Buongiorno cari follower,
benvenuti al Review Party dedicato a La mapa da Vinci di Vittoria Haziel (Newton Compton), un thriller storico che vi farà esplorare i misteri dell'arte di Leonardo.
Titolo: La mappa Da Vinci
Autore: Vittoria Haziel
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 10,00
Descrizione:
Dalla basilica del Corpus Domini di Milano è stato rubato un
quadro. Si tratta di un’opera di Davide Vicin, che reinterpreta Il cenacolo di
Leonardo da Vinci. Insieme al dipinto è sparito anche il suo autore, un artista
da sempre affascinato dall’enigma della Sacra Sindone. All’indagine ufficiale
del commissario Coppola si affianca quella di due amici, Liza, studiosa di
Leonardo, e Ivan, esperto di esoterismo. In una ricerca che sembra quasi una
caccia al tesoro, Liza e Ivan s’imbattono in personaggi strani e inquietanti,
una suora, autrice di una riproduzione della Sindone, un cardinale dalla
condotta tutt’altro che ortodossa, e dovranno confrontarsi con complicati
misteri, enigmi e simboli da interpretare. Ogni indizio sembra condurre
inesorabilmente a Leonardo. Uomini di Chiesa e squadre di polizia, realizzatori
di documentari e satanisti: tutti coinvolti in una corsa per la decifrazione
dei messaggi lasciati sul telo di Torino dal più grande genio di tutti i tempi…
La recensione di Miriam:
Tutto comincia con il furto di un quadro dalla Basilica del
Corpus Domini di Milano. L’opera in questione è una reinterpretazione del
famoso Cenacolo di Leonardo e il suo autore è un pittore poco noto, Davide
Vicin. Appare dunque subito chiaro che il ladro non ha agito per interessi
economici, qualcos’altro deve averlo spinto a colpire. Ma cosa?
Il mistero s’infittisce quando il commissario Coppola,
incaricato di svolgere le indagini, giunto a casa dell’artista per
interrogarlo, scopre che è sparito da giorni senza lasciare traccia.
Contemporaneamente, due amici di Vicin, la studiosa di Leonardo Liza, e
l’esperto di esoterismo Ivan, cominciano a ricevere delle strane cartoline:
sono tutti messaggi criptati, inviati dal pittore scomparso. Identificare il luogo
di provenienza è impossibile ma è evidente che l’uomo vuole comunicare qualcosa
d’importante, probabilmente è in pericolo e ha bisogno del loro aiuto. Di
comune accordo, i due decidono di non coinvolgere le forze dell’ordine e di
avviare delle ricerche parallele in totale segreto. Così, mentre la polizia
brancola nel buio, Liza e Ivan si lasciano trascinare in una vera a propria
caccia al tesoro, nella speranza di ritrovare l’amico e di scoprire in cosa è
coinvolto.
Sono messaggi cifrati, rebus, anagrammi quelli spediti
dall’artista. Per decodificarli occorre l’abilità di un enigmista ed è proprio
questa la sfida in cui il lettore si ritrova coinvolto insieme ai protagonisti.
La trama si evolve in un’avventura rocambolesca in cui l’azione fisica – scandita
da spostamenti, fughe pericoli da eludere – si combina con una fervida attività
mentale, giacché occorre spremersi le meningi per risolvere i molteplici
indovinelli che segnano le varie tappe del percorso.
Il perno intorno a cui tutti gli enigmi ruotano sembra
essere Leonardo Da Vinci – del resto non può essere un caso se il quadro rubato
si ispira a una sua opera e la stessa Liza ha costruito la propria carriera
sulla sua figura. Non è il Cenacolo tuttavia la chiave per risolvere il
mistero, andando avanti l’attenzione si sposterà su quella che forse è la
reliquia più venerata e più discussa al mondo: la sacra Sindone. Pian piano
emergerà un nesso fra quest’ultima e Leonardo, e prenderà forma un segreto in
cui si annidano tutte le risposte.
Sebbene seguendo un percorso diverso e discostandosi
dall’Ultima cena per concentrarsi su altre opere e altri indizi, il romanzo
della Haziel, per tematiche e impianto, richiama inevitabilmente il Codice Da Vinci. Di sicuro si ritaglia
una sua nicchia di originalità, proponendo una pista alternativa, peraltro
supportata da fonti documentali, che individua appunto la Sindone come
possibile mappa utilizzata da Leonardo per custodire e, al tempo stesso
trasmettere a quanti siano in grado di interpretarla, una verità scomoda e
pericolosa, tale da far tremare la Chiesa nelle sue fondamenta. In ogni caso,
il punto di arrivo che coincide con la scoperta del Sacro Graal, è molto
simile: entrambe le vie alla fine convergono, infatti, sul femminino sacro.
Del resto, la tematica di fondo non ha ispirato solo Dan
Brown ma è stata più volte ripresa in letteratura e nella saggistica. Questo
riduce un po’ l’impatto sconvolgente di alcune ipotesi, mitiga l’effetto
sorpresa, ma non ne intacca il fascino, che rimane immutato.
Il ritmo serrato non lascia respiro, la curiosità è tanta,
la posta in gioco tale da fornire materiale in abbondanza su cui riflettere.
Se vi affascina Leonardo, se amate l’arte e l’esoterismo, se
vi intriga il lato oscuro della Chiesa e vi divertono i rompicapi, in questo
libro troverete pane per i vostri denti.
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