domenica 2 settembre 2018

Recensione: Una morte perfetta

Titolo: Una morte perfetta
Autore: Angela Marsonas
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90

Descrizione:

Il laboratorio di Westerley non è un posto per i deboli di cuore. Si tratta di una struttura che studia i cadaveri in decomposizione. Ma quando la detective Kim Stone e la sua squadra scoprono proprio lì il corpo ancora caldo di una giovane donna, diventa chiaro che un assassino ha trovato il posto perfetto per coprire i suoi delitti. Quanti dei corpi arrivati al laboratorio sono sue vittime? Mentre i sospetti di Kim si fanno inquietanti, una seconda ragazza viene aggredita e rinvenuta in fin di vita con la bocca riempita di terra. Non c’è più alcun dubbio: c’è un serial killer che va fermato il prima possibile, o altre persone saranno uccise. Ma chi sarà la prossima vittima? Appena Tracy Frost, giornalista della zona, scompare improvvisamente, le ricerche si fanno frenetiche. Kim sa bene che la vita della donna è in grave pericolo e intende setacciarne il passato per trovare la chiave che la condurrà all’assassino. Riuscirà a decifrare i segreti di una mente contorta e spietata, pronta a uccidere ancora?

La recensione di Miriam:

Westerley è un laboratorio a cielo aperto molto particolare. Disseminato di corpi privi di vita, è stato allestito allo scopo di studiare gli effetti delle condizioni climatiche e degli insetti sui cadaveri umani. Insolito, indubbiamente macabro, ma regolare, fino a che fra i vari defunti prestati alla scienza non viene notato un intruso, o meglio un’intrusa, giacché è una donna. Gli addetti ai lavori si accorgono subito che si tratta di un cadavere estraneo, d’altra parte le mutilazioni che presenta non hanno nulla a che fare con gli agenti atmosferici o le mosche: la poveretta ha il viso completamente massacrato, al punto che risulta impossibile identificarla.
Quel che appare subito chiaro è che un assassino è entrato in azione, divertendosi a nascondere la sua vittima laddove, probabilmente, a nessuno sarebbe venuto in mente di cercare.
Quel che si scoprirà di lì a breve è, invece, qualcosa di ancor più preoccupante, il ritrovamento di un’altra donna assassinata nello stesso sito, fornirà la certezza che l’artefice di tutto è un serial killer.
È questo il nuovo, bizzarro, caso che Angela Marsons affida alla sua ormai nota detective Kim Stone. Toccherà proprio a lei indagare, affiancata dal sergente Bryant e dal brillante osteoarcheologo Daniel Bate, per venire a capo del mistero. Anche questa volta non mancherà di fare la sua comparsa sulla scena la giornalista Tracy Frost che con la sua smania di ottenere lo scoop, anticipando i colleghi, si esibirà in un nuovo braccio di ferro con la detective. Il suo ruolo in questo caso sarà tutt’altro che marginale e ci riserverà parecchie sorprese. Leggendo, apprenderemo, infatti, parecchi dettagli sui trascorsi della cronista, riusciremo a comprendere in pieno la sua personalità e avremo modo di scoprire, insieme a Kim, che in realtà è molto diversa da quel che sembra.
Nello stesso tempo, anche la Stone si farà conoscere meglio lasciando emergere nuovi dettagli sulla sua infanzia e sul trauma che l’ha segnata, spingendola a costruirsi una corazza entro cui pulsa però un animo sensibile e ferito, che in fondo scalpita per venire fuori.
L’intreccio poliziesco è complesso e appassionante. Forse ancor più che negli altri libri della serie, l’attenzione prestata alla componente psicologica è altissima. Man mano che se ne scoprono le identità, entriamo nella vita e nella mente delle vittime, e nello stesso tempo in quella dell’assassino che, attraverso capitoli narrati proprio dal suo pov, si racconta e ci rende partecipi del suo dramma personale. La sua è una voce vibrante, che graffia e scuote perché ci trascina nei meandri di un autentico incubo, ricostruendo un’esperienza di violenza domestica a dir poco agghiacciante.
Chiaramente l’omicidio non può avere giustificazioni, ma non sempre è conseguenza di puro sadismo o cattiveria, spesso sottintende meccanismi più complicati e affonda le sue radici in esperienze di grande sofferenza.
Uno degli aspetti che più colpiscono e che più ho apprezzato di questo romanzo riguarda proprio il fatto che rinuncia a qualsiasi visione in bianco e nero, la storia con i suoi personaggi si colloca in una zona grigia in cui è difficile distinguere i buoni dai cattivi, le vere vittime dai veri carnefici.
Tutti i personaggi hanno una storia dolorosa alle spalle da raccontare, sono storie che parlano di bullismo, abusi, infanzia negata o violata… storie che mettono i brividi non solo per il loro carico di violenza, ma perché rimandano alla realtà, toccando temi attualissimi.
La soluzione del giallo non è per niente scontata e riesce sul serio a sorprenderci con più di una svolta inattesa.  
Un thriller psicologico raffinato e toccante, una conferma per una grande interprete del genere.



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