Titolo: Il Libro di Libri
Autore: Paolo Lanzotti
Editore: Armando Curcio
Pagine: 174
Prezzo: 10,96
Descrizione:
Luca è un ragazzo di 15 anni che ha da
poco perso il padre. La perdita l'ha scosso parecchio, portandolo a rifiutare
la normale vita di un adolescente. Un giorno entra per caso in una libreria e
viene quasi costretto apprendere in prestito un volume speciale: il Libro di
Libri. Il volume ha la particolarità di avere le pagine completamente bianche e
di rivelarsi solo a chi è davvero interessato a conoscere la storia che
contiene. Luca comincia a leggerlo con l'intenzione di scoprire il trucco. Ma,
poco a poco, suo malgrado, la storia lo prende. Iniziano così due vicende che
s'intrecciano fra loro, due avventure apparentemente lontane ma che si
ritrovano ad avere tanto in comune.
La recensione di Miriam:
I giovani non hanno voglia di leggere. Che
sia un luogo comune o la verità, è un’affermazione ricorrente. Ma se, per una
volta, fosse il contrario? Se fossero i libri a non voler essere letti?
Il
Libro di Libri funziona proprio così: si
rifiuta di essere letto da alcune persone, le sue pagine appaiono bianche a chi
non è davvero interessato alla sua storia, solo un lettore sinceramente curioso
può accedere ai suoi contenuti segreti.
Luca, un adolescente che non ama affatto leggere,
si imbatte nel volume per caso. Da poco ha perso il padre, la mamma è dovuta
andare all’estero per lavorare e lui è stato momentaneamente affidato ai nonni.
Chiuso nel suo dolore, si è isolato: non esce, non incontra nessuno, si mostra
sempre triste e apatico. Trascorre le sue giornate chiuso in camera a giocare
con la Playstation. Preoccupato per lui, il nonno tenta di spronarlo a uscire e
distrarsi proprio privandolo del suo passatempo preferito. È così che Luca,
alla ricerca di fumetti con cui sostituire i videogame per ingannare il tempo,
finisce in una strana libreria, nelle grinfie di uno libraio eccentrico e
scorbutico che lo sfida offrendogli in prestito un libro magico. La lettura per
lui non ha alcuna attrattiva, ma quando l’uomo gli svela il segreto di quel
volume e gli dà una piccola dimostrazione di come funziona, nel ragazzo scatta
il desiderio di svelare il trucco, perché solo di questo può trattarsi.
L’avventura decolla quando il Libro di Libri
accetta di farsi leggere da Luca e le sue pagine cominciano a riempirsi di
parole. È a quel punto che la vera magia si manifesta perché, leggendo, il
protagonista si ritrova catapultato in una sorta di mondo parallelo: il Bosco Nero.
L’incipit non è originalissimo, escludendo
alcune piccole differenze, ricalca quello de La storia infinita di Ende. Nell’uno come nell’altro caso c’è un
tomo magico che dischiude le porte su un altro mondo e i lettori finiscono per
identificarsi con i protagonisti del racconto in cui sono proiettati. Le
similitudini fra le due opere, però, si fermano qui perché le vicende racchiuse
nei due libri fatati sono molto diverse fra loro, in comune conservano solo la
loro valenza simbolica, la capacità di far vivere ai due giovani che lo leggono
un’esperienza formativa, impartendo loro importanti insegnamenti per la vita.
Nel Bosco Nero, Luca vede un ragazzino della sua stessa età e con il suo stesso nome, che
incontra un lupo, Apul. Quest’ultimo per ricambiare un grosso favore ricevuto
dall’umano, gli fa un bizzarro regalo: lo trasforma in un suo simile e gli
concede l’opportunità di vivere in quei panni per una settimana. In questo modo
potrà vivere un’esperienza unica, sfuggendo alla noia di un’estate deludente.
La storia che prende vita nel bosco ha
tutto il sapore di una favola classica, ci incanta con le sue atmosfere e le
numerose peripezie cui il protagonista va incontro in veste di lupo e nello
stesso tempo ci spinge a fare alcune considerazioni importanti, osservando la
nostra stessa vita da una prospettiva diversa. In realtà è proprio questo che
la bizzarra esperienza di lettura regala a Luca, e di riflesso a noi. Calandosi
nei panni del ragazzo/lupo, non solo potrà fare un’esperienza straordinaria e
ricca di avventura ma avrà occasione di riflettere sulla sua condizione, sul
lutto che non riesce a elaborare, sul suo modo di relazionarsi agli altri,
ricavandone insegnamenti preziosi al fine di affrontare il futuro con una nuova
forza e una nuova consapevolezza.
Tra le altre cose, nel bosco, costretto a faticare
per procurarsi da mangiare e a patire la fame quando la caccia va male, Luca
imparerà a non dare per scontato quello che ha, a cominciare dal cibo che non
manca mai sulla sua tavola; scoprirà che i lupi non sono tutti cattivi, come
gli hanno fatto credere, e che il pregiudizio allontana dalla verità; imparerà
che avere coraggio non significa non avere paura, ma affrontarla.
Leggere, per lui, sarà come affrontare un
viaggio, in un mondo immaginario ma anche e soprattutto dentro se stesso; un
percorso a volte difficile, a volte divertente, fitto di gioie e dolori, al
termine del quale si riscoprirà diverso, più maturo e più aperto nei confronti
degli altri.
Sfruttando con maestria la magia del
fantasy e la forza comunicativa della metafora, l’autore confeziona un romanzo
senza età, perfetto per i lettori più giovani ma godibilissimo anche per gli
adulti. Una bellissima fiaba che mette in luce i veri valori della vita e nello
stesso tempo sottolinea l’importanza della lettura, mostrandoci che un libro
può essere molto di più di un insieme di pagine imbrattate d’inchiostro, può farci
sognare e, allo stesso tempo, può aiutarci a comprendere la realtà che ci
circonda; può farci arrabbiare, spaventare, sorridere, ma può anche farci
compagnia, sostenerci, consigliarci, proprio come un amico vero.
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