Review Party: I pilastri della cattedrale di Massimo Aureli

Buongiorno cari follower, 
oggi torniamo a proporvi un Review Party, questa volta parliamo de I pilastri della Cattedrale di Massimo Aureli (Newton Compton), un romanzo storico che vi trasporterà nel XIII secolo, alla scoperta degli oscuri segreti che si annidano nell'Abbazia di Farfa.

Titolo: I pilastri della cattedrale
Autore: Massimo Aureli
Editore: Newton Compton
Pagine: 336
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90

Descrizione:
Roma, XIII secolo.

L’abbazia di Farfa, seconda per potenza solo a San Pietro, è guidata da Gregorio da Urbino, uno spregiudicato protagonista degli intrighi politici di Roma, inviso sia al papa che all’imperatore Federico II. L’abate, noto per essere tanto spietato quanto scaltro, tiene legato a sé un giovane di umili origini, Dante, che usa come pedina per i suoi raffinati complotti. Dante è così costretto a partecipare alle sue losche trame ma, grazie alle sue abilità, riesce ad avvicinare il potente Luca Savelli, fedele al papa e avversario di Gregorio, fino a conquistarne la fiducia. Man mano che Gregorio acquista potere, minacciando persino di rovesciare il Vaticano con un esercito abilmente radunato, il giovane si troverà a dover compiere delle scelte sempre più difficili tra la fedeltà al suo mentore e la gratitudine per l’amicizia di Savelli. Ma Dante non sa che il destino ha qualcosa di molto, molto grande in serbo per lui.

La recensione di Miriam:
Nato a Farfa, in una famiglia di umili origini, Dante sembra essere votato a una vita di povertà e priva di grandi prospettive. Il suo destino, tuttavia, subisce una svolta quando l’abate Gregorio da Urbino, decide di prenderlo sotto la sua ala protettiva e formarlo affinché diventi suo consigliere personale. Consapevole della sua fortuna, il ragazzo sente di dovere molto al religioso, che considera quasi un padre adottivo. Negli anni matura un senso di rispetto e profonda gratitudine, oltre che di grande affetto, nei suoi confronti, ma d’improvviso qualcosa cambia. Dapprima sono le strane visite di una giovane di facili costumi, che di notte si intrattiene nella stanza dell’abate, poi alcune indiscrezioni che cominciano a trapelare, mettendo in discussione l’irreprensibilità di Gregorio.
Pian piano l’immagine intrisa di onestà e rettitudine che Dante si è fatta di lui inizia a sgretolarsi rivelando un uomo vizioso, attaccato ai beni materiali e all’occorrenza crudele… un uomo tutt’altro che trasparente, la cui condotta pare in netta contraddizione con i principi della Chiesa.
I sospetti del giovane si infittiscono quando entra in contatto con il senatore Luca Savelli. Dante lo avvicina su richiesta di Gregorio, interessato a stringere un’alleanza con lui che possa aiutarlo a contrastare il papa, Innocenzo IV, con cui è entrato in contrasto. Il politico, però, non mostra grande stima per l’abate, anzi propone a Dante di fare il doppio gioco e di tradirlo divenendo una sua spia.
Perché? Cosa nasconde Gregorio? Come mai il papa è suo nemico, nonostante appartengano alla stessa Chiesa? Per quale ragione Luca Savelli non si fida di lui e, mentre si finge suo amico, trama alle sue spalle?
Sono interrogativi che sconvolgono Dante, ma per i quali nessuno pare disposto a fornirgli le risposte. Tanto Gregorio quando Savelli lo vogliono dalla propria parte, ma nessuno dei due si mostra disposto a svelare i propri piani. Entrambi gli chiedono di fidarsi ciecamente, di prestarsi come pedina in un gioco di cui ignora lo scopo e le regole.
Per capire in cosa è coinvolto, suo malgrado, e decidere da che parte stare, il ragazzo non ha altra scelta che indagare per scoprire da solo la verità.
Romanzo sospeso fra storia e fiction, I pilastri della Cattedrale ci trascina nel XIII secolo, nel periodo che segna il declino di Federico II e che vede quest’ultimo in contrapposizione con Innocenzo IV. Delineando la vicenda personale di Dante, personaggio di fantasia ma ispirato alla figura di Giacomo Savelli che in seguito diverrà papa con il nome di Onorio IV, ricostruisce una pagina di storia che, non per la prima né per l’ultima volta, vede Stato e Chiesa farsi guerra per la conquista del potere.
Gregorio, anch’egli personaggio di fantasia, si colloca nel mezzo dello scontro fra imperatore e pontefice. Fondamentalmente nemico di entrambi, e amico solo di se stesso, l’abate tenta di approfittare della contesa fra i due per scalzarli e realizzare il suo sogno politico.
Dante rappresenta l’innocenza e il disincanto. La fede incondizionata nell’uomo che lo ha allevato e nei principi religiosi che ha tentato di inculcargli si infrange di fronte all’evidenza. Cresciuto nella convinzione che gli uomini di Chiesa siano onesti e animati da sani principi, si ritrova a scoprire che non sono diversi dagli altri, non sono immuni alle tentazioni e non esitano a commettere nefandezze per ottenere prestigio e ricchezze.
La trama si sviluppa all’insegna del mistero, fra complotti, segreti e pericoli. Vestendo quasi i panni di un provetto investigatore, Dante dovrà addentrarsi negli anfratti più reconditi dell’Abbazia di Farfa – in senso sia fisico che figurato – per svelare gli oscuri disegni di Gregorio. Man mano che la sua ricerca procede, la suspense cresce, le rivelazioni in grado di sorprenderci si moltiplicano e nello stesso tempo assistiamo all’evoluzione del protagonista.
Coinvolto in un gioco di potere sicuramente più grande di lui, Dante finirà per cambiare, per crescere e maturare. Da ragazzino imberbe lo vedremo diventare un uomo, intelligente e coraggioso; da semplice pedina si trasformerà in artefice del proprio, e in parte anche dell’altrui, destino.
Unendo storia, fantasia, avventura e sentimento in un plot dal ritmo incalzante, l’autore ci mostra il lato più oscuro del potere e il volto più corrotto della Chiesa, ma nondimeno quello pulito di un giovane che impara a districarsi in una gabbia di leoni e, nonostante tutto, riesce a riconoscere e a lottare per i valori più autentici.







Commenti

Post popolari in questo blog

Review Party: Il sigillo di Caravaggio

Recensione: La stella di Niamh di Vittorio Maria Pelliccioni

Recensione: Triade di Luca Pivetti