Recensione: Bianceneve e il cacciatore
Titolo: Biancaneve e il cacciatore
Autrice:Lily Blake
Editore: Mondadori
Dati: 2012, 235 p., rilegato
Prezzo di copertina: 16, 00 €
Descrizione:
Re Magnus è in guerra contro un terribile
nemico. Ma armi e battaglie non lo distraggono dal doloroso ricordo
della moglie perduta. Di lei gli rimane solo la piccola Biancaneve. Fino
al giorno in cui, nella Foresta Tenebrosa, il re incontra una donna
bellissima, capace di farlo innamorare di nuovo: la malvagia Ravenna. È
la regina del Male, che con le sue arti di magia nera, assorbe dal cuore
delle fanciulle l'eterna giovinezza, uccidendole. La prossima vittima è
Biancaneve. Ma sotto il candore della pelle e l'ingenuità dello
sguardo, la ragazza cela un animo guerriero. Ed Eric, il cacciatore
destinato a sopprimerla, si troverà di fronte una donna coraggiosa,
affascinante, e decisa a combattere... nonché una banda di nani ribelli
che darebbero la vita per lei. La perfida Ravenna ha i giorni contati...
La celebre favola di Biancaneve si trasforma in un racconto dark e
romantico.
La recensione di Sara:
Vi siete mai chiesti cosa abbia spinto la strega malvagia
della fiaba di Biancaneve a tanta cattiveria? Se siete curiosi di scoprire cosa si cela nel suo passato in questo romanzo
potrete trovare le risposte.
Ravenna è solo una bambina quando gli uomini del re prendono
d’assalto il campo nomadi in cui vive con la sua famiglia. I soldati sterminano
i suoi compagni senza pietà e, i suoi occhi innocenti, si impregnano del
sangue versato ingiustamente. Poco prima di morire la madre riesce a metterla
in salvo insieme a suo fratello Finn, trasferendo i suoi poteri magici nella piccola.
Divenuta grande Ravenna riesce a conquistare re Magnus che,
rimasto vedovo e desideroso di dare una madre a sua figlia Biancaneve, decide di
sposarla. L’uomo non sa però, che ad attenderlo alla fine della cerimonia ci
sarà la morte.
Cominciano così gli anni del terrore, la regina uccide senza
pietà per vendicare il suo popolo e, terrorizzata dall’idea di invecchiare,
tiene prigioniere tutte le fanciulle più belle del regno che pagano la bellezza
eterna della temibile donna con il sangue. Il pezzo forte della collezione di
Ravenna è Biancaneve, ormai diciassettenne, che vive rinchiusa nelle segrete
del castello da oltre dieci anni.
La ragazza è la più bella del reame ed è l’unica in grado di
donare davvero la giovinezza eterna alla regina. Quando Ravenna decide di
sacrificarla, la ragazza riesce a scappare nella Foresta Tenebrosa, luogo
pericoloso, popolato di creature magiche dal quale nessuno è mai uscito vivo.
Sarà qui che Biancaneve incontrerà Eric, cacciatore
alcolizzato e depresso per la morte di sua moglie, assoldato dalla regina per
catturarla e ucciderla. I piani di Ravenna però verranno messi a dura prova
dalla dolcezza e dalla tenacia della ragazza che riuscirà a conquistare la
fiducia del cacciatore convincendolo ad aiutarla a sconfiggere la cattivissima
sovrana. A sostenerli nell’impresa ci saranno anche un popolo di donne
guerriere, una comunità di nani ribelli e William, amico di infanzia di
Biancaneve.
Il romanzo è accattivante, pieno di sorprese e assolutamente
originale.
Qualcuno si è finalmente premurato di dare un senso alla
rabbia e alla violenza del cattivo della situazione, quasi giustificando il suo
comportamento. La storia si apre proprio con l’immagine della piccola Ravenna
che vede il suo popolo sterminato. Questo accresce in lei voglia di vendetta
per i nomadi della sua comunità ma, soprattutto per sua madre.
La psicologia del personaggio viene approfondita a tal punto
da non far risultare gratuita la sua cattiveria. Nonostante la violenza
inaudita che la donna dispensa nel regno si è spinti a comprenderla e a provare
quasi tenerezza per lei.
Ravenna si rivela una donna fragile e profondamente segnata
dal suo passato, ha paura della morte e l’invecchiamento incalzante la
preoccupa più di qualsiasi altra cosa, tanto da spingerla a uccidere.
Biancaneve invece è il suo opposto, è una guerriera che, pur
di liberare il regno e di riprendersi ciò che è suo, è pronta a qualsiasi cosa. Si sfata
così il mito della principessa che non si sporca mai le mani e lascia fare
tutto al principe azzurro a cavallo di un destriero bianco.
Qui la principessa è quasi un'amazzone, che non ha problemi
a dormire per terra, a indossare un’armatura e a impugnare un pugnale. Biancaneve
si lascia guidare senza timore da un cacciatore con i pantaloni sporchi e
macchiati di grog in una foresta pronta a inghiottirti tra i rami degli alberi.
Bellissima è anche la caratterizzazione dei nani, minatori,
ultimi sopravvissuti della loro stirpe. I piccoli uomini sono completamente
diversi da quelli che ci suggerisce il cartone animato Disney: scorbutici e
violenti, armati fino ai denti, quasi sempre ubriachi, sono assetati di sangue
e vendetta e, per affezionarsi a Biancaneve non ci mettono proprio mezza
giornata…
Eric è forse il personaggio a cui mi sono affezionata di
più. È un uomo distrutto dalla perdita della moglie e dal senso di colpa che lo
attanaglia giorno e notte. Si sente in colpa per la morte di Sara, la sua amata,
e non ha più motivazioni per andare avanti.
Eric non si accetta, sa di essere alcolizzato e si fa schifo
da solo ma non riesce a smettere, d’altra parte non avrebbe motivo per farlo.
L’unica che riesce a donargli un barlume di speranza è Biancaneve, l’uomo
rivede in lei Sara, la possibilità di riscattarsi facendo per la giovane amica quello che non ha
potuto per sua moglie: salvarla.
La vena splatter che serpeggia tra le pagine è un altro
punto a favore del romanzo. Non ci sono censure, ogni violenza, ogni scena di
crudeltà viene descritta nei minimi particolari senza troppi problemi,
accentuando l’atmosfera dark-horror che riporta alla mente la versione
originale della penna dei fratelli Grimm.
Lo stile è altrettanto accattivante. Semplice e scorrevole
imprigiona il lettore tra le pagine costringendolo ad arrivare immediatamente
alla fine. Ottima l’alternanza di splatter e delicatezza nel descrivere la
psicologia dei personaggi.
Biancaneve e il cacciatore mi ha stupita più che
positivamente, mi ha coinvolta e mi ha sconvolta.
Un romanzo breve e intenso, assolutamente degno di nota.
wow leggendo la tua recensione mi è venuta voglia di procurarmi una copia del libro!
RispondiEliminaVenerdì sono andata a vedere il film e sembra valga la pena anche leggere la trasposizione letteraria (sicuramente Biancaneve dirà qualche battuta in più di Kirsten Stewart!!) :D
Non ho ancora visto il film, spero di farlo presto. Posso assicurarti che nel romanzo Biancaneve non è assolutamente taciturna, anzi... è una che sa il fatto suo!
RispondiEliminaTe lo consiglio senza esitazioni ;)