Recensione. La canzone di Achille
Titolo: La canzone di Achille
Autrice: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Collana: Romanzi
Dati: 2013, 382 p., rilegato
Prezzo di copertina: 19, 00 euro
Descrizione:
"Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, amici prima e poi
amanti e infine anche compagni d'arme - due giovani splendidi per
gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura
troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una
sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di
antichità classica, a cui la dottrina non ha limitato o spento la
fantasia creatrice, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e
Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una
vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra
uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui
i Greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo
muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere
senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che
oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride." (Maria Grazia
Ciani)
L'autrice:
Madeline Miller , nata a Boston, vive tra New York e Philadelphia. Insegna Lettere Classiche a Yale e si è specializzata nell'adattamento teatrale dei testi antichi. La canzone di Achille è il suo primo romanzo, tradotto in oltre 14 lingue.
La recensione di Sara:
Patroclo non è come gli altri vorrebbero, è un principe,
dovrebbe essere forte e affascinante ma, lui è tutto il contrario. È gracile,
non ha nessuna abilità particolare e agli occhi delle donne non sembra per
nulla interessante. Non è un caso se a soli undici anni la bellissima Elena lo
rifiuta sposando Menelao, marchiandolo a fuoco come "sfigato".
Patroclo è già fin troppo lontano da suo padre ma, sarà solo quando si macchierà di un crimine ignobile che verrà spodestato del titolo di principe e allontanato dalla sua terra.
Il ragazzo non è più nessuno, ora che non ha nemmeno una casa non ha più nulla da perdere. Qualcuno però irrompe nella sua vita, sconvolgendo le sue giornate e mettendo in crisi le poche certezze che l’adolescente ha avuto fino a quel momento. Achille arriva come un urgano, la loro amicizia è sconvolgente, forte, indistruttibile. Ma è davvero solo amicizia?
Un bacio può cambiare tutto, l’amore arriva, atterra e sconvolge i piani degli Dei.
Achille è un semidio, un futuro eroe, è forte, attraente, potrebbe avere tutte le donne che desidera, eppure tutto questo per lui è pari a nulla se paragonato all’amore che prova per Patroclo.
Le storie d’amore però, si sa, non hanno vita facile quando sei figlio di una Dea e sei il capo di un esercito. L’amore non ha spazio se c’è una guerra in corso. L’amore non ha spazio se ami una persona del tuo stesso sesso. Puoi combattere però, puoi raccogliere tutta la forza che hai in te e uscire allo scoperto, senza alcun paura se non quella di perdere il tuo amato.
Quella di Patroclo e Achille è una storia struggente, carica d’erotismo ed emozione. C’è tanata sofferenza nelle pagine, c’è tutta la precarietà della vita. Tutto sembra essere sospeso, inclinato su un filo pronto a spezzarsi e a lasciar cadere quel poco che si ha in un baratro profondo.
Credo che pochi siano mai riusciti prima di Madeline Miller a rendere in maniera così eccellente la difficoltà di un amore omosessuale.
Patroclo è già fin troppo lontano da suo padre ma, sarà solo quando si macchierà di un crimine ignobile che verrà spodestato del titolo di principe e allontanato dalla sua terra.
Il ragazzo non è più nessuno, ora che non ha nemmeno una casa non ha più nulla da perdere. Qualcuno però irrompe nella sua vita, sconvolgendo le sue giornate e mettendo in crisi le poche certezze che l’adolescente ha avuto fino a quel momento. Achille arriva come un urgano, la loro amicizia è sconvolgente, forte, indistruttibile. Ma è davvero solo amicizia?
Un bacio può cambiare tutto, l’amore arriva, atterra e sconvolge i piani degli Dei.
Achille è un semidio, un futuro eroe, è forte, attraente, potrebbe avere tutte le donne che desidera, eppure tutto questo per lui è pari a nulla se paragonato all’amore che prova per Patroclo.
Le storie d’amore però, si sa, non hanno vita facile quando sei figlio di una Dea e sei il capo di un esercito. L’amore non ha spazio se c’è una guerra in corso. L’amore non ha spazio se ami una persona del tuo stesso sesso. Puoi combattere però, puoi raccogliere tutta la forza che hai in te e uscire allo scoperto, senza alcun paura se non quella di perdere il tuo amato.
Quella di Patroclo e Achille è una storia struggente, carica d’erotismo ed emozione. C’è tanata sofferenza nelle pagine, c’è tutta la precarietà della vita. Tutto sembra essere sospeso, inclinato su un filo pronto a spezzarsi e a lasciar cadere quel poco che si ha in un baratro profondo.
Credo che pochi siano mai riusciti prima di Madeline Miller a rendere in maniera così eccellente la difficoltà di un amore omosessuale.
Patroclo è il personaggio più coinvolgente, sempre alla
ricerca di qualcosa che lo faccia stare bene, anche solo per un secondo, e che
gli permetta di dimenticare tutti i suoi fallimenti. Patroclo ama e ha bisogno
di essere amato, anche un solo abbraccio può significare tutto per lui. Nessuno
gli ha mai riservato dolcezza, nessuno ha mai creduto che ci fosse del buono in
lui. Nessuno prima di Achille.
Una ricostruzione alternativa e originale dell’Iliade che riesce a mettere un attimo da parte l’orrore della guerra e lascia campo libero all’epicità dell’amore.
Non c’è romanticismo, c’è solo cruda realtà, quella di un legame carnale, a volte opportunista, dettato dal puro piacere personale. Non ci sono ricami zuccherosi intorno a questa storia, l’autrice racconta tutto così com’è. Achille e Patroclo sono la copia perfetta di una realtà onnipresente che descrive l’amore come indispensabile ma anche egoista.
A rendere ancor più appassionante il romanzo ci sono le creature mitiche e le guerre, gli Dei e i loro capricci.
Una ricostruzione alternativa e originale dell’Iliade che riesce a mettere un attimo da parte l’orrore della guerra e lascia campo libero all’epicità dell’amore.
Non c’è romanticismo, c’è solo cruda realtà, quella di un legame carnale, a volte opportunista, dettato dal puro piacere personale. Non ci sono ricami zuccherosi intorno a questa storia, l’autrice racconta tutto così com’è. Achille e Patroclo sono la copia perfetta di una realtà onnipresente che descrive l’amore come indispensabile ma anche egoista.
A rendere ancor più appassionante il romanzo ci sono le creature mitiche e le guerre, gli Dei e i loro capricci.
Tra un bacio e una spada non vi stupirà incontrare il
centauro Chirone o l’orogliosissimo Odisseo che non perde occasione di
raccontare la storia del suo letto nuziale.
La canzone di Achille è un remake appassionante e commovente di una delle più belle epopee mai scritte.
Lo leggerete tutto d’un fiato, piangerete, ripugnerete la guerra e, siatene certi, vi innamorerete.
La canzone di Achille è un remake appassionante e commovente di una delle più belle epopee mai scritte.
Lo leggerete tutto d’un fiato, piangerete, ripugnerete la guerra e, siatene certi, vi innamorerete.
Una recensione stupenda. Assolutamente.
RispondiEliminaE' stato magico sentire questa storia raccontata da te. Parole magnifiche *-*
Graziee! Mi commuovi così, troppo buono :')
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