mi hanno mai inviato le risposte, oppure le hanno inviate, ma poi per qualche motivo hanno preferito non partecipare più, oppure mi hanno detto subito sì poi hanno cambiato poco tempo dopo idea e così via.
Alcuni hanno proprio detto di no fin dall’inizio perché non interessati, ma è anche giusto così, ognuno giustamente sceglie liberamente a quali progetti aderire o meno.
Ecco, diciamo cose di questo tipo. Ci sono stati anche dei casi di persone che mi hanno rilasciato l’intervista ma poi, siccome per qualche motivo si sono rotti i rapporti, non ne ho inserito il materiale per evitare eventuali problemi (non si sa mai e giustamente le persone devono dare il loro consenso per la pubblicazione).
Un altro discorso, magari, è il post-pubblicazione. Ovviamente so di persone che non sono state contente che nel libro apparisse l’intervista di qualche altro esponente neopagano (magari di cui non condividono il pensiero) ma credo sia normale. Ognuno di noi ha un modo di pensare diverso e le mie scelte editoriali (legate alla mia etica personale) possono piacere o non piacere, è più che giusto che sia così…lo comprendo benissimo.


Diverse sono le correnti che si affacciano su questo vastissimo panorama, tu dove ti collocheresti?


A livello spirituale senz’altro la mia pratica è stata ed è tutt’ora molto influenzata dalla Wicca (vissuta soprattutto da praticante solitaria ed eclettica, per quanto abbia anche praticato più volte in gruppo) e dallo sciamanesimo, poiché pratico meditazioni che molto ricordano il viaggio sciamanico. Per il resto, sono da sempre profondamente animista (fin da quando ero piccola, ma solo da adulta ho compreso che questo modo di sentire si definisse così). Mi definisco eclettica in quanto nelle mie meditazioni appaiono spesso figure provenienti da diversi pantheon (senza che io le cerchi), non da uno solo specifico, comunque si tratta soprattutto di divinità del mondo egizio, greco, nordico e celtico (ma non solo). Ho un forte legame con alcune divinità nello specifico, una di queste è Atena. Non saprei come definirmi, essendo il mio percorso neopagano molto personale e non collocabile all’interno di un’unica tradizione. Nel mio viaggio in questa realtà ho anche potuto vivere sulla mia pelle altre esperienze spirituali, ma direi che la mia pratica costante è quella soprattutto legata alle meditazioni sciamaniche. Oltre a questo, senz’altro per me hanno una grande importanza i Sogni e il mondo degli Spiriti (gli Antenati), per diverse esperienze che vivo fin da quando ero bambina. E l’arte mi aiuta a rappresentare, talvolta, le mie meditazioni e i miei sogni. Un altro punto è l’etica. Non farei mai del male agli altri (per lo meno non volontariamente!), per cui questo è uno dei cardini della mia via: non potrei mai praticare qualcosa che possa fare del male volutamente ad altri esseri viventi.


Voci Pagane ha riscontrato grande successo soprattutto tra i pagani, non è mancato però chi ha voluto strumentalizzare il tuo bellissimo lavoro per gettare fango su questa incompresa filosofia di vita. Ti andrebbe di approfittarne per spendere qualche parola in proposito?


Le strumentalizzazioni si rischiano sempre, tutto sta nell’occhio di chi guarda, soprattutto la malizia. Ci saranno sempre persone che vogliono vedere il marcio dove non c’è. All’inizio ci sono stata male, ma ora comprendo che queste cose possano avvenire in qualsiasi ambito. Esistono persone che hanno un tale ego e una tale insicurezza che hanno bisogno di gettare fango sugli altri per sentirsi grandi e forti, tutto qui. Io non posso impedire che ciò avvenga, posso giusto cercare di fare il più possibile informazione sul progetto in questione e sulle associazioni che ne fanno parte, posso cercare di far capire alle persone che il neopaganesimo non è qualcosa di cui aver paura, ma un mondo da esplorare e conoscere.
Ovviamente, come in tutti gli ambiti umani, vi saranno persone corrette e persone meno corrette, persone di cui fidarsi e persone di cui non fidarsi, ma è normale.
Posso solo dire che “Voci Pagane” può essere un modo ulteriore – né l’unico, né il migliore, ma uno dei tanti modi  - per conoscere meglio il pensiero di chi porta avanti associazioni, riviste ecc. nel mondo pagano/neopagano italiano. Tutto qui. Spero che in questo possa avere una sua utilità. Al lettore starà giudicare se e cosa di questo progetto gli possa piacere, interessare o meno. Io metto semplicemente a disposizione del pubblico le informazioni che ho raccolto e le testimonianze che gentilmente le persone mi hanno concesso, cosa per cui sono molto grata (perché so che hanno dovuto impiegare il proprio tempo e la propria attenzione per farlo).


Il paganesimo in Italia non è sempre visto di buon occhio, a cosa credi sia dovuta questa cattiva reputazione?


Credo che il motivo sia la disinformazione e la voglia, spesso, da parte dei mass media, di fare “scoop” là dove non ce ne sono per attirare l’attenzione della gente, la sua morbosità, per vendere più giornali grazie ai titoloni e alle foto con simboli che per le persone che non se ne intendono ovviamente appaiono come qualcosa di pauroso e oscuro.
Quanto attira un bel titolone del tipo “Satanisti ammazzano il tal dei tali” con un bel pentacolone al centro, con un pendolino, cristalli, robe che non c’entrano nulla con il satanismo e magari con un bel Kernunnos (povero..) con le sue belle corna in vista che tanto ricorda al praticante di
Cristianesimo il suo Diavolo? Eh, questo sì che fa vendere…
E quanto attira la morbosità della gente fare un video per la tv in cui si parla di Neopaganesimo con delle donnine nude che girano un bel pentolone invocando il nome di Satana (anche se non c’entra un bel nulla!) nel buio della notte? Insomma, parliamone...
Credo ovviamente che ci sia di mezzo anche il fattore legato alla cultura e alla religione cosiddetta dominante (che poi, la sarà ancora davvero…?) che ovviamente ha timore di vedersi portare via i fedeli da nuove forme di religione e di spiritualità e che quindi deve demonizzare tutto ciò che non fa parte del proprio ambito di azione.
E’ politica. Ed è marketing. Io getto fango su di te così mi faccio bello alla faccia tua e la gente viene da me… è sempre stato così, fa parte della storia dell’uomo demonizzare una cosa scomoda per ottenere potere attraverso la paura instillata nelle persone.  


Oltre a essere autrice di questi due volumi sei anche co-autrice del libro “Upui. L’Arte della strega”. Cosa puoi dirci a riguardo?


“Upui. L’Arte della strega” (2009) è un progetto che ho amato tanto e tutt’ora amo moltissimo, poiché tratta dell’arte esoterica e stregonesca di Nicolò Mulè, ovvero la Strega Upui. E’ un libro che mi ha fatta dannare e ammazzare di lavoro (così come ha fatto impazzire di lavoro anche l’editore), che ha avuto tante strane vicende e traversie che hanno quasi del paranormale, legato anche a dei sogni che ho fatto e nato grazie ad un lavoro di collaborazione con Andrea Armati, l’altro co-curatore (fondatore della casa editrice Eleusi di Perugia) e Nicolò stesso.
Si tratta di un libro piuttosto originale dal punto di vista editoriale, in quanto Andrea – che ha curato anche gli aspetti grafici – ha pensato di ispirarsi agli antichi grimori rinascimentali decorando, quindi, ogni pagina, con disegni estrapolati dagli schemi di pratica della strega Upui.
Un’impostazione che ovviamente ha fatto storcere il naso a qualche esoterista tradizionale, abituato a certi libri sobri e non molto curati graficamente, essendo invece questo un libro ridondante di immagini (un po’ barocco, forse), e che proprio per questo motivo è senz’altro una pubblicazione molto originale se non unica nel suo genere.
Il libro parte presentando la biografia dell’autore, a cura di Andrea Armati, poi si dipana tra le pagine che riassumono alcuni ricordi sulla vita di Gualina Stabiosa (che sarebbe poi la Strega Upui) nel ‘500 (si tratta, fondamentalmente, di ricordi di una vita precedente di Nicolò come donna, per quanto lui non abbia mai preteso di essere creduto) che ho curato basandomi su alcuni scritti di Nicolò; poi si passa ai capitoli in cui ho elencato personalmente i simboli ricorrenti delle opere di Upui esaminando tantissime sue opere e portandone diversi esempi al lettore, per poi finire con una ricca appendice di sogni e visioni di Nicolò che hanno dato origine ai suoi schemi.
Schemi che trovo meravigliosi, a metà via tra la magia cerimoniale, ricchi di alfabeti diversi (isiaco, tebano, alfabeti personali ecc.) e il fumetto (e non lo dico in senso negativo, anzi!), ricchi di immagini di streghe sinuose, Dee misteriose e simpatici spiritelli artisti. Insomma, a mio parere è una chicca per gli appassionati di arte esoterica, ben 300 pagine tutte illustrate dalla mano della magica strega Upui.  


La tua formazione è prettamente artistica, sappiamo che ti cimenti non solo con la scrittura ma anche con la scultura, la pittura e l’hand-made. Come nasce questa tua passione? Di cosa ti occupi più nel dettaglio?


Tutte queste passioni sono nate quando ero bambina, sia per quanto riguarda la scrittura che la pittura e il resto.
Da piccola, ad esempio, scrivevo tanti racconti (ho iniziato con i gialli e con il fantasy), poi ho provato anche con un romanzo, che però non ho mai completato, perché lo sentivo immaturo e quindi è rimasto per sempre in un cassetto. Scrivevo anche molte poesie da ragazzina, ma all’epoca avevo una tendenza molto decadente, amavo i poeti maledetti ed ero una persona molto chiusa e solitaria…insomma, quelle che scrivevo io erano robe un po’ da adolescenti che vivono in un loro mondo, sentendosi incompresi. Però poi crescendo ho optato per una scrittura più di cronaca, se vogliamo, più legato alla realtà e al mondo che mi circonda. Amo la figura del cronista, di colui che rende possibile, nel futuro, andare a rileggere cosa è accaduto nel passato. Non so perché, ma è così.
Mi piace scrivere dei cambiamenti che vive il mondo circostante, ecco perché mi occupo di nuove spiritualità e di artisti esoterici contemporanei. Mi piace lasciare traccia delle evoluzioni antropologiche e sociologiche che vedo attorno a me, ovviamente nel mio piccolo e con tutti i miei limiti.
Per quanto riguarda la pittura, anche quella mi accompagna da quando ero piccola. Passavo pomeriggi interi a disegnare e dipingere, ho ancora delle foto di me bambina con il viso un po’ sporco di colore (mi piace molto sporcarmi col colore, lo trovo liberatorio). Inoltre, ammetto di aver avuto nella prima infanzia, accanto a me, un amico molto speciale a cui ero molto legata che disegnava davvero tanto bene, così tanto che ora è un bravissimo artista. Avrei voluto essere come lui, ma purtroppo geni si nasce, non si diventa!
Quando sono andata all’istituto d’arte mi sono resa conto di essere bravina, sì, ma non di certo un genio della tecnica artistica. Così per un certo periodo della mia vita mi sono autocensurata, ho evitato di dipingere perché temevo di non esserne all’altezza. Poi ad un certo punto sono esplosa e ho capito che non mi doveva importare il risultato, quanto il piacere di dipingere, perché mi piace proprio fisicamente, sono felice davvero solo quando dipingo. E così faccio ora. Dipingo per me, per stare bene con me stessa, fondamentalmente applico il concetto di arte terapia. In questo mi ha aiutata molto anche l’esperienza diretta, anche se breve, con Aviva Gold (autrice del libro “Dipingere con la Sorgente”) e un’altra breve esperienza di Gestalt e arte terapia. Non conta il risultato, ma conta il cosa riesco a tirare fuori e a vivere nel momento in cui dipingo.
La fotografia è un altro aspetto ancora. Faccio foto fin da quando ero bambina grazie a mio padre che è sempre stato appassionato di questa disciplina, per cui fin da piccola ho potuto usare Reflex e attrezzi del genere. Non sono una fotografa disciplinata, amo andare ad intuito ed uso la fotografia, spesso, per realizzare still-life di stampo magico-esoterico (ne ho fatti diversi per Labrys) o per fotografare luoghi che mi trasmettano qualcosa di importante. Da alcune di queste foto di luoghi ricchi di simboli, ad esempio, è nato un libricino di Eleusi Edizioni sulla Scarzuola, scritto sempre da Andrea Armati, in cui appaiono diverse mie immagini, sebbene in quella pubblicazione non vi siano le foto rielaborate artisticamente, ma quelle più “normali”. Solitamente mi piace scontornare gli oggetti, progettare delle serie a tema, in cui faccio dialogare le forme con le parole (inni orfici, citazioni esoteriche ecc.).
Per la scultura, lavoro ogni tanto con la creta, anche se mi piacerebbe farlo più spesso (mi piacerebbe anche realizzare, prima o poi, degli assemblaggi di materiali diversi); lavoro anche con il pirografo e anche con altre tecniche; di recente, ad esempio, avevo ricominciato a fare incisioni su linoleum e spero di completare qualcuno anche di questi lavori.
Le tematiche sono sempre quelle di cui ho parlato all’inizio: immagini di divinità, archetipi, simboli, immagini tratte da libri antichi di alchimia e cose di questo genere.
Per chi volesse dare un’occhiata a ciò che realizzo, lascio il mio sito che aggiorno periodicamente: www.sarahdeglispiriti.com; la pagina Facebook collegata è questa: https://www.facebook.com/pages/Sarah-Degli-Spiriti/271053849667970?fref=ts


Scrittrice, pittrice, scultrice e redattrice di diverse riviste on-line dedicate alla spiritualità, alle divinità e alle antiche arti magiche. Spiegheresti meglio ai nostri lettori di cosa si tratta?


Semplicemente, nel 2004 ho sentito l’esigenza di raccogliere alcuni articoli che all’epoca avevo scritto su alcuni simboli ed alcuni temi legati al paganesimo e dare vita ad una piccola rivista, Labrys (www.rivistalabrys.it), nata prima come quaderno amatoriale e poi registrata nel 2006 presso il tribunale di Reggio Emilia. Gli argomenti trattati sono sempre stati esoterismo, neopaganesimo e paganesimo, simbologia, antropologia, archeologia, nuove e antiche spiritualità e argomenti correlati.
All’inizio, la rivista usciva per ogni Sabba, poi ho dovuto rallentare per motivi di tempo. Ora Labrys  - che è diventata la rivista della nostra associazione, Artès - esce molto raramente, ma perché davvero tra Artès, i libri da scrivere e la mia vita privata, ho sempre meno tempo per seguirla con costanza. Non penso comunque di abbandonarla, solo penso di evolverla in modo diverso in futuro. Oltre a questo, ci sarebbe anche il sito La Legge di Maat (www.laleggedimaat.net) – dedicato alla spiritualità egizia ma anche al Paganesimo e all’esoterismo - a cui sto lavorando, anche se lentamente, per migliorarlo dal punto di vista della gestione, perché così com’è ora è scomodissimo, essendo tutto in html. Così ora lo sto sistemando con il sistema di Joomla per rendere più semplice l’inserimento degli articoli. Ma anche questo sito richiede tempo, cosa che ora scarseggia sempre più. Pian piano lo riprenderò in mano e spero di poterlo sviluppare come vorrei. Per integrare entrambi, ho poi dato vita al canale You Tube “Atlantis” (http://www.youtube.com/figliadiAtlante) che si prefigge di presentare on-line brevi documentari, interviste, recensioni e notizie riguardanti mitologia, antropologia, archeologia, simbologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità ed argomenti correlati.
Per il resto, ho avuto modo di collaborare anche con altri siti e riviste, negli anni, sia di cultura che legati proprio al neopaganesimo e all’esoterismo e trovo che siano tutte belle esperienze da ricordare.



Sei anche presidente dell’associazione culturale Artès. Ci racconteresti qualcosa in più a proposito?



Artès (acronimo di Arte, esoterismo e spiritualità) nasce nel Febbraio 2009 grazie alla sottoscritta, che ne è presidente, grazie a Liliana Zampella (vicepresidente) e Gianluca Bernini (segretario – tesoriere).
Ti lascio alcune righe che ne descrivono gli scopi, tratte dal sito dell’associazione: 
“E’un’associazione di promozione sociale senza fini di lucro, fondata in provincia di Reggio Emilia […] che si propone di organizzare eventi e attività che pongano al centro di tutto la spiritualità ed il mondo interiore dell’artista e, più in generale, dell’uomo. Artès vorrebbe offrire all’arte legata al mondo dell’invisibile un’opportunità in più per farsi conoscere. Ecco quindi una predilezione per tutto ciò che riprende il mondo dei simboli, della mitologia, dell’esoterismo ma anche richiami all’antropologia e quindi alle culture antiche fino a spaziare alle forme artistiche contemporanee che si ispirano al mondo dello Spirito e dell’Anima in tutte le sue molteplici forme.
In questo senso, ogni forma di espressione è ben accetta: che siano arti visive e arti plastiche (pittura, scultura, fotografia, grafica, installazioni ecc.), scrittura (saggistica, narrativa, poesia), teatro e tutto ciò che ci porti ad esternare ciò che abbiamo dentro. Questo anche attraverso laboratori, seminari e incontri che ci possano aiutare a crescere insieme, a stare meglio con noi stessi e con gli altri.” 
Artès è nata soprattutto dalla mia intenzione di far rivivere un po’ l’idea di Joséphin Péladan, esoterista rosacrociano di fine ‘800, che diede vita negli anni ’90 di quel secolo ai “Salon de la Rose+Croix”, mostre che diedero un forte impulso all’arte simbolista francese, ricca di riferimenti all’esoterismo (e a cui mi sono ispirata per dare il nome delle mostre collettive di Artès, ovvero i “Salon de la Chouette”, i “Saloni della Civetta”).   
Dal 2009 ad oggi abbiamo realizzato alcune cose, ovvero:

-presentazioni di libri, anche in collaborazione con altre realtà (presentazioni di “Upui. L’arte della Strega”, dei libri di Liliana Zampella ovvero “L’Archiatra” e “Il Canto del Bisonte Bianco”, “Voci Pagane” di Sarah Bernini, “Eschilo, Sofocle, Euripide. Tutte le Tragedie” a cura di Angelo Tonelli);

-Conferenze (“In herbis Salus - Nelle erbe la salute”, conferenza sull’erboristeria tenuta dalla Dott.ssa Pipitone);

-Stage teorici – pratici (“L’aromaterapia e gli olii essenziali” a cura della Dott.ssa Pipitone);

-Mostre personali e collettive (mostra fotografica di Gianluca Bernini “Del colore, della forma e di altre visioni”, mostra di Sarah e Gianluca Bernini, “Panta Rei. Tutto scorre”, prima e seconda edizione del “I° Salon de la Choutte” e “II° Salon de la Chouette”, mostra di Andrea Armati e di Arthea “Ermetika”, mostra di Sarah e Gianluca Bernini “Echolalia”, mostra personale di Donadella Casolari “Sono quantica”, mostra fotografica di Sarah Bernini “Onirika – La Scarzuola”);

-Abbiamo preso parte ad eventi esterni (“Estarte 2009”, “Esoterika 2010 e 2011”, “Fuochi di Beltane 2010”, “B-Days” 2009, 2010, 2012);

-Celebrazioni (Commemorazione del Giorno Pagano Europeo della Memoria 2011 a Milano organizzato con Sator ws, Giorno Pagano Europeo della Memoria 2012 a Bologna organizzato con Pimalaya, Pagan Reading di Torino, La Corte delle Fate);

-Raccolte di mail-art esoterica e di stampo pagano (Esomail I^, II^ e III^ edizione, Pagan Mail 2012 dedicata al GPEM);

-Concorsi (concorso di cortometraggi “Gli Dèi e la modernità” realizzato con Pimalaya, purtroppo non andato a buon fine per mancanza di partecipazione);

-Visite guidate (Progetto “Memorie Storiche” realizzato con l’associazione Italus di Roma, ovvero visita guidata ad Ostia Antica, Visita guidata a Villa Adriana a Tivoli, visita al museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma e Pagan Land 2012);

-Manifestazioni: rivista Labrys e Artès hanno partecipato alla manifestazione a Roma (16 Giugno 2012) contro Green Hill e contro la vivisezione.

-Pubblicazioni: abbiamo realizzato, oltre alla prima edizione di “Voci Pagane I” (ristampato da Anguana Edizioni), i seguenti libri: “L’Archiatra” vol. IV di Liliana Zampella (ne distribuiamo e stampiamo anche il II° e III° volume, comunque, anche se nati prima di Artès, mentre il primo volume è stato pubblicato con una casa editrice di Firenze ma ne abbiamo da parte un po’ di copie), “Il Canto del Bisonte Bianco”, “La Legge di Maat” e “La Porta del Sole” sempre di Liliana Zampella. Oltre a questo, ho curato personalmente per l’associazione il catalogo della I^ e II^ edizione di “Esomail”, la mail-art esoterica, che si può scaricare gratuitamente dal sito di Artès.

Oltre a questo, l’associazione ha partecipato anche ad altre iniziative come il Questionario neopagano e la Petizione neopagana (entrambi realizzati con Pimalaya e associazione Italus), ha aderito al gemellaggio tra le riviste Pimalaya, Artemisia, Labrys e appoggia idealmente diversi progetti dell’associazione Italus di Roma.

Per il 2013 sono già previsti sia presentazioni di libri sia altri eventi collegati al progetto “Memorie Storiche”, poi il calendario si arricchirà durante l’anno. Per restare informati sull’associazione: www.artesassociazione.org


Cosa prevede il futuro per Sarah?


E’ una bella domanda, non saprei dire. Credo che continuerò a portare avanti i miei progetti editoriali ed artistici perché è ciò che mi piace fare. A breve dovrebbe uscire presso Anguana Edizioni un libro di Andrea Romanazzi sullo sciamanesimo afro-amerindio in cui appariranno anche delle mie illustrazioni, per la precisione dei sigilli che ho disegnato appositamente; poi sto scrivendo un mini saggio sempre per Anguana e dovrò finire il terzo volume di Voci Pagane. Finiti questi progetti, mi metterò a lavorare ad altro, ho diverse idee in testa, ma preferisco focalizzarmi su una cosa per volta, per cui poi si vedrà... 
Grazie ancora per questa chiacchierata, ve ne sono molto grata!
Vi auguro con tutto il cuore il meglio per Il Flauto di Pan!

Per saperne di più:





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