mercoledì 24 maggio 2017

Recensione: Oltre la barriera

Titolo: Oltre la Barriera
Autore: Filippo Mammoli
Editore: self publishing
Genere: Thriller, fantascienza
Pagine: 250 (circa)
Formato: ebook, cartaceo
Prezzo: ebook 2.99€, cartaceo 9.99€

Descrizione:
«Chi abbia provato a immaginarsi la rappresentazione della propria morte, non sarà più capace di guardare niente e nessuno nello stesso modo».In una calda giornata di agosto, in seguito a una condanna per omicidio, il fisico italiano Lorenzo Rossi viene prelevato dal tribunale di Lafayette e condotto nel braccio della morte del penitenziario di Stato della Louisiana. Insieme ai colleghi ricercatori di un laboratorio del Massachusetts Institute of Technology, Lorenzo stava lavorando da diversi anni a un progetto ambiziosissimo dalle molteplici implicazioni scientifiche e sociali. La vita nel carcere si rivela durissima e a Lorenzo viene concesso come unico passatempo quello di scrivere una sorta di diario. Attraverso vicende fortuite e rocambolesche, le pagine scritte da Lorenzo vengono scoperte da Susan Taylor, che vive e lavora a Baton Rouge. Improvvisandosi investigatrice, arriverà a conoscere i risvolti inquietanti di una storia per cui scienza e pregiudizio si intrecciano in un gioco pericolosissimo. E altrettanto pericoloso è il gioco di provocazioni e minacce ripetute che il direttore del carcere intavola con Lorenzo, rovesciando su di lui, uomo di scienza e ateo convinto, tutta la sua carica di fanatismo religioso. Nel suo racconto Lorenzo alterna le vicende della vita carceraria con quelle del percorso di ricerca fino all'ultimo esperimento, prendendoci per mano attraverso un viaggio emozionante all'origine fisica del mistero della vita. Ma quale sarà l'ultima tappa di questo cammino tortuoso e sofferto per Lorenzo?
 
L'autore:
Filippo Mammoli è nato nel 1972. Ingegnere elettronico, sviluppa software presso un'azienda che si occupa di Machine Vision. Vive a San Mauro a Signa. È sposato e ha una figlia. Ha scritto e pubblicato alcune poesie. “Oltre la Barriera” è il suo secondo romanzo.

La recensione di Miriam:
Scienza e fede sono da sempre in opposizione: mettersi nelle mani di dio significa rinunciare a porsi domande sconvenienti, a sviscerare le mille contraddizioni della nostra esistenza; spesso vuol dire chiudere gli occhi persino di fronte all’evidenza, se in contraddizione con i dettami del proprio credo. Nel corso dei secoli la Chiesa ha combattuto con accanimento il progresso scientifico, basti pensare al processo a Galileo, giusto per citare uno degli esempi più eclatanti.
Oggi, per fortuna, i tribunali dell’Inquisizione non ci sono più, ma lo scontro è ancora acceso e si è arricchito di nuove sfumature. Gli scienziati non solo sfidano i dogmi, fornendo sovente risposte scomode, ma sempre più, attraverso la manipolazione genetica, si rivelano capaci di forzare la linea di confine che separa l’uomo stesso dalla divinità.  È questa la barriera di cui ci parla Filippo Mammoli, un ostacolo ideologico che nel suo libro si traduce anche in un limite fisico alla libertà individuale.
Il protagonista, Lorenzo Rossi, è appunto uno scienziato impegnato in un progetto a dir poco rivoluzionario, il cui esito potrebbe condurre al superamento della morte. L’esperimento decisivo tuttavia si conclude in maniera tragica, lo studioso viene accusato di omicidio e condannato a morte.
Lui in realtà è innocente ed è sicuro di essere vittima di una congiura. La sua condanna non è che il mezzo attraverso cui qualcuno ha deciso di metterlo a tacere e bloccare la sua ricerca, proprio perché invisa ai più ferventi religiosi.
Il romanzo comincia nel momento in cui lo scienziato è detenuto nel braccio della morte del Penitenziario di Stato della Louisiana, in attesa che venga eseguita la sentenza. In cella scrive un diario, ricostruendo le tappe salienti della sua vicenda e svelando i dettagli delle sue scoperte scientifiche. 
Per vie traverse, che non vi svelerò, alcune pagine di questo diario finiscono nelle mani di una donna, Susan Taylor, che si appassiona al suo caso e decide di fare il possibile per dimostrare l’innocenza dello scienziato, prima che sia troppo tardi.
Il plot si sviluppa come un thriller, fino alla fine il lettore rimane sulle spine, curioso di scoprire se dopotutto Lorenzo riuscirà a evitare l’iniezione letale. Contemporaneamente, pagina dopo pagina, si anima una disquisizione dal sapore etico-filosofico che pone l’attenzione proprio sul controverso rapporto fra scienza e fede. Tante sono le riflessioni e le spiegazioni – anche di natura scientifica in merito agli esperimenti condotti da Lorenzo – che si inseriscono nella trama. A volte distraggono dal filo narrativo, in alcuni casi risultano un po’ troppo didascaliche o tecniche, ciononostante non annoiano, trattandosi di digressioni che affrontano temi molto interessanti.
La presenza dell’autore si fa sentire in maniera prepotente, si capisce sin da subito qual è la sua posizione e si avverte con chiarezza la sua volontà di veicolare, attraverso la fiction, un messaggio che va ben oltre. In alcuni momenti, a mio avviso, calca un po’ troppo la mano in questo senso, sacrificando la scorrevolezza del testo; condividendo in pieno il suo punto di vista, però, ho tollerato di buon grado questa piccola pecca.
Di sicuro ho fatto il tifo per Lorenzo, simbolo di coloro che lottano contro il fanatismo in nome della conoscenza e, leggendo le ultime pagine, ammetto di essermi commossa.
Consigliato se amate le letture che fanno riflettere.


   






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