Recensione: In nome dei Medici. Il romanzo di Lorenzo il Magnifico
Titolo: In nome dei Medici. Il romanzo di Lorenzo il Magnifico
Autore: Barbara Frale
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo eBook: 5,99
Prezzo cartaceo: 12,00
Descrizione:
Roma, febbraio 1466.
Arrivato nell’Urbe per risolvere
questioni di affari, il giovane Lorenzo de’ Medici si trova subito circondato
da insidie senza volto. Qualcuno, infatti, ha infilato sotto la sua sella un
antico pugnale dall’elsa d’argento, con uno stemma dal disegno indecifrabile.
Intimorito dalla silenziosa minaccia, Lorenzo comincia così una tortuosa
indagine in una città piena di segrete ombre, di antiche glorie imperiali e
sinistri fantasmi fin troppo ansiosi di risorgere fra i vivi. Chi è che trama
alle sue spalle? Gli stessi che ostacolano l’estrazione di allume da parte
della sua famiglia sui Monti della Tolfa? Nel tentativo di scoprirlo, il suo
destino incrocerà quello di uomini potentissimi, come l’enigmatico cardinale
Rodrigo Borgia, e di aristocratici ambiziosi che si muovono nella Curia romana,
a caccia di ricchezza e prestigio. Ma l’incontro che cambierà la sua vita sarà
quello con Clarice Orsini, aristocratica creatura dalla quale emana un segreto
fascino: ne sarà stregato. Preso nelle spire di questo amore, Lorenzo non si
accorge che nuovi nemici si stanno per levare contro di lui, alleandosi ai
vecchi per un comune intento: l’erede dei Medici deve morire.
La recensione di Miriam:
Piero De’ Medici invia suo figlio Lorenzo
a Roma per affari. Lo scopo è aggiudicarsi un appalto legato all’estrazione di
allume dalle miniere della Tolfa e intessere nuove alleanze che possano risollevare
le finanze della famiglia, indebolitesi dopo la morte di Cosimo il Vecchio. Il
viaggio, tuttavia, non sembra cominciare sotto i migliori auspici. Appena
giunto nella capitale, Lorenzo si imbatte in una strega che gli predice una
morte precoce per mano di sconosciuti assassini e, di lì a poco, rinviene un
pugnale infilato nel sottopancia della sua sella, ad avallare il triste
oracolo. Chi mai può avere interesse a farlo fuori?
Il giovane Medici non ha che un
misero indizio per scoprirlo, ovvero uno strano emblema inciso sull’elsa del
pugnale, ma è determinato a scoprirlo.
Come già nel primo libro della trilogia
dedicata alla famiglia fiorentina, firmato da Matteo Strukul, è dunque una
sottotrama dal sapore poliziesco a dettare il ritmo di un romanzo che intende
ricostruire, in modo quanto più possibile vicino alla realtà, il ritratto di un
personaggio storico di spicco, e nondimeno usi, costumi e mentalità degli
uomini del Rinascimento. Ciò conferisce dinamicità e mistero alla narrazione,
alleggerendo la lettura e rendendola particolarmente avvincente. Barbara Frale
poi non manca di aggiungere una considerevole componente romantica – in questo soprattutto
si avverte la penna femminile –
dedicando ampio spazio al colpo di fulmine che folgora Lorenzo nel momento in
cui si imbatte in Clarice Orsini e ai suoi successivi tentativi di legittimare
quello che a tutti gli effetti si configura come un amore proibito. Gli Orsini
sono una famiglia di alto lignaggio, mentre i Medici sono considerati usurai e
non godono di ottima reputazione. Offuscare questa immagine negativa e far
guadagnare prestigio alla famiglia sarà uno degli obiettivi che Lorenzo tenterà
di perseguire (sarà sempre allo stesso fine, tra l’altro, che il padre si adopererà
affinché gli venga conferito il titolo di Magnifico).
Sin da subito si delinea la sua
personalità, vivace passionale e, forse, non abbastanza tagliata per gli
affari. Più dedito alle lettere che alle questioni finanziarie, appare quasi
come un pesce fuor d’acqua in un ambiente le cui regole sono dettate
principalmente dagli interessi politici ed economici.
Non a caso la missione stessa
affidatagli dal padre rischierà di fallire proprio a causa della sua
passionalità, e della sua debolezza per il sesso femminile.
A scongiurare i suoi errori,
sostenerlo e aiutarlo nella gestione di un compito che comunque gli è nuovo, in
ogni caso ci saranno amici e protettori, come lo zio Giovanni Tornabuoni e il precettore
Gentile Becchi che lo accompagnano, gli
amici Roberto Malatesta e Ludovico Riario, il giurista Stefano Infessura che lo
prenderà quasi sotto la sua ala protettiva e, soprattutto, il cardinale Rodrigo
Borgia che nei Medici vedrà la chiave per ascendere al soglio pontificio.
Sullo sfondo di una Roma in festa – siamo in pieno
Carnevale – saremo
trascinati, fra intrighi e losche trame, fra uomini potenti e arrampicatori
sociali senza scrupoli, alla scoperta dei segreti e delle macchinazioni che si
agitano dietro la facciata ufficiale della storia, e nello stesso tempo negli
anfratti più reconditi dell’animo di un uomo diviso fra la necessità di incarnare
il ruolo che gli compete e il desiderio di assecondare le ragioni del cuore.
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