Recensione: La Porta dei Cieli

Titolo: La Porta dei Cieli
Autore: Stefano Dipino
Editore: Dunwich Edizioni
Collana: Dunwich Crime
Dati: 2014, 254 p., brossura
Prezzo di copertina: 9, 90 euro
Prezzo e-book: 2, 49 euro

Descrizione:
È una semplice porta ornamentale. Eppure custodisce un segreto che affonda le sue radici nella nascita della Città eterna. In una torrida estate romana Alessandro Altieri, professore di Antropologia Culturale, viene avvicinato da Roberto Guerrini, uno studente la cui fidanzata, Sveva, è scomparsa. Qualche giorno dopo anche Paolo Altieri, padre del professore, svanisce insieme a una stele fenicia da poco entrata in suo possesso. Cosa collega la stele alla Porta dei Cieli? Il misterioso monumento costruito nel XVII secolo dal marchese Palombara affiora nella memoria di Alessandro, ricordandogli qualcosa del suo passato. È l'inizio di un incubo per l'insegnante, che viene proiettato in una Roma oscura e onirica, fatta di leggende, borghi sepolti, laghi e templi sotterranei. Dietro le due sparizioni c'è l'ombra di una sanguinaria società che annovera tra i suoi membri personaggi che hanno fatto la storia di Roma nell'arco di quasi tre millenni. Per scoprire la verità, Alessandro dovrà aprire la mente e abbandonare tutto quello in cui ha sempre creduto. Solo così potrà svelare i segreti della sua famiglia e far luce sull'intricata trama di misteri che si tesse attorno a lui. 

L'autore:
Stefano Dipino nasce a Pescara nel 1986. Avviato agli studi scienti­fici, dopo il liceo si trasferisce a Cagliari, dove si specializza in Biologia marina. La passione per la scrittura, però, diviene ben pre­sto manifesta tanto da spingerlo, non senza tentennamenti, ad ab­bandonare tutto per trasferirsi nella città eterna, dove consegue la laurea in Lettere Moderne alla Sapienza. Ha sempre sognato di scrivere un romanzo ma non ci ha mai provato, almeno fino a quando, affascinato dall’aria culturale capitolina, inizia a scrivere La Porta dei Cieli, libro interamente dedicato all’unica città nella quale si senta davvero a casa e dove oggi vive e lavora come giorna­lista freelance: Roma.

La recensione di Sara:

Alessandro è un professore universitario di Antropolgia. Tiene corsi sui miti e le leggende che hanno condizionato secoli di cinema e letteratura. Gli alunni riempiono l’aula catturati dal suo carisma e dalla curiosità viscerale di scoprire quanto di vero si celi dietro le loro paure più ancestrali. 
Roberto segue i corsi di Alessandro, un po’ per curiosità, un po’ per reimpire il libretto universitario. Un esame vale l’altro e, quello di antropologia sembra essere il più interessante.
Un bel giorno però, qualcosa di più unisce Alessandro e Roberto. Entrambi hanno perso qualcuno, qualcuno di molto caro, all’imporvviso e in maniera analoga.
Sveva, l’amic… no, la fidanz… no, insomma, la ragazza che frequenta Roberto è scomparsa nel nulla, lasciando dietro di sé una sottile striscia di sangue. Nulla presume un omicidio, tutto lascia pensare che sia stata rapita.
Anche il padre di Alessandro, Paolo, è scomparso nel nulla, proprio come Sveva.
Sembra non esserci alcuna spiegazione alla sparizione dei due, chi mai avrebbe avuto interesse a rapire un anziano collezionista e una giovane venticinquenne?
C’è qualcosa però che spinge Alessandro verso una pista, senza alcuna apparente spiegazione logica. Si tratta di uno degli ultimi acquisti di suo padre, un antico portale che sembra richiamare la Porta dei Cieli.
Che il vecchio abbia davvero scoperto la formula per accedere alla conoscenza Divina?
Alessandro e Roberto intraprendono così un viaggio che li porterà a spasso per la Roma sotterranea, pezzi della città antica che riporteranno alla luce rituali pagani ormai dimenticati e ricordi rimossi.
Un viaggio alla scoperta della più antica tradizione romana, attraverso cunicoli che sanno di banchetti e grano, di curiosità e sete di potere.
C’è una setta laggiù che non aspetta altro che spalancare il Terzo Occhio, a costo di pagare con il sangue. Quello degli altri. 
La Porta dei Cieli è un romanzo accattivante, affascinante, pieno di storia e di segreti.
L’esoterismo striscia tra le pagine incuriosendo il lettore e trascinandolo in un turbinio di memorie e strade dimenticate.
Il nuovo e l’antico si intrecciando in una danza ipnotica come le fiamme di due candele che non accennano a spegnersi.
Stefano Dipino sa quello che scrive e sa come farlo.
Amare Roma sarà l’unica regola da seguire, ritornare alle origini l’unico modo per capire.
Aprite le porte della percezione e tuffatevi nell’antica Roma. Quando tornerete non sarete più gli stessi.


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