Recensione: L'ombra del mondo. Il doppio pesce
Titolo: L'ombra del mondo. Il doppio pesce
Autrice: Vittoria Sacco
Editore: De Ferrari
Pagine: 270
Prezzo: 16 euro
Descrizione:
"Attraversando le profondità della Vera Fonte, Dunvel toccherà tutti i
suoi demoni per affrontare l’ardua prova dell’investitura a saggio. Nel
contempo, la sfrenata corsa delle due fazioni in lotta per riunire il
Libro dei Mutamenti, faranno dubitare Dunvel e i suoi compagni delle
vere intenzioni dell’A.M.P.. La detentrice del talismano rinnegherà
quindi ogni fedeltà all’organizzazione che l’ha cresciuta, lasciando la
Waterlandy di nuovo senza comandante. Sarà Cristal ad assumere l’arduo
ruolo di guida dell’equipaggio dell’impavido deafano. A spalleggiarla ci
saranno i suoi inseparabili compagni, Claus, Chyio, Heiji, Fly e Tobia.
Ma ore oscure e sventure si abbatteranno sui membri della Waterlandy.
Messa in allarme dal «Risveglio del Simbolo» che inevitabilmente sembra
impadronirsi di Erwan, Dunvel partirà alla sua ricerca. Un incontro,
movimentato da un viaggio karmico e dai risvolti imprevedibili,
sorprenderà i due protagonisti. Dunvel si scontrerà poi con gli abitanti
delle ribelli Isole Solidali, imparando la forza della natura umana,
dell’unione e della fratellanza. Riuscirà Dunvel a placare la bestia che
si è risvegliata in Erwan e a non deludere le aspettative dei compagni
della Waterlandy e dell’Alleanza prima che Gareth domini sulla totalità
delle Quattro Terre ?"
L'autrice:
La recensione di Miriam:
Secondo
capitolo della Saga fantasy L’Ombra del
Mondo, Il doppio pesce ci conduce
nuovamente nelle Quattro Terre, lì dove è in corso una guerra per l’egemonia
sull’intero mondo tra L’alleanza del Mondo Parallelo e L’Impalpabile.
Dopo
essere stata riconosciuta come la prescelta designata dall’Antica Profezia
attribuita al saggio Kadriel, Dunvel viene chiamata ad attraversare la Vera
Fonte e a superare la dura prova di investitura che la consacrerà come uno dei
Quattro Saggi, nonché nuovo capitano della Waterlandy. Contemporaneamente le due
fazioni in lotta avviano una vera a propria caccia tesa a scovare e riunire i
quattro volumi che compongono il Libro dei Mutamenti, nella convinzione che il
prezioso testo, nella sua interezza, possa consentire una definitiva e corretta
interpretazione della Profezia, oltre che assicurare al suo possessore un
potere incontrastabile, utile al fine di vincere la guerra. Sempre nello stesso
tempo, Erwan si ritrova a fare i conti con il Risveglio del Simbolo che lo spingerà lontano dalla
Waterllandy, nelle grinfie di Hunter – braccio destro del perfido Gareth.
Sostanzialmente
sono tre i filoni narrativi che compongono l’intreccio di questo nuovo capitolo
della serie. Inizialmente quasi percorsi paralleli che andranno a intersecarsi
strada facendo sino a rendere perfettamente decifrabile il disegno d’insieme.
Da
un lato l’autrice ci consente di esplorare meglio il complesso mondo
immaginario abbozzato nel volume introduttivo, dall’altro arricchisce la sua
trama di nuove avventure allargando anche la rosa dei personaggi.
Dalla
Waterlandy ci accompagna con Dunvel attraverso la Vera Fonte e da lì alla
scoperta del Labirinto di Caran, fino a concederci uno sguardo sulle
inquietanti miniere di Blelicka e poi sospingerci
più lontano, alla volta delle Isole Solidali.
Tenendo
fede a uno schema che, ancora una volta, si ispira al fantasy tradizionale,
Vittoria Sacco incentra il plot sul tema dell’iniziazione e, di nuovo, sul
dualismo bene/male, ponendo sempre l’accento sull’impossibilità di scindere
nettamente l’uno dall’altro. In questo sequel, più che mai, il conflitto tra i
due e la doppiezza dell’essere umano emergono occupando un ruolo determinante nell’evolversi degli
eventi. Non è un caso se a dare il titolo al romanzo sia proprio il doppio
pesce,
simbolo
che, secondo le Arti Antiche, rappresenta appunto l’ambivalenza dell’anima.
Così
come ne La profezia dimenticata, il
tocco di originalità, più che nel plot e nelle tematiche sviluppate, è da ricercarsi
nell’ambientazione che mescola, in modo particolarmente suggestivo, vecchio e
nuovo, combinando elementi – anche di carattere spirituale – riecheggianti le
filosofie orientali con altri di cattare più fantascientifico –a tratti in
odore di steampunk.
La
carne al fuoco è tanta ma la struttura narrativa, coerente e ben organizzata, ci
consente di non smarrire la rotta.
Personalmente
ho trovato questo secondo capitolo più scorrevole e più accattivante del
precedente. Ho avvertito una maggiore sicurezza e una maggiore scioltezza di
fondo che, di certo, denota un percorso
di crescita di questa scrittrice. Lo stile fortemente descrittivo che
privilegia il raccontato al mostrato, tuttavia, anche in questo caso ha
ostacolato il mio completo coinvolgimento emotivo. Sono riuscita ad appassionarmi
di più e a procedere con più curiosità nella lettura, ma non posso ancora dire
di essermi emozionata così come avrei potuto, considerate le potenzialità della
trama. Chissà che non accada con il volume conclusivo. In fondo questo è un capitolo
di transizione che lascia molto in sospeso, non da ultima proprio la sensazione
che la parte migliore dell’avventura debba essere ancora narrata.
E per saperne di più...
Leggi anche la recensione de
L'ombra del mondo. La profezia dimenticata
Che bella cover!
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