Recensione: L'inferno di Rebecca
Titolo: L'inferno di Rebecca
Autrice: Federica D'Ascani
Editore: Damster
Pagine: 316
Formato: ebook
Prezzo: 3,99
Descrizione:
Rebecca è stata ricoverata in una clinica per malattie mentali. Accusa:
tentato omicidio; se colposo lo stabilirà il dottor Porte. Il fatto
certo è che la ragazza, per molti versi, è davvero inquietante. Che sia
affetta da una sorta di doppia personalità? E la sua vittima, Stefano,
potrebbe rivelarsi, invece, un carnefice efferato e privo di sentimenti,
se non quelli dettati dalle sue fantasie erotiche più sfrenate? Fino a
dove può condurre la violenza, nella sua accezione più generale? Dove
termina la paura e inizia la pazzia? Viaggiando nei meandri di un mondo
torbido, fatto di sesso, perversioni e venerazioni a dei pagani, Rebecca
svelerà i suoi misteri, rivelando quanto di malato può annidarsi nella
mente di una persona apparentemente normale. O apparentemente pazza.
L'autrice:
Federica D’Ascani è nata a Roma il 25 novembre del 1984. Affina i propri
studi nelle materie esoteriche e storiche durante le superiori e,
successivamente, per proprio conto. Nel novembre del
2008 ha esordito con il romanzo: “Dacon, il delirio del male” edito
dalla 0111 edizioni.
Altre opere dell'autrice:
"Il sorriso della Bestia" racconto horror in antologia
"Racconti sepolti" - Il Foglio edizioni
"Astri di paura" 0111 edizioni (raccolta di
racconti horror)
"Dacon, il delirio del male" 0111 edizioni I ed. - GDS Edizioni II edizione. Romanzo fantasy horror
"Dacon, il delirio del male" 0111 edizioni I ed. - GDS Edizioni II edizione. Romanzo fantasy horror
"Silloge poetica in antologia Impronte" Pagine
edizioni
"L'inferno di Rebecca" Damster edizioni. Romanzo
erotico horror
La recensione di Miriam:
Rebecca è innamorata, Stefano le ha proposto una convivenza
e, nell’attesa, la sta portando in vacanza in Umbria, un luogo che le è sempre
piaciuto.
Cosa si può volere di più dalla vita? Niente, se le apparenze
non fossero ingannevoli o le rose non avessero spine.
La verità è che Rebecca sognava un uomo che la ricambiasse,
un compagno premuroso, affettuoso, sensibile, un amante attento anche alle sue
esigenze, capace di darle piacere oltre che a pretenderne, e invece si ritrova
accanto un orso di poche parole, volgare, sciatto, sempre pronto a prendere
senza mai considerare l’idea di dare.
Non somiglia per niente a un principe azzurro Stefano, non
le procura gioia ma solo sofferenze e continue umiliazioni. La usa come fosse
un giocattolo erotico, costringendola a fare cose che non vorrebbe e che danno
piacere solo a lui, e se ciò non bastasse, non le è neanche fedele.
Mentre l’auto è in corsa verso la meta vacanziera Rebecca
pensa ai cinque giorni che l’attendono e ha l’impressione di essere diretta
all’inferno. Figurarsi un’intera vita…
La soluzione sarebbe semplice agli occhi di chiunque,
basterebbe assestare un calcio di ben servito a Mr simpatia e voltar pagina, ma per lei, insicura e fragile, è più
complicato di così. Rebecca non è solo perdutamente innamorata, è dipendente da
Stefano; pur sentendo di odiarlo in certi momenti ed essendo conscia della sua
bruttezza interiore, sa che non potrebbe vivere senza di lui. L’ultima volta
che ci ha provato ha tentato il suicidio.
Comincia così L’inferno
di Rebecca, come una triste storia fra tante, una storia di ordinaria
violenza o, se preferite, una fiaba al rovescio in cui una bella fanciulla
emotivamente fragile confonde il principe con l’orco cattivo e si lancia ignara
fra le sue braccia.
Ma, mettevi comodi, perché questo è solo l’inizio di un
percorso ricco di svolte. La fragilità
di Rebecca ha un nome che fa paura: schizofrenia. C’è stato un tempo in cui non
era sola, aveva Dalia al suo fianco che la spronava a tirar fuori gi artigli e
le suggeriva come rendersi forte. Dopo una lunga assenza, garantita da un pugno
di pillole, Dalia è tornata ed è molto arrabbiata.
Ecco allora che nelle pieghe del racconto si insinua la
follia e l’horror comincia a prendere forma al ritmo di un hard rock mentre
storie parallele si intrecciano al filo narrativo principale dando vita a una
spirale infernale dalla svolta davvero imprevedibile.
È un inferno a 360 gradi quello in cui ci proietta Federica
D’Ascani che con il diavolo sembra aver stretto un patto tutto letterario. L’ho
conosciuta e apprezzata come autrice ai tempi dell’esordio con il suo demoniaco
Dacon per ritrovarla oggi, scrittrice
più matura e ancor più apprezzabile, sempre alle prese con il tema della
possessione ma intenta a sviscerarlo in maniera diversa − più profonda direi.
Questa volta ci propone un horror con i fiocchi che si
rivela essere anche un romanzo introspettivo e dalla forte componente erotica.
Ci parla del diavolo, quello con tanto di corna da esorcizzare, e di sette
sataniche ma, nello stesso tempo ci racconta il demone della follia e della
violenza sulle donne. Stringe nodi via via più stretti tra eros e thanatos
lasciando che la sua penna tracci scie di sangue recanti odore di abuso,
incesto, perversione. La fiction attinge dalla realtà e viceversa facendo sì
che la linea di demarcazione diventi impercettibile ed è proprio in quel
dubbio, in quella bolla ovattata di confusione, che la paura prende il
sopravvento facendo correre brividi lungo la schiena.
Leggendo si fa fatica a localizzare il pericolo, a capire
chi o cosa temere perché nulla è come sembra. Ciascun personaggio,
caratterizzato in maniera approfondita soprattutto nell’aspetto psicologico,
appare sfaccettato, ambiguo, in continuo mutamento al punto da non poter
classificare nessuno come buono o cattivo, innocuo o pericoloso. Le vittime
sono carnefici e i carnefici vittime, tutti pedine di un gioco perverso che
puzza di zolfo e nondimeno reca l’odore familiare delle brutture della vita.
Che bella recensione! :)
RispondiEliminaMerito del romanzo! Un horror adrenalinico che affronta un tema attuale e scottante come quello della violenza sulle donne.
RispondiEliminaAnche se l'horror non è il mio genere preferito - bel post ed ottima recensione :-)
RispondiEliminaSembra un romanzo interessante
Sono passata solo per farti un saluto
Buona serata
Grazie Arwen!
EliminaNon l'ho fatto prima, ma rimedio ora: grazie mille!
RispondiEliminaGrazie a te per essere passata a trovarci! :)
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