Intervista a Francesca Civiletti
Francesca
Civiletti è nata nel 1976 a Milano, ma il suo cuore è ancora a Dublino dove ha
vissuto per un anno nel 2004, e iniziato la stesura de “Il corvo e lo
scorpione”.
È copywriter
freelance, e questo è il suo primo romanzo.
Benvenuta Francesca!
Per cominciare ti va di presentarti ai nostri lettori?
Grazie Miriam! Ho 36 anni, sono nata a Milano dove vivo con
mio marito Mario, e lavoro in un’agenzia di pubblicità: sono una copywriter e
quindi fortunata, perché per l’80% della mia giornata… scrivo! Con quest’anno,
a dire il vero, torno freelance poiché ho in mente un po’ di progetti che,
altrimenti, non riuscirei nemmeno a iniziare.
Quando e perché hai
cominciato a scrivere?
Mi è sempre piaciuto scrivere; ero una di quelle ragazzine
che adoravano il tema in classe! A 11 anni avevo iniziato la stesura di un
racconto, a penna su un quaderno a righe: una ragazzina, Tracy, veniva
inghiottita non ricordo esattamente come, nello stile di Alice nel Paese delle
Meraviglie, in un mondo parallelo dove personaggi reali convivevano con quelli
di fumetti e cartoni animati. Poi a 13 anni ci avevo riprovato con un “romanzo”
mai finito dove la protagonista era
Ermione, la figlia molto poco conosciuta di Elena di Troia. Mi sono fermata
alla diciassettesima pagina scritta a macchina. Di poesie ne ho scritte tante,
e queste giuro che le ho finite tutte, ma la maggior parte le ho tenute per me…
Il corvo e lo
scorpione. Com’è nata l’idea?
L’idea di una “druidessa guerriera” e della sua avventurosa
lotta contro le forze del Male mi è stata ispirata dalla verde Irlanda, dove ho
vissuto per un anno nel 2004,
a Dublino. È stata l’esperienza più “ariosa” della mia vita:
sì, a Dublino ho iniziato proprio a respirare. Voi direte “Naturale… per una abituata
all’aria di Milano…”, ma io parlo di aria come ossigenazione mentale! Di
quell’aria piena di energia che si respira in luoghi particolarmente vivi,
positivi, che ti danno la carica. Là sembrava tutto possibile: anche andare in
giro a vendere i miei disegni di cavalli. A Milano non l’avrei mai fatto, e non
avrei mai trovato gente tanto entusiasta e disponibile nei confronti di chi
semplicemente esprime se stesso. Comunque, per farla breve, mi sono innamorata
dell’Irlanda e forse lei mi ha regalato un po’ della sua magia. Come un bardo
ispirato, ho iniziato perciò a buttar giù 2 righe e poi altre 2 e poi pagine e
pagine che alla fine sono diventate Il
corvo e lo scorpione. Nel libro accenno a questo potere di incantare che
l’Isola di Smeraldo possiede… Grazie Erin!
Il tuo è un romanzo
fantasy ma con una forte connotazione storica. Quali difficoltà hai dovuto
fronteggiare nel trovare un punto di incontro tra realtà e fantasia?
Ho cercato di rispettare le date, gli avvenimenti storici,
perché credo che un libro, a meno che non sia puramente fantasy, abbia il
dovere di dire al lettore sempre la verità. Per questo ho dovuto, ed è stato un
piacere, documentarmi molto sia sui personaggi realmente vissuti che compaiono
nella storia, sia sui luoghi, le battaglie, le religioni. Devo dire che mi sono
stati di grande aiuto i libri inglesi che trattano, in modo più approfondito ed
esaustivo di quelli italiani, i temi legati all’impero romano. Anche i
documentari inglesi su questo argomento sono eccezionali. Un grazie particolare
alla Libreria militare di Milano, dove ho trovato libri veramente belli sulla
religione dei Celti, dei Romani, sull’arte militare degli uni e degli altri,
sulle credenze, la mitologia… Non è stato difficile, poi, fare incontrare
storia e invenzione. Anzi, è stato più naturale che mai… sai quando si dice che
a volte la realtà supera la fantasia?
Dal tuo libro emerge
un grande interesse per la cultura celtica. A cosa si deve questa passione?
Al fatto che moltissime delle creature fantastiche che conosciamo,
come fate, folletti, draghi… e stereotipi di nobiltà come i Cavalieri della
Tavola Rotonda, eroi coraggiosi che affrontano immani pericoli pur di
conquistare l’amore o per far sì che il Bene trionfi sul Male, o per ritrovare
oggetti dal potere magico come il Santo Graal, affondano le loro origini nel
mito celtico.
È un mondo affascinante e misterioso: così ricco sia di
fantasia che di grandi ideali… Ne sono stata conquistata da bambina, la prima
volta che ho sentito parlare di re Artù, e poi ho letto della fata Morgana e
del saggio Merlino. E adesso, da grande sono ancora sotto il suo incantesimo e
di tutto ciò che lo riguarda. Vorrei che si tornasse, oggi, ad avere questi
ideali ormai solo leggendari, e quel legame così stretto con la natura… Abracadabra!
Benché fisicamente
assente nello svolgersi dei principali avvenimenti, Nerone è un personaggio
chiave del romanzo. Ti va di parlarcene?
Qualcuno forse rabbrividirà a quello che sto per dire, ma a
me la figura di Nerone non dispiace. Da quello che ho letto, mi sono sempre più
convinta che non fosse semplicemente il
cattivo della fiaba. Anzi, credo che sia stato un uomo sì stravagante ed
egocentrico, ma anche molto intelligente e di ampie vedute. La storia di Roma è
costellata di ingiustizie, terribili misfatti, intrighi e vendette, che tra
l’altro non vanno lontano dalla realtà di oggi (politica e non) sia italiana
che del resto del mondo… e di sicuro Nerone non ne sarà stato il maggior
esponente. Solo che è stato particolarmente demonizzato dalla Chiesa, vedi le
accuse sull’incendio di Roma con la conseguente strage dei Cristiani. No. Penso
che questo, di Nerone sia solo il rovescio di una medaglia. Nel libro ha una
grande importanza , come dici tu, anche se non compare mai in prima persona: ho
immaginato che come tanti potenti della Terra, anche lui fosse affascinato
dall’occulto, dalla ricerca delle “reliquie” dal potere e dalla provenienza
misteriosi. E senza questa sua curiosità, se non vogliamo chiamarla smania, l’avventura
di Rowan non sarebbe nemmeno cominciata. L’Odissea si sarebbe conclusa,
purtroppo, molto prima se Odisseo non fosse stato così curioso…
Il Principe Oscuro,
invece, è uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti. Fa battere il cuore
a Rowan quanto a chi legge. Cosa puoi svelarci sulla sua genesi?
Sono felice di sapere che ha fatto battere il cuore anche a
te!
La sua genesi… Lui è l’essenza di Principe Azzurro che credo
ogni donna desideri: e cioè non così azzurro.
Colui che, nonostante i tuoi difetti, nonostante le tue scelte, nonostante gli
altri e il mondo là fuori, sai che sarà sempre accanto a te: perché è legato
indissolubilmente a te, ti è predestinato. Questo non vuole dire che non dovrai
fare nulla per conquistare la sua stima e la sua devozione. Semplicemente, sapere
che lui per te c’è e ti sostiene anche quando non lo vedi ti dà coraggio in ciò
che fai, e ti rende migliore ogni giorno. E poi Lui non è così facile da
“toccare”, altrimenti il desiderio di averlo accanto non sarebbe così potente. Penso
che il Principe Oscuro sia quello che non ti stanca mai perché non lo conosci
fino in fondo… che è sempre presente, ma anche un po’ sfuggente… che, insomma, è
Lui solamente se rimane un sogno. Come vedi la faccenda diventa tortuosa, e
sarebbe da aprire una grande parentesi sulla psicologia femminile… Meglio non
complicare le cose! Anzi: perché non apri una specie di rubrica sul tuo blog
“Chi è il tuo Principe Oscuro?” o “Com’è il tuo Principe Oscuro ideale”?
Se, come Rowan, ti
trovassi a possedere un libro prezioso quanto pericoloso al pari dell’Uroburo
come reagiresti? Saresti tentata di aprirlo per scoprirne i segreti o il tuo
primo istinto sarebbe quello di proteggerlo da chi potrebbe farne cattivo uso?
Sicuramente, potendo, lo aprirei tanto per cominciare! Se
poi non capissi nulla di quello che c’è scritto, lo custodirei al sicuro da
occhi indiscreti e da possibili pericoli. Molto imprudentemente, forse,
cercherei qualcuno per farmi dire cosa racchiude. E se nel frattempo mi si
presentasse qualcuno, di saggio e anche bello pronto a insegnarmi ogni riga e
ogni pagina del manoscritto… Ma questo mi ricorda qualcosa!
A chi e perché
consiglieresti la lettura del tuo libro?
A chi ama l’avventura, la fantasia e anche la storia. A chi
ricerca il fantastico nel quotidiano, a chi desidera evadere dalla realtà
immergendosi in un mondo inaspettato e che fa pensare… a chi, credendoci, è un
portatore di lealtà, eroismo e di sana fantasia. E che per questo potrebbe
assomigliare alla protagonista del romanzo: un “Guerriero della Luce”.
Il Corvo e lo
scorpione è il tuo romanzo di esordio. È stato facile trovare un editore che lo
pubblicasse?
Assolutamente no! Ovvero, ho trovato subito editori a
pagamento… Poi anche una casa editrice, abbastanza conosciuta, che a prima
vista non lo è, ma che quando mi ha inviato il contratto si è praticamente
svelata tale. Poi il libro è stato in stand-by presso un’agenzia letteraria,
alla quale si appoggia una delle più grandi case editrici italiane, e che dopo
più di un anno in cui mi aveva fatto ben sperare visti i tanti ok e
apprezzamenti, è letteralmente scomparsa. Intanto avevo già contattato la Rogiosi che ha creduto nel
libro e lo ha portato alla luce.
Qual è il tuo
rapporto con la lettura? Ci sono degli autori a cui ti ispiri o che ami
particolarmente?
Amo leggere, e
purtroppo negli ultimi anni non ho letto quanto avrei voluto… per mancanza di
tempo. Immaginati arrivare a casa tutte le sere tardissimo, avere giusto il
tempo di preparare la cena, divorartela magari guardando un film che ormai è verso
la fine e raggiungere il letto per svenirci…
Ecco: così, per terminare un libro, di media mi ci vuole un mese e mezzo. Ora
ho sul comodino Imperium di Harris,
molto intrigante: parla della vita di Cicerone raccontata dal suo schiavo
particolare Tirone. In coda ho Le notti
di Salem di Stephen King (IT mi è piaciuto da pazzi) che devo restituire a
un’amica che me lo ha prestato, e poi il tuo, Miriam, Il mistero dei libri perduti!
Sono cresciuta con Omero, l’Iliade e l’Odissea e con Le mille e una Notte, i romanzi di Salgari,
poi di Marion Zimmer Bradley, Anne Rice, Terry Brooks, Michael Ende, Hesse,
Manfredi, Ken Follett, Severin, Arturo Pérez-Reverte, ho adorato La pietra del vecchio pescatore di Pat
O’Shea, Gary Jennings e il suo predatore: Thorn è il personaggio che forse più
mi ha conquistato tra tutti i libri che ho letto!
Hai altri libri in
cantiere? Quali i tuoi progetti per il prossimo futuro?
Sto lavorando alla seconda avventura di Rowan di Erin. Si
svolgerà in luoghi molto diversi da quelli de Il corvo e lo scorpione, ma altrettanto mistici e affascinanti. Si
tratterà di un’altra grande prova per la giovane druidessa guerriera, per certi
versi ancora più ardua della precedente, e più introspettiva. Ho già in mente
il titolo: Il sentiero del serpente.
Per il futuro più prossimo perciò dovrò studiare molto,
proprio per dare il meglio di me in questo secondo ambizioso progetto. Non
voglio deludere i miei lettori, e si dice che il secondo libro sia più
importante del primo…
Poi vorrei aprire un blog/sito, che sia un contenitore di
idee di viaggio e per la casa, ma non solo: per evadere in generale dalla
quotidianità… per rendere ogni giorno una specie di evento. E naturalmente
continuerò a fare la copywriter!
E per saperne di più...
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