Recensione: La cattedrale dei vangeli perduti
Titolo: La cattedrale dei vangeli perduti
Autore: Fabio Delizzos
Editore: Newton Compton
Pagine: 336
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90
Descrizione:
Roma, dicembre 1564.
Mentre in città un misterioso
assassino traccia una croce di sangue sulla fronte delle sue vittime, in
Vaticano qualcuno sta tramando per uccidere il papa. Raphael Dardo, agente
segreto del duca Cosimo I de’ Medici, è a Roma con una missione: proteggere la
vita di Pio IV e scoprire chi muove i fili della congiura. L’indagine lo
porterà a fare ricerche tra cavatori di tesori, maghi, profeti eretici, nobili
indebitati e potentissimi cardinali; dai piani alti del potere fino alle
profondità labirintiche delle catacombe paleocristiane. Perché sono proprio
quei cunicoli a nascondere qualcosa di estremamente prezioso e pericoloso,
qualcosa di cui tutti sembrano desiderosi di impossessarsi, per poter poi
esercitare qualsiasi forma di ricatto. Se vuole salvare se stesso, le persone
che ama, il papa e l’intera Chiesa, Raphael deve scoprire cosa si nasconde nel
ventre di Roma. E deve farlo al più presto…
La recensione di Miriam:
Un papa pirata,
un assassino che traccia croci di sangue sulla fronte delle sue vittime, un
gruppo di cavatori di tesori. Dei personaggi così sicuramente fanno venire
subito in mente un romanzo di pura fantasia, per i quali sarebbero altresì
perfetti, ma Fabio Delizzos ci sorprende ponendoli al centro di un thriller
storico che attinge a piene mani dalla realtà.
Il papa di cui si tratta è Pio IV, che davvero in gioventù è stato un pirata e ha potuto pagare gli studi per diventare cardinale proprio grazie ai proventi della pirateria. Il romanzo inizia con una congiura ordita ai suoi danni. Scampato miracolosamente alla morte, il pontefice chiama a sé l’agente segreto di Cosimo I de’ Medici, Raphael Dardo, affinché indaghi per suo conto. Quel che gli preme scoprire, tuttavia, non è tanto chi stia tentando di farlo fuori – di nemici ne ha tanti e uno vale l’altro –, quanto cosa hanno trovato i congiurati nel sottosuolo, giacché gli è giunta voce che siano entrati in possesso di un inestimabile tesoro. Probabilmente lo stesso tesoro per accaparrarsi il quale qualcuno in città si sta macchiando di orrendi crimini – l’assassino della croce di sangue per l’appunto.
Il papa di cui si tratta è Pio IV, che davvero in gioventù è stato un pirata e ha potuto pagare gli studi per diventare cardinale proprio grazie ai proventi della pirateria. Il romanzo inizia con una congiura ordita ai suoi danni. Scampato miracolosamente alla morte, il pontefice chiama a sé l’agente segreto di Cosimo I de’ Medici, Raphael Dardo, affinché indaghi per suo conto. Quel che gli preme scoprire, tuttavia, non è tanto chi stia tentando di farlo fuori – di nemici ne ha tanti e uno vale l’altro –, quanto cosa hanno trovato i congiurati nel sottosuolo, giacché gli è giunta voce che siano entrati in possesso di un inestimabile tesoro. Probabilmente lo stesso tesoro per accaparrarsi il quale qualcuno in città si sta macchiando di orrendi crimini – l’assassino della croce di sangue per l’appunto.
Una missione
segretissima dunque che partirà dalle alte sfere, dai complotti e gli interessi
contrastanti che animano nobili e uomini di Chiesa, per poi spostarsi in un
microcosmo sommerso, popolato da cavatori di tesori, commercianti di rarità,
studiosi, maghi ed eretici, fino a condurci nelle buie profondità delle
catacombe e dei segreti in esse sepolti.
Intrecciando,
come sempre, fatti storici documentati – a cominciare dalla stessa congiura
ai danni di Pio IV – con elementi di fantasia, ponendo fianco
a fianco personaggi realmente esistiti e altri partoriti dalla sua
immaginazione, l’autore imbastisce una trama ad alto tasso adrenalinico in cui
l’azione e il senso di avventura procedono di pari passo con la scoperta di
verità che mettono in risalto il lato più oscuro e controverso della Chiesa, e
della religione stessa.
Il tesoro in
gioco è una raccolta di testi proibiti, come alcune lettere di Pietro a Giacomo,
il vangelo di Giuda, quello degli Ebioniti, solo per citarne alcuni. Scritti
che potrebbero scuotere la Chiesa dalle sue fondamenta, mettendone in
discussione la sua natura apostolica e l’autorità stessa del Papa.
Quella a cui
assistiamo, è una lotta per il potere, una guerra che non ammette regole né
limiti di natura etica, in cui si fronteggiano verità contrapposte, ma il cui
scopo ultimo è la salvaguardia di quella che più torna comoda al fine di
conservare o conquistare lo scettro del comando.
Raphael Dardo,
alle prese con questo nuovo mistero da risolvere, si conferma ingegnoso e coraggioso, ma nello stesso tempo
svela ulteriormente gli aspetti più umani della sua personalità. Dopo aver
perso la moglie, morta di parto, lo ritroviamo padre single del piccolo Ariel,
che suo malgrado finirà per svolgere un ruolo chiave nell’evoluzione dell’intera
vicenda. Ma non solo, al suo fianco ci sarà Sara, figlia del suo amico,
anch’egli deceduto, Ariel Colorni, di cui si prende cura come suo tutore
(sebbene fra i due sembra esserci del tenero), e che si rivelerà un’alleata
preziosa nello svolgimento della missione. Avventurosa, impavida, intelligente,
la ragazza lo affiancherà nelle indagini, insieme a un altro personaggio dotato
di grande carisma: il padre agostiniano Onofrio Panvinio, pioniere
dell’archeologia ed esperto di catacombe, ispirato a una figura realmente
esistita.
Più che mai,
questa volta, Raphael non dovrà fare i conti solo con le difficoltà e i
pericoli oggettivi implicati dalle sue indagini, ma sarà costretto a
fronteggiare degli ostacoli di natura emotiva e personale. Da un lato, il fantasma
del fratello Leonardo tornerà a riemergere dal passato, in modo imprevisto,
dall’altro l’agente segreto sarà chiamato a scegliere fra il senso del dovere
che lo caratterizza e il suo affetto più grande.
Un romanzo
intrigante, che catturandoci nelle spire di un mistero mozzafiato ci svela
aspetti nascosti della storia e, nello stesso tempo, ci emoziona ponendo sotto
i riflettori anche i sentimenti.
Al pari di un
cavatore di tesori, Delizzos scava nel passato portando in superficie
informazioni sepolte e facendole brillare di luce nuova, traslandole nell’affascinante
territorio della fiction.
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