venerdì 4 ottobre 2013

Recensione: Pedofobo

Titolo: Pedofobo
Autore: Ivo Scanner
Editore: Cut-Up
Collana: Neon
Pagine: 147
Prezzo: 15,00 euro

Descrizione:
Sospesi tra il grottesco e l’horror, tra il noir e la cronaca nera, i racconti di Ivo Scanner si raccordano in un tessuto di angosce, trasalimenti e segrete paure che ha la coerenza e la forza di un vero romanzo d’orrore contemporaneo.
 

L'autore:
Ivo Scanner è lo pseudonimo che un noto saggista italiano utilizza per scrivere narrativa. Ha pubblicato i thriller La borsa di Togliatti (1993), Le mani del Che (1996) e Genova ti ucciderà, il  romanzo breve Orrorismo (1996) e la novelization del film Opera di Dario Argento (1997). E' stato tra gli animatori del movimento neo-noir. 

La recensione di Miriam:

Il male può assumere migliaia di volti, travestirsi, dissimulare, strisciare nelle pieghe della quotidianità fino a colpire nei momenti e nei modi più inaspettati. Può indossare la maschera di un distinto signore anziano la cui unica stravaganza è quella di temere i bambini, vestire gli abiti di un prete, di un genitore amorevole, di un medico solerte e, perché no, persino di un appassionato fan dello scrittore Thomas Harris. 
Un raptus di follia, una perversione latente, una tendenza lucida al sadismo… varie sono le molle che possono far scattare la furia omicida e chiunque può esserne coinvolto, in veste di mostro o di vittima inconsapevole.
La società odierna, di certo, è un contenitore da cui è possibile attingere esempi in materia a piene mani e in parte è proprio quello che fa Ivo Scanner, uno dei fondatori del genere neo-noir, nato nei primi anni novanta con l’intento appunto di reinterpretare il reale spingendo al parossismo il suo lato oscuro e i crimini di cui si macchia.
Nella raccolta Pedofobo, ci propone dunque una carrellata di racconti brevi che vanno in questa direzione. Piccoli ma incisivi fotogrammi che, passando attraverso la lente deformante di una scrittura in bilico tra l’horror e il grottesco, colgono e amplificano varie aberrazioni le cui tracce sono tranquillamente rintracciabili nella cronaca attuale.
Pagine grondanti sangue e follia nelle quali sfilano, quasi fossero protagonisti di una macabra parata, personaggi dall’aria innocua ma dall’affondo mortale, senza esclusione di colpi. Se in testa si schierano gli uomini letali, a chiudere la fila si posizionano le donne dotate dello stesso attributo, mentre tra le due estremità si esibiscono assassini vari, genitori mostruosi, killer ispirati o influenzati da luoghi orribili, necrofili.
Con stile raffinato quanto asettico, l’autore registra e descrive senza mai cedere alla debolezza di intrufolarsi tra le righe per esprimere giudizi di valore. Scanner non giudica i suoi protagonisti ma prende atto dei loro crimini e, spesso, delle loro ragioni fornendoci un assaggio − per stomaci forti − dei lati più oscuri della nostra contemporaneità.
Il ritratto che ne viene fuori è quello di un’umanità inquietante nella quale persino l’amore è passibile di devianze tali da generare orrori. Tra gli altri, incontreremo per esempio un padre che, pur di aiutare i suoi figli a raggiungere la perfezione affinché abbiano un futuro costellato di gioie e successi, non esita a sottoporli a terribili interventi chirurgici. Apprenderemo le ragioni di un uomo che odia i bambini perché gli evidenti cambiamenti a cui sono soggetti i loro corpicini in crescita, lo pongono di fronte all’ineluttabile evidenza del suo invecchiamento. Conosceremo un fan di Harris, tanto fedele, da diventare un giustiziere pronto a punire con la morte chiunque osi esprimere critiche negative sulle sue opere, ma anche un bambino seviziato che da vittima si trasforma in carnefice trasformando il suo stesso pene in un’arma micidiale. E sono solo alcuni esempi del vasto campionario di orrori che animano questa antologia. 
Sebbene la componente immaginifica occupi un ruolo centrale in tutte le storie, rimane evidente l’origine realistica della materia narrativa impiegata e questo, dal mio punto di vista, più ancora del taglio pulp e della crudezza di alcune descrizioni, fa sì che il risultato finale risulti oltremodo perturbante. Dietro le maschere grottesche che Scanner fa indossare ai suoi protagonisti letali si indovinano infatti volti comuni… un padre, una madre, un amico di famiglia, un parroco, un vicino di casa… chiunque all’occorrenza può tramutarsi in mostro. E se questa è una prospettiva inquietante, ancor più lo è constatare che la società voyeristica in cui viviamo sempre più rischia di legittimare e spettacolarizzare il crimine fornendo un pericolosa spinta agli istinti più biechi.
Una lettura disturbante e tutt’altro che rilassante, forse non proprio adatta al lettore più impressionabile ma assolutamente consigliabile agli appassionati di horror e splatter. Se vi piace leggere restando sulla corda, questo è il libro che fa per voi.







 

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