Titolo: Il cacciatore
di libri proibiti
Autore: Fabio
Delizzos
Editore: Newton
Compton
Pagine: 384
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 7,43
Descrizione:
Roma, agosto 1559.
Paolo IV, il papa che ha emanato il primo Indice dei libri
proibiti, esala l’ultimo respiro. Il popolo della Città Eterna insorge,
abbandonandosi a devastazioni e profanazioni di una brutalità mai vista prima.
Ma fatti ben più gravi e inauditi accadono nelle vie della città nelle stesse
ore, eventi che hanno del miracoloso e di cui nessuno deve venire a conoscenza.
Il cardinale camerlengo vuole che a condurre le indagini su quegli strani
episodi sia Raphael Dardo, un agente segreto del duca Cosimo I de’ Medici, che
era rinchiuso nelle prigioni di Castel Sant’Angelo per il possesso di una
Bibbia giudicata maledetta. Se vuole riacquistare la libertà e avere salva la
vita, Raphael dovrà risolvere il caso prima che abbia inizio il conclave che
eleggerà il nuovo pontefice. Con l’aiuto di un geniale alchimista, di due
bellissime e astute cortigiane, e persino del grande maestro Michelangelo,
Raphael inizia una ricerca che lo condurrà sulle tracce di un libro. Il più
antico, raro, misterioso e pericoloso che sia mai stato scritto. I pochi che
sono a conoscenza della sua esistenza lo chiamano Il Codice dei miracoli, e
devono custodirne i segreti a tutti i costi…
La recensione di Miriam:
“Trova il libro più interessante e non leggerlo, trova il
libro più prezioso e non rivenderlo, trova il libro più blasfemo e salva…”
Una bella sfida, vero? Sicuramente difficile da vincere,
soprattutto per chi sui volumi proibiti ha edificato la sua carriera, come
Raphael Dardo. Eppure è proprio a lui che viene rivolta ed è dal suo esito che
ora dipende la sua stessa vita.
Papa Paolo IV è appena spirato quando il camerlengo Santa
Fiora, che ne farà le veci fino all’elezione del nuovo pontefice, libera
Raphael, rinchiuso nelle prigioni di Castel Sant’Angelo e condannato a morte
per essere stato trovato in possesso di una Bibbia blasfema, affidandogli il
compito di ritrovare un testo perduto, all’origine di efferati delitti che si
stanno verificando in città. Il Codice
dei Miracoli: è così che viene chiamato il misterioso volume; cosa contenga
non lo sa nessuno ma la sua scomparsa sembra aver scatenato l’inferno. Solo un
cacciatore esperto come Dardo può recuperalo e risolvere il caso, se ci
riuscirà potrà evitare la forca, almeno questo è ciò gli viene promesso.
Ha dunque inizio una nuova caccia al tesoro in un territorio
minato da molti punti di vista. La morte di Papa Carafa, a cui peraltro si deve
il primo Indice dei libri proibiti, ha infatti gettato Roma nel caos: il
popolo, esultante, è insorto devastando e profanando luoghi e simboli legati
all’odiato capo della Chiesa. È uno scenario violento, insidioso, animato da
acredine e sospetto quello in cui Rapahel deve muoversi.
Ancora una volta, Fabio Delizzos tratteggia con vividezza e
precisione storica il volto più cupo del Rinascimento italiano, tessendo un
thriller mozzafiato, in cui verità e finzione si incontrano, generando un’interessante
alchimia narrativa. Sullo sfondo fa scorrere le immagini della Città Eterna,
ricostruita nelle sue fattezze del tempo; compiendo un virtuale scavo
archeologico, riporta alla luce strade, ponti, edifici che oggi non ci sono più
(come la via del Morbo, il quartiere Macel de’ Corvi, il porto doganale di
Ripetta), trascinandoci in una cartolina d’epoca in cui si respira a pieni
polmoni il passato. In questo contesto inserisce i suoi personaggi, affiancando
a quelli di fantasia – come il protagonista –, quelli ispirati a figure reali –
come Ariel Colorni, Antonio Lo Duca, le due cortigiane Luna Nova e Selvaggia –,
e quelli realmente esistiti – come Gian Pietro Carafa e il cardinal nepote, fino
ad arrivare a Michelangelo Buonarroti, probabilmente uno degli incontri più
emozionanti che ci attendono fra queste pagine. Il grande artista viene qui
ritratto, nel rispetto delle fonti documentali, nel periodo della sua vecchiaia
e gioca un ruolo fondamentale nella soluzione del mistero, giacché, insieme all’alchimista
ebreo Ariel Colorni – già conosciuto ne Il
collezionista di quadri perduti – sarà uno dei più preziosi alleati su cui
Raphael potrà contare per dirimere la matassa.
I libri, come si può facilmente intuire a partire dal
titolo, sono protagonisti di questa storia insieme agli uomini. Scrigni
portatori di conoscenza, ma spesso anche di verità scomode, segnano, con la
loro messa all’Indice, una tappa importante nel percorso in discesa di Paolo IV
e marchiano a fuoco il cammino di Raphel Dardo. A parte l’enigmatico Codice,
oggetto di ricerca, diversi sono i testi proibiti, realmente esistenti, cui l’autore
fa riferimento e intorno ai quali intreccia i fili della sua immaginazione.
Arte, esoterismo, antiche leggende e giochi di potere danno
corpo a un plot scandito dalla suspense.
Cosa mai potrà contenere un libro di tanto pericoloso? Quale
segreto potrà mai essere tanto scomodo da richiedere un alto tributo di sangue
pur di non essere svelato?
L’interrogativo è pressante e ci accompagna dalla prima all’ultima
pagina, svariati indizi ci suggeriscono alcune risposte ma la comprensione
ultima è riservata a un finale che spiazza nella sua semplicità: le
informazioni da insabbiare, anche quando si ammantano di un’aura mistica, sono
sempre quelle che minano il potere e nei giochi di potere la sopravvivenza o
meno di un libro può fare la differenza, giacché “niente è più precario della
parola scritta e niente e più prezioso”.
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