Recensione: Io, Fidel
Titolo: Io, Fidel
Autrice: Noa Bonetti
Editore: iris 4
Collana: Frammenti
Dati: 2014, 128 p., brossura
Prezzo di copertina: 13, 50 euro
Descrizione:
Sentimenti privati, suggestioni legate allo
spirito individuale e transeunte di epoche andate, ricordi e ideali per
far risplendere in rifrazione l'immortale stella di Fidel Castro. El
Comandante che libera Cuba dall'oppressione americana, instaura il
regime socialista e combatte l'imperialismo accentrando il potere
istituzionale nelle proprie mani. In "Io, Fidel" Noa Bonetti evita di
dissezionare fatti documentati già archiviati da politica e storia,
polemizzare su opinioni indulgenti o severe, fini a se stesse. E per
raccontare l'entusiasmante vicenda umana, ideologica, di Castro
l'autrice sceglie infatti la via discreta della drammatizzazione
dialogica immaginando l'appassionato confronto tra due donne. Amiche
separate da anni con esperienze contrastanti che il caso accompagna sino
alla rievocazione degli anni della Rivoluzione Cubana. Tracciano
insieme il profilo spirituale, morale, del Líder Máximo per assecondare
le sfolgoranti luci e le profonde ombre del mito. Dibattito in cui vita e
ricordo s'intrecciano idealmente come amanti lontani che si scambiano
emozioni e si rubano pensieri. L'autrice:
Noa Bonetti è milanese ma vive a Roma. A Londra ha lavorato per il Commonwealth poi alle Ricerche Atomiche Nucleari di Frascati, infine è passata al giornalismo. Oltre a regie teatrali, ha realizzato servizi per le tre reti RAI-TV (rubriche: Ore Tredici, Ore Venti, Il Mercato del SabatoGiovani e Lavoro, Scampoli di Ricordi...). Collaboratrice di vari quotidiani e rotocalchi: Il Messaggero, La Repubblica, Il Venerdì, Oggi, Leader, Bella, Penthouse... Nel 1980 con Donne al Governo ha vinto il Premio Internazionale Città di Anghiari per un Libro Politico-Storico. Nel 1988 il Fotogramma d’Oro del Premio Cronaca ‘87 per il Giornalismo nelle Immagini. Libri pubblicati: Volti Pettegoli
(1985), Veleno al Femminile (1986), Spuntino di Mezzanotte (1989), Angeli in Polvere (1990), Un’Amica di Nome Moana (1995), Io, Donna Kamikaze (2005), Nell’Arca di Noa (2006), Giù la Maschera (2007), Il Veleno è donna (2008).
La recensione di Sara:
Chi è davvero Fidel Castro? E chi Ernesto Che Guevara?
Questi gli interrogativi da cui ha vita il romanzo Io, Fidel ideato dalla penna di Noa Bonetti.
La Rivoluzione Cubana rappresenta un punto fondamentale della storia mondiale ma, tanti sono i punti d’ombra che la circondano.
Tutto quello che sappiamo, tutto quello che crediamo di sapere non sempre corrisponde alla verità
Vani è una donna nata nell’anno di morte de Che, ha fatto di lui il suo più grande ispiratore e idolo, pur non avendo vissuto la sua storia. Il tempo ha fatto sì che lei sia venuta al mondo non appena il Comandante lo ha lasciato.
Eppure Vani sempre conoscerlo nei minimi dettagli, per lei il Che rappresenta la Rivoluzione, senza di lui il popolo cubano non avrebbe mai visto la luce
Ona, amica di Vani, è una giornalista che ha vissuto gli anni della Rivoluzione in prima persona e ha avuto modo di conoscere entrambi i leader, Ernesto e Fidel.
Per Ona, Guevara, ha sicuramente avuto un ruolo importante ma non tanto quello di Castro, un uomo controverso di cui pochi sanno davvero.
È così che Ona comincia il suo racconto sulla Rivoluzione Cubana e, in particolar modo sul Leader Màximo.
Due amiche a confronto su uno degli scenari più ingombranti degli anni ’60.
Luci e ombre della sua vita si alternano sul muro dei ricordi.
Perché tutti mitizzano il Che senza sapere davvero chi sia?
E perché pochi si interessano al vero protagonista, Fidel?
In un romanzo pregno di storia e idealismo, Noa Bonetti ci racconta Cuba in tutta la sua rabbia e voglia di libertà.
L’uomo in divisa verde e il suo inseparabile sigaro perdono la maschera del mito e indossano quella dell’uomo comune con sogni e paure.
Forte è la componente spirituale che scandisce il tempo nelle pagine riportando tutto a una dimensione umana della storia.
Altrettanto interessante l’aspetto socio-psicologico della storia. L’autrice da al lettore spunti per riflettere sulla mitizzazione dei personaggi storici e su come, a volte, l’iconografia e gli slogan possano condizionare intere generazioni.
Non si tratta solo dell’idealizzare personaggi di cui a volte si conosce poco ma, addirittura, di specchi deformanti che ripiegano la realtà e proprio piacimento.
Scorrevole e pieno di colpi di scena Io, Fidel svela un lato della storia come nessuno l’ha mai conosciuta.
Un dietro le quinte interessante e, a tratti, commovente.
Per gli appassionati di storia, un gioiellino da non perdere!
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