mercoledì 27 aprile 2016

Recensione in anteprima: Cospirazione Caravaggio

Titolo: Cospirazione Caravaggio
Autore: Alex Connor
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova Narrativa Newton
Pagine: 336
Prezzo: 9,90
Data di pubblicazione: 28 aprle 2016

Descrizione:  
1608. Michelangelo Merisi da Caravaggio, il più grande artista del suo tempo, viene espulso dall’Ordine dei Cavalieri di Malta per un crimine misterioso. La sua colpa deve restare un segreto gelosamente custodito.
2014. In una galleria d’arte di Londra vengono ritrovati i cadaveri dei proprietari, i gemelli Weir. La scena è raccapricciante: i corpi, nudi e legati insieme da una corda, presentano segni di tortura e oscene mutilazioni. Chi può aver commesso un crimine tanto brutale? E perché? La polizia brancola nel buio, ma l’investigatore privato Gil Eckhart, esperto d’arte, potrebbe avere una pista: il delitto Weir ricorda un altro raccapricciante duplice omicidio avvenuto a Berlino anni prima e un filo rosso pare collegare le vittime, galleristi di successo, con due capolavori del maestro Caravaggio scomparsi in circostanze misteriose. Costretto a confrontarsi con un passato che pensava di essersi lasciato alle spalle per sempre, Gil seguirà gli indizi lungo un percorso che porta dalle prestigiose gallerie di New York fino alle buie catacombe di Palermo e scoprirà che nel mondo dell’arte il bene e il male sono dipinti con lo stesso pennello intinto nel sangue.


La recensione di Miriam:

La Natività con i santi Lorenzo e Francesco D’Assisi, il Ritratto di Fillide Melandroni: sono due capolavori perduti di Caravaggio, il primo rubato a Palermo dalla Mafia nel 1969, e mai ritrovato, il secondo andato distrutto nell’incendio della Flakturm Friedrichshain di Berlino durante la seconda guerra mondiale.
Fin qui è storia; ma cosa potrebbe accadere se d’improvviso si scoprisse che le due opere non sono andate perdute per sempre, bensì sono nascoste da qualche parte in attesa di essere recuperate?
È intorno a questa ipotesi che Alex Connor imbastisce la sua trama, un thriller estremamente affascinante che viaggia al confine fra l’avidità dell’animo umano e il fascino della storia dell’arte, facendo rivivere fra le sue pagine un grande artista dall’animo tormentato e la biografia oscurata da tinte fosche e misteri. 
Tutto comincia, o meglio ricomincia, a Londra con un duplice omicidio tale da far accapponare la pelle. Due fratelli, entrambi galleristi, Benjamin e Sebastian Weir, vengono ritrovati barbaramente assassinati: i loro corpi nudi legati, otto chiodi conficcati nei genitali, colla di coniglio in bocca, gli scalpi rimossi e scambiati, quasi che il killer volesse farsi beffe delle sue vittime.
Un modus operandi truce e stravagante, allo stesso tempo, ma non completamente originale. Quando Jacob Levens – collega delle vittime, nonché colui che ne ha scoperto i cadaveri –, chiama l’amico Gil Heckart chiedendo il suo aiuto, il nastro del tempo sembra riavvolgersi con violenza. Gil, infatti, ha visto una scena del crimine molto simile ben sette anni prima a Berlino: due galleristi suoi amici, i coniugi Huber, uccisi nello stesso modo. Una ferita ancora aperta per l’ex investigatore che con quel caso rimasto irrisolto ha concluso ufficialmente la sua carriera.
Mentre i fantasmi del passato si risvegliano, costringendo Heckart a tornare in azione, uno sconosciuto, tale Luca Meriss, pubblica un post sul suo blog attirando l’attenzione degli appassionati d’arte di tutto il mondo. L’uomo dichiara di essere un diretto discendente di Caravaggio e di sapere dove si trovano le due opere dell’artista che tutti credono erroneamente perdute. Un mitomane o la chiave per riportare alla luce un autentico tesoro? 
Di certo non può essere una coincidenza il fatto che questa rivelazione sia giunta in concomitanza con l’omicidio, tanto più perché di lì a poco il killer tornerà a colpire e apparirà chiaro che i suoi bersagli sono tutti galleristi, collegati fra loro e interessati a mettere le mani sui due quadri leggendari. Un sospetto che troverà conferma quando lo stesso Luca Merris comincerà e ricevere minacce e diventerà l’oggetto di una vera  e propria caccia all’uomo. 
Questi sono solo alcuni degli elementi chiave da cui prende il via un plot complesso, ricchissimo di avvenimenti, collegamenti e rimandi, destinati tutti a confluire in un meccanismo narrativo dagli ingranaggi perfetti. 
Su uno sfondo vastissimo, che da Londra ci trascina a Berlino e poi a New York, passando per Palermo, lungo una pista che si snoda fra gallerie d’arte e luoghi pregni di storia come l’inquietante cripta dei Cappuccini, l’autrice orchestra un giallo degno dei grandi maestri del genere. Dissemina indizi per aiutarci  a risolvere l’enigma e nel contempo ci trascina in una girandola di sospetti e macchinazioni tali da depistarci ripetutamente. Impossibile fino alla fine indovinare chi sia il colpevole, così come impossibile è non rimanere a bocca aperta quando il mistero viene svelato, scaraventandoci d’improvviso in una direzione contraria a quella verso cui tutto sembrava spingerci.
Il fascino di questo romanzo, tuttavia, non si esaurisce nella sola parte prettamente poliziesca. Alex Connor padroneggia con maestria l’argomento di cui tratta, rivela una profonda conoscenza del mondo dell’arte, della sua storia ma anche degli aspetti oscuri che ne caratterizzano l’attualità. Le vicende che si snodano nel corso della storia mettono il luce l’avidità di alcuni commercianti di opere artistiche, la brama di possesso, i complotti legati ai traffici leciti o illeciti, facendoci penetrare nelle pieghe più nascoste di un ambiente ricco di fascino ma non meno di sordidi segreti. 
Contemporaneamente, come accennavo all’inizio, fa rivivere Michelangelo Merisi, l’uomo oltre che l’artista. Nel testo si inseriscono, infatti, alcuni brevi capitoli che ci trasportano nel ’600. Sono pagine narrate proprio dal punto di vista di Caravaggio, che ricostruiscono e ci suggeriscono una possibile chiave di lettura dell’ultimo periodo della sua vita, quello che lo vede accusato di omicidio e che gli costa l’espulsione dall’ordine dei Cavalieri di Malta costringendolo alla fuga fino alla morte, anch’essa ammantata di mistero. 
Uno straordinario viaggio spazio-temporale in grado di tenerci con il fiato sospeso e, nello stesso tempo, di farci ritrovare, seppure idealmente, due straordinarie tele andate perse ma mai dimenticate.  






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