Recensione: Il Conciliatore
Titolo: Il Conciliatore
Autore: Brandon Sanderson
Editore: Fanucci
Dati: 2012, 688 p.,rilegato
Prezzo di copertina: € 16,90
Descrizione:
Da ormai trecento anni il regno di Hallandren è governato dagli dèi
Ritornati, uomini morti in modo esemplare e tornati a nuova vita
dall’aldilà, e dal loro sovrano assoluto, il Re Dio. La vecchia dinastia
reale, fuggita durante la Pluriguerra, si è ritirata nell’enclave di
Idris, un territorio impervio e montagnoso che però consente loro di
controllare i valichi settentrionali. Per ricomporre le differenze e
riunificare i due stati, una principessa idrisiana dovrà andare in sposa
al Re Dio e generare con lui un erede; ma nella Corte degli Dèi, luogo
di intrighi, complotti e sotterfugi, qualcuno sta tramando nell’ombra.
Nella cornice della variopinta città di T’Telir, dove colori e Soffio vitale possono donare vita agli oggetti inanimati, un gruppo composito di personaggi, giovani principesse, mercenari esuberanti, divinità svogliate, altezzosi sacerdoti, soldati Senzavita, loschi figuri e spade parlanti, cercheranno di fomentare una guerra... o di sventarla prima che sia troppo tardi.
Brandon Sanderson dimostra ancorauna volta di essere un maestro nell’inventare mondi dominati dalla magia e dal mito. Una lettura altamente consigliata a tutti gli appassionati del fantasy epico.
Nella cornice della variopinta città di T’Telir, dove colori e Soffio vitale possono donare vita agli oggetti inanimati, un gruppo composito di personaggi, giovani principesse, mercenari esuberanti, divinità svogliate, altezzosi sacerdoti, soldati Senzavita, loschi figuri e spade parlanti, cercheranno di fomentare una guerra... o di sventarla prima che sia troppo tardi.
Brandon Sanderson dimostra ancorauna volta di essere un maestro nell’inventare mondi dominati dalla magia e dal mito. Una lettura altamente consigliata a tutti gli appassionati del fantasy epico.
L'autore:
Brandon Sanderson, nato nel 1975, è autore del romanzo Elantris,
che lo ha rivelato a critica e pubblico come una delle maggiori
promesse della letteratura fantasy contemporanea. Con Fanucci Editore ha
già pubblicato la trilogia dei Mistborn, L'Ultimo Impero, Il Pozzo dell'Ascensione, Il Campione delle Ere e La Via dei re. Inoltre, basandosi sugli appunti di Robert Jordan, ha lavorato agli ultimi tre volumi che completano la saga best seller La Ruota del Tempo.
La recensione di Miriam
Idris e Hallandren sono due stati ubicati nello stesso
impero ma divisi da una grande distanza culturale. Il primo, arroccato tra le
montagne, è devoto al culto del Dio Austre. Si caratterizza per l’assenza di
colore; bianche sono le strade e le costruzioni
mentre un marrone smorto prevale nell’abbigliamento degli abitanti.
Sobrietà e rinuncia all’ostentazione sono valori imprescindibili per la sua
gente. I suoi regnanti sono gli ultimi rappresentati della vecchia stirpe reale
fuggita all’epoca della Pluriguerra.
Il secondo si contraddistingue, invece, per il suo sfarzo e
per l’esplosione di colori che investe tanto le costruzioni quanto gli abiti
del suo popolo. È questo il regno degli Dèi Ritornati, uomini morti in modo
esemplare e poi tornati in vita in veste di divinità.
Per sventare la minaccia sempre incombente di una guerra tra
i due stati, è stato stipulato un trattato secondo cui la primogenita del re
idrisiano, al compimento dei vent’anni andrà in sposa al Re Dio di Hallandren.
Il matrimonio dovrebbe sancire un’alleanza tra i due regni attraverso la
nascita di un nuovo Dio nelle cui vene scorra sangue reale.
Al momento opportuno però il sovrano di Idris, re Dedelin,
non ha il coraggio di sacrificare la sua figlia prediletta Vivenna perciò
decide di porre in atto uno scambio di persona e di mandare a nozze sua figlia
minore Siri. Contemporaneamente, Vivenna, sentendosi in colpa per la
sostituzione, scappa di casa e si reca in incognita ad Hallandren nella
speranza di salvare la sorella da un desino infausto.
La Corte
degli Dèi scoprirà l’inganno? In tal caso come reagirà? Lo stratagemma ideato
dal sovrano idrisiano riuscirà a scongiurare o renderà inevitabile il conflitto?
E la bella Vivenna riuscirà a portare a termine i suoi piani?
Questo il nucleo intorno a cui si sviluppa Il Conciliatore, un fantasy epico che,
pur inglobando tutti gli elementi tipici del genere, si afferma per la sua
spiccata originalità riuscendo davvero a sorprendere il lettore e a lasciarlo
senza fiato. La trama in realtà, potrebbe non suonare particolarmente nuova giacché le guerre secolari, gli
intrighi di corte, le principesse in pericolo sono temi piuttosto ricorrenti in
questo filone narrativo. Eppure Brandon Sanderson ha avuto l’abilità di
conferire un tocco personalissimo a questi ingredienti di base dando vita a
qualcosa di veramente nuovo.
Eccezionale, di sicuro, è il mondo immaginario plasmato
dall’autore, un mondo non solo ampiamente descritto nel suo aspetto esteriore
ma sorretto da un complesso sistema socio-culturale dotato di coerenza e
grandissima credibilità. Il contrasto tra cultura idrisiana e hallandriana
contribuisce a farci comprendere a fondo due modi radicalmente diversi di
approcciarsi alla vita e al concetto di divinità.
I colori nell’universo di Sanderson acquisiscono un
significato particolare ponendosi alla base di una vera e propria filosofia di
vita. Il Soffio Biocromatico ne è l’essenza e su di esso si fonda anche la
religione di Hallandren: il culto dei Toni Iridescenti.
Se un’idea simile, combinata con uno stravagante modo di
esercitare la magia, è di per sé sufficiente a suscitare un profondo senso di
meraviglia, la Corte
degli Dèi dischiude le porte su una dimensione in grado di stregarci e finanche
di confonderci in virtù dei suoi fasti ma ancor più delle sue stranezze e delle
sue contraddizioni.
Gli Dèi Ritornati sono infatti divinità in carne e ossa,
dotate di un potere quasi incommensurabile ma non estranee a capricci e
debolezze tipici del genere umano. Per alcuni versi ricordano gli Dèi dell’Olimpo.
Spiarli alle prese con le loro
incombenze quotidiane è un’esperienza divertente e, in alcuni casi esilarante.
Nonostante la storia abbia un fondo drammatico, a caratterizzare la narrazione
è una sferzante ironia.
Che siano Dèi, Senzavita, Risveglianti o comuni esseri
umani, i molteplici attori di questa storia hanno il potere di conquistarci
perché ci appaiono incredibilmente vivi. Tutti i personaggi sono in costante
evoluzione, nessuno rimane uguale a se stesso, non solo perché alcuni si
riveleranno essere altro da quello che sembrano inizialmente, ma soprattutto perché gli avvenimenti
producono in loro dei profondi cambiamenti proprio così come avviene nella vita
reale.
Tra i personaggi più riusciti spicca indubbiamente Lievecanto,
un dio che non crede nella sua stessa divinità e che, pur prestandosi al suo
compito con grande indolenza, non mancherà di svolgere un ruolo fondamentale. I
duetti con il suo sacerdote Svicolo sono un vero spasso.
Altrettanto realistica è l’assenza di una netta distinzione
tra bene e male, valori che l’autore ci dimostra non essere assoluti. Ciascuno
agisce secondo un suo personale ideale di giustizia, mosso da motivazioni e
ragioni che sono il retaggio del proprio background di appartenenza. Quel che è
bene per un seguace dell’austrismo è male per un osservante del culto dei Toni
Iridescenti e viceversa. Aspetto questo che riflette in pieno la complessità del
nostro stesso mondo.
Gli avvenimenti si susseguono a un ritmo serrato in un
crescendo che non lascia nulla al caso e che non rinuncia a nessuno dei
tasselli che caratterizzano un buon fantasy. In questo romanzo c’è l’avventura
e c’è la magia, ci sono le spade, gli intrighi politici e i colpi di scena, c’è
l’odio e c’è l’amore. Pagina dopo pagina, le sorprese non finiscono mai di
stupirci fino a culminare in un finale rivelatore e che solo nelle battute
conclusive ci permetterà di comprendere in pieno il titolo.
Personalmente sono rimasta folgorata da questa lettura.
Penso che Il Conciliatore sia un
autentico capolavoro letterario, un gioiello che gli appassionati di fantasy non possono lasciarsi
scappare.
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