Recensione: Lacrima d'Ombra
Titolo: Lacrima d'Ombra
Autore: Alessandro Del Gaudio
Editore: Il Foglio Letterario
Pagine: 205
Prezzo: 12 euro
Descrizione:
Lasciai il nostro covo
segreto per andare a parlare con lei, ma una volta arrivato alla
villa scoprii che non c’era. Provai ad aspettarla per quasi un’ora,
poi non vedendola tornare decisi di chiamarla al telefono più
tardi.
Fino a pochi giorni prima mi sembrava di non avere fretta, che per prima cosa venissi io, visto il trauma vissuto: non è facile scoprire che tre mesi della tua vita ti sono stati rubati. Ora, invece, temevo che ogni secondo perso fosse un secondo di troppo. Tremavo al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere per colpa mia. Dovevamo agire con perizia se volevamo dare una chance a Big City.
Fino a pochi giorni prima mi sembrava di non avere fretta, che per prima cosa venissi io, visto il trauma vissuto: non è facile scoprire che tre mesi della tua vita ti sono stati rubati. Ora, invece, temevo che ogni secondo perso fosse un secondo di troppo. Tremavo al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere per colpa mia. Dovevamo agire con perizia se volevamo dare una chance a Big City.
L'autore:
Collabora con il circolo letterario Letture Corsare di Borgaro Torinese e con la rivista Nuovo Progetto, come curatore della rubrica di fumetto.
La recensione di Miriam:
Sono passati nove anni da quando Wilbur
Thun ha scoperto di essere un supereroe e, vestendo i panni di Valkir, si è
ritrovato a difendere Big City. Gli anni trascorsi lo hanno visto crescere e
scendere a patti con la sua doppia identità, fino a diventare un membro
importante della Divisione1, ovvero la squadra di Supereroi incaricata di
vegliare sulla città.
Adesso però le cose stanno per
cambiare perché Angel Strange, il mentore di Wilbur/Arsian, ha deciso di
sciogliere la Confraternita e di dislocare gli eroi per il pianeta in modo che
possano vegliare anche su altre città.
Rimasto solo a Big City, Valkir si
prepara a svolgere al meglio il suo compito quando cade vittima di un agguato a
sorpresa e precipita nel buio.
Si risveglierà, privo di memoria, a Lacrimosa:
una sorta di Venezia parallela, particolarmente cupa, da cui gli sarà impossibile fuggire e in cui
il Doge sta architettando un diabolico piano ai danni dell’intera umanità.
Riuscirà Valkir a impedire che il
peggio accada?
Secondo capitolo della saga dedicata
al supereroe Metallo d’Ombra, Lacrima
d’Ombra ci fa dunque compiere un lungo salto in avanti per farci assistere
a una nuova importante prova che lo
vedrà protagonista. Nonostante vi sia un buco temporale tra il primo e il
secondo capitolo, Alessandro De Gaudio riallaccia i fili della trama con
maestria, consentendoci di entrare subito in sintonia con la nuova avventura e
non mancando di fornirci gli elementi chiave atti a colmare l’intervallo.
Pur partendo da Big City, i
riflettori si spostano ben presto su Lacrimosa che rappresenterà il nuovo
suggestivo scenario in cui si sviluppa la storia. Qui le atmosfere marcatamente
dark si mescolano con la magia tipica della città che tutti conosciamo e con un
impianto sociale dal sapore fortemente distopico. Quella posta in essere dal
Doge è di fatto una dittatura: a Lacrimosa si respira aria di benessere e tutti
si dichiarano felici, a dispetto del fatto che il nome del luogo suggerisca
l’esatto contrario, ma nessuno è realmente libero. Il rigido coprifuoco che
scatta all’imbrunire, non è che un assaggio delle tacite regole che imbrigliano
i cittadini e poi… c’è un canto che quotidianamente, dal teatro, si libra nell’aria
esercitando una strana malìa su chiunque lo ascolti, compreso Valkir. Sarà solo
perché Fosca – questo il nome della cantante – ha voce d’angelo e strabilianti
doti canore o c’è dell’altro.
È uno dei tanti misteri con cui il
nostro eroe dovrà fare i conti.
Le suggestioni fumettistiche che
avevo apprezzato e che mi avevano suscitato un pizzico di sana nostalgia
leggendo il primo volume della serie, permangono, anzi, si rafforzano al punto che procedendo nella
lettura non potevo fare a meno di
immaginare un albo dedicato a Metallo d’Ombra (a mio parere sarebbe
fantastico!). Tuttavia, qui si arricchiscono di ulteriori preziosi dettagli e
approfondimenti che rendono l’opera ancor più godibile. Se nell’episodio
precedente l’azione occupava quasi l’intero spazio della narrazione
sacrificando le emozioni, ora l’autore raggiunge un perfetto equilibrio.
Circa un anno fa concludevo la mia
recensione di Metallo d'Ombra esprimendo, appunto, insieme al mio entusiasmo, un po’ di rammarico per non
essere riuscita a scorgere l’uomo sotto la corazza di metallo. Ebbene, in Lacrima d’Ombra Valkir si lascia
conoscere anche sotto l’aspetto umano, non solo perché lo coglieremo in un
momento di debolezza che ce lo mostrerà come supereroe non del tutto
infallibile, ma soprattutto perché lo vedremo alle prese con un conflitto
interiore di natura sentimentale. La compagna di Wilbur, Betty, sarà ancora al
suo fianco dopo i nove anni trascorsi, ma a Lacrimosa Valkir conoscerà anche
Kyra, una donna più vicina alla sua natura sovrumana. Pur mantenendo fermo il
suo affetto per Betty, Valkir avvertirà il peso della loro “differenza” e del
segreto circa la sua vera identità che, suo malgrado, li divide. In Kyra
scorgerà il riflesso di quella che potrebbe essere, invece, una relazione tra
pari, tra esseri “anomali” in grado di condividere la propria specialità.
Infine, la sfida a cui il supereroe
sarà chiamato, si rivelerà essere anche una sfida interiore la cui vittoria,
oltre che garantire la salvezza del pianeta, potrà coincidere con la
conquista per l’uomo che veste
l’armatura di una maggiore maturità e consapevolezza di sé.
Un sequel che personalmente ho atteso
e che ha soddisfatto, se non superato, ogni mia aspettativa.
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