lunedì 28 settembre 2015

Recensione: Io non ti conosco

Titolo: Io non ti conosco
Autore: S.J. Watson
Editore: Piemme
Pagine: 456
Prezzo: 19 euro

Descrizione:

Da quando sua sorella Kate è morta, aggreditaa Parigi da uno sconosciuto, la vita di  Julia  Plummer non è più la stessa: la stabilità  che si era conquistata è in pericolo, e lei  sente il richiamo del suo vecchio insidioso  nemico, l’alcol. L’unica persona con cui Julia  può parlare di Kate è Anna, la coinquilina  di Parigi, la persona che forse conosceva  Kate meglio di tutti. È lei a confidarle una  cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere  mille vite. Andava on-line fingendosi  una persona diversa ogni volta, conosceva  uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste  alla tentazione e, usando le credenziali  della sorella, decide di provarci anche lei,  e vivere per una volta la vita, almeno quella  virtuale, di Kate, per capire cosa può esserle  successo. È così che, protetta dal nome falso  di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli  ultimi amanti di sua sorella. All’inizio, lo  tratta con sospetto, poi pian piano tra i due  nasce qualcosa che Julia scambia per amore.  Finché, quando Lukas comincia a cambiare,  Julia sarà costretta a domandarsi se le  mani che adesso la toccano, con dolcezza  ma anche con violenza, non siano le stesse  che hanno fatto del male a sua sorella…  In un vortice di colpi di scena e rovesci  di trama, il nuovo thriller dell’autore del  successo planetario Non ti addormentare  ci racconta com’è facile perdere tutto, mostrandoci  la doppiezza delle vite degli altri.

L’AUTORE:  
S. J. WATSON è nato in Inghilterra, nelle Midlands. Ha lavorato per parecchi anni nel Servizio Sanitario Nazionale prima di dedicarsi alla scrittura. Il suo primo romanzo, Non ti addormentare, è stato un assoluto bestseller in tutto il mondo. http://www.sjwatson-books.com
 
La recensione di Miriam:
 
La perdita improvvisa di una persona cara non è mai facile da metabolizzare: addolora, sconvolge, spiazza, soprattutto se giunge violenta e inattesa. 
Per Julia, la morte della sorella Kate ha l’effetto di  una vera  e propria bomba  a orologeria che esplode nella sua vita, facendo saltare il delicato equilibrio su cui si regge. Destabilizzante è l’idea che la giovane donna sia stata assassinata e che la tragedia si sia verificata in un momento in cui le due sorelle erano in lizza, finendo per fornire la soluzione al problema.
Al dolore si aggiunge il senso di colpa per  non aver saputo appianare le divergenze, per aver fallito nel compito di proteggere la sorella minore che Julia si era assunta dopo la morte della madre, avvenuta quando era ancora bambina… e con il senso di colpa si risvegliano i fantasmi del passato.
Affogare dolori e problemi in una bottiglia: è questo che Julia ha sempre fatto prima di incontrare Hugh e trovare, grazie  a lui, la forza di ricominciare. La tentazione di ricaderci gettando alle ortiche anni di terapia, adesso è più forte che mai.
A distoglierla dall’insano proposito è solo un bisogno di verità. Forse scoprire chi ha ucciso Kate e perché potrà renderle giustizia e aiutare anche lei a elaborare il lutto e a voltare pagina.
È così che, mentre la polizia si dedica con grande svogliatezza a quello che sin dall’inizio sembra essere destinato a essere archiviato come un cold case, Julia comincia a scavare nella vita privata della sorella… e scopre qualcosa che non avrebbe mai immaginato.
Kate frequentava un sito di incontri online e intratteneva relazioni a sfondo sessuale con uomini sconosciuti.
Allo scopo di indagare, Julia decide di iscriversi allo stesso sito, convinta di poter agganciare in questo modo qualche partner di Kate e, magari, scovare fra loro l’assassino.
Quando però conoscerà Lukas il “gioco” comincerà a sfuggirle dalle mani.
La pista battuta da Julia è valida o si sta solo creando un alibi per evadere dalla realtà rifugiandosi in una nuova forma di dipendenza?
Lukas, per lei,  è solo una persona che, più o meno consapevolmente, può porla sulle tracce dell’assassino  e che ha scelto di frequentare per questo suo secondo fine, oppure significa altro?
Di certo l’attrazione che prova nei suoi confronti e autentica, così come autentico è il sesso fra loro che comincia in webcam e prosegue in una camera d’albergo…
Lasciandosi ispirare da una tematica di grandissima attualità, come quella degli incontri in rete e delle false identità dietro le quali ci si può nascondere nell’era di internet, S.J. Watson imbastisce un thriller psicologico al cardiopalma, di quelli che inchiodano fino all’ultima pagina e trasmettono un senso di profondo turbamento.
La storia è interamente narrata dal punto di vista di Julia, personaggio che rappresenta anche il fulcro intorno a cui ruota la storia. Uno degli elementi che caratterizzano e rendono originale il romanzo, consiste nel fatto che l’autore non focalizza la sua attenzione tanto sull’omicidio e sulla soluzione del caso, quanto sulle ripercussioni dello stesso nella vita, e soprattutto nella psiche della sua protagonista.
Leggendo ci ritroviamo intrappolati con lei in un meccanismo perverso fatto di doppie vite, false identità, fantasie inconfessabili che, grazie alla rete, trovano uno sbocco nella quotidianità provocando però effetti collaterali tutt’altro che piacevoli.
A emergere con prepotenza è la solitudine di Julia che, nonostante abbia una famiglia e degli amici alle spalle, rimane schiacciata in una terribile reazione  a catena, finendo per non poter condividere  nulla di ciò che le sta accadendo con chi le sta intorno, pena la certezza di essere tacciata di follia.
L’ambiguità dei personaggi, unitamente ai frequenti ribaltamenti di trama fa sì che fino all’ultima pagina non si riesca  a presagire minimamente la verità, tale da coglierci davvero impreparati nel finale.
Se amate le storie ad alta tensione, non vi deluderà.



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