domenica 30 aprile 2017

Anteprima: L'ultima battaglia di Fabio Sorrentino

Titolo: L'ultima battaglia
Autore: Fabio Sorrentino
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90

Descrizione:
1180 a.C. Hhelenoi, indovino e sovrano di Bouthroton, è addolorato dal lutto. Nel palazzo aleggia ancora il fumo della pira della sua Andromache e ogni notte, in sogno, il fantasma della moglie lo esorta a partire: deve recarsi in Oriente, attraversare le acque pericolose del Grande Ondoso e seppellire le sue ceneri nella piana di Wilusa. Un tempo Hhelenoi era principe di quella città, capitale di un regno fiorente. Poi arrivarono gli invasori Ahhiyawa e il suo popolo fu annientato dopo anni di assedio. I pochi superstiti furono ridotti in schiavitù, incatenati e condotti nelle rocche dei vincitori. Tuttavia Hhelenoi sa che a decretare la fine di Wilusa è stato un terribile inganno frutto di un tradimento, e dopo quindici anni quel pensiero lo affligge ancora, insieme alla preoccupazione per il destino di suo figlio Kiestrenu, sul cui capo pendono delle profezie funeste. Ma l’azione è un dovere sacro per il principe guerriero, che si ritroverà insieme ai suoi compagni ad affrontare un’avventura ricca di insidie e di incontri imprevedibili…

L'autore:
Fabio Sorrentino è nato nel 1983 e vive a San Giorgio a Cremano. È un ingegnere civile. Ha scritto i romanzi storici Ante Actium. Il destino di un guerriero e Sangue imperiale, tradotti in Spagna. La Newton Compton ha pubblicato Il segreto dell’Anticristo, Il tempio maledetto e L'ultima battaglia.


venerdì 28 aprile 2017

Review party: Il giallo di Villa Ravelli

Buongiorno cari follower,
benvenuti a un nuovo Review Party. Oggi ho il piacere di parlarvi de Il giallo di Villa Ravelli di Alessandra Carnevali (Newton Compton), un poliziesco in perfetto stile Agatha Christie che sicuramente conquisterà gli appassionati del genere.

Titolo: Il giallo di Villa Ravelli
Autore: Alessandra Carnevali
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90

Descrizione:
Non c’è pace per il commissario Adalgisa Calligaris. Pensava di poter staccare la spina, dopo il suo trasferimento a Rivorosso, e invece, risolto un caso, in meno di ventiquattr’ore se ne presenta un altro. Il corpo senza vita di Silvia Ravelli è stato trovato dalla sorella, Antonia, nel salotto della sua villa. È un colpo d’arma da fuoco ad averla uccisa, ma non c’è traccia della pistola. Con l’aiuto del magistrato Gualtiero Fontanella, il commissario Calligaris scopre che tra le due sorelle non correva buon sangue, a causa dell’eredità di uno zio. Ma Adalgisa capisce ben presto che, se vuole arrivare alla verità, deve allargare il suo raggio d’indagine. Soprattutto quando le vittime aumentano e la lista dei sospettati si allunga: l’imprenditore agricolo Giorgio Moretti, l’ex di Silvia Ravelli; il notaio Paride Calzone; il ricco compagno di Antonia Ravelli, Luigi Corbellini, vecchia conoscenza del commissario, oltre a una serie di figure losche legate al mondo della malavita e al gioco d’azzardo. Come in un puzzle all’inizio indecifrabile, i contorni della vicenda si vanno a mano a mano delineando. Il colpo di scena finale è assicurato…

La recensione di Miriam:
A Rivorosso Umbro la vita scorre monotona, come in tutte le piccole comunità. Adalgisa Calligaris sembra godersi una pausa di assoluta pace, giacché a eccezione delle frequenti incursioni del contadino Gervasio Mecchi, contrariato dalla recente presenza di una troupe televisiva giunta sul posto per scegliere la location di un nuovo reality show, disturbando le sue mucche, anche in commissariato tutto tace. Finalmente Adalgisa può tirare il fiato e dedicarsi al suo vizietto tutt’altro che nascosto: prendere d’assalto il banco dell’usato al mercato in compagnia della Banda della Maglina, un gruppo di simpatiche habitué che come lei amano dedicarsi agli acquisti a basso costo.
La quiete tuttavia viene bruscamente interrotta quando la scrittrice di gialli Silvia Ravelli viene ritrovata morta nel salotto della sua villa. A ucciderla è stato un colpo di arma da fuoco, ma della pistola  non c’è alcuna traccia.
Suicidio o omicidio? Questo è il primo quesito da risolvere per la Calligaris, ma non è che il primo di una lunga serie poiché il caso si rivelerà ben presto più complicato del previsto.
Un’eredità contesa, vecchi dissapori fra sorelle, un segreto di famiglia e sullo sfondo lo spettro del gioco d’azzardo: sono alcuni degli elementi che gradualmente affiorano andando a comporre un puzzle complesso. Sempre più si rafforza il sospetto che Silvia Ravelli non si sia tolta la vita ma sia stata uccisa da qualcuno, poiché dietro la facciata di un’esistenza banale e pacifica si scoprono intrighi e loschi affari, e più le indagini procedono più la rosa dei sospetti si allarga.
È un giallo in perfetto stile Agatha Christie quello confezionato da Alessandra Carnevali, il classico rompicapo che accende la nostra curiosità e ci spinge ad aguzzare l’ingegno nella speranza, magari, di cogliere qualche indizio prima ancora del commissario e precederlo nella soluzione del mistero.
Una lettura godibilissima per gli amanti del genere resa ancor più sfiziosa dal contesto e dalla frizzante ironia che contraddistingue lo stile di questa autrice.
Nell’appassionarci al caso, non possiamo fare a meno di guardarci intorno, di lasciarci trascinare dalle atmosfere, dalle consuetudini, dai tratti tipici di un piccolo centro abitato in cui un po’ tutti si conoscono e il pettegolezzo è  parte integrante del paesaggio.
Quasi una Miss Marple in versione più giovanile, la Calligaris non si propone come il classico commissario tutto d’un pezzo e ligio alle convenzioni. Sebbene sia dotata di un’indole battagliera  e per nulla incline alle smancerie, Adalgisa è perfettamente integrata nella comunità; non è vista solo come una rappresentante delle istituzioni ma come conoscente, amica, confidente. Il suo lavoro non si ferma al commissariato e agli interrogatori ufficiali ma si protrae e spesso trova gli spunti più interessanti fuori, quando la donna si ferma al bar Celestino per una tramezzino e due chiacchiere al volo o quando si intrattiene fra le bancarelle del mercato.
La trama poliziesca si inserisce così in una cornice sfiziosa, fatta di quotidianità e piccoli dettagli che odorano di casa e assorbono le sfumature del territorio circostante, a partire dallo stesso registro linguistico che si colorisce nei numerosi dialoghi in dialetto.  
Leggendo ci si appassiona al giallo, ci si sente spinti a voltare le pagine con rapidità per scoprire come andrà a finire ma nello stesso tempo ci si affeziona ai personaggi e ci si diverte. Spassosissimi sono gli intervalli in cui si inserisce Mecchi, il contadino, che sforzandosi di darsi un tono in presenza del commissario si lascia sfuggire innumerevoli strafalcioni esilaranti.
Un poliziesco costruito con ingegno in cui folklore e mistero si fondono generando un mix davvero irrsistibile.


 



mercoledì 26 aprile 2017

Anteprima: Pandemonium Road di Anonima Strega

In uscita il 3 maggio 2017

Titolo: Pandemonium Road
Autrice: Anonima Strega
Editore: self publishing
Genere: paranormal romance/horror/thriller/scifi
Pagine: 264
Prezzo eBook: 1,99 
Prezzo cartaceo: 10,99 euro 
Disponibile su Amazon

Descrizione:
Può un breve viaggio attraverso il caos ribaltare gli amori di una vita?

Tessa ha deciso di trasferirsi al nucleo Trenta per togliersi dalla testa Raoul, l’uomo irraggiungibile che si è preso cura di lei quando una pandemia ha decimato la popolazione terrestre, ora accentrata in un’unica strada che attraversa l’Europa. Raoul è a capo di un’organizzazione del nucleo Dieci e sta cercando di arginare i danni provocati da un contagio che si attacca al cervello, nutrendosi di pensieri. Gli umani infettati sono mine vaganti e si comportano come zombie, per cui Tessa non si stupisce quando Raoul le invia uno dei suoi collaboratori affinché la riporti indietro. O forse questo amore non è più così platonico? 
Jacko è un musicista che vive al nucleo Venti da quando è sbarcato dalle vecchie Americhe. Uno dei transatlantici che recuperano uomini sui continenti più desolati lo ha portato sulla Pandemonium Road con la sua ragazza Aisha, e insieme hanno iniziato una nuova vita. Ma il destino di Jacko è segnato e il contagio lo attende dietro l’angolo del garage. L’organizzazione del Dieci, però, sa benissimo che alcuni infettati possono guarire grazie a un misterioso programma di recupero. Cosa, di preciso, Raoul metterà a rischio, nel momento in cui deciderà di affidare il caso a un collaboratore che è di strada?

L'autrice: 
ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli della trilogia “Le spose della notte”, della raccolta “Killer di cuori e altri semi” e dei romanzi “Spettabile Demone”, “Il Diavolo e la Strega”, “L’Alchimista Innominato” e “Legione magica” (in quest’ultimo ritroviamo alcuni personaggi sia di “Spettabile Demone” sia della trilogia). In una vita precedente ha già avuto a che fare con i libri, ma i vaghi ricordi sono perlopiù negativi, e per libertà di movimento si dichiara disinteressata a qualsiasi proposta editoriale. Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Da lì dispensa consigli magici attraverso anonimastrega.blogspot.it



Anteprime Newton Compton: 27- 30 aprile 2017

Titolo: L'enigma id Enistein
Autore: José Rodrigues dos Santos
Editore: Newton Compton
Pagine: 480
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90

Descrizione:
Princeton, 1951.
La CIA sta ascoltando la conversazione privata tra David Ben-Gurion, primo ministro di Israele, e Albert Einstein, lo scienziato ebreo famoso in tutto il mondo. Al centro della discussione ci sono due argomenti delicati: le armi nucleari e l’esistenza di Dio.
Il Cairo, giorni nostri.
Thomas Noronha, crittografo di grande esperienza, è in compagnia di una donna affascinante, Ariana Pakravan, che gli affida una missione per conto del governo iraniano: svelare i segreti contenuti in un manoscritto di Einstein mai venuto alla luce.
L’enigma di Einstein è un libro unico che riesce a fondere avventura, thriller, scienza, religione. Un viaggio affascinante alla ricerca dell’essenza dell’universo e dei suoi reconditi significati.

Titolo: Il giallo di Villa Ravelli
Autore: Alessandra Carnevali
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo cartaceo: 9,90

Descrizione:
Non c’è pace per il commissario Adalgisa Calligaris. Pensava di poter staccare la spina, dopo il suo trasferimento a Rivorosso, e invece, risolto un caso, in meno di ventiquattr’ore se ne presenta un altro. Il corpo senza vita di Silvia Ravelli è stato trovato dalla sorella, Antonia, nel salotto della sua villa. È un colpo d’arma da fuoco ad averla uccisa, ma non c’è traccia della pistola. Con l’aiuto del magistrato Gualtiero Fontanella, il commissario Calligaris scopre che tra le due sorelle non correva buon sangue, a causa dell’eredità di uno zio. Ma Adalgisa capisce ben presto che, se vuole arrivare alla verità, deve allargare il suo raggio d’indagine. Soprattutto quando le vittime aumentano e la lista dei sospettati si allunga: l’imprenditore agricolo Giorgio Moretti, l’ex di Silvia Ravelli; il notaio Paride Calzone; il ricco compagno di Antonia Ravelli, Luigi Corbellini, vecchia conoscenza del commissario, oltre a una serie di figure losche legate al mondo della malavita e al gioco d’azzardo. Come in un puzzle all’inizio indecifrabile, i contorni della vicenda si vanno a mano a mano delineando. Il colpo di scena finale è assicurato…

Titolo: Il segreto dell'annticristo
Autore: Fabio Sorrentino
Editore: Newton Compton
Gli insuperabili
Pagine: 320
Prezzo eBook: 4,99
Prezzo cartaceo: 5,90

Descrizione:
È notte fonda quando un violentissimo incendio divampa nell’antica Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata. Il crollo di alcuni settori produce una voragine nel manto stradale, sotto il quale viene ritrovato un lungo corridoio d’epoca romana. Una scoperta archeologica di rilevanza internazionale: un andito millenario che conduce al mai esplorato “settore occidentale” della Villa di Poppea, un’ala della domus imperiale appartenuta alla seconda moglie di Nerone. Per William Asprini, giovane e ambizioso responsabile della Soprintendenza dei beni archeologici di Pompei, si tratta di un’occasione unica. Ma è nella parte più distante dello scavo che l’archeologo s’imbatte in una scoperta straordinaria: una stanza nascosta, dove Poppea, vivendo in incognito gli ultimi anni prima dell’eruzione, avrebbe custodito un doppio, oscuro segreto.
Tra sotterranei dimenticati, enigmi e rivelazioni, William si ritroverà catapultato in un’avventurosa ricerca che attraverso Italia, Siria e Palestina lo porterà indietro nel tempo, per inseguire un oggetto di inestimabile valore. Un cimelio leggendario che anche qualcun altro è determinato a recuperare con ogni mezzo.

Titolo: La verità sul caso Ryder
Autore: Mel Sherratt
Editore: Newton Compton
Gli insuperabili
Pagine: 320
Prezzo eBook: 4,99
Prezzo cartaceo: 5,90

Descrizione:
Allie Shenton ha molti omicidi risolti alle spalle, nella sua carriera di detective ha conosciuto fino in fondo il male e la miseria che possono annidarsi nel cuore degli uomini. Anche nella sua vita privata c’è un grande dolore, un crimine che ha subito e che non può dimenticare. Ma può evitare che le stesse sofferenze capitino ad altri innocenti. Per questo dà l’anima per il suo lavoro. Ma il nuovo caso è diverso da tutti gli altri. A Stoke-on-Trent, la sua città, una ragazza muore in condizioni misteriose, e poco dopo nel gorgo della violenza finisce anche Steph Ryder, la moglie di uno degli imprenditori più misteriosi e chiacchierati della città. Si dice che il marito, Terry Ryder, non si occupi solo di affari legali. Si mormora che abbia legami molto forti e poco chiari con la famiglia criminale Kennedy. Sembra che anche sua figlia, Kirstie Ryder, sia finita in un giro poco raccomandabile. E soprattutto, è voce diffusa che Terry Ryder abbia un fascino diabolico. Non appena Allie comincia a fare domande, ecco che saltano fuori le prime bugie, qualcuno ritratta la propria versione, i segreti sembrano moltiplicarsi. L’indagine si fa serrata e Allie è sempre più coinvolta, la rete degli inganni cresce e le morti continuano. Allie deve correre contro il tempo per scoprire la verità prima che sia lei la prossima vittima...

martedì 25 aprile 2017

Recensione: Drema e il segreto dei sogni

Titolo: Drema e il segreto dei sogni
Autore: Valentina Fratini
Editore: Lorenzo de' Medici Press
Illustratore: Alexandra Colombo
Dati: 2017, 195 p., brossura, illustrato
Prezzo di copertina: 15,00 euro

Descrizione:
Aurora ha nove anni, vive in un orfanotrofio e sostiene che il suo migliore amico è uno scoiattolo che parla. Tutti gli adulti la ritengono troppo stramba per poterla adottare e perfino lei sta iniziando a pensare di essere pazza quando, una notte, si ritrova improvvisamente catapultata nel mondo da cui in realtà proviene: Drema, il vulcano segreto in cui tutti i sogni prendono vita. Ben presto, però, Aurora scopre che un pericolo minaccia quel luogo incantato: Etrom, l'oscuro Signore degli Incubi, vuole mettere i suoi artigli sul regno dei sogni... Età di lettura: da 8 anni.

L'autrice:

Valentina Fratini vive tra Arezzo e Roma ed è una sceneggiatrice che scrive per il cinema, la televisione e il teatro. Drema e il segreto dei sogni è il suo primo romanzo che nasce dall'idea di stimolare piccoli e grandi ad usare l'enorme potere nascosto nella loro immaginazione.

La recensione di Sara:

Aurora è una bambina stravagante, vive in un orfanotrofio e nessun genitore sembra disposto ad adottarla.  Aurora non è come gli altri bambini, sostiene di avere per amico un peluche che in realtà è un petauro dello zucchero vivo e vegeto, in grado addirittura di parlare, e ricorda eventi bizzarri e apparentemente poco credibili. I potenziali genitori fuggono davanti a lei, non vogliono assumersi la responsabilità di gestire una bambina poco sana di mente.
La verità però è che Aurora non ha assolutamente nessun problema e tutto quello che racconta è vero.
La bambina è originaria di un pianeta lontano, un vulcano distaccatosi dalla terra dove vengono custoditi tutti i sogni degli esseri umani: Drema. Ed è proprio lì che Velino, il suo amico petauro, la porterà per scoprire chi è davvero.
A Drema inizierà un’avventura che affonda le radici nel passato e che la porterà nel bel mezzo di una battaglia tra sogni e incubi.
Il romanzo risulta molto divertente e scorrevole alla lettura, tuttavia presenta delle pecche.
La storia è poco articolata e il tutto sembra svolgersi in maniera troppo sbrigativa. In pochi capitoli il lettore sa già tutto del passato di Aurora, della sua storia, seppure in maniera poco approfondita.
I salti temporali sono affrettati e tutto sembra scorrere velocemente, come se stesse per finire da un momento all’altro.
Il ritmo così veloce rende difficile addentrarsi nella trama per goderne a pieno.
Lo stesso vale per i personaggi che vengono descritti poco e superficialmente, in questo modo si ha l’impressione di essere sempre di fronte a comparse che presto non calcheranno più la scena.
Le spiegazioni date da Velino alla bambina durante il corso della storia circa il suo passato e il funzionamento di Drema risultano a volte un po’ forzate e talvolta macchinose e complesse, quasi i personaggi abbiano l’urgenza di arrivare subito al dunque.
La trama e le ambientazioni ricordano molto quelle tipiche dei romanzi di Rohal Dahl, l’orfanotrofio rievoca un po’ le scene di Matilda sei mitica e l’atmosfera onirica e ironica fa subito pensare al GGG.
Le prove affrontate da Aurora e i suoi compagni rievocano le più classiche sfide affrontate da Harry Potter durante il Torneo Tre Maghi.
In compenso, bellissimo è il messaggio di fondo, l’importanza che viene attribuita ai sognatori e alla loro capacità di non darsi mai per vinti.
Punto vincente è anche l’ironia che incalza tra le pagine.
Ad arricchire il volume ci sono anche le bellissime illustrazioni di Alexandra Colombo che permettono al lettore di addentrarsi nel coloratissimo mondo dei sogni.
Drema e il segreto dei sogni è un romanzo che sicuramente ha del potenziale, se sviluppato in maniera più approfondita potrebbe appassionare non solo i più piccoli ma anche gli adulti che ancora non hanno smesso di sognare.


domenica 23 aprile 2017

Recensione: Disegni di sangue

Titolo: Disegni di sangue
Autrice: Poppy Z. Brite
Traduttrice: Francesca Noto
Illustrazione di copertina di George Cotronis
Illustrazione quarta di copertina di Giampaolo Frizzi
Editore: Independent Legions Publishing
Pagine: 412 edizione cartacea/ circa 500 in eBook
Prezzo eBook: 4,99
Disponibile su Amazon
In uscita anche in edizione cartacea a fine  mese

Descrizione:
Il secondo romanzo di Poppy Z. Brite. Brite (titolo originale Drawing Blood, pubblicato nel 1993), tradotto in Italiano per la prima volta. Sinossi: Trevor McGee a cinque anni si sveglia e scopre che suo padre, il noto disegnatore di fumetti Bobby McGee, ha ucciso la madre e il fratello più piccolo, per poi impiccarsi. Venti anni dopo, Trevor, diventato anche lui un disegnatore di fumetti come il padre, torna nella cittadina di Missing Mile, nella casa dove è stata sterminata la sua famiglia, in cerca di risposte: Perché suo padre gli ha risparmiato la vita?
Nel frattempo l'hacker diciannovenne Zachary Bosch, anche lui tormentato da una difficile infanzia, arriva a Missing Mile in fuga dai suoi crimini di pirateria informatica. I due si innamorano e, con l'aiuto di Zach e attraverso l'uso di sostanze allucinogene,Trevor riesce a trovare un accesso verso gli orribili segreti del suo passato, entrando in Birdland, una realtà parallela, uno stato psichico che emerge da un fumetto del padre, che come un fantasma vaga nel limbo del continuum degli scenari da lui stesso creati. Lo spirito dei vent'anni, l'omosessualità, la giovinezza raccontata dall'autrice attraverso una prosa lirica, decadente, evocativa, accompagnata dalle note di Charlie Parker.

La recensione di Miriam: 
Illustrazione in quarta di copertina di Giampaolo Frizzi 

Tutto comincia nel lontano 1972 con un caso di cronaca dalla dinamica tristemente attuale: un padre, colto da un raptus di follia, massacra la moglie e il figlioletto di tre anni, e si toglie la vita. Inspiegabilmente, solo il figlio maggiore sfugge alla sua furia omicida.
Gli anni passano, il bambino diventa un ragazzo, ma non dimentica. Trevor, questo il suo nome, rivive senza sosta, nei propri incubi, l’orrore di cui è stato testimone; ha ereditato dal genitore, famoso fumettista creatore di Birdland, il talento per il disegno e le sue tavole continuano a raccontare l’inferno che si trascina  dentro, ma soprattutto convive con un senso di colpa, un profondo disagio, che non gli dà tregua. Perché il padre lo ha risparmiato? È stata una scelta dettata dall’amore, la sua, o c’è dell’altro?
Trevor sente che in assenza di risposte non può andare avanti, la sua esistenza si è come incagliata nel dubbio e per poter davvero guardare al futuro deve chiudere i conti col passato. Per questo, a distanza di vent’anni dalla tragedia, decide di tronare a Missing Mile, nella vecchia casa in Violin Road in cui ha avuto luogo il massacro. Il ragazzo è convinto di poter trovare solo lì la verità di cui ha bisogno.
La costruzione è rimasta abbandonata da quel lontano giorno, nessuno ha più voluto abitare in quel luogo considerato maledetto ed escludendo i rami di kudzu che negli anni hanno continuato a crescere avvolgendo l’edificio in un tetro abbraccio, nulla è cambiato. I  mobili, gli oggetti, le macchie di sangue… tutto è ancora lì e forse c’è dell’altro. Forse le oscure presenze di cui vociferano gli abitanti della cittadina vagano davvero nelle sue stanze.
Sebbene la casa infestata, icona horror per eccellenza, rivesta un ruolo centrale nella trama, a dispetto di quel che può sembrare, quella raccontata da Poppy Z. Brite non è una banale storia di fantasmi e nemmeno la si può incasellare entro i confini di genere. La componente paranormale, l’alta tensione, il brivido, le atmosfere cupe di sicuro la caratterizzano, ma non esauriscono le sue possibilità. Disegni di sangue è un horror sopraffino ma è anche un bellissimo romanzo d’amore e di formazione.
L’abitazione in Violin Road non è solo un teatro degli orrori, non è solo un bozzolo che racchiude paure ancestrali e cattivi ricordi ma è un luogo di passaggio – in senso letterale e metaforico – uno spazio virtuale in cui riscoprire la propria identità e compiere il salto dall’infanzia alla maturità.
Con l’arrivo a Missing Mile, le vicende di Trevor si intrecciano con quelle di un altro ragazzo: Zach Bosch. Quest’ultimo è un hacker, giunto sul posto per fuggire ai Federali che gli danno la caccia. Casualmente si ritrova nella casa abbandonata, si imbatte in Trevor e, di fatto, da quel momento in poi i due ragazzi non si separeranno più. Per loro avrà inizio un percorso condiviso di scoperta e di rinascita.
Anche Zach ha un passato duro alle spalle, un’infanzia di abusi e violenze. Nonostante la sicurezza ostentata, non è in pace con se stesso. L’esperienza vissuta in famiglia lo ha convinto che l’amore è un sentimento pericoloso, che rende fragili e causa sofferenza, per cui è determinato a tenersene alla larga; non si nega i piaceri del sesso ma è fondamentalmente solo. Per alcuni versi in Trevor troverà un’anima affine e il legame che pian piano si instaurerà fra loro farà saltare tutti i paletti che si è imposto nella vita.
Eros e thanatos più che mai sono inscindibili in questa storia: amore e morte si incontreranno, si scontreranno e viaggeranno in precario equilibrio nella casa di Violin Road, che toglierà qualcosa ma darà anche molto ai due protagonisti. In definitiva vi faranno il loro ingresso da ragazzini e ne usciranno da uomini, vi entreranno soli e privi di qualsiasi affetto e ne usciranno come coppia, come amanti.
La lettura è molto coinvolgente a livello emotivo. Il testo si nutre di contrasti, alternando scene ad alta tensione ad altre intrise di dolcezza e poesia, il registro stilistico è  immaginifico e fortemente evocativo.
Il passaggio da un’atmosfera all’altra  si combina poi con quello più concreto fra due piani di realtà. Da un lato ci muoviamo entro i confini di Missing Mile, una piccola città immaginaria che in alcuni tratti ingloba lo spirito di New Orleans e fa da cornice alla dimensione temporale in cui si collocano gli accadimenti, dimensione che la arricchisce di un particolare fascino vintage. Dall’ouverture che rimanda ai primi anni Settanta compiamo un balzo in avanti per giungere agli inizi dei Novanta. Siamo in quell’epoca di transizione ancora pregna del retaggio degli anni Ottanta ma già proiettata verso un futuro che odora di grandi novità. Circolano ancora i dischi in vinile, si collezionano i bootleg, si cammina con il walkman alla mano, si vedono ancora i telefoni fissi negli esercizi pubblici, ma qualcuno comincia a esibire i cellulari, i computer si preparano a occupare  un ruolo sempre più decisivo e popolare nella società, gli hacker minacciano il sistema… leggendo ci si sente proiettati in quel periodo e vi garantisco che è un bel “trip” se, come me, lo avete vissuto avendo ai tempi  la stessa età dei protagonisti.
Dall’altra parte, esploriamo invece Birdland, il mondo parallelo esploso dalle tavole del fumetto disegnato prima da Bobby McGee e poi dal figlio Trevor, un universo lisergico in cui l’inconscio non ha freni e gli incubi sono reali, ma tra immagini assurde e situazioni al limite, grandi verità vengono a galla.
Scivolando dall’una all’altra dimensione seguiamo i personaggi in un viaggio fantastico ma nondimeno reale, un viaggio in un immaginario dark ma nello stesso tempo nelle profondità dell’anima e che alla fine ci lascia con un bagaglio denso di significati.
Particolarmente intensa è l’interpretazione che Poppy Z. Brite dà dell’arte, che è parte integrante della storia e attraverso di essa si afferma non come mero strumento di evasione ma come mezzo di crescita ed espressione d’amore, per dirla con le sue parole  l’arte è “capacità di imparare a trascorrere la vita con qualcuno, di avere il coraggio di essere creativi con qualcuno, di fondere insieme due anime e lasciarle scorrere insieme in una lega capace di sostenere il peso stesso del mondo”.
Trevor e Zach, in effetti, ci dimostrano come sia possibile sostenere quel peso senza lasciarsi schiacciare ma trovando la forza di risollevarsi fino a spiccare il volo.












sabato 15 aprile 2017

Recensione: Il valzer degli alberi e del cielo

Titolo: Il valzer degli alberi e del cielo. L'ultimo amore di van Gogh
Autore: Jean-Michel Guenassia
Editore: Salani
Dati: 2017, 356 p., brossura
Prezzo di copertina: 16,90 euro

Descrizione:
«Sono Marguerite van Gogh. La signora Marguerite van Gogh. La moglie di Vincent. Sono vecchia e stanca, sto per andarmene, ma non rimpiangerò questa terra. Ritroverò Vincent e staremo insieme per sempre».
Nella torrida estate del 1890, a Auvers-sur-Oise, un uomo si presenta a casa del dottor Gachet: dall’aspetto, Marguerite, figlia del medico, lo scambia per uno dei tanti braccianti agricoli che lavorano nella zona. L’uomo è Vincent van Gogh, e per Marguerite, che ama dipingere ma si dibatte tra l’insoddisfazione di non riuscire a creare nulla di apprezzabile e una condizione di figlia predestinata a un matrimonio borghese, egli assume, giorno dopo giorno, le fattezze del maestro, del genio, dell’amore. Guardandolo dipingere, la giovane vede ora i paesaggi in cui è cresciuta – le case dai tetti di paglia, le acque del fiume, i fiori, gli alberi, il cielo – con nuovi occhi: la potenza della vera arte si dispiega davanti a lei, mentre la relazione con Vincent si fa sempre più stretta, più pericolosa e infine fatale. Mettendo insieme, come nel Club degli incorreggibili ottimisti, potenza del racconto e verità documentaria, e consegnandoci pagine di vera poesia quando assistiamo insieme a Marguerite alla nascita dei capolavori di van Gogh, Guenassia fa rivivere l’epoca d’oro degli impressionisti e getta una nuova luce sulla tragica fine dell’artista e sui misteri che circondano alcune delle sue opere; e lo fa come sempre da un’angolatura originale, tratteggiando ancora una volta un’indimenticabile figura femminile.


L'autore:

Jean-Michel Guenassia nasce ad Algeri. Esercita la professione di avvocato fino a quando la passione per la scrittura prende il sopravvento: il suo romanzo d'esordio, Il club degli incorreggibili ottimisti, edito da Albin Michel nel 2009, è stato presentato dall'editore francese come "il primo romanzo di uno sconosciuto di 59 anni" ed è stato tradotto in dieci paesi. 
Per Il club degli incorreggibili ottimisti (edito in Italia da Salani nel 2010) l'autore ha vinto il Prix Goncourt de lycéens, ottenendo uno strepitoso successo di pubblico e critica. Ha scritto inoltre La vita sognata di Ernesto G. (Salani, 2013) e La mano sbagliata (Salani, 2015).

La recensione di Sara:
Vincent van Gogh è un pittore all’avanguardia, pochi sembrano comprendere la sua arte e ancor meno sembrano quelli disposti ad acquistare i suoi quadri.
Siamo nel 1890 e il leggendario pittore si rivolge al dottor Gachet per farsi aiutare a curare il suo presunto esaurimento nervoso. Il dottore però non sembra notare nulla che non vada in Vincent e gli consiglia solo di riposarsi e godersi i paesaggi di Auvers.
Marguerite, sua figlia è però particolarmente attratta dal pittore che incarna il suo ideale di uomo in tutto e per tutto. La diciannovenne  sogna di diventare pittrice, andando controcorrente per i suoi tempi.
Con Vincent van Gogh inizia un’avventura che oscilla tra la passione per l’arte e l’amore più incondizionato, segue il pittore ovunque e per lui sarebbe disposta a tutto, anche a mandare a monte il progetto di matrimonio con un giovane borghese che il dottor Gachet ha in serbo per lei.
Il valzer degli alberi e del cielo è un romanzo delicato, romantico, appassionato e malinconico.
Guenassia ha la capacità di aprire uno squarcio nel panorama pittorico e storico di fine Ottocento.
Attraverso le parole di Marguerite ci racconta una storia di amore e tormento, ci fa indossare gli abiti e la pelle di una donna con un sogno che la sua epoca non potrebbe mai accettare e che è pronta a sormontare qualsiasi ostacolo pur di realizzarlo.
Marguerite non vuole essere una semplice donna di casa che passa la sua vita tra le pareti domestiche e gli eventi mondani. Lei vuole di più, vuole dipingere, sogna un mondo in cui le donne siano libere di fare quello che realmente sentono e in cui davvero credono.
Vincent con la sua stravaganza rappresenta per lei l’ispirazione maggiore, lo spiraglio di luce nel buio totale che sembra riservarle il destino.
Le confessioni della giovane son intervallate da articoli di giornale dell’epoca che mostrano la rivoluzione culturale nell’aria nella Francia del 1890, le prime aperture delle scuole alle donne e il risentimento della gente bene nei confronti di questa prospettiva.
Ad arricchire la storia ci sono poi i frammenti delle lettere inviate da van Gogh ai suoi parenti e ai suoi amici più cari.
Sono proprio questi, intrecciati alle parole di Marguerite a delinare il personaggio di Vincent van Gogh. Un personaggio controverso, stravagante e appassionato. Un uomo che credeva nell’arte in maniera maniacale al punto di dedicarcisi con tutto se stesso, dimenticando il resto.
Coniscamo così l’uomo e il pittore, il suo rapporto con la pittura, con la società, con gli altri e con l’amico Gauguin.
Uno dei romanzi più appassionanti, commoventi e malinconici che mi siano capitati tra le mani.
Guenassia è stato in grado di dipingere con le parole un mondo impressionista degno dei quadri dell’epoca, nei minimi dettagli, mettendo in primo piano il sentimento.
È proprio quest’ultimo a farla da padrona e a rendere il romanzo un’opera unica che resta impressa nel cuore.
Una storia ideale per chi ama l’arte, ma anche per chi ama o è incuriosito dal personaggio di van Gogh e dalla sua tragica e misteriosa scomparsa, per chi apprezza le storie d’amore e non simpatizza per i finali lieti.
Un romanzo per chiunque voglia provare i brividi  e lasciar scendere una lacrima.

venerdì 14 aprile 2017

Recensione: Nimbus

Titolo: Nimbus
Autore: Alessio Gallerani
Genere: Fantascienza / Medicina
Target: Young adult e adulti
Editore: Astro edizioni
Collana: Sci-fi
Pagine: 256
Prezzo: 12,90 euro

Descrizione:
Simone, detto Simon, ha spesso forti mal di testa. La TAC rivela che gli manca quasi tutto il cervello. Possiede solo il 10% della materia grigia che di solito occupa la scatola cranica di una persona.
Perciò Simon è solo un liceale di sedici anni con un “problema”? Il suo rapporto con Selene è soltanto una storia d’amore fra adolescenti? Jack è solo il suo arrogante fratello maggiore? Max e Gian, i suoi amici storici, sono solo due ragazzotti che pensano alle ragazze e ai videogiochi? Certo che no. Il senso comune scompare dentro Nimbus. Ciò che all'inizio appare come la routine quotidiana di un normale gruppo di ragazzi, si trasforma fino a diventare un incubo a occhi aperti. Un incubo intriso di sangue.

L'autore:
Alessio Gallerani, scrittore, ha pubblicato nel 2008 RootWorld, un weird-fantasy, per Domino edizioni, Game,Death,Match!, un thriller a sfondo tennistico e Alieni mannari, sci-fi “trash”.
Come self publisher ha prodotto anche un paranormal-storico, Litania, e uno sci-fi umoristico, Idiota universo.
Gallerani fa anche parte degli autori della serie Dream Force di Delos Digital, con cui pubblica racconti a tema erotico-thriller e spionistico.

La recensione di Miriam:
Simon è un sedicenne senza cervello, e non in senso figurato. Un bel giorno fa una TAC nella speranza di individuare la causa dei suoi frequenti mal di testa e scopre che il suo cranio è una scatola vuota. Che fine ha fatto la sua materia grigia, sempre ammesso che ne abbia mai posseduta una come tutti gli altri esseri umani? Come può essere vivo nonostante un simile deficit? Cosa sta succedendo al suo corpo?
Sono tutti interrogativi che lo travolgono come un treno lanciato a folle velocità, ma nessuno sembra avere le risposte, né tanto meno pare intenzionato ad aiutarlo a trovarle. Il medico consegna il referto, senza suggerire di fare ulteriori esami né fornire possibili spiegazioni, e i genitori, in maniera inspiegabile, non accennano a voler approfondire la questione, si limitano a prendere atto dell’evidenza e a cambiare atteggiamento nei confronti del figlio. Dal momento del devastante verdetto, infatti, iniziano a trattarlo quasi con disprezzo, come se la menomazione fosse colpa sua o comunque qualcosa che lo rende inferiore, meno degno degli altri. Non fa eccezione il fratello maggiore Jack che, appresa la notizia, inizia a canzonarlo in maniera insistente e cattiva.
Simon si ritrova così completamente solo a fare i conti con una verità sconcertante. La situazione si complica quando le emicranie di cui soffre si intensificano e in concomitanza con lo  scatenarsi del dolore inizia a verificarsi un fenomeno bizzarro: il ragazzo perde coscienza di quel che gli accade intorno e si ritrova in una sorta di dimensione parallela, in cui ritrova le persone che conosce nella realtà ma le vede cambiate. Nimbus, così si chiamerà il mondo alternativo,  sembra essere abitato solo da sedicenni che vagano come fossero zombie. Ma c’è di più, in Nimbus, Simon vede accadere cose terribili e, al suo ritorno, si accorge che hanno provocato effetti anche sulla realtà in cui vive abitualmente.
Che sia lì la chiave del mistero?
Lui se ne convince sempre più, al punto che decide di indagare in quella dimensione per capire cosa sta accadendo. Sua unica alleata nell’impresa sarà Selly, una coetanea per cui ha una cotta e con la quale scoprirà le gioie del primo amore proprio in questa fase così critica della sua vita.
L’idea che ispira la storia è fortissima, riesce subito a catturare l’attenzione e fa salire la curiosità alle stelle. Lo stile fluido, giovanile, frizzante fa sì che la lettura proceda spedita senza concedere mai spazio alla noia.
La voglia di risposte che attanaglia il protagonista è contagiosa, sicché ci si sente partecipi della sua avventura, scandita da numerosi colpi di scena, anche se le spiegazioni agognate giungono in maniera frammentaria e non riescono a soddisfare  in pieno le aspettative. Alla fine si scopre chi è l’artefice di tutto ma come tecnicamente sia riuscito nell’impresa rimane sostanzialmente un enigma, l’autore fa un vago riferimento a una possibile magia haitiana ma non entra nel merito. Allo stesso modo, non descrive in maniera esauriente la condizione del protagonista e le conseguenze che l’essere senza cervello comporta. Sappiamo che Simon ne è privo perché così sancisce la TAC ma, escludendo le emicranie e le temporanee perdite di coscienza, lo vediamo pensare, agire, muoversi come se tutto fosse nella norma. Penso che l’approfondimento di questi aspetti avrebbe potuto rendere il tutto più accattivante e inquietante, liberando la trama dalla nube fortemente fantastica che l’avvolge e conferendole più credibilità.
In compenso, ho apprezzato molto l’originalità e i numerosi spunti offerti dal romanzo che di fatto si presta a diverse chiavi di lettura. La condizione in cui versa Simon, per esempio,  può essere letta anche come metafora dell’omologazione e dell’appiattimento che spesso investe le nuove generazioni, oltre che un monito a prendere le distanze da certe sostanze, che promettono paradisi artificiali e in concreto bruciano il cervello. Il suo senso di ribellione a quanto sta accadendo e la sua personale battaglia possono simboleggiare la lotta di chi sceglie di non assecondare la corrente e difendere la propria unicità e libertà di pensiero.
Consiglio la lettura a chi ama le storie in grado di stupire e far riflettere allo stesso tempo.






giovedì 13 aprile 2017

Anteprima: L'inconsistenza del diavolo di Daniele Picciuti

Titolo: L'inconsistenza del diavolo
Autore: Daniele Picciuti
Editore: Golem
Pagine: 248
Prezzo: 9,90

Descrizione: 
Maura Allegri è una giornalista "ribelle", vorrebbe trattare articoli importanti e di rilevanza sociale e non sottostare alle direttive del suo capo, che invece le chiede solo articoli di sicuro impatto sul pubblico. Quando, in metropolitana, Maura si imbatte in un uomo inquietante con la bocca storta e un atteggiamento che lo fa apparire come un pedofilo, decide di seguirlo fino a una fabbrica abbandonata della periferia romana. Inizia cosi una sorta di discesa agli inferi, un incubo che sembra non avere fine, dove i fantasmi del passato si intrecciano con l'orrore del presente ed emerge la consapevolezza che il "diavolo" che "una misteriosa setta" cerca di evocare non esiste, perché il diavolo è in ognuno di noi, la sua "materializzazione" non è che una scusa per poter fare del male al prossimo.