Recensione: Header. Caccia alle Teste
Titolo: Header. Caccia alle Teste
Autore: Edward Lee
Traduzione di Nicola Lombardi
Editore: Independent Legions Publishing
Pagine: 151
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 14,87
Disonibile su Amazon
Descrizione:
Prima edizione Italiana di una delle opere più celebri dell'hardcore-horror moderno, dalla quale è stato tratto il film 'Header' (2006) e una serie di graphic novels di grande successo negli Stati Uniti.
Prima edizione Italiana di una delle opere più celebri dell'hardcore-horror moderno, dalla quale è stato tratto il film 'Header' (2006) e una serie di graphic novels di grande successo negli Stati Uniti.
Sinossi: Cummings è un poliziotto corrotto che copre
traffici di alcolici e droga per potersi permettere i medicinali necessari alla
sua donna, da lungo tempo ammalata. Travis è un giovane sempliciotto e
corpulento che, appena uscito dal carcere, trova rifugio presso l’unico parente
rimastogli in vita, nonno Martin, rintanato sulla sua sedia a rotelle in un
casolare sperduto nei boschi. E il vecchio orrore delle ‘cervellate’, apice
delle interminabili faide fra le famiglie che vivono sulle colline, riesplode
in tutta la sua sanguinaria, inimmaginabile violenza, trascinando i
protagonisti di questa allucinante novella nel gorgo di un destino che non
lascia scampo. A nessuno.
Contenuti espliciti, opera non consigliata a lettori impressionabili.
La recensione di Miriam:
Concetti quali sfortuna, vendetta, giustizia possono
assumere toni davvero sinistri se a interpretarli è un maestro dell’hardcore horror
come Edward Lee. E sono proprio questi i temi che, rivisitati in maniera
estrema, ispirano Header risucchiandoci
in un vortice di oscenità e violenza – ma non solo.
Sfortunato può dirsi Travis che da ragazzino finisce in
cella per una bravata; la sua pena si allunga per una serie di brutte
coincidenze e quando riconquista la libertà, dopo undici anni, scopre di aver
perso entrambi i genitori e che la casa paterna è andata distrutta in un
incendio. Rimasto solo al mondo, può contare solo su nonno Martin – un
ciabattino che, quasi per ironia della sorte, ha perso i piedi a causa di una
cancrena da diabete. Assistere un vecchio invalido in cambio di un tetto sulla
testa sembra essere quanto di meglio ha da offrirgli il prossimo futuro.
Sfortunato può definirsi anche Stewart Cummings dal giorno
in cui la sua adorata moglie Kath si è ammalata gravemente. Da allora si
trascina nella costante paura di perderla ed è attanagliato dall’ansia di non
poter comprare le costose medicine di cui ha bisogno. Proprio per questo
motivo, da poliziotto integerrimo, si è trasformato in un agente corrotto,
accettando di coprire traffici illeciti in cambio di mazzette.
Escludendo il fatto che sono entrambi dei perdenti, i due
personaggi non sembrano avere molto in comune, non si conoscono e viaggiano su binari
paralleli, almeno fino a che qualcosa non spinge le loro strade a incontrarsi e
a convergere in modo inaspettato.
Questo qualcosa si
chiama “cervellata”. Travis ne ha sentito parlare più volte da bambino ma gli
adulti non hanno mai voluto spiegargli di cosa si trattasse. Ora che è
diventato uomo, il nonno è pronto a svelargli il segreto… un segreto che darà
la svolta alla sua vita e travolgerà anche quella dell’ignaro Cummings.
Lascerò a voi il piacere di scoprire in cosa consiste esattamente
una cervellata – del resto l’autore lo spiega in maniera eccelsa e con dovizia
di particolari – qui mi limiterò ad anticiparvi che corrisponde quasi a una
legge non scritta per gli abitanti delle colline, una pratica che si tramanda
di generazione in generazione il cui scopo è appunto quello di ristabilire il
giusto equilibrio allorquando si subiscono delle ingiustizie. Immaginate una
versione creativa e molto sanguinosa della legge del taglione per farvi una
vaga idea, anche se la pratica in questione va ben al di là di ogni
immaginazione.
È una prosa intrisa di sadica raffinatezza quella di Lee,
cruda, diretta e nello stesso tempo calibrata ad arte per assicurarci un pugno
allo stomaco dietro l’altro. Sicuramente inadatta al lettore impressionabile,
si compone di immagini splatter in grado di scuotere dalle fondamenta e di
infrangere qualsiasi tabù, immagini che ci vengono offerte nella loro brutalità
senza alcun pudore. A rincarare la dose, si aggiunge il macabro sense of humour
che spesso irrompe nei contesti più raccapriccianti strappandoci un sorriso
dissacrante. Leggendo, a tratti ci si sente quasi dei voyeur, spettatori
segreti di uno spettacolo intimo quanto proibito; consapevoli di stare
assistendo a qualcosa di profondamente sbagliato, eppure incapaci di
distogliere lo sguardo perché irretiti da una strana malia.
Tuttavia, la novella non si riduce a questo. Pur riempendoci
gli occhi di sequenze raccapriccianti e ipnotizzanti, Lee riesce ad attrarre la
nostra attenzione anche su altri dettagli, meno appariscenti e meno tangibili
ma per nulla privi di importanza. Con la stessa cura che dedica alle
descrizioni più scabrose, tratteggia la psicologia dei personaggi, facendoci
comprendere appieno la logica perversa che sorregge le loro azioni e mostrandoceli
in tutti i loro aspetti, anche quelli più fragili.
Travis e nonno Lee formano una coppia letale, diabolica,
eppure fra loro corre una sorta di tenerezza disarmante. Soli e reietti entrambi,
a loro modo, si amano e si supportano rendendosi protagonisti di una complicità
intrisa di profondo affetto.
Allo stesso modo, Cummings, che all’esterno interpreta il
ruolo dell’essere viscido e privo di scrupoli, nell’intimità domestica si trasforma
in un marito devoto e appassionato, capace di commuoverci per l’abnegazione con
cui si prende cura della sua amata.
Queste incursioni nel privato, fanno sì che la violenza di
cui siamo testimoni acquisti un senso, pur restando ingiustificabile, e
contemporaneamente ci ricordano che nessuno è mai ciò che appare fino in fondo.
Fra i bifolchi che popolano questa storia non esistono buoni e cattivi, giusti
e rei, tutti sono vittime e carnefici allo stesso tempo, proprio per questo non
si può mai abbassare la guardia; il male si annida ovunque sulle colline e può
nascondersi anche nell’animo delle persone più insospettabili.
Il tema della vendetta ricorre anche nel racconto La ragazza larva nella prigione delle donne
morte – un bonus incluso solo nell’edizione cartacea –, che ci riserva un’ulteriore
scarica di adrenalina. Qui l’horror di fonde con la fantascienza trasportandoci
in un futuro distopico in cui si diffonde un orribile morbo che trasforma gli
esseri umani in larve. Seguendo le vicissitudini di una prostituta larva,
finiremo in un carcere di massima sicurezza in cui, fra sevizie ed esperimenti
ripugnanti, vedremo crescere il suo senso di rivalsa fino ad assistere alla sua
rivincita finale.
Lettura consigliata a chi ama le emozioni forti e sa
apprezzare l’horror nella sua veste più pulp.
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