venerdì 27 luglio 2012

Recensione: La via di fuga

Titolo: La via di Fuga
Autore: James Dashner
Editore: Fanucci
Collana: Tif Extra
Dati: 2012, 349 p., rilegato
Prezzo di copertina: 9, 90  €
Descrizione:
Quando l'uomo vestito di bianco e dalla faccia da ratto finì di parlare, Thomas capì che per lui e gli altri Radurai l'ora delle prove non era ancora terminata... Il Labirinto e i viscidi Dolenti sono ben poca cosa se paragonati alla lunga marcia che la Cattivo ha stavolta pianificato per loro attraverso la Zona Bruciata, una landa squallida inaridita da un sole accecante e sferzata dalle tempeste di fulmini, popolata da esseri umani che l'Eruzione, il temibile morbo che rende folli, ha ridotto a zombie assetati di sangue. Nelle due settimane in cui dovranno percorrere i centocinquanta chilometri che li separano dal porto sicuro, la loro meta, tra cunicoli sotterranei infestati da sfere metalliche affamate di teste umane e creature senza volto dagli artigli letali, i Radurai dovranno dar prova del loro coraggio e dar voce al loro istinto di sopravvivenza. In questo scenario da desolazione postnucleare, superando le insidie di città fatiscenti e foreste morte, il viaggio verso il luogo misterioso in cui potranno ottenere la cura che salverà loro stessi e il mondo diventerà per Thomas, Brenda, Minho e gli altri un percorso di scoperta del proprio mondo interiore, del limite oltre il quale è possibile spingere le proprie paure. 

L'autore:

James Dashner è nato e cresciuto in Georgia, e ora vive nello Utah con la moglie e i quattro figli. Dopo diversi anni di lavoro nella finanza, ora è uno scrittore a tempo pieno. Oltre a Il Labirinto, romanzo d’apertura di una trilogia di successo, ha scritto la Saga di Jimmy Fincher e la trilogia The 13th Reality.

La recensione di Sara:
 
Secondo volume della trilogia The Maze Runner di James Dashner, La via di fuga rappresenta ll lato oscuro della scienza.
Thomas, Newt, Frypan e Minho sono i sopravvissuti al Labirinto, i ragazzi che l’autore ha deciso di tenere in vita per questo nuovo capitolo dell’agghiacciante avventura.
Ancora sconvolti per ciò che hanno dovuto subire in precedenza, si ritrovano in una specie di prigione dove nulla è quello che sembra. Non c’è nessuno a cui poter chiedere informazioni e una sola cosa è certa: non si può uscire.
L’unica evasione per Thomas è comunicare telepaticamente con Teresa, la sola ragazza sopravvissuta alla strage del Labirinto. La loro comunicazione però si interrompe all’improvviso, quando Teresa non riconosce più la voce di Thomas e gli intima di sparire dalla sua testa.
Eventi inquietanti si susseguono, un ragazzo compare all’improvviso in una stanza senza ricordare nulla di quello che è successo in precedenza, strani tatuaggi si insinuano sul collo dei ragazzi segregati. Ognuno di loro è ora marcato sulla pelle da un simbolo che corisponde a un ruolo ben preciso, quasi fossero protagonisti di un gioco. Qualcuno è il Leader, qualcun altro il Traditore. Tutti però sanno di appartenere alla CATTIVO, ce l’hanno scritto sulla pelle e l’inchiostro, si sa, non mente.
Pian piano i ragazzi scopriranno di essere stati selezionati per un esperimento crudele. Il mondo è minacciato da una malattia chiamata Eruzione.
Per istigare i giovani alla violenza e studiarne i comportamenti la CATTIVO ha inoculato in loro il germe. L’unico modo che hanno per salvarsi è camminare 100 miglia nella Zona Bruciata, terreno completamente privo di riparo, minacciato dal sole, popolato dagli infetti, essere umani tutt’altro che amichevoli. Solo chi arriva alla fine merita un premio: la cura per la malattia.
È questa la terrificante avventura che i nostri protagonisti dovranno affrontare, tra mille crudeltà, la fame, la sete e la perdita dei compagni di viaggio.
James Dashner si concentra soprattutto sull’aspetto psicologico dei personaggi, analizzandone i comportamenti e le reazioni. Una della figure più interessanti è sicuramente quella di Minho, apparentemente sicuro di sé, un duro che non guarda mai in faccia l’altro. Su di lui compare il tatuaggio che lo nomina Leader, marcatura che influenza irreversibilmente il suo carattere. Minho si convince fermamente di essere il capo del gruppo e non considera nemmeno per un secondo l’ipotesi dell’errore. Se ne convince a tal punto da assumersi la responsabilità delle scelte da prendere, delle strade da percorrere e anche della morte dei suoi compagni.
Minho appare sempre imperturbabile ma è evidente che la sua sia una corazza, non vuole uscire dal guscio per paura di farsi male e attacca per non essere attaccato.
Thomas invece sembra sempre in una sorta di trance, un ragazzo che vive in un mondo semi-ovattato in cui arriva solo una minima vibrazione del rumore che c’è fuori. La sua premura è quella di arrivare alla fine per trovare Teresa e, anche gli avvenimenti cruenti di cui spesso diventa, suo malgrado, protagonista sembrano toccarlo solo al momento. Thomas sembra non serbare memoria di quello che avviene, è come se la sua mente avesse deciso di chiudere le porte ai brutti ricordi, agli avvenimenti tristi. L’unica componente del suo arredamento cerebrale è Teresa.
La trama sicuramente non è delle più originali, in più di un’occasione alcuni passaggi mi hanno ricordato molto La lunga marcia di Stephen King, sia per ambientazioni sia per avvenimenti e caratterizzazioni dei personaggi. Nonostante ciò ho apprezzato notevolmente lo stile dell’autore, semplice e scorrevole e la sua abilità nel saper dosare romanticismo e sadismo.
Ottima la capacità narrativa e la bravura nel creare suspense.


lunedì 23 luglio 2012

Recensione: Bianceneve e il cacciatore


Titolo: Biancaneve e il cacciatore
Autrice:Lily Blake
Editore: Mondadori
Dati: 2012, 235 p., rilegato
Prezzo di copertina: 16, 00 €

Descrizione:
Re Magnus è in guerra contro un terribile nemico. Ma armi e battaglie non lo distraggono dal doloroso ricordo della moglie perduta. Di lei gli rimane solo la piccola Biancaneve. Fino al giorno in cui, nella Foresta Tenebrosa, il re incontra una donna bellissima, capace di farlo innamorare di nuovo: la malvagia Ravenna. È la regina del Male, che con le sue arti di magia nera, assorbe dal cuore delle fanciulle l'eterna giovinezza, uccidendole. La prossima vittima è Biancaneve. Ma sotto il candore della pelle e l'ingenuità dello sguardo, la ragazza cela un animo guerriero. Ed Eric, il cacciatore destinato a sopprimerla, si troverà di fronte una donna coraggiosa, affascinante, e decisa a combattere... nonché una banda di nani ribelli che darebbero la vita per lei. La perfida Ravenna ha i giorni contati... La celebre favola di Biancaneve si trasforma in un racconto dark e romantico. 

La recensione di Sara:
 
Vi siete mai chiesti cosa abbia spinto la strega malvagia della fiaba di Biancaneve a tanta cattiveria? Se siete curiosi di scoprire cosa si cela nel suo passato in questo romanzo potrete trovare le risposte.
Ravenna è solo una bambina quando gli uomini del re prendono d’assalto il campo nomadi in cui vive con la sua famiglia. I soldati sterminano i suoi compagni senza pietà e, i suoi occhi innocenti, si impregnano del sangue versato ingiustamente. Poco prima di morire la madre riesce a metterla in salvo insieme a suo fratello Finn, trasferendo i suoi poteri magici nella piccola.
Divenuta grande Ravenna riesce a conquistare re Magnus che, rimasto vedovo e desideroso di dare una madre a sua figlia Biancaneve, decide di sposarla. L’uomo non sa  però, che ad attenderlo alla fine della cerimonia ci sarà la morte.
Cominciano così gli anni del terrore, la regina uccide senza pietà per vendicare il suo popolo e, terrorizzata dall’idea di invecchiare, tiene prigioniere tutte le fanciulle più belle del regno che pagano la bellezza eterna della temibile donna con il sangue. Il pezzo forte della collezione di Ravenna è Biancaneve, ormai diciassettenne, che vive rinchiusa nelle segrete del castello da oltre dieci anni.
La ragazza è la più bella del reame ed è l’unica in grado di donare davvero la giovinezza eterna alla regina. Quando Ravenna decide di sacrificarla, la ragazza riesce a scappare nella Foresta Tenebrosa, luogo pericoloso, popolato di creature magiche dal quale nessuno è mai uscito vivo.
Sarà qui che Biancaneve incontrerà Eric, cacciatore alcolizzato e depresso per la morte di sua moglie, assoldato dalla regina per catturarla e ucciderla. I piani di Ravenna però verranno messi a dura prova dalla dolcezza e dalla tenacia della ragazza che riuscirà a conquistare la fiducia del cacciatore convincendolo ad aiutarla a sconfiggere la cattivissima sovrana. A sostenerli nell’impresa ci saranno anche un popolo di donne guerriere, una comunità di nani ribelli e William, amico di infanzia di Biancaneve.
Il romanzo è accattivante, pieno di sorprese e assolutamente originale.
Qualcuno si è finalmente premurato di dare un senso alla rabbia e alla violenza del cattivo della situazione, quasi giustificando il suo comportamento. La storia si apre proprio con l’immagine della piccola Ravenna che vede il suo popolo sterminato. Questo accresce in lei voglia di vendetta per i nomadi della sua comunità ma, soprattutto per sua madre.
La psicologia del personaggio viene approfondita a tal punto da non far risultare gratuita la sua cattiveria. Nonostante la violenza inaudita che la donna dispensa nel regno si è spinti a comprenderla e a provare quasi tenerezza per lei.
Ravenna si rivela una donna fragile e profondamente segnata dal suo passato, ha paura della morte e l’invecchiamento incalzante la preoccupa più di qualsiasi altra cosa, tanto da spingerla a uccidere.
Biancaneve invece è il suo opposto, è una guerriera che, pur di liberare il regno e di riprendersi ciò che è suo, è pronta a qualsiasi cosa. Si sfata così il mito della principessa che non si sporca mai le mani e lascia fare tutto al principe azzurro a cavallo di un destriero bianco.
Qui la principessa è quasi un'amazzone, che non ha problemi a dormire per terra, a indossare un’armatura e a impugnare un pugnale. Biancaneve si lascia guidare senza timore da un cacciatore con i pantaloni sporchi e macchiati di grog in una foresta pronta a inghiottirti tra i rami degli alberi.
Bellissima è anche la caratterizzazione dei nani, minatori, ultimi sopravvissuti della loro stirpe. I piccoli uomini sono completamente diversi da quelli che ci suggerisce il cartone animato Disney: scorbutici e violenti, armati fino ai denti, quasi sempre ubriachi, sono assetati di sangue e vendetta e, per affezionarsi a Biancaneve non ci mettono proprio mezza giornata…
Eric è forse il personaggio a cui mi sono affezionata di più. È un uomo distrutto dalla perdita della moglie e dal senso di colpa che lo attanaglia giorno e notte. Si sente in colpa per la morte di Sara, la sua amata, e non ha più motivazioni per andare avanti.
Eric non si accetta, sa di essere alcolizzato e si fa schifo da solo ma non riesce a smettere, d’altra parte non avrebbe motivo per farlo. L’unica che riesce a donargli un barlume di speranza è Biancaneve, l’uomo rivede in lei Sara, la possibilità di riscattarsi facendo per la giovane amica quello che non ha potuto per sua moglie: salvarla.
La vena splatter che serpeggia tra le pagine è un altro punto a favore del romanzo. Non ci sono censure, ogni violenza, ogni scena di crudeltà viene descritta nei minimi particolari senza troppi problemi, accentuando l’atmosfera dark-horror che riporta alla mente la versione originale della penna dei fratelli Grimm.
Lo stile è altrettanto accattivante. Semplice e scorrevole imprigiona il lettore tra le pagine costringendolo ad arrivare immediatamente alla fine. Ottima l’alternanza di splatter e delicatezza nel descrivere la psicologia dei personaggi.
Biancaneve e il cacciatore mi ha stupita più che positivamente, mi ha coinvolta e mi ha sconvolta.
Un romanzo breve e intenso, assolutamente degno di nota.


giovedì 19 luglio 2012

Recensione: In fondo il buio



Titolo: In fondo il buio
Autore: George R.R. Martin
Editore: Gargoyle Books 
Collana: Gargoyle Extra
Pagine 376  
Prezzo: 16.90 euro



Descrizione:
Il primo libro di George R.R. Martin, fantascienza pura. Dirk è richiamato su Worlorn dall’amore per Gwen che pensava di aver perduto. Il pianeta, però, non è il mondo che Dirk immaginava e Gwen non è più la donna che aveva conosciuto; è infatti legata a un altro uomo e a un pianeta che sta morendo,  in cui niente può sopravvivere perché sta precipitando in un buio eterno. Questa terra desolata è il luogo di scontro tra culture diverse dove, con uno stile che ricorda Tolkien, inseguimenti e duelli si susseguono in un continuo crescendo. Epica, sesso e nostalgia si mescolano in un mix unico che rende questo romanzo un capolavoro.

L'autore:

George R.R. Martin (1948) è uno dei più grandi autori viventi di fantasy e fantascienza. Oltre a essere uno scrittore, Martin è produttore, sceneggiatore cinematografico e di fumetti. Le sue opere sono state tradotte in tedesco, francese, italiano, spagnolo, svedese, olandese, giapponese, portoghese, croato, russo, polacco, ungherese e finlandese. Della sua vastissima produzione ricordiamo Le cronache del ghiaccio e del fuoco, Il battello del delirio (Gargoyle 2010), Armageddon Rag.

La recensione di Miriam
Quando si parla di Martin, inevitabilmente il pensiero corre a Le cronache del ghiaccio e del fuoco, la saga che, a buon diritto, lo ha consacrato come maestro indiscusso del genere fantasy.
Ma cosa si cela nel passato letterario di questo grande scrittore?
L’opera recentemente ridata alle stampe dalla Gargoyle Books ci riconduce agli albori della sua carriera, In fondo il buio (Dying of the light) è infatti il suo romanzo d’esordio e la sua prima pubblicazione in America risale al lontano 1977. Risulta quasi incredibile che siano trascorsi così tanti anni dalla sua stesura perché leggendolo non si può fare a meno di rimanere colpiti dalla modernità che contraddistingue tanto lo stile quanto le tematiche affrontate.
Molto diversa da quella medievaleggiante delle Cronache, l’atmosfera in cui qui siamo immersi è di sapore fantascientifico, tuttavia la trama ingloba degli elementi che richiamano a gran voce il fantasy facendo sì che la storia si caratterizzi sin da subito per la sua interessante commistione di generi.
Siamo su Worlorn, un pianeta vagabondo che per secoli ha viaggiato nei cieli sfiorando la Ruota di Fuoco senza mai appartenere davvero a nessuna galassia. Un tempo ha ospitato il Festival, una lunga celebrazione di tutte le civiltà del mondo conosciuto, durante il quale ciascun popolo ha edificato sul suo territorio una città simbolo del suo luogo di origine importandone l’ecosistema e la rispettiva cultura.
La festa però adesso è giunta al termine e Worlorn stesso sta morendo. I sette soli che lo illuminano si stanno raffreddando e ben presto tutto sarà inghiottito dal buio e dal gelo. Nessuno sarebbe tanto folle da approdarvi in un momento del genere, ma quando Dirk‘t Larien riceve una chiamata da Gwen attraverso la gemma dell’anima non esita a raggiungerla.
Gwen è la donna che, in un passato ormai remoto, Dirk ha amato e perduto sul pianeta Avalon. Il desiderio di ritrovarla è tale da spingerlo a sfidare qualsiasi pericolo ma, giunto su Worlorn, dovrà fare i conti con una realtà ben diversa da quella che aveva immaginato. La sua amata è legata indissolubilmente a un'altra persona e non è più la stessa. Perché allora lo ha chiamato a sé?
In bilico tra speranza e disillusione, l’uomo dovrà dischiudere gli occhi su un universo sconosciuto e terrificante, in cui niente è come sembra e sopravvivere è un’impresa fin troppo ardua.
La prima parte del romanzo è prevalentemente descrittiva. Attraverso immagini  vivide ed esaurienti spiegazioni, l’autore ci consente di familiarizzare con il pianeta Worlorn e le diverse civiltà che rappresenta, si tratta di una tappa introduttiva che ha la funzione di preparare il terreno alla storia vera e propria. In queste pagine il ritmo narrativo è piuttosto lento e l’azione quasi assente. Tuttavia non ci si annoia, ci si sente piuttosto dei provetti esploratori che, contando su una guida esperta, si avventurano in un nuovo mondo. L’occhio vigile di Grasso Satana (uno dei soli che illuminano il pianeta) ci segue lungo i sentieri che conducono alle straordinarie città edificate per il Festival. Larteyn con le sue costruzioni capaci di immagazzinare luce e sprigionarla al buio o Kryne Lamiya che suona al passaggio del vento tra i suoi edifici, sono solo alcune delle meraviglie che sapranno sorprenderci. Non meno sorprendente sarà l’incontro con i diversi popoli che le abitano. In particolar modo avremo occasione di approfondire la cultura dei Kavalar, ovvero gli uomini con cui Gwen ha scelto di convivere. Si tratta di gente ostile e sanguinaria, assolutamente ligia a un codice d’onore che Dirk faticherà parecchio a comprendere e che costituirà la chiave di accesso alla seconda parte del romanzo. Superata la prima metà e assimilate le regole di Worlorn, saremo catapultati nell’avventura e il rapido susseguirsi di azioni non ci lascerà più tregua. Di qui  in poi, al pari del protagonista, ci sentiremo braccati dai numerosi pericoli incombenti, ne percepiremo paura e disincanto e distogliere lo sguardo dalla pagina sarà praticamente impossibile. 
Benché lo stile non sia ancora giunto alla piena maturità, i tratti distintivi della scrittura di Martin sono già tutti ravvisabili in quest’opera prima.  Le ambientazioni cupe, la crudezza delle descrizioni, l’efferatezza che, al momento opportuno, riesce a eclissarsi cedendo il passo a brani pregni di poesia sono tutti elementi riconoscibili come tipici del suo universo letterario. Stessa cosa può dirsi per i personaggi, assolutamente realistici e sfaccettati, mai etichettabili come buoni o cattivi, giacché in ciascuno di loro convivono vizi e virtù così come negli uomini in carne e ossa.
Non può considerarsi un vero eroe Dirk poiché, se pur animato da buoni propositi, è mosso dal bisogno egoistico di riconquistare la sua donna; né può considerarsi realmente una vittima Gwen perché, sebbene privata della sua libertà, subisce le logiche conseguenze di una sua scelta. Similmente non si possono considerare veri nemici i due Kalavar che minacciano il protagonista perché i loro schemi di comportamento, per quanto appaiano violenti e incomprensibili dall’esterno, rispondono a un preciso codice etico. Sarà proprio in virtù di questa complessità psicologica che le relazioni tra i diversi personaggi verranno frequentemente ridisegnate tracciando un percorso dinamico in cui si collocano svariati sentimenti. Un continuo gioco di luci e ombre che sembra riflettere nell’animo umano la stessa dicotomia che permea l’atmosfera del pianeta.
Lo scenario dipinto, come si è già detto,  è quello di una terra morente e di una società che si avvia alla perdita di tutti i valori, uno scenario che sebbene fantasioso e spinto al parossismo, colpisce per la sua verosimiglianza e non può che farci pensare, con un pizzico di inquietudine, alla decadenza del mondo attuale. Quasi un monito che attraversando il tempo giunge fino a noi per consegnarci un barlume di speranza: l’amore forse può trasformare il buio che si profila all’orizzonte della nostra umanità nella promessa di una nuova alba.




venerdì 13 luglio 2012

Anteprime Gargoyle Books: le novità dell'estate

Dall'autore di fantascienza più letto in America e in Europa, in cima alle classifiche e creatore della saga Le cronache del ghiaccio e del fuoco che ha ispirato il videogioco di ruolo Game of Thrones


Titolo: In fondo il buio
Autore: George R.R. Martin
Editore: Gargoyle Books 
Collana: Gargoyle Extra
Pagine 376  
Prezzo: 16.90 euro
Descrizione:

E se fosse il pianeta Terra, un giorno, a finire la sua luce e a sprofondare per sempre nel buio intergalattico?

Questo il triste destino del pianeta Worlorn, le cui vicende sono narrate nel romanzo In fondo il buio di George R.R. Martin che Gargoyle sta per mandare in libreria.
Terra desolata e singolare, Worlorn vaga solitaria negli spazi interstellari, senza appartenere a nulla, a nessuna stella. Qui, sembra non esserci più posto per i sentimenti; condannato alla sua ultima stagione di luce il pianeta sta per cedere alla dimenticanza e per essere risucchiato come da un grande buco nero.

"Un vagabondo, un viaggiatore senza meta, una scoria della creazione; questo era il pianeta. Per un’infinità di secoli aveva continuato nella sua corsa, solitario e senza scopo, precipitando tra i freddi e remoti spazi che si spalancano fra le stelle. Nei suoi cieli sterili, generazioni di astri si erano presentate l’una dopo l’altra in sciami maestosi. E tuttavia non apparteneva a nessuna. Costituiva un mondo completamente racchiuso in se stesso. In certo qual modo non faceva parte nemmeno della galassia, anche se ne intersecava il piano come un chiodo attraversa la tonda superficie di un tavolo. Non faceva parte di niente".

Per questo mondo solo una labile speranza di riscatto affidata a Dirk't Larien, uno dei protagonisti della storia, richiamato su Worlorn dall'amore di Gwen, che pensava di aver perso… ma nulla è come aveva immaginato e la stessa Gwen è una donna diversa da quella che aveva conosciuto; ora è unita a un altro uomo, Jaan, da un legame subalterno e di protezione e a un pianeta che sta morendo, in caduta libera verso il buio eterno.
Per salvarla e difendere i valori in cui crede, nonché offrire a questa landa desolata una possibilità di sopravvivenza, Dirk sarà costretto a lottare con tutte le sue forze fino a un decisivo e forse fatale duello.
 
Un immaginario, quello dello scrittore statunitense, che per la sacralità delle liturgie guerresche e dei codici d'onore costituisce anche un omaggio alla grande tradizione epica e omerica, dell'Iliade soprattutto.
Mescolando elementi della classicità con quelli del fantasy e della fantascienza, Martin ci racconta di un futuro che non possiamo non percepire come minacciosamente vicino per la struggente attualità dell'idea di una terra morente, per la metafora luce-ombra/vita-morte sottesa a tutto il romanzo, per il ritratto dei falsi uomini che richiamano alla memoria la dicotomia di P.K. Dick tra uomini e androidi e, non ultimo, per quel senso di dolorosa nostalgia che ammanta il pianeta di Worlorn per qualcosa che sembra irrimediabilmente perduto.
 
L'autore:
George R.R. Martin (1948) è uno dei più grandi autori viventi di fantasy e fantascienza. Oltre a essere uno scrittore, Martin è produttore, sceneggiatore cinematografico e di fumetti. Le sue opere sono state tradotte in tedesco, francese, italiano, spagnolo, svedese, olandese, giapponese, portoghese, croato, russo, polacco, ungherese e finlandese. Della sua vastissima produzione ricordiamo Le cronache del ghiaccio e del fuoco, Il battello del delirio (Gargoyle 2010), Armageddon Rag.

Hanno detto di questo libro:
 
"Il Selvaggio West nello spazio profondo. La caccia vi terrà svegli. Eccellente fantascienza".
Los Angeles Time

"George R.R. Martin possiede la voce di un poeta e una mente come una trappola d’acciaio". Algis Budrys

"Martin sa come catturare il lettore. Probabilmente è uno dei migliori romanzieri del decennio". Asimov’s

Dopo 26 anni ritorna finalmente in libreria per le edizioni Gargoyle, in una nuova traduzione



Titolo: La città delle illusioni
Autore: Ursula K. Le Guin
Editore: Gargoyle Books 
Collana: Gargoyle Extra
Pagine 215  
Prezzo: 12.90 euro
Descrizione:
Nella foresta orientale di un continente, situato su un pianeta popolato da uomini, viene ritrovato un umanoide, spaventato, imbarbarito, incapace di parlare e senza memoria.
Da subito si intuisce che è diverso dagli altri per i suoi singolari occhi felini, ambrati e privi di iride. Viene accolto da una piccola famiglia che lo rieduca e gli dà anche un nome, Falk. A questo periodo sono legati i suoi primi ricordi.
Ma è tempo di riprendere il cammino. Il capofamiglia avverte che il forestiero, proveniente da un mondo diverso, è dotato di un’intelligenza superiore e, chissà, forse destinato a risollevare le sorti dell’umanità. Per farlo, però, e per capire chi sia davvero e ricostruire la sua identità, Falk dovrà intraprendere un viaggio alla ricerca del proprio essere, che si risolverà in una fuga rocambolesca in un mondo avverso. Alla fine, dopo aver vagabondato tra popoli e tribù, a volte ostili, altre benevoli, giungerà alla città delle illusioni Es Toch, avvolta in un’atmosfera di dissimulazione e falsità e abitata dal popolo degli Shing, esseri alieni destinati, ormai, a  dominare la “Lega di Tutti i Mondi”. Qui potrà scoprire il suo vero nome e che cosa si celi veramente dietro la maschera di menzogna dei tiranni. Attraverso un viaggio mentale e memoriale, Falk dovrà perdere coscienza del percorso intrapreso finora per ritrovare la sua vecchia identità.

Con uno stile pungente e una fantasia visionaria, capace di creare universi che appaiono concreti quanto quelli reali, la Le Guin racconta - attraverso le vicende dello straniero Falk - la lotta per la sopravvivenza dell’uomo in ambienti ostili, coinvolgendo il lettore in un’entusiasmante catena di prove da superare e proiettando i problemi del tempo sull’umanità futura.
In questo terzo romanzo del ciclo dell’Ekumene, argomenti come la conquista dello spazio extraterrestre e la tensione razziale permettevano alla Le Guin di parlare, in pieno clima di guerra fredda (il romanzo uscì nel 1967), di temi, ancora oggi, di stringente attualità quali quelli della diversità e dell’identità.

L’autrice:


Ursula K. Le Guin è una delle scrittrici più rappresentative e di successo della letteratura internazionale. Tra i molti riconoscimenti, il National Book Award, 5 premi Hugo, 5 premi Nebula, il Kafka Award; l'autrice, inoltre, è stata finalista al Pulitzer Prize e all'American Book Award. Nota soprattutto per le sue opere narrative in campo scientifico e fantastico, grazie alla profondità e attualità dei suoi temi, che spaziano dal femminismo al pacifismo, dal socialismo all'anarchismo passando per le questioni razziali, i suoi romanzi sono conosciuti e apprezzati ben oltre i tradizionali confini del genere.
Quasi tutti i suoi libri sono diventati dei best-seller internazionali, tradotti in più di 16 lingue e sempre ripubblicati nel corso degli anni. Tra i più importanti ricordiamo La mano sinistra delle tenebre, Il mondo della foresta e I reietti dell'altro pianeta. Dal terzo e quarto libro della fortunata serie di "Earthsea" (1968-1972) è stato tratto, nel 2005, il film di animazione I racconti di Terramare diretto da Goro Miyazaki, figlio del maestro Hayao Miyazaki. In Italia la Le Guin è stata pubblicata da Mondadori, Tea, Nord e Cavallo di Ferro.

 
 

mercoledì 11 luglio 2012

Anteprime Fanucci: 26 luglio 2012

In libreria il 26 luglio

Titolo: La porta sull'abisso
Autore: Scott Sigler
Traduzione di Sara Brambilla
Editore: Fanucci
Pagine 587  
Prezzo: 9.90 euro

Descrizione:
Dopo atroci sofferenze, Perry Dawsey, ex giocatore di football alcolizzato, guarisce dall’infezione aliena grazie alla dottoressa Montoya. Tuttavia è ancora in grado di percepire le voci dei triangoli e decide di dare la caccia agli altri infettati per ucciderli. Dopo un violento scontro con l’agente della Cia Dew Phillips, accetta di collaborare con la squadra della Margomobile. Nel frattempo il satellite alieno, l’Orbital, sgancia dal cielo una nuova serie di spore che controllano direttamente il cervello degli ospiti. La famiglia Jewell, composta dalla piccola Chelsea e dai suoi genitori, viene infettata dal morbo: la bambina diventa il capo incontrastato delle manovre aliene e vuole aiutare le ‘bamboline’ a costruire la loro porta. Perché il colonnello Charlie Ogden e la compagnia Raggi X riescono a percepire i pensieri di Chelsea? Perché si dirigono a Detroit contravvenendo agli ordini del presidente degli Stati Uniti? L’agente Dew e la compagnia dell’esercito che non è stata contagiata hanno poco tempo per salvare l’umanità dalla distruzione totale... e proprio quando l’infezione sembra del tutto debellata, si fa strada una nuova minaccia sotto le vesti di uno strano contenitore, progettato per resistere a qualunque incidente.

L'autore:

Scott Sigler è un autore americano di fantascienza e horror. Originario del Michigan, attualmente risiede a San Francisco, in California, con la moglie e due cani. Nel 2007 e nel 2009 ha vinto due Parsec Awards nella categoria Best Speculative Fiction Story (Novella Form) con The Arwen ed Eusocial Networking; nel 2008 e nel 2010 altri due Parsec nelle categorie Best Speculative Fiction Story (Short Form) con Red Man e The Tank. Fanucci Editore ha già pubblicato Contagio.

Hanno detto di questo libro:

“Il romanzo di Scott Sigler è come un cavallo che tenta di disarcionarvi: quando pensate di aver trovato un equilibrio quello cambia del tutto direzione. Insomma, avete di fronte un inferno che è anche un’esaltante cavalcata.
Da non perdere!” Joe R. Lansdale


“Sigler è magistrale nel tenere i lettori incollati alla pagina. Vi fa attraversare l’abisso e poi, improvvisamente, vi toglie anche il ponte che vi teneva sospesi ” Lincoln Child

“In parte Stephen King, in parte Chuck Palahniuk, Sigler mescola fantascienza e horror in un capolavor pieno di azione, terrore e suspense. Tre raccomandazioni: non lo leggete di notte, o subito dopo aver mangiato un pasto completo,
o se siete deboli di cuore. Siete stati avvisati!” James Rollins

“Questo romanzo si legge tutto d’un fiato e porta inesorabilmente a un finale esplosivo.” Publishers Weekly

 Titolo: La via di fuga
Autore: James Dashner
Traduzione di Silvia Romano
Editore: Fanucci
Pagine: 248
Prezzo: 9,90 euro

Descrizione:
In uno scenario da desolazione postnucleare, superando le insidie di città fatiscenti e foreste morte, il viaggio verso il luogo misterioso in cui potranno ottenere la cura che salverà loro stessi e il mondo diventerà per i protagonisti, Thomas, Brenda, Minho e gli altri, un percorso di scoperta del proprio mondo interiore, del limite oltre il quale è possibile spingere le proprie paure. Quando il mondo non sembra reale, quando il tuo gruppo sembra tradirti, quando tutto sembra un complotto e non trovi risposte, l’unico modo per sopravvivere è trovare... la via di fuga!


Quando l’uomo vestito di bianco e dalla faccia da ratto finì di parlare, Thomas capì che per lui e gli altri Radurai l’ora delle Prove non era ancora terminata... Il Labirinto e i viscidi Dolenti sono ben poca cosa se paragonati alla lunga marcia che la CATTIVO ha stavolta pianificato per loro attraverso la Zona Bruciata, una landa squallida inaridita da un sole accecante e sferzata dalle tempeste di fulmini, popolata da esseri umani che l’Eruzione, il temibile morbo che rende folli, ha ridotto a zombie assetati di sangue. Nelle due settimane in cui dovranno percorrere i centocinquanta chilometri che li separano dal porto sicuro, la loro meta, tra cunicoli sotterranei infestati da sfere metalliche affamate di teste umane e creature senza volto dagli artigli letali, i Radurai dovranno dar prova del loro coraggio e dar voce al loro istinto di sopravvivenza. 

L'autore:

James Dashner è nato e cresciuto in Georgia, e ora vive nello Utah con la moglie e i quattro figli. Dopo diversi anni di lavoro nella finanza, ora è uno scrittore a tempo pieno. Oltre a Il Labirinto, romanzo d’apertura di una trilogia di successo, ha scritto la Saga di Jimmy Fincher e la trilogia The 13th Reality.

Hanno detto di questo libro:
“Per i lettori un po’ stanchi del romanticismo  che pervade larga parte della narrativa fantastica giovanile, un’interessante alternativa può essere senz’altro l’avvincente romanzo di Dashner – tra fantascienza distopica, azione e giusto un accenno di romance –, molto apprezzato dal pubblico americano.”
Booksbloog

“Una lettura magnetica, che vi catapulterà in un mondo dai risvolti oscuri e vi catturerà facendovi desiderare di leggerne immediatamente il seguito.”
Library Journal







martedì 10 luglio 2012

Recensione: Zero History

Titolo: Zero History
Autore: William Gibson
Editore: Fanucci
Dati: 2012, 548 p., rilegato
Prezzo di copertina: 12,90

Descrizione:
Hollis Henry, ex cantante rock diventata giornalista, ha accettato con molta riluttanza di lavorare nuovamente al soldo di Hubertus Bigend, magnate del marketing globale, per scoprire l'identità segreta del progettista di un marchio di abbigliamento che Bigend spera di arruolare per la fabbricazione delle uniformi dell'esercito statunitense. Il traduttore ed esperto di crittologia Milgrim, ossessionato dai dettagli, è totalmente nelle mani di Bigend, soprattutto da quando il magnate lo ha salvato dalla dipendenza pagandogli una costosa cura in una clinica svizzera. Garreth, invece, ha una passione per gli sport estremi. Di recente è saltato dall'edificio più alto del mondo, aprendo il paracadute solo all'ultimo momento, e per dimostrarlo ha un femore tutto nuovo fatto con un materiale sperimentale. Garreth ha gli amici giusti per i favori di cui un uomo come Bigend potrebbe avere bisogno, in particolare quando le cose vanno improvvisamente storte. Cosa potrebbe succedere, ad esempio, se un contratto per le uniformi siglato dal dipartimento della Difesa diventasse il viatico per un traffico d'armi, e se anche Bigend si ritrovasse a essere manipolato e alla deriva in un mondo pericoloso e pieno di insidie? 

L'autore:
William Gibson, americano di nascita, vive a Vancouver. Ha debuttato assai presto nel mondo della fantascienza con La notte che bruciammo Chrome. Il suo romanzo Neuromante è considerato il manifesto del movimento cyberpunk. A lui si deve la coniazione del termine "cyberspazio" e il grande merito di aver saputo immaginare Internet e la realtà virtuale prima che esistessero. Zero History è il primo titolo di  Gibson pubblicato dalla Fanucci. 

La recensione di Sara:
 
Terzo capitolo del ciclo di Bigend , Zero History inaugura la nuova collana Chrono, di Fanucci Editore, dedicata alla fantascienza.
William Gibson, esponente esemplare del filone cyberpunk attuale, propone nel suo romanzo uno scenario distopico in cui le tecnologie hanno preso il sopravvento mutando radicalmente la vita umana in tutti i suoi aspetti.
Protagonisti della storia sono Hollis ex cantante di un gruppo black metal e Milgrim ex tossicodipendente ancora alle prese con i danni recatigli dalle benzodiazepine e dalle sue nevrosi. I due vengono assoldati da Bigend, esperto di marketing globale che vuole a tutti i costi scoprire chi si cela dietro il noto marchio d’abbigliamento Gabriel Hounds. La casa di moda prende nome da un gruppo musicale o da un libro, scegliete quello che più vi piace, come quasi tutto nel mondo di Zero History. È per questo che i nomi che siano di cd, libri, gruppi musicali, non hanno più alcuna rilevanza.
Bigend ha interesse ad arruolare il responsabile della Gabriel Hounds per un progetto illegale: ideare uniformi per l’esercito statunitense in Inghilterra e rivenderle in America.
Ad affiancare Hollis e Milgrim ci sarà anche Heidi, batterista dei Curfew, dall’aspetto darkeggiante e dal dente avvelenato per colpa del suo ultimo uomo.
Se da un lato ci sono loro, dall’altro non possono che esserci i cattivi, o meglio, i più cattivi che tenteranno di manipolare Bigend coinvolgendolo in un traffico d’armi dall’aria più losca che mai.
L’odore che si respira tra le pagine di questo bellissimo romanzo sa di cattiveria e delusione, di amarezza e marcio, di quanto peggiore possa esserci sulla faccia della terra. Niente va per il verso giusto, nessuno vuole il bene di qualcun altro, solo interessi personali, affari e finzione.
In un mondo dove la tecnologia imperversa e compromette i rapporti umani nulla è quello che appare, tutti indossano una maschera e quello che c’è sotto non è sempre piacevole da scoprire.
Hubertus Bigend è un uomo meschino che tiene i suoi in pugno. Milgrim non ha modo di scappare, Bigend gli ha permesso di disintossicarsi dagli psicofarmaci in una costosa clinica svizzera e ora lui deve ripagarlo. Ma c’è davvero qualcosa da dare in cambio? Bigend l’ha davvero aiutato a guarire o il crittografo si sta solo illudendo di essere diventato normale?
Milgrim continua ad avere le sue nevrosi, le sue manie, le psicosi sono parte di lui e probabilmente non lo abbandoneranno mai, strane pillole senza nome gli si infilano giù per la gola senza presentarsi e senza chiedere permesso.
Milgrim non si sente adatto ma si sente in debito nei confronti di una società che, finora gli ha solo sputato in faccia.
Hollis e Heidi non sono da meno, hanno abbandonato la loro passione per la musica sperando in qualcosa di più serio e costruttivo ma, tutto quello che sono riuscite a raccogliere, è stato un bagaglio di delusioni e tanta amarezza.
Hollis è forse il personaggio più carismatico e meno disadattato rispetto agli altri, Heidi invece è la ragazza che si nasconde dietro un velo d’acciaio per non rischiare di farsi male più di quanto non se ne sia già fatta. Periodicamente si rifugia sul fondo di una bottiglia di whiskey cercando di dimenticare le sue sconfitte.
Le ambientazioni e i dialoghi ricordano spesso classici cinematografici come Matrix o Blade Runner senza però diventarne caricatura o peggio imitazione, la somiglianza rimane solo un tributo che non può che far piacere agli amanti del genere.
Zero History è sicuramente uno dei migliori libri di fantascienza pubblicati negli ultimi anni, degno di nota per stile narrativo, originalità della trama e impegno sociale.

domenica 8 luglio 2012

Anteprima: Le pergamene di Ankor – La morte dagli occhi di ghiaccio

Titolo: Le pergamene di Ankor – La morte dagli occhi di ghiaccio
Autore: Diego Collaveri
Editore: Sogno Edizioni
Pagine: 250
COD. ISBN:  978-88-96746-31-8
DATA PUBBLICAZIONE: settembre 2012

Descrizione:
Nell’era della feroce oppressione dell’oscuro tiranno Xalatron, conosciuto come lo spietato lupo grigio, la speranza degli ultimi ribelli è affidata a un’antica profezia, tramandata nelle sacre pergamene ritrovate sul monte Ankor: un leggendario guerriero, capace di affrontare e sconfiggere le nere forze del male. Per annientare questo credo e con esso la resistenza, il dittatore affiderà una delicata missione alla figliastra Maril, un’orfana che ha cresciuto, forgiandola nel sangue dell’arte della guerra, per creare un invincibile combattente senz’anima, temuto da tutti come la morte dagli occhi di ghiaccio. Viaggiando in incognito dovrà raggiungere il luogo dove vive più forte la leggenda, ai confini del regno, nello sperduto monastero di Tinien, per apprenderne i segreti, prima di raderlo al suolo con l’esercito. La ragazza ignora che il lungo cammino verso il suo vero destino è in realtà già cominciato. Presto scoprirà quanto fragile sia la gelida crudeltà dietro cui si nasconde, al punto di ritrovare, attraverso le mille avventure e le persone che incontrerà, la sua vera essenza. Ma è davvero il compiersi della misteriosa profezia o un oscuro piano guidato dalla nera mano dello spietato tiranno?

L'autore:
 
Diego Collaveri, nato a Livorno il 27/02/’76; dal 1992 al 2000 lavora in campo musicale come chitarrista e arrangiatore, collaborando per EMI Music. Nel 2000 s’indirizza verso la scrittura confrontandosi nel circuito dei concorsi di poesia e narrativa, da cui arrivano subito riconoscimenti e le prime pubblicazioni. Nel 2001 si affaccia alla sceneggiatura nella commedia teatrale e l’anno successivo nel cinema breve, per poi arrivare a dirigere il primo cortometraggio con cui vince il concorso Minimusical indetto da La Repubblica e Fandango, per cui successivamente lavorerà. Per implementare le conoscenze registiche intraprende un percorso didattico/formativo con vari registi italiani (Paolo Virzì, Davide Ferrario, Ruggero Deodato, Francesco Falaschi, Umberto Lenzi) e studia storia della cinematografia, lavorando, al tempo stesso, dietro le quinte di compagnie di musical. Nel 2003 fonda la Jolly Roger productions, etichetta indipendente per la produzione di cortometraggi, videoclip e per riprese di spettacoli live, nata anche con fini didattici. Nel 2006 viene invitato dall’Universtià di Pisa, dipartimento Cinema Musica Teatro, nell’ambito del seminario “il cinema classico Hollywoodiano”. Nel 2009 viene inserito nell’Enciclopedia degli Scrittori Contemporanei. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è presente in numerose antologie letterarie. www.diegocollaveri.it
E’ autore di:
Anime Assassine – i casi dell’ispettore Quetti, Aletti Editore (giallo/noir) 2010
Il signor Boganov e la città innevata, LPV Edizioni (favola) 2011
Le pergamene di Ankor, Sogno Edizioni (fantasy) uscita settembre 2012
Per saperne di più visita il sito ufficiale dell'autore