sabato 31 agosto 2013

Recensione: Ragni

Titolo: Ragni
Autore: Claudio Vastano
Editore: Dunwich
Pagine: 196
Prezzo edizione  cartacea: 9,90
Prezzo Ebook: 2,49

Descrizione:
Charles MacDermhott è l’ultimo superstite della città di Revel e lotta strenuamente contro i ragni giganti che hanno scalzato l’umanità dal podio di specie dominante del pianeta Terra. Le giornate dell’uomo trascorrono in completa solitudine fino all’arrivo di Lucia; la ragazzina è in fuga da Jacksonville, l’inferno terrestre presidiato da orde di aracnidi corridori. Nessuno sa da dove provengano queste creature né chi le abbia create. C’è una sola certezza: non c’è modo di arrestarne l’avanzata. Se MacDermhott sembra abituarsi alla sua nuova condizione di “cacciatore eremita”, altri individui non sono dello stesso parere. Dalle ceneri della società umana divorata dai ragni giganti iniziano a emergere nuovi e più terribili mostri. Chi sono i misteriosi uomini in nero che tiranneggiano fra le strade di una città in rovina e quali sono le loro intenzioni? Mentre una nuova progenie di incubi si appresta a invadere Revel, MacDermhott comprenderà che la più terribile delle minacce può nascondersi soltanto nei meandri più reconditi della mente umana.

L'autore:
Claudio Vastano nasce a Lucca nel 1975. Laureato in Scienze Naturali e Scienze Geologiche nel 2005, attualmente collabora con alcuni periodici e quotidiani come Il giornale dei misteri, Spirito Libero e Il Corriere di Lucca. Ha pubblicato L’ag­ghiacciante caso del gatto nella minestra con Marinari Editore, recentemente premiato con la Menzione d’onore al concorso letterario F. Kafka 2011 a Gorizia. Più di recente la FQ editore ha pubblicato il romanzo di fantascienza Micelio, giunto finali­sta al concorso Urania della Mondadori.

La recensione di Miriam:

L’umanità non è più la specie dominante del pianeta. Nuove creature, più forti e più temibili hanno preso il sopravvento decretando la fine del mondo che conosciamo. In uno scenario post apocalittico, pochi sopravvissuti lottano per tenersi in vita e far sì che l’uomo non si estingua del tutto.
È un’idea spaventosa quanto ricorrente nell’immaginario collettivo, una delle ipotesi alle quali non si può fare a meno di pensare se si guarda al futuro, triste possibilità che ha ispirato una lunga serie di scrittori e registi dando vita, per altro, a opere indimenticabili (basti citare Io sono leggenda di Matheson). Claudio Vastano prende spunto dalla stessa idea sviluppando una trama che ricalca un sentiero già battuto inserendovi però interessanti novità.
Accantonati gli ormai inflazionati zombie e vampiri, l’autore scommette sui ragni e, dal mio punto di vista, vince non solo perché così facendo elabora un’originale variante sul tema ma perché fa leva su una paura molto comune. Quand’anche non assume la forma di una vera e propria fobia, la paura degli insetti (degli aracnidi soprattutto), o quanto meno il senso di repulsione nei confronti di queste creature, è qualcosa che ci accomuna su larga scala.
Ora, immaginate che in seguito a una mutazione genetica dalle cause ignote i ragni comincino a crescere fino ad assumere le proporzioni di veri e propri giganti e che, anziché cibarsi di mosche e altri esserini simili prendano di mira animali di grossa taglia compresi gli esseri umani.
Non vi sembra una prospettiva raccapricciante?
Se il solo pensiero vi fa rabbrividire, sappiate che è appena un assaggio di quel che vi aspetta giacché i protagonisti di questo horror fantascientifico godono di particolari attenzioni. Vi imbatterete così in descrizioni assolutamente realistiche e dettagliate delle loro fattezze, delle loro abitudini delle peculiari tecniche predatorie di cui si avvalgono. A sorreggere il plot vi è infatti un bagaglio documentale degno di un entomologo. Vastano non si limita a parlarci di ragni in senso generico ma ne descrive le diverse specie (ignoravo che fossero così tante!) con le relative caratteristiche poiché immagina che, evolvendosi, questa classe di insetti abbia conservato tutte le sue specificità con la sola eccezione delle dimensioni.
Il futuro paventato in questo romanzo somiglia a uno dei peggiori incubi. La storia comincia dalla fine, ovvero dal momento in cui i giganteschi aracnidi hanno saccheggiato e distrutto intere città. I pochi superstiti vivono barricati in case trasformate in piccole fortezze, costretti a sgusciare fuori  quando il nemico dorme per poter fare scorta dei pochi viveri rimasti nei supermarket abbandonati. Non più in testa alla catena alimentare, l’uomo è scivolato di un anello cedendo il posto a un predatore ancor più letale.
Protagonista umano della vicenda è Charles MacDermhott, un ex chimico trasformatosi in cacciatore di ragni per istinto di sopravvivenza. Egli non si limita a fare fuoco; consapevole del fatto che occorra conoscere a fondo il nemico per poterlo combattere, ha messo su un vero e proprio laboratorio in cui studia i ragni ed è anche riuscito a produrre un antidoto efficace per contrastare il veleno di alcuni.  Gli altri sopravvissuti vorrebbero accoglierlo tra loro proprio per avvantaggiarsi delle sue conoscenze ma Charles è un misantropo e preferisce restare da solo. È l’ultimo abitante rimasto nella città di Revel e divide la sua casa unicamente con Sherpa, una scimmia scoiattolo scampata alla distruzione di un vecchio zoo.
La sua solitudine perfetta tuttavia non avrà lunga durata. Quando si imbatterà in Lucia, una ragazzina di quasi quattordici anni, rimasta orfana, MacDermhott non avrà cuore di abbandonarla e la prenderà con sé. Si comporrà così un improbabile trio che vedremo al centro di un’altrettanto improbabile battaglia.
Ma i ragni saranno davvero i soli mostri di cui avere paura?
Se azione e adrenalina sono elementi essenziali di una storia che ci tiene incollati alla pagina, l’autore non rinuncia a un momento di riflessione. L’efficacissima maschera horror di cui si veste Ragni, cela infatti anche un’anima annidata più in profondità e che, a mio parere, eleva l’opera al di sopra del mero intrattenimento.
La misantropia di MacDermhott non è un capriccio privo di fondamento. Egli conosce i suoi simili e ha valide ragioni per dubitare della loro bontà d’animo. Il buon senso vorrebbe che ci si alleasse di fronte a un nemico comune ma, a quanto pare, non è così che vanno le cose. Mentre gli insetti si apprestano a dominare definitivamente la terra, gli uomini rimasti in vita si dividono; non più fratelli ma Rossi e Neri pronti a uccidersi fra loro  per conquistare la supremazia di un mondo morente.
Man mano che l’epilogo si avvicina comprendiamo dunque di essere finiti nei meandri oscuri della mente umana che sa rivelarsi infine, una tela non meno pericolosa di quella tessuta da un ragno.
Consigliatissimo se amate l’horror, un po’ meno se soffrite di aracnofobia…
Avete presente Robert Smith nel video di Lulluby? Leggendo Ragni vi sembrerà di sprofondare tra fili serici allo stesso modo mentre fauci fameliche incombono su di voi. 




 
   





1 commento: