Recensione: Il carnevale dell'Uomo Cervo e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Titolo: Il Carnevale dell'Uomo Cervo e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Autori: AA.VV
Editore: Wild Boar
Pagine: 175
Prezzo: 9,50 euro
Descrizione:
Dal 1994 l’associazione RiLL - Riflessi di Luce Lunare
organizza il Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico: un premio
dedicato agli autori esordienti che scrivono fantasy, fantascienza,
horror e ogni storia “al di là del reale”.
Al concorso è collegata la collana di antologie “Mondi Incantati”,
che propone racconti di autori selezionati nel concorso (fra gli oltre
200 che partecipano a ogni edizione) e racconti di scrittori
professionisti giurati del Trofeo RiLL.Il Carnevale dell’Uomo Cervo e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni è la più recente antologia della serie, e prende il nome dal testo vincitore dell’ultima edizione del concorso.
La recensione di Miriam:
Il Trofeo RiLL è un premio che non ha bisogno di
presentazioni. Giunto ormai alla sua XVIII edizione, da anni invoglia folte
schiere di autori esordienti a mettersi in gioco con la scrittura di racconti
ispirati all’universo fantastico in senso lato.
La raccolta antologica di cui sto per parlarvi fa seguito
all’ultima edizione del concorso. Non si tratta però di una semplice carrellata
dei racconti vincitori; il volume ci propone piuttosto una panoramica completa
della stupefacente macchina creativa messa in moto dal Trofeo. Dal podio ci
spostiamo dietro le quinte per conoscere i componenti della giuria attraverso
piccoli “mondi incantati” forgiati dalle loro penne e da lì ci spingiamo ad
esplorarne i dintorni rappresentati, in questo caso, da due concorsi paralleli
al primo: il premio SFIDA e “Un racconto in mostra”.
I quattro racconti, ai quali spetta il compito di aprire le
danze, ci suggeriscono subito un approccio variegato al fantastico, tale da poter stuzzicare palati diversi.
Il Carnevale dell’Uomo
Cervo prendendo spunto dall’omonima festa popolare che si svolge in
provincia di Isernia, assume quasi i contorni di una favola moderna in cui
elementi folkloristici e horror si mescolano. La narrazione corre sul filo
della tensione per poi sfociare in un finale inatteso in grado di accostare
stupore e tenerezza, lasciando il lettore in bilico tra mito e realtà.
La ragazza che non
sapeva contare ci fa compiere, invece, un balzo in avanti nel tempo
proiettandoci in una società distopica e paurosamente futuribile. Siamo a
Change, una repubblica democratica fondata sul denaro, nella quale persino
l’aria e i sorrisi sono soggetti a tassazione. Potrà l’altruismo trovare una
sua collocazione in questo mondo o si trasformerà in un’arma letale?
Con La recluta muta
ci immergiamo in un’ambientazione tipicamente fantasy. Siamo nel bel mezzo di
una terribile guerra ma sul terreno di battaglia vedremo sbocciare una storia
d’amore intrisa di poesia e delicatezza.
Sempre nella dimensione fantasy si colloca, infine, Unda ma questa volta i riflettori sono
puntati su una creatura magica per eccellenza: una fata perseguitata e assetata
di vedetta.
Quattro testi che rimandano a scenari radicalmente diversi dunque
ma che si contraddistinguono, a pari merito, per l’elevata qualità − di stile e
contenuti −, tanto da poter reggere il confronto con le piccole perle narrative
che seguono.
Proseguendo nella lettura ci imbattiamo infatti nei racconti
firmati dai giurati del concorso, parliamo di autori d’eccellenza come Donato
Altomare e Massimo Mongai (vincitori del Pemio Urania Mondadori), Francesco
Cuomo (due volte finalista al Premio Strega), Massimo Pietroselli, Gordiano
Lupi, Mariangela Cerrino, Andrea Angiolino, Sergio Valzania.
Anche in questo caso si spazia dal fantasy alla fantascienza
passando per il mistery. Dalle peripezie di un soldato che si ostina a sognare
per non morire, ai misteri celati in una vecchia torre infestata dai fantasmi,
da un carnevale color rosso sangue, alle disavventure dell’anima di un
guerriero finita per errore in un cervello elettronico... tra queste pagine
troviamo di che stupirci e di che deliziarci.
Giungiamo così al resoconto dei due concorsi paralleli al
Trofeo che ci introducono in un’atmosfera più ludica.
Scrivere dei racconti fantastici includendo nel testo almeno
tre di cinque elementi narrativi proposti da RiLL: il personaggio Ulisse, un
paesaggio innevato, una tartaruga, un coltello nepalese, una frase di Tiziano
Terzani. Questo l’obiettivo fissato dal premio SFIDA. Lascio a voi scoprire
cosa siano stati capaci di inventare i cinque autori selezionati ma vi anticipo
che i risultati sono davvero sorprendenti! Incredibile cosa una mente creativa
possa generare a partire da piccolissimi input.
I partecipanti a “Un racconto in mostra” sono stati chiamati,
invece, a cimentarsi con una prova
particolarmente originale: scrivere racconti di massimo 1800 battute contenenti
nel titolo un acrostico della parola Lucca. Strano, difficile, assurdo? Non
meno che nelle altre occasioni gli autori hanno scatenato la loro fantasia
producendo dei testi divertenti e intriganti.
Particolarmente riuscito Lorica
universalis contra calamitosam apocalypsem di Francesca Garello che chiude
degnamente questa frizzante antologia. L’autrice ci dà scacco matto proponendo
un racconto fortemente ironico che ha per oggetto la stessa associazione RiLL.
L’Apocalisse è alle porte ma non può essere scatenata fino a che tutti i
racconti del mondo non saranno stati esauriti. L’organizzazione RiLL sta
intralciando dunque il disegno divino, più di quanto in passato non abbia fatto
una certa Sherazade.
“Questi sono più organizzati. Hanno tre concorsi letterari
paralleli. Raccolgono migliaia di racconti. Vanno avanti da vent’anni e non si
vede la fine” constata un arcangelo affranto.
Saprà Dio essere indulgente? Visti i risultati c’è da
augurarsi proprio di sì.
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