Recensione: Il diavolo e la strega
Titolo: Il Diavolo e la Strega
Autrice: Anonima Strega
Genere: urban fantasy/paranormal
romance/horror
Pagine: 168
Editore: Self publishing
Prezzo: 1,99 euro
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Selene viene licenziata da una
cooperativa di assistenza domiciliare, quando, tramite un annuncio, entra in
contatto con una ricca disabile: una bizzarra bambola gotica sessantenne costretta
su una sedia a rotelle a causa di un misterioso incidente. La signora Lilly è
simpatica, la paga ottima, e Selene non ci pensa due volte a firmare quello
strampalato contratto, nonostante i sei figli gemelli della donna, con cui
dovrà convivere, la mettano in soggezione…
Nergal non è bruno come i
gemelli. Ha un occhio nero come loro, e uno d’oro come la madre. Suo padre è il
Diavolo e ha in programma la genesi di colui che distruggerà il mondo. La
prescelta è Selene, che si concederà a uno dei fratelli in lotta fra loro. Ma Nergal
è in conflitto con la natura umana ereditata dalla madre. Per questa sua diversità,
una frangia demoniaca l’ha scelto quale spia del disegno del padre: si sospetta
che la prescelta sia una figlia della Dea, della Femmina Innominabile, e un’unione
con lei darebbe vita alla bambina che riporterà l’equilibrio fra luce e
tenebre. La missione gli fa perdere terreno nei confronti dei fratelli; lo
studio delle parole della Femmina Innominabile, nel tentativo di far emergere
la strega in Selene, lo contamina. La Dea dell’amore
e dei desideri salverebbe la progenie del Demonio, se si arrendesse a un potere
più grande di lui?
L'autrice:
ANONIMA
STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto
quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo
molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe,
così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del
creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di
avventure d’amore paranormali, come quelli dei romanzi “Spettabile
Demone” e della trilogia “Le spose della notte.” Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito
da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Si dichiara
disinteressata a qualsiasi proposta editoriale, non per presunzione ma per
libertà di movimento. Dispensa consigli magici su anonimastrega.blogspot.it
La recensione di Miriam:
Cinquemila euro al mese più
vitto e alloggio in una villa lussuosa. Sono una bella tentazione per una
giovane disoccupata e bisognosa di soldi come Selene. Un’opportunità che suona
addirittura troppo bella per essere vera. L’impiego consiste nel fare da badante
a un’anziana costretta su una sedia a rotelle. A quanto pare, si tratta di una
donna burbera e dalle mille pretese, una persona difficile da gestire, ma per
uno stipendio da capogiro vale la pena affrontare qualche difficoltà.
Speranzosa e animata da buoni
propositi, la ragazza accetta la sfida e fa il suo ingresso nella dimora
principesca che sta per diventare anche il suo domicilio. Una casa di bambola:
è così che le sembra l’abitazione in cui dovrà lavorare; la sua proprietaria,
Lilly, una creatura di porcellana, minuta, composta, con le mani rigorosamente
avvolte da guanti di pizzo ma non meno dotata di un cipiglio severo che non
promette nulla di buono. Fin qui, niente di particolarmente strano. La vera
sorpresa arriva quando Selene scopre che la signora non vive sola ma ha ben sei
figli sotto il suo stesso tetto: sei gemelli di trentatré anni, uguali nei
tratti somatici ma molto diversi fra loro per acconciatura, abbigliamento,
carattere… l’aspirante badante, dunque, dovrà accettare di convivere con loro
oltre che con l’arcigna paralitica. Non che questo sembri un gran sacrificio,
visto che si tratta di sei ragazzi bellissimi.
E allora l’inghippo dov’è?
Ovviamente non sarà così
facile scoprirlo. Selene dovrà accettare l’incarico e l’insolita convivenza per
soddisfare questa curiosità. Dovrà interagire con Lilly, il cui caratteraccio
non risulterà essere l’unico scoglio da superare – la signora ha, infatti, anche una dipendenza
dall’alcol e soffre di una blanda forma di schizofrenia, per cui capita spesso
di vederla discutere con la donnina che
ha nella testa – e, nel
contempo, dovrà destreggiarsi fra sei aitanti giovani che sembrano tutti
smaniosi di possederla… sarà perché è semplicemente irresistibile o per qualche
altro oscuro motivo?
La nuova storia forgiata da
Anonima Strega parte da una situazione che ricorda l’incipit di Spettabile Demone, sebbene con i dovuti
distinguo. Un’offerta economica irrinunciabile a fronte di una richiesta che
suona poco rassicurante: è questo l’input, nell’uno come nell’altro caso. Se
nel romanzo precedente, la richiesta fatta alla protagonista in cambio di una
spropositata somma di denaro appariva subito pericolosa – doveva trascorre due
settimane chiusa in una villa in compagnia di alcuni demoni – ne Il diavolo e la strega appare più subdola, più sfuggente. Quello
che viene richiesto a Selene, di fatto, è qualcosa di difficile ma innocuo,
all’apparenza. Viene messo subito in chiaro che sarà sottoposta a un duro
lavoro, per svolgere il quale dovrà armarsi di tanta pazienza, ma non le viene
prospettata esplicitamente una situazione di pericolo.
In qualche modo, la ragazza
sarà raggirata e si ritroverà quasi con l’inganno al centro di un disegno
oscuro in cui sarà in gioco qualcosa di molto più grande di lei.
Demoni sono anche gli
abitanti di questa villa, solo che Selene lo ignora e, quando lo scoprirà,
forse, sarà troppo tardi per tirarsi indietro.
Ispirandosi, ancora una
volta, all’universo neopagano (ma anche cristiano nel caso specifico),
l’autrice tesse una trama ammaliante in cui elementi paranormal, romance,
horror si intrecciano a quello spirituale dando vita a una storia che narra di
amore e morte ma nondimeno di armonia cosmica. Reinterpreta in maniera nuova – oltre che molto passionale, aggiungerei – il tema
dell’antichissima lotta fra bene e male, ricordandoci che si tratta di due
facce della stessa medaglia per cui la vittoria del bene non può consistere
nell’eliminazione del suo opposto ma nel raggiungimento del giusto equilibrio.
Selene, in quest’avventura, rappresenterà un
po’ l’ago di una bilancia universale. Ritenuta un’eletta dalle due parti
avverse, sarà chiamata a scoprire e svelare la sua vera natura e
successivamente a compiere una scelta.
Il duplice piano di cui sarà una pedina irrinunciabile
potrà votare il mondo alla perdizione o
alla salvezza. L’esito finale dipenderà dal libero arbitrio, non solo suo, ma
dell’uomo che sceglierà di legare a sé.
In questo come negli altri suoi romanzi,
l’autrice torna a porre l’accento sul tema della femminilità e sul miracolo
della procreazione. Non a caso nel plot si inserisce a pieno titolo una storia
d’amore – inevitabilmente carica di erotismo – una storia dalle note oscure ma
che non manca di tingersi di magia.
Come, accennavo all’inizio, ben sei saranno gli uomini (demoni) che entreranno
in competizione per conquistare Selene: sei creature stupende, uguali e diverse
allo stesso tempo, fra cui scegliere.
Non vi anticiperò su chi ricadrà la preferenza
della protagonista – anche se lo si intuisce subito – vi dirò solo che avrete
occasione di assistere a un amplesso nel corso di un Sabba che ha davvero qualcosa
di magico: un passo ricco di eros e poesia in cui l’immagine di un uomo e una
donna che si uniscono si fonde letteralmente con la natura, divenendo specchio
dell’ammore universale.
Finora ho amato tutti i romanzi di questa
scrittrice, ma probabilmente è proprio ne Il
diavolo e la strega che ha dato il meglio di sé.
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