venerdì 9 maggio 2014

Recensione: Deadly secrets


Titolo: Deadly secrets. I misteri di Moulton Bank
Autore: Ian McFadyen
Editore: Miraviglia Editore
Collana: Atlantide
Dati: 2014, 318 p., brossura
Prezzo di copertina: 17, 50 euro

Descrizione:
Marcus Ardleigh, matematico famoso e consulente prima del governo Tatcher poi di quello Blair, viene trovato impiccato nella sua abitazione a Moulton Bank, nel Lancashire. Suicidio o omicidio? A indagare sulla morte sospetta è l'Ispettore Steve Carmichael. Prima di morire Ardleigh ha fatto spedire tre lettere identiche a tre amici, dando loro appuntamento in un albergo, alla presenza del suo avvocato Ruben Kenyon. Ma la sera prima dell'incontro anche Kenyon viene trovato morto. Comune denominatore è l'università di Oxford dove tutti hanno studiato e dove fondarono il "Quintet", un gruppo che prevedeva aiuto economico reciproco. Tra ricatti e verità nascoste per anni la soluzione sembra a un passo quando la testimonianza di una ragazza che ne pagherà le conseguenze porterà a trovare un inaspettato colpevole e una verità sconcertante. 

L'autore:
Ian McFyaden è nato a Liverpool, ha lavorato con successo nel settore del markeing. Deadly Secrets è il suo primo romanzo.

La recensione di Sara:
Ardleigh è un noto matematico, conosciuto in tutto il paese non solo per la sua professione ma, soprattutto, per la sua capacità di esprimere le sue opinioni. Tutti ricordano l’uomo per le sue lettere spedite ai giornali locali.
E proprio tre lettere sono ciò che lascia prima di passare a miglior vita. Tre buste inviate a tre persone diverse e il copro appeso al cappio è tutto quello che rimane di Ardleigh.
Sembra inequivocabile si tratti di un suicidio, eppure l’ispettore Carmichael non appare così convinto.
È impossibile pensare che il matematico così tranquillo e benvoluto da tutti abbia deciso di compiere un atto tanto estremo.
Piccoli segni, incongruenze e quelle tre misteriose lettere sconcertano l’ispettore, portandolo sulla pista dell’assassinio.
Si innesca così un vortice di bugie, segreti, accordi malcelati e ricatti. Unico punto fermo: l’università di Oxford.
Un giallo intrigante, carico di suspence e colpi di scena.
Il plot che sulle prime sembra essere banale, si rivela sul finale nuovo nel suo genere.
I richiami ai classici polizieschi sono tanti.
I telefilm americani ci hanno insegnato bene come uomini insospettabili possano essere coinvolti in loschi giri.
L’economia e la politica la fanno da padrone in un paese in cui l’apparenza sembra contare più di ogni altra cosa.
Intrighi, bugie, personalità frustrate sono i protagonisti di Deadly Secret.
Frasi coinvolgere da questo romanzo è inevitabile, la curiosità è tanta, le indagini devono andare avanti. Ian McFadyen riesce a mantenere il lettore incollato alle pagine, tenendolo sul filo del rasoio come il miglior sceneggiatore di serie TV saprebbe fare.
La sensazione che accompagna il lettore è proprio quella di essere nel piccolo schermo, piuttosto che tra le pagine di un libro.
Uno stile narrativo secco e deciso che incuriosisce pur non coinvolgendo tanto quanto avrebbe potuto.
Non ci si affeziona ai personaggi, forse non li si conosce neppure abbastanza eppure, c’è qualcosa che affascina.
Il romanzo non è innovativo, non troppo per lo meno ma, resta comunque un buon libro per gli amanti del genere. Un riconoscimento particolare, più che alla trama va all’abilità scrittoria dell’autore che ha saputo rendere una storia già nota come qualcosa di nuovo e imprevedibile.

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