mercoledì 12 settembre 2012

Vision Thing: Intervista a Lolle

Lolle
Nasce nel 1985. Dato che in Italia arriva tutto un po' in disincrono, cresce nel clima culturale degli anni 80 a cui è molto legata.
Nella sua famiglia disegnano o dipingono quasi tutti, (madre, padre, nonna, zie , sorella...) ha quindi iniziato a disegnare davvero presto...e da lì non ha più smesso.
A 14 anni si iscrive all'istituto d'arte, e successivamente,  all'università ha seguito qualche corso di tecniche artistiche. Ma, il più delle cose, l'ha appreso sperimentando, esercitandosi e sbirciando il lavoro degli altri. . .
Benvenuta in Vision Thing! Cominciamo con una domanda poco originale: chi è Lolle?  
Prima di tutto, ciao e grazie di aver ospitato me e le mie “creaturine” nel vostro blog…  
Questa domanda mi spaventa un tantino, ma proverò comunque a rispondere ^_^.  
Lolle è il nome con cui mi chiamano i miei amici, e forse per il suono un po’ infantile che ha, mi rappresenta meglio del mio nome per intero. Non saprei definire in modo chiaro chi sono, cerco di farlo con i miei lavori, che, in qualche modo, sono la rappresentazione di me, dei miei gusti e del mio carattere, un po’ in bilico tra l’atmosfera macabra di un vecchio film horror, e la cameretta rosa piena di giochi di una bambina.

Quando ti sei avvicinata al mondo del disegno e cosa rappresenta per te?

Nella mia famiglia disegnano o dipingono quasi tutti, quindi sono entrata in contatto con matite, pennelli, pennarelli e colori da quando ero piccola piccola. Da quello che ricordo ho sempre disegnato, è una cosa che mi rende molto felice, e che in qualche modo cresce con me e allo stesso tempo mi aiuta a crescere. non saprei come definire cosa rappresenta il disegno per me, è una cosa che fa parte di me da molto tempo. Molte volte mi aiuta ad esprimermi, è lo strumento che uso per comunicare ciò che mi piace, come mi sento, i miei stati d’animo… non riuscirei ad immaginare la mia vita senza questo mio lato…^_^  

I soggetti delle tue opere sono quasi tutti creepy e horror ma, colorati con tonalità pastello (nelle tue opere abbondano il rosa e il celeste). Come mai questo contrasto?

I contrasti mi hanno sempre affascinato, trovo che proprio i contrasti, inverosimilmente riescano a definire una cosa in modo preciso, almeno per me. Ogni persona, a mio avviso è composta da mille sfumature diverse opposte fra loro, e trovo questo lato affascinante e interessante… nei miei disegni cerco di legare con armonia le cose che amo, che molto spesso sono cose distanti l’una dall’altra… come possono essere l’immaginario horror, accostato al mondo delicato e colorato della fantasia e dell’infanzia… potrei dire che è un po’ come il punto di vista di un bambino, quindi innocente e giocoso, su qualcosa di tetro e cupo… è sicuramente un modo per sdrammatizzare e ridicolizzare… sono una persona che ama giocare e non prendersi troppo sul serio, e cerco di trasportare questa mia caratteristica anche nei disegni che faccio…

Tema ricorrente in alcune delle tue illustrazioni sono le favole. A cosa dobbiamo questa scelta?
Come ho detto prima, una delle cose che adoro è il mondo dell’infanzia, e le favole sono un elemento fondamentale in questo campo. sono stata sempre affascinata dalle favole, che molte volte, invece di essere spensierate storie per bambini, nascondono atmosfere macabre e inquietanti, quest’ambivalenza rende le favole qualcosa di magico e suggestivo…  

Quest’anno hai partecipato con i tuoi lavori a due mostre, una nella Libreria Rinascita di Ascoli Piceno e l’altra nel Circolo ARCI “La Calzoleria” di Roma. Ti andrebbe di raccontare qualcosa ai nostri lettori di queste due esperienze?
Senza dubbio sono molto felice di aver finalmente esposto “dal vivo” le mie creaturine, sinceramente non mi sarei mai immaginata di poterlo fare, e come mi si è presentata l’occasione l’ho colta al volo. È stata senza dubbio un esperienza spaventosa e elettrizzante allo stesso tempo...purtroppo non ho potuto presenziare alla mostra a Roma, per questo non vedo l’ora di avere altre occasioni per esporre di nuovo le mie “bambine” al pubblico, e poter fare di nuovo quest’esperienza. ancora sono un po’ spaventata all’idea del confronto diretto con il pubblico, mi faccio sempre un prendere un po’ dal panico…ma spero di avere nuove occasioni per potermi mettere alla prova… 

Oltre a essere una bravissima illustratrice, realizzianche dei simpaticissimi pupazzetti mostruosi.Quando e come hai cominciato quest’attività? 
Mi è sempre piaciuto pasticciare e creare oggetti nuovi, mi diverte molto sperimentare nuove cose.  i miei genitori avevano un negozio di artigianato e in qualche modo sono sempre stata in contatto con questa filosofia diy, di farsi le cose da se, piuttosto che comprarle già belle che fatte. Quindi quando vedo qualcosa che mi piace, la prima cosa che penso è: potrei farlo da sola? Ed è proprio così che sono nati i pupattolini, stavo vedendo il cartone lilo e stitch, quando mi innamorai perdutamente della bambolina in stile voodoo che aveva lilo, e così mi sono armata di ago, filo, stoffe, bottoni e quant’altro e ho creato il mio primo pupattolino… 

Ci sono dei pittori, fumettisti, illustratori ai quali ti ispiri o che semplicemente hanno segnato in modo significativo la tua carriera artistica? 
Ce ne saranno almeno un milione (hehe), per dirne alcuni: Camille Rose Garcia, LostfFsh, Marion Peck, Mark Ryden... ma sono particolarmente ispirata anche da molti stilisti, e da artisti che lavorano in campi differenti dell'illustrazione... Credo che un fattore principale per crescere (in qualsiasi campo) sia guardare quello che fanno gli altri, per me è una grandissima fonte di ispirazione…quando ho iniziato a cercare uno stile tutto mio, ammiravo molto le opere di Trevor Brown, la sua arte credo che abbia instaurato in me quella passione per i contrasti di cui parlavo prima. Poi andando avanti mi sono avventurata nella ricerca di artisti sempre nuovi da cui imparare, mi piace curiosare nei loro blog e siti web, vedere che strade hanno preso, e come il loro stile si è evoluto, e cercare di capire che tipo di persone sono…
Ora come ora sono una fan sfegatata del movimento del surrealismo pop, gli artisti di questo genere hanno dei gusti stilistici molto simili ai miei, e producono delle opere assolutamente straordinarie, vedere il loro lavoro mi entusiasma ed ispira parecchio, ma allo stesso tempo mi demoralizza un tantino, perché vedo che il loro talento è lontano anni luce dal mio…ma questo è comunque un incentivo a migliorarsi e a crescere, perché secondo me non si finisce mai di imparare e di evolversi…



Segui qualche “rituale” particolare quando dai vita alle tue creazioni?


In realtà sono una persona molto ma molto caotica e disordinata, vorrei poter dire di avere un affascinante e meraviglioso studio ordinato, pieno di tele, fogli e colori, ma la realtà (mi vergogno un po’ ad ammetterlo) è che disegno un po’ dove capita, spargendo caos e distruzione ovunque (e sporcando tutto di acrilici =_=’’)…La maggior parte delle volte trasformo letti, divani, e vecchi tavoli in piani di lavoro, cospargendoli di fogli, colori, pennelli, e inizio a disegnare vedendo film, serie tv, cartoni ecc. se potessi disegnerei anche mentre leggo o mentre mangio…

Hai una colonna sonora che fa da sottofondo alla tua arte?
Come ho detto, la maggior parte delle volte, mentre disegno, più che sentire musica, vedo dei film, il cinema è una delle mie più grandi passioni, e vedere film mi diverte ma mi da anche molti spunti e ispirazione. Mi soffermo spesso a notare i particolari, le scenografie, gli oggetti sullo sfondo, i vestiti e le acconciature dei protagonisti…le pellicole che più hanno influenzato il mio stile, sono i vecchi film di Tim Burton (quando ancora usava la stop motion e i pupazzi di plastilina),le opere di gregg araki e john waters, i film della troma e i vecchi splatter degli anni 80.
Le  volte invece che opto per la musica, metto qualche vecchio cd dei Cramps, di Siouxie o dei Cure…

Cosa riserva il futuro per Lolle?

Non saprei davvero, quello che è sicuro è che continuerò a disegnare, a dipingere, a creare cose bizzarre, sperando di migliorare, e crescere. spero di avere altre occasioni di esporre i miei lavori, di conoscere nuovi artisti, di sperimentare cose nuove... il mio sogno più grande ovviamente sarebbe quello di poter fare della mia passione un lavoro, e spero un giorno di poterci riuscire, ma in ogni caso, finche avrò matite, colori e fogli a sufficienza continuerò a disegnare…

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