lunedì 8 maggio 2017

Review party: Una famiglia diabolica di Salvo Toscano

Buongiorno cari follower,
cominciamo la settimana con un nuovo review party dedicato a un appassionante giallo italiano. Questa volta il mistero ci attende a Sperlinga, una pesino siciliano incastonato nella roccia, laddove una famiglia da brividi è riunita per ricevere una ricca eredità.
Nel banner in alto potete leggere l'elenco dei blog partecipanti, vi invito a visitarli per leggere anche altri pareri su questo libro.

Titolo: Una famiglia diabolica
Autore: Salvo Toscano
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo Cartaceo: 6,90

Descrizione:
L’avvocato Roberto Corsaro è in viaggio verso Sperlinga, borgo di montagna nel cuore della Sicilia, per accompagnare Greta, la sorella di una collega, a riscuotere una parte dell’eredità della zia Fifì. Giunti a destinazione le pratiche per la riscossione procedono senza intoppi, ma durante la notte, nell’albergo che ospita tutti i componenti della famiglia, uno di loro viene brutalmente assassinato. Fabrizio Corsaro, giornalista di cronaca e fratello di Roberto, viene inviato nel paesino per scrivere un articolo sul delitto.
Dopo Insoliti sospetti, i fratelli Corsaro tornano protagonisti di un’incredibile indagine in cui si imbatteranno negli inquietanti segreti di una famiglia dilaniata da veleni e antiche ferite.

La recensione di Miriam:
Sicuramente conoscerete il detto “parenti serpenti”, un detto che si dimostra spesso veritiero e che si adatta alla perfezione ai cari di zia Fifì. Tutti presi dai loro affari, dalle loro vite, non si sono mai curati di lei; ormai novantenne, la donna è morta sola, ma alla lettura del testamento non manca nessuno. Fratelli e nipoti al gran completo accorrono a Sperlinga, sperduto paesino siciliano, ognuno determinato a reclamare quello che gli spetta.
Fra loro c’è anche un “intruso”: l’avvocato Roberto Corsaro. Quest’ultimo, in realtà, rappresenta l’amica e collega Valeria Mancuso, nipote della defunta Fifì, impossibilitata a presenziare perché malata di cancro. 
Fin qui nulla di strano, escludendo il cinismo, l’avidità, i tipici battibecchi che animano sovente le famiglie quando nell’aria aleggia un profumo di eredità. La situazione si complica e assume una brutta piega quando zia Rosetta, una degli eredi, viene trovata morta nella sua stanza d’albergo. Qualcuno nel cuore della notte le ha fracassato il cranio, presumibilmente con un cassetto. Chi mai sarà stato e perché?
A ben guardare ognuno dei familiari avrebbe potuto avere un movente per ucciderla.
L’avvocato Corsaro, unico presente al di sopra di ogni sospetto, anche perché munito di un alibi di ferro, si ritrova suo malgrado intrappolato a Sperlinga con la famiglia diabolica, perché l’amica Valeria gli chiede di restare e di proteggere la sorella Greta fino a che non sarà fatta luce sulla vicenda, e di certo lui non può dirle di no.
Ma gli imprevisti non finiscono qui, un’ulteriore sorpresa è in arrivo per Roberto. Di lì a poco, suo fratello Fabrizio, giornalista, fa la sua comparsa sulla scena del crimine poiché è stato incaricato di scrivere un articolo sull’omicidio di Sperlinga.
I due fratelli, che negli ultimi tempi si erano persi di vista, si ritrovano così fianco a fianco, protagonisti di un’avventura decisamente sopra le righe e che inevitabilmente metterà in moto le rispettive menti. Entrambi curiosi di scoprire la verità, non potranno rinunciare a svolgere delle piccole indagini, a elaborare ipotesi e coltivare sospetti.
La trama si inserisce in una cornice che piacevolmente rievoca i gialli in stile Agatha Christie: abbiamo un nutrito gruppo di potenziali assassini, confinati in uno spazio ristretto e costretti gomito a gomito fino alla risoluzione del caso.
L’elemento di novità è rappresentato dall’insolita coppia cui, in concreto, l’autore  affidata il compito di scoprire la verità. Benché vi sia un vicequestore ufficialmente incaricato delle indagini saranno, infatti,  i Corsaro a fornire il contributo decisivo.
La narrazione a doppio pov alterna il racconto di Roberto a quello di Fabrizio. A turno narrano le vicende in corso, ciascuno dalla sua prospettiva, e nello stesso tempo si raccontano. Man mano che il giallo di dipana, e intrighi e segreti della famiglia incriminata vengono a galla, apprendiamo dettagli relativi alle loro vicende personali, che vanno ad arricchire di  due nuove storie quella principale.
Fabrizio, dopo essere stato accusato per un delitto non commesso, e scagionato proprio grazie all’intervento del fratello, è caduto in una profonda depressione. È in terapia ed è costretto ad assumere psicofarmaci per andare avanti. La sua relazione sentimentale con Maria, l’unica donna che abbia mai amato davvero, è franata e anche il suo stesso lavoro è sull’orlo di un baratro. A conti fatti, il servizio sul delitto di Sperlinga rappresenta la sua ultima possibilità per tornare in pista.
Roberto, dal proprio canto, attraversa un periodo di forte crisi poiché sente di stare perdendo alcuni punti di riferimento importanti nella sua vita: da un lato c’è l’amica Valeria, che lui considera quasi una sorella, che sta  morendo; dall’altro il suo matrimonio, che ha sempre considerato un punto fermo, sembra giunto al capolinea.
Fabrizio e Roberto ignorano le rispettive difficoltà che stanno attraversando, appunto perché hanno perso i contatti da un po’. Paradossalmente la reunion in occasione del crimine farà sì che si riapra un dialogo fra loro, consentirà loro di riavvicinarsi, di riscoprirsi e, seppure e inconsapevolmente, di aiutarsi.
Lo stile ironico, asciutto, a tratti sferzante, di Salvo Toscano rende molto gradevole la lettura che al brivido di un giallo costruito con maestria unisce il fascino di un paesino da presepe e il colore della cultura siciliana, ai brividi suscitati da una famiglia diabolica alterna il calore di un affetto rinnovato fra due fratelli che si ritrovano.









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