Review Party: Dream hunters. Il ponte illusorio di Myriam Benothman

Buongiorno cari follower, 
oggi vi proponiamo un nuovo Review Party dedicato a Dream Hunters. Il ponte illusorio di Myriam Benothman (Astro Edizioni), un fantasy che vi trasporterà nel mondo delle favole.

Titolo: Dream hunters. Il ponte illusorio
Autrice: Myriam Benothman
Editore: Astro
Pagine: 276
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 10,97

Descrizione:
Cosa faresti se scoprissi di poter cambiare il corso delle fiabe?
Sophie ha 17 anni e vive a Parigi con il padre. In apparenza una ragazza come tante, finché non si imbatte in un antico libro di favole ed è vittima di un’allucinazione.
Hanno così inizio i suoi sogni vividi e surreali, ambientati in una dimensione popolata da personaggi incantati. La sua vita si sdoppia su binari paralleli che finiscono per confondersi tra loro, con risvolti inaspettati sul mondo reale.
Integerrimi principe azzurri e ingenue principesse. O quasi. Un amore avventuroso e proibito. Una presenza oscura in cerca di riscatto.
Finalista del Premio Cittadella 2017 per il miglior fantasy dell’anno, Il ponte illusorio è il primo volume della trilogia Dream Hunters. Una favola moderna adatta a tutte le età, che trascina il lettore in un sogno a occhi aperti, riportando a galla emozioni dimenticate.

L’autrice:
Myriam Benothman, italiana nata a Tunisi, è cresciuta a Roma in una famiglia multiculturale. Quadrilingue con il pallino delle sfide, è la più giovane matricola nella storia dell’università La Sapienza.
Si laurea in Scienze politiche e Relazioni internazionali e intraprende una brillante carriera nel mondo del marketing e della comunicazione, diventando Global Head of Digital & CRM in Bulgari (Gruppo LVMH).
Il nonno Alberto Perrini – premiato autore teatrale, critico letterario e giornalista – la invita a coltivare sin da piccola la passione per la scrittura, così lei si dedica alle fanfiction su internet. Pubblicati sotto pseudonimo, i suoi racconti si ispirano a noti manga giapponesi, trovando ampio consenso tra le lettrici che la seguono con affetto da anni.

La recensione di Miriam:
Qualsiasi ragazza sogna il Principe Azzurro e Sophie non fa eccezione, anzi, si spinge oltre perché, il suo, lo incontra sul serio nel mondo delle fiabe. Un giorno, dopo aver visitato una strana libreria, gestita da un altrettanto strano libraio, la ragazza scopre di avere una facoltà fuori dal comune: quando si addormenta finisce ad Anwyn, un regno fatato in cui si aggirano i protagonisti delle favole più famose di Perrault, dei fratelli Grimm, di Andersen… le stesse che le leggeva sempre la sua defunta madre e che le hanno tenuto compagnia nel suo percorso di crescita. È proprio lì, fra Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Biancaneve, che Sophie incontra Alexander e il suo cuore perde subito un battito.
L’idea di fondo, di sicuro, non è originalissima, molti sono gli autori a essersi cimentati in svariati retelling delle favole o a essersi spinti nel loro territorio – penso fra gli altri a Jodi Picoult e Samantha Van Leer, che nel loro Incantesimo fra le righe raccontavano appunto di una ragazza che entrava in un libro di fiabe per salvare un principe in difficoltà, ma anche alla famosissima serie TV Once upon a Time che si gioca sulla stessa suggestione. Resta il fatto che è un tema ricco di fascino, di quelli che non cessano mai di incantare e non vi nascondo che, a dispetto della forte sensazione di dejà vu, anche questa volta è riuscito ad ammaliarmi, almeno in fase iniziale. Passeggiare con Cappuccetto Rosso nel bosco verso la casa della Nonna, imbattermi in Biancaneve distesa nella sua bara di cristallo o nella Sirenetta appena rigurgitata dal mare con un paio di gambe mi ha fatto respirare un piacevolissimo profumo d’infanzia, attirando la mia attenzione.
Cosa mai combinerà Sophie in questo regno? In che modo la sua incursione in un mondo che non le appartiene cambierà il corso di trame già conosciute? Quale sorpresa mi riserverà questa gita in un universo che ho esplorato in lungo e in largo da bambina?
Sono queste le domande che hanno cominciato a vorticarmi nella testa e a suscitare la mia curiosità mentre leggevo le prime pagine.
Andando avanti, tuttavia, il mio entusiasmo si è affievolito perché mi sono resa conto che di vere soprese fra le righe non ce ne sarebbero state. L’autrice, in effetti, non aggiunge nulla di nuovo né di innovativo a quello che già è, inoltre i riferimenti alle favole celebri si limitano a prestare una cornice fantasy a quello che, nella sostanza, si connota come un romance. La personale avventura di Sophie non si rivela altro che l’ennesima storia d’amore fra una sognatrice e il suo Principe Azzurro. Una tematica senz’altro intramontabile, ma fin troppo abusata.
L’evoluzione della trama è molto prevedibile, bastano pochi capitoli per indovinare come si svilupperà e come si concluderà (almeno momentaneamente, trattandosi del primo volume di una serie dal finale aperto), senza essere smentiti. Questo mi ha privata del giusto mordente, al punto che, da un certo punto in poi, è subentrata la noia e ho faticato a portare a termine la lettura.
Un romanzo che vi consiglio solo se avete un’indole particolarmente romantica e vi intriga l’idea di essere cullati dall’idillio del più classico sogno d’amore; diversamente rischiate di rimanere delusi.
Per quel che mi riguarda, ho apprezzato l’ambientazione, la tematica, i numerosi riferimenti fiabeschi ma avrei preferito una rivisitazione più innovativa, meno sdolcinata e più sorprendente – chiaramente molto dipende anche dai gusti personali, non sarà infatti un caso se fra i grandi autori citati quelli che preferisco sono i fratelli Grimm.


   







   










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