Recensione in anteprima: Josh Ewan
Titolo: Josh Ewan
Autore: Vito Ricco
Editore: Les Flâneurs
Prezzo: 15,00
Data di pubblicazione: 31 ottobre
Disponibile in preorder qui
Descrizione:
Storia della rockstar che parlava con gli spiriti – New
York, anni Duemila. Josh Ewan, rockstar decaduta, ha appena pubblicato un album
dopo molti anni di silenzio, ma si rifiuta di promuoverlo con un tour. La
ragione è presto detta: quelle canzoni le ha scritte tutte da solo, senza
l’aiuto degli spiriti, e il risultato è pessimo. Nel tentativo di far
rassegnare il suo nuovo agente all’idea, il cantante si produce in un lungo
monologo a puntate. Racconta della sua adolescenza a Minneapolis, dell’incontro
con la chitarra e con l’amore, del rapporto con la morte e del viaggio verso il
successo. Soprattutto, della scoperta di quel dono paranormale che gli consente
di diventare una leggenda vivente ma che in cambio pretende il suo tributo.
Insieme ghost story e romanzo di formazione, la vita di Josh
Ewan è una lenta discesa in una spirale di violenza e assuefazione, che mostra
come l’animo umano possa corrompersi e come ogni cosa abbia un prezzo.
La recensione di Miriam:
Dopo dieci anni di silenzio, Josh
Ewan, acclamata rockstar degli anni Duemila, si accinge a tornare in scena.
L’evento suscita un grande clamore e un forte senso di aspettativa, il pubblico
è in fibrillazione, tuttavia il successo non è quello sperato. Il nuovo album
non è all’altezza dei precedenti, i brani sono così diversi, così immaturi
rispetto agli altri che… sembrano scritti da un’altra persona. E il punto è
proprio questo: Josh non può offrire ai fan quello che si aspettano perché la
musica che li ha fatti sognare un tempo non è farina del suo sacco. Non è stato
lui a comporre le canzoni che hanno scalato le classifiche di tutto il mondo,
ma qualcun altro dotato di un talento che gli manca.
Un grande imbroglio, certo, ma
risolvere il problema non dovrebbe essere complicato: basterebbe ingaggiare ancora
il vecchio autore per replicare la magia. Purtroppo, non è così facile perché a
scrivere gli album di Ewan non sono stati esseri umani ma spiriti e per farlo
hanno richiesto un prezzo altissimo, un prezzo che non è sicuro di voler continuare
a pagare.
L’idea alla base del romanzo non è
originalissima ma indubbiamente carica di un fascino intramontabile. Quasi un
Dorian Gray in salsa rock, Josh Ewan ci offre una rivisitazione del
tradizionale patto col diavolo. Nel caso specifico si parla di spiriti
(maligni) e l’oggetto del desiderio non è l’eterna giovinezza ma il successo,
il meccanismo di fondo però rimane lo stesso. Il protagonista brama qualcosa di
irraggiungibile con le sue sole forze e un’entità sovrannaturale gliela concede
in cambio di un tributo tanto esoso che rischia di mettere in discussione la
convenienza dello stesso accordo. Non entrerò nei dettagli per lasciarvi il
piacere della scoperta, vi basti sapere qui che il prezzo per Josh sarà la
solitudine, e questo, a mio avviso, è uno dei risvolti più interessanti della
storia.
Pur confezionando una trama che
percorre un sentiero già battuto, sviluppandosi in maniera abbastanza
prevedibile, l’autore se ne serve per offrirci spunti di riflessione nuovi.
A metà fra ghost story e romanzo di
formazione, Josh Ewan ci intriga con atmosfere e suggestioni dal sapore
paranormale e nello stesso tempo ci propone un’immersione nell’animo umano a
caccia di debolezze e tentazioni. L’esperienza del protagonista si configura
come metafora dark della ricerca spasmodica del successo facile. Josh incarna
la brama di arrivare all’apice servendosi di scorciatoie, ma anche la voglia di
essere qualcosa di diverso da sé, di impersonare un modello socialmente
appetibile, pur non possedendone le qualità. Probabilmente, lui non è tagliato
per la musica, non è questo il suo talento naturale, e nonostante ciò si ostina
a essere una rockstar.
D’altro canto, il particolare
tributo che gli viene richiesto mette in evidenza il risvolto della medaglia
del successo stesso, a prescindere dal modo in cui Ewan lo ha ottenuto. Spesso
la solitudine è proprio lo scotto che pagano le star, amate da un pubblico
vastissimo per ciò che rappresentano ma condannate
all’isolamento nella sfera privata.
Il racconto in prima persona – il romanzo si snoda
come una lunga confessione fatta da Josh al suo manager attuale – ci consente di entrare
nella mente del protagonista e di seguirne dall’interno la parabola
discendente, condividendone le gioie effimere, le ansie, la paura, fino al
senso di sconfitta che inevitabilmente lo ghermisce nel finale e ha su di noi
l’effetto di un monito: sebbene non sempre le apprezziamo e spesso le diamo per
scontate, alcune cose, come gli affetti, hanno un valore inestimabile e non c’è
desiderio per cui valga la pena barattarle.
Bella recensione ciao!
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