Anteprima: L'età sottile di Francesco Dimitri

Cari amici, oggi desideriamo condividere con tutti voi l'anteprima di un libro che ci sta particolarmente a cuore. Lo abbiamo tanto atteso e non vediamo l'ora di poterlo leggere perché Francesco Dimitri è un autore che amiamo, secondo noi una delle voci più interessanti (se non la più interessante) nel panorama letterario attuale.


In libreria il 9 maggio 2013

Titolo: L'età sottile
Autore: Francesco Dimitri
Editore: Salani
Pagine: 280
Prezzo: 15,60
Disponibile anche in formato Ebook

Descrizione:
Quando Gregorio incontra Levi per la prima volta ha quattordici anni e l'infanzia gli sta scivolando di dosso come l'acqua del mare del piccolo paese del Sud dove va in vacanza. Due anni dopo Levi torna a cercarlo, con una proposta apparentemente assurda: studiare la magia e diventare il suo apprendista. Perché Levi è un mago - non un mago da baraccone ed effetti speciali, ma un mago che può manipolare il destino degli altri, cambiare loro la vita, acquisire un potere occulto e inimmaginabile. Se Gregorio accetta, dovrà nascondere a chiunque la sua nuova vita; dovrà tacere e mentire alla famiglia e agli amici di un tempo; dovrà lasciare la sua ragazza ed entrare in un mondo dove la parola è azione, e le azioni sono al di sopra di ogni giudizio. Un mondo di cambiamento costante, di pericoli mortali, di tradimento e di amicizia. 

L'autore:

Francesco Dimitri è un esperto di letteratura fantastica. Nato in Puglia a Manduria nel 1981, vive e lavora a Londra dove scrive saggi e romanzi fantasy su magia, ufologia e antropologia.
Nel 2004 pubblica Guida alle case più stregate del mondo e nel 2008 Pan da Marsilio Editore. Nel 2010 esce Alice nel paese della vaporità, urban-fantasy che attualizza lo straordinario personaggio di Lewis Carroll, catapultandola in un mondo tanto fantastico quanto inquietante.

Un piccolo assaggio (per gentile concessione dell'autore)

L'età sottile- Incipit

Lo incontrai per la prima volta a quattordici anni. Era la fine dell’estate, che a quell’età somiglia alla fine del mondo. L’estate ha un brutto modo di andarsene: muore lentamente, come una persona malata quel tanto che basta da darti il tempo di soffrire ma non quello di abituarti all’idea che non ci sarà più.
In estate vivevo a Portodimare, sullo Ionio, un pezzo di Mediterraneo che prende il nome da qualcuno che Ercole uccise per sbaglio. La mia estate cominciava ai primi di giugno e finiva a metà settembre, seguendo il ciclo implacabile del sole italiano. È un sole cattivo, che brucia piante, persone e animali, che sembra accanirsi come un nemico, una bestia che vuole consumare tutto, tutti, ogni cosa sul suo cammino. È un sole che ti fa sudare e bestemmiare e ti mette, se hai cervello, paura. È il sole di un pianeta alieno, e anche se è in Italia che sono nato e ho trascorso la prima parte della mia vita, è un sole cui non mi sono mai abituato.
Quell’estate avevo perso molti amici. Fino ad allora le amicizie estive erano state dettate dalla topografia: amici erano i ragazzi che vivevano vicino casa, che andavano sulla mia stessa spiaggia, che avevano genitori conosciuti e approvati dai miei. Ma all’improvviso la topografia si era dissolta. All’improvviso le nostre biciclette ci portavano più lontano, e qualcuno aveva addirittura uno scooter. All’improvviso la sera potevamo stare fuori, in giro, più a lungo, e tutti facevamo sfoggio di sigarette e birra. Non erano un fenomeno nuovo, ma fu quell’anno che esplosero tra di noi: era come se tutti avessimo voglia di fumare, ubriacarci. Eravamo più liberi, più adulti. Questo significava che potevamo scegliere gli amici, che non avevamo più gabbie. Spiagge nuove! Strade da scoprire! Eravamo cresciuti, e questo ci rendeva più forti.
Ci rendeva anche più soli...
Continua a leggere sul blog di Francesco Dimitri La Carne, l'Incanto, il Sogno

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