sabato 15 dicembre 2012

Recensione: Nel limbo

Titolo: Nel limbo
Autrice: Rosamund Lupton
Editore: Giano
Collana: I libri della civetta
Dati: 2012, 462 p., brossura
Prezzo di copertina: 15, 90 euro

Descrizione:
Grace Covey ha trentanove anni, un marito di successo, Mike, e due figli: Jenny, che ha sedici anni e gambe lunghe da far girare la testa a uomini ammirati e a donne invidiose, e Adam, un bambino di otto anni, sensibile e dolce, che legge di cavalieri buoni e si fa chiamare Sir Covey. Grace non sa che la vita che ha conosciuto finora durerà meno di ventiquattro ore. Un fumo nero e denso sporca il cielo limpido di una tranquilla giornata estiva e si alza da dove non dovrebbe: dalla scuola. Adam è fuori, salvo. Vicino alla statua di bronzo davanti all'edificio singhiozza appoggiato a un'amica di Jenny che lo tiene stretto. Grace si concede un secondo, o forse due, di straziante sollievo, poi comincia a cercare Jenny. Caschetto biondo, alta, magra... Non c'è nessuno come lei, lì fuori. Sul ponte che conduce alla scuola le sirene continuano a ululare quandi Grace prende a correre. Corre oltre la paura, oltre le fiamme, oltre il dolore, corre a sfidare l'incendio, perché la sopravvivenza di una madre dipende da quella dei suoi figli. E nessun fumo che riempie la bocca e penetra nella gola e nei polmoni, nessun fuoco che fischia e sibila come un enorme serpente, nessun ruggito delle fiamme possono fermarla. Grace e Jenny vengono salvate dai pompieri e condotte d'urgenza in ospedale. La ragazza ha riportato ustioni gravissime e ha bisogno di un trapianto di cuore, mentre Grace è in coma. Entrambe si trovano intrappolate in quel limbo che separa i vivi dai morti. 

L'autrice: 
Rosamund Lupton si è laureata in letteratura inglese a Cambridge e vive a Londra con marito e figli. Ha lavorato a lungo nell’editoria e come sceneggiatrice. Sorella è il suo primo romanzo, uno dei maggiori best seller dell’ultima stagione letteraria inglese. Con il suo secondo romanzo, Afterwards, Rosamund Lupton si è definitivamente imposta come uno dei nuovi talenti della narrativa britannica contemporanea. 

La recensione di Sara: 
Jenny Covey ha sedici anni, bellissima, non ha particolare interesse per la scuola e, a differenza dei suoi compagni, non si impegna per entrare nel miglior college della Gran Bretagna.
Sua madre Gracie non è contenta di questo ma cerca comunque di comprendere sua figlia.
Jenny lavora come assistente nella scuola elementare che suo fratello Adam frequenta.
È proprio lì che la sua vita si ridurrà appesa a un filo, insieme a quella di sua madre. Durante la giornata dello sport qualcuno appicca un incendio nella scuola e la ragazza si trova all’interno dell’edificio. Gracie corre in soccorso di sua figlia ma è troppo tardi, la ragazza riporta gravi ustioni e lesioni interne. Il fumo e il fuoco avvolgono entrambe, inghiottendole nel baratro nero dell’amnesia.
Quando si risvegliano i loro corpi sono inermi in letti di ospedale, le loro vite in bilico e le loro anime vagano tra i corridoi bianchi e asettici. Gracie e Jenny possono sentire tutto, parlano, comunicano tra di loro ma, gli altri sembrano non accorgersene.
Ascoltando i discorsi dei loro famigliari le due donne scoprono che molto probabilmente l’incendio della scuola non è stato affatto casuale ma appicato proprio per uccidere Jenny. Chi può volere la morte di una sedicenne? La caccia al potenziale assassino è aperta, i sospetti tanti, le piste possibili infinite. È forse il maniaco che per mesi ha perseguitato la sedicenne inviandole lettere anonime piene di insulti e reagali osceni? O forse il maestro del suo fratellino, licenziato per uno spiacevole incidente avvenuto tra le mura scolastiche? Le accuse ricadono persino su Adam ma, nessuna pista sembra portare ad alcuna soluzione. Mistero, crimine, paura, amore e morte si intrecciano, intessendo la trama di uno splendido thriller ai confini della realtà.
La penna di Rosamund Lupton riesce a colpire dritto al cuore come un coltello lanciato contro un albero. Poesia pura quella che si insinua tra le pagine, dalla prima all’ultima riga. L’autrice riesce con maestria a ricreare quello che potrebbe essere lo stato d’animo di due donne, di età completamente differenti, consapevoli di essere in fin di vita, coscienti di poter vedere il loro corpo morire da un momento all’altro e non poter fare nulla.
Così la quotidianità, le incomprensioni tra madre e figlia, i sentimenti nei confronti di amici e familiari assumono un nuovo, diverso significato. L’odore dei dolci cucinati a casa sembra appendersi alla memoria e segnare ferite sulla pelle che, forse, non si rimargineranno.
Un romanzo commovente, intriso di significato. Nel limbo apre una nuova prospettiva sul senso della vita, su quanto non si dia abbastanza importanza a quelle cose che sembrano talmente naturali da non poter svanire mai.
I personaggi sono caratterizzati nei minimi dettagli, ogni particolare anche il più piccolo e apparentemente inutile ha il suo ruolo e la sua rilevanza.
La suspense tiene incollato il lettore alle pagine, appena si comincia a leggere non si ha più voglia di smettere, il mistero deve essere risolto e il più in fretta possibile.
La trama, originale e innovativa, rende tutto più interessante e cercare di scoprire il colpevole è pressappoco impossibile. Colpi di scena, cambi di rotta, nuove scoperte invogliano alla lettura.
Degno di nota è anche lo stile adottato dall’autrice che fa parlare Gracie in prima persona mentre è confinata tra la vita e la morte. La donna ricostruisce i fatti, indaga insieme alla polizia e si confida, ipotizzando un dialogo con suo marito che non può sentirla.
Decisamente un ottimo thriller che mescola elementi paranormali, psicologia, romanticismo e crimine nelle giuste dosi. La ricetta per un buon romanzo da divorare in poco tempo.

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