Anteprima: La morte dell'erba di John Christopher
A settant'anni dalla prima edizione, torna in italiano il capolavoro
che ha ispirato James Ballard e il regista Danny Boyle, Premio Oscar per
The Millionaire.
Titolo: La morte dell'erba
Autore: John Christopher
Traduzione dall’inglese di Mario Galli e Dario Rivarossa
Editore: Beat
Pagine: 208
Prezzo: 13,90
Edizione originale SuperBeat
Edizione originale SuperBeat
Descrizione:
Pubblicato per la prima volta nel 1956, La morte dell’erba
è diventato da allora un classico imperdibile della narrativa,
superando di gran lunga i ristretti confini del genere e della
fantascienza. Il libro muove dalla descrizione dell’agiata esistenza
londinese di John Custance e famiglia. Ingegnere, John predilige i
comfort della grande città, e tuttavia non disdegna di trascorrere
lunghi soggiorni nella valle del Westmorland, dove suo fratello David
sovrintende con cura alla sua fattoria. La campagna è, del resto, il
luogo d’origine dei Custance, oltre che il mondo per eccellenza della
«Englishness »: un universo flemmatico, rispettabile, idilliaco, fatto
di «campi fertili, cittadine tranquille e borghesi pasciuti, di cassette
delle lettere, birre, partite di cricket, tè del pomeriggio e
correttezza». Un mondo che non batte ciglio dinanzi alle prime
allarmanti notizie che giungono dall’Estremo Oriente. Un virus del riso
altamente contagioso – chiamato Chung-Li – si sta diffondendo a macchia
d’olio nella Cina comunista, distruggendo coltivazioni, causando
carestia e tumulti e mettendo a repentaglio la vita di milioni di
persone. La flemma e la correttezza inglesi si sciolgono, tuttavia, come
neve al sole quando, alla quinta mutazione, il Chung-Li si mostra in
grado di danneggiare ogni tipo di pianta appartenente lla famiglia delle
graminacee, compresi grano, orzo, avena e segale, e dilaga ovunque in
Europa, fino ad attraversare l’Atlantico e giungere in America. A
seguito della carestia, in Gran Bretagna il bestiame muore per la
mancanza di foraggio, la popolazione aviaria e la fauna ittica si
estinguono, e i campi diventano spogli e aridi. John decide allora di
lasciare Londra e di dirigersi nel Westmorland insieme alla famiglia,
nella fattoria nei cui campi David ha deciso con avvedutezza di piantare
patate, resistenti al virus. L’Inghilterra meridionale, però, è preda
di bande e saccheggiatori, e le città e i paesini sono divenuti
roccaforti... Nel 1999, sulla base di una ricerca condotta in Africa, è
stato scoperto un fungo devastante, denominato Ug99, che uccide il grano
bloccandone il nutrimento. A partire dal 2007 si è diffuso in Yemen e
in Pakistan, e secondo l’Osservatorio di Ricerca Agricola degli Stati
Uniti, rappresenta oggi «una minaccia globale senza precedenti al
frumento e all’orzo». Come sovente accade, la letteratura, quando è
intrisa di spirito del tempo, anticipa la realtà.
L'autore:
John Christopher è uno dei numerosi pseudonimi usati da
Christopher Samuel Youd, uno dei più grandi scrittori di science fiction
inglesi, nato nel 1922 nel Lancashire. Tra i suoi romanzi figurano Inverno senza fine (The World in Winter, 1962) e la trilogia dei Tripods. Da La morte dell'erba venne tratto nel 1970 un film, diretto da Cornel Wide, dal titolo 2000: La fine dell'uomo (No blade of grass).
Hanno detto:
«La morte dell'erba distrugge la terra che conosciamo. John Christopher ha costruito un'opera drammatica ed emozionante».
Daily Mail
Daily Mail
«Avvincente! Di tutto il filone di fantascienza apocalittica, questo è il romanzo più inquietante».
Financial Times
Financial Times
Molto bello questo blog. Non lo conoscevo.
RispondiEliminaGrazie! :)
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