lunedì 5 novembre 2018

Recensione: Il dottor Nabokov e la bicicletta alata

Titolo: Il dottor Nabokov e la bicicletta alata
Autrice: Claudia Perfetti
Editore: bookabook
Pagine: 218
Prezzo ebook: 5,99
Prezzo cartaceo: 14,00

Descrizione:
A Jean Paul Sartre, filosofo tormentato, viene recapitato un oggetto misterioso. Nel tentativo di scoprire di cosa si tratta, si rivolge al dottor Benjamin Nabokov, professore e inventore di cui ha sentito parlare. I due, insieme a Nina, una studentessa del professore con il dono straordinario di vedere le cose del "mondo invisibile", iniziano a indagare, consapevoli di dover andare oltre la realtà per capire da dove viene l'oggetto misterioso e cosa significano le visioni di Nina. E se la scienza non si limitasse a spiegare i fenomeni visibili? E se la filosofia riuscisse a ergersi oltre le cose del mondo? Il dottor Nabokov, Sartre e Nina uniranno le loro forze per scoprire che quell'universo misterioso esiste davvero, oltre l'essere, oltre il nulla.

La recensione di Miriam:
L’essere si esaurisce in ciò che percepiamo (il fenomeno dell’essere) oppure esiste altro, una verità (l’essere del fenomeno) oltre le cose? In sintesi, esiste una realtà transfenomenica?
Questo interrogativo, all’origine del saggio L'essere e il nulla di Jean Paul Sartre, fornisce l’input e rappresenta il filo conduttore del libro di Claudia Perfetti, che si propone come una sorta di allegoria di questa ricerca.
Tutto comincia quando Benjamin Nabokov, professore di matematica e scienze, riceve la strana visita di un uomo che pare venuto da un’epoca passata – un filosofo di nome Jean Paul Sartre – che gli chiede aiuto affinché lo aiuti a capire cosa sia un misterioso oggetto che gli hanno recapitato.
È l’inizio di una ricerca in cui viene coinvolta anche Nina, allieva del professore, nonché ragazzina dotata di fervida immaginazione. Nina è immersa nel mondo reale, nella sua vita a San Pietroburgo, eppure vede cose invisibili agli altri; la sua percezione del mondo che la circonda sembra subire continue interferenze di una realtà altra. Dono o follia? Di certo, la sua attitudine può rivelarsi molto utile nelle indagini che coinvolgono i due uomini.
Il romanzo si apre così, come un giallo. In cosa consiste l’oggetto ricevuto in dono da Sartre? A cosa serve, chi glielo ha recapitato e perché? Sono questi i misteri da svelare, o meglio lo sono all’apparenza, perché man mano che arriveranno le risposte si dischiuderà un modo di significati e metafore che finirà per ricondurci alla quest filosofica di cui accennavo all’inizio.
Andando avanti, il giallo sfocia nel fantasy, perché ben presto ci ritroviamo catapultati in un universo parallelo popolato dai Minimali. Si tratta di un mondo governato dal perfido imperatore Nabokov (una versione alternativa del professore) che, per esercitare il totale controllo sui suoi sudditi, ha cancellato la filosofia. Proprio a causa di questa perdita, il suo regno rischia ora di andare distrutto. L’unico modo per salvarlo è riportarvela e, per farlo, occorre riportare a casa un certo bambino, finito nel mondo parallelo in cui vive Nina. A farsi carico della missione è un gruppetto di ribelli che, allo scopo, getterà dunque un ponte fra le due dimensioni.
Come si può facilmente intuire da questi accenni di trama, la carne al fuoco è tantissima. L’essere e il nulla, la teoria dei mondi paralleli, il potere dell’immaginazione, l’importanza della libertà… sono alcuni dei temi che fanno capolino fra le pagine. Argomenti innegabilmente pregni di fascino, ma così vasti e complessi che, forse, costituiscono un carico eccessivo per un volume che conta poco più di duecento pagine (considerando anche i margini molto ampi, le pagine bianche fra la fine e l’inizio dei vari capitoli, l’interlinea larga). Il rischio è di sentirsi frastornati dalla mole di informazioni che finiscono per soverchiare lo stesso plot.
Personalmente sono stata rapita e completamente conquistata dall’idea alla base del romanzo – l’ho trovata geniale – e dagli spunti di riflessione che offre, ma non posso dire di essermi sentita coinvolta nelle vicende narrate né di essermi sentita trascinata davvero nel mondo parallelo descritto. L’autrice spiega, spiega tanto e lo fa anche bene, ma non riesce a mostrare. Ci riferisce di un mondo privo di filosofia, stuzzicando la nostra curiosità, ma non ce lo fa vedere, non ce lo fa sentire. Introduce un’interessante carrellata di personaggi, ma non li caratterizza abbastanza da  renderli vivi e farci affezionare a loro. La narrazione procede piatta, informando senza emozionare. Penso che la stessa storia resa con tecnica e stile diversi avrebbe reso di più, fermo restando che è una storia molto interessante e che merita di essere letta per i suoi contenuti e per l’originalità.





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