Buongiorno cari follower,
oggi vi proponiamo un nuovo Review Party, dedicato al giallo di Flaminia P. Mancinelli Senza movente (Newton Compton).
Questa volta l'autrice ci sfida con ben due casi da risolvere, si tratta di delitti molto diversi fra loro ma che, in qualche modo, coinvolgeranno entrambi il capitano Nicola Serra.
Titolo: Senza movente
Autore: Flaminia P. Mancinelli
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90
Descrizione:
Nicola Serra, ora capitano dei Carabinieri
di Roma, è in Bretagna in vacanza, presso la famiglia della sua compagna Marion
Calvé. Insieme vogliono visitare l’abbazia di Mont Saint-Michel e la Normandia,
ma il loro programma è rivoluzionato dalla morte di Jeanud Modan, amico di
Annie Danton, una zia di Marion. La donna ne è sconvolta: per lei è una
tragedia molto sospetta. A Roma, intanto, una grave circostanza complica ancora
le vacanze di Nicola: nel suo appartamento muore per overdose una giovane donna
che aveva una relazione con una collega di Serra, Sara Vittorini, che inizia a
indagare sulla vicenda, per niente convinta sia stato un fatale incidente. La
situazione precipita: in casa di Serra, vengono trovate delle dosi di cocaina
ed eroina, e in Normandia scompare anche la zia Annie senza apparente motivo.
Entrambe le vicende sembrano sfuggire a un chiaro movente, sia per la
gendarmerie francese, cui Nicola Serra offre il proprio aiuto, sia per il
nucleo dei Carabinieri di Roma, dove i colleghi del capitano iniziano a temere
per la sua posizione all’interno dell’Arma. Ma niente è quello che appare, e ai
primi crimini ne seguono altri, feroci, in un crescendo avvincente…
La recensione di Miriam:
È tempo di riposo per il capitano Nicola
Serra. Dopo aver risolto con successo il caso
delle catacombe, si reca a Kerarmar, un paesino situato fra Bretagna e
Normandia, con la sua compagna Marion. L’idea è quella di godersi un po’ di
relax, visitare l’abbazia di Mont Saint Michel, ma anche conoscere la famiglia
della sua amata, nata e cresciuta proprio lì.
Purtroppo però, la gita non va secondo i
piani. Giunti a destinazione, i vacanzieri, apprendono che è appena morto Jeanud
Modan, caro amico di Annie Danton, zia di Marion. Tutti ritengono sia stato un tragico
incidente ma l’anziana donna sospetta che si tratti di un omicidio. La situazione
si complica quando la stessa Annie scompare senza lasciare traccia.
A quel punto Nicola, pur non potendo
occuparsi del caso ufficialmente, decide di rimanere sul posto e di collaborare
comunque alle indagini: del resto, ritrovare la zia di Marion è una questione
personale.
I problemi, tuttavia, non finiscono qui.
Mentre Serra è impegnato a risolvere il mistero che ha sconvolto la piccola
comunità bretone, a Roma si verifica un altro episodio increscioso che lo coinvolge,
nonostante la distanza. La collega Sara Vittorini, cui ha affidato l’incarico
di innaffiare le piante in sua assenza, si reca a casa del capitano in
compagnia della sua nuova fiamma Imma. A un certo punto la ragazza va in bagno
ma il tempo passa e non accenna a voler uscire.
Di lì a poco, la poliziotta scopre che la ragazza è morta,
presumibilmente per overdose.
Solo uno spiacevole incidente o c’è
dell’altro? In effetti ben presto si scopre che Imma era coinvolta in un giro
di spaccio e che la sua morte non è casuale. Si è trattato di un omicidio e,
forse non è una pura coincidenza che il decesso sia avvenuto proprio nell’appartamento
di Serra.
Sara comincia a sospettare che qualcuno
voglia incastrarlo. Ma chi e perché?
Due sono dunque i casi che animano il
nuovo giallo della Mancinelli. Due misteri dislocati nello spazio e molto
diversi fra loro, aventi però due elementi in comune: il coinvolgimento di
Nicola Serra e l’apparente assenza di un movente.
Solitamente, individuare il motivo per cui
un delitto è stato commesso rappresenta il primo passo verso la scoperta della
verità. Nell’uno e nell’altro caso, sembra impossibile trovarlo. Tanto la morte
e successiva sparizione di zia Annie a Kerarmar, quanto l’omicidio della
spacciatrice a Roma, in casa di Nicola paiono azioni prive di logica.
Chiaramente non è così, un disegno preciso
è alla base di entrambi gli enigmi e la sfida consisterà proprio nel venirne a
capo.
Il romanzo è diviso in due parti che si
alternano; parallelamente seguiamo le indagini condotte in Italia e in
Bretagna, mentre di tanto in tanto assistiamo a scambi di telefonate fra Sara e
Nicola che si aggiornano reciprocamente sull’evolversi degli eventi.
Sebbene profondamente diversi, i casi sono
ugualmente intriganti. Da un lato ci immergiamo nelle atmosfere quasi fiabesche
della Bretagna, avventurandoci alla scoperta dei segreti che ammantano la
piccola comunità di Kerarmar. La storia che pian piano va delineandosi ci trascina
indietro nel tempo per raccontarci di violenza, emarginazione e antichi
rancori.
Dall’altro respiriamo, invece, le
atmosfere più metropolitane di una città, moderna e caotica, che fa in conti
con la criminalità organizzata, lo spaccio di droga, ma non meno con la connivenza
e la corruzione delle stesse forze dell’ordine. La trappola approntata ai danni
di Serra ci farà toccare con mano proprio questo.
L’alternanza di scenari e tematiche rende
la lettura movimentata e varia. In sostanza l’autrice ci offre due storie in
una che, seppure collegate dal protagonista, potrebbero reggersi anche
autonomamente. Entrambe le trame poliziesche sono ben congegnate e ci
propongono enigmi di difficile soluzione, sia per l’una che per l’altra
l’effetto sorpresa nel finale è garantito.
Decisamente consigliato agli amanti del giallo.
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