Recensione: Ragni
Titolo: Ragni
Autore: Claudio Vastano
Editore: Dunwich
Pagine: 196
Prezzo edizione cartacea: 9,90
Prezzo Ebook: 2,49
Descrizione:
Charles MacDermhott è l’ultimo superstite della città di
Revel e lotta strenuamente contro i ragni giganti che hanno scalzato l’umanità
dal podio di specie dominante del pianeta Terra. Le giornate dell’uomo trascorrono in completa solitudine fino all’arrivo di
Lucia; la ragazzina è in fuga da Jacksonville, l’inferno terrestre presidiato
da orde di aracnidi corridori. Nessuno sa da dove provengano queste creature né
chi le abbia create. C’è una sola certezza: non c’è modo di arrestarne
l’avanzata. Se MacDermhott sembra abituarsi alla sua nuova condizione di
“cacciatore eremita”, altri individui non sono dello stesso parere. Dalle
ceneri della società umana divorata dai ragni giganti iniziano a emergere nuovi
e più terribili mostri. Chi sono i misteriosi uomini in nero che tiranneggiano
fra le strade di una città in rovina e quali sono le loro intenzioni? Mentre
una nuova progenie di incubi si appresta a invadere Revel, MacDermhott
comprenderà che la più terribile delle minacce può nascondersi soltanto nei meandri
più reconditi della mente umana.
L'autore:
Claudio Vastano nasce a Lucca nel 1975. Laureato in
Scienze Naturali e Scienze Geologiche nel 2005, attualmente collabora
con alcuni periodici e quotidiani come Il giornale dei misteri, Spirito Libero e Il Corriere di Lucca. Ha pubblicato L’agghiacciante caso del gatto nella minestra con Marinari Editore, recentemente premiato con la Menzione d’onore al concorso letterario F. Kafka 2011 a Gorizia. Più di recente la FQ editore ha pubblicato il romanzo di fantascienza Micelio, giunto finalista al concorso Urania della Mondadori.
La recensione di Miriam:
L’umanità non è più la specie dominante del pianeta. Nuove
creature, più forti e più temibili hanno preso il sopravvento decretando la
fine del mondo che conosciamo. In uno scenario post apocalittico, pochi
sopravvissuti lottano per tenersi in vita e far sì che l’uomo non si estingua
del tutto.
È un’idea spaventosa quanto ricorrente nell’immaginario
collettivo, una delle ipotesi alle quali non si può fare a meno di pensare se
si guarda al futuro, triste possibilità che ha ispirato una lunga serie di
scrittori e registi dando vita, per altro, a opere indimenticabili (basti
citare Io sono leggenda di Matheson). Claudio Vastano prende spunto dalla
stessa idea sviluppando una trama che ricalca un sentiero già battuto
inserendovi però interessanti novità.
Accantonati gli ormai inflazionati zombie e vampiri,
l’autore scommette sui ragni e, dal mio punto di vista, vince non solo perché
così facendo elabora un’originale variante sul tema ma perché fa leva su una
paura molto comune. Quand’anche non assume la forma di una vera e propria
fobia, la paura degli insetti (degli aracnidi soprattutto), o quanto meno il
senso di repulsione nei confronti di queste creature, è qualcosa che ci
accomuna su larga scala.
Ora, immaginate che in seguito a una mutazione genetica
dalle cause ignote i ragni comincino a crescere fino ad assumere le proporzioni
di veri e propri giganti e che, anziché cibarsi di mosche e altri esserini
simili prendano di mira animali di grossa taglia compresi gli esseri umani.
Non vi sembra una prospettiva raccapricciante?
Se il solo pensiero vi fa rabbrividire, sappiate che è
appena un assaggio di quel che vi aspetta giacché i protagonisti di questo
horror fantascientifico godono di particolari attenzioni. Vi imbatterete così in descrizioni
assolutamente realistiche e dettagliate delle loro fattezze, delle loro
abitudini delle peculiari tecniche predatorie di cui si avvalgono. A sorreggere
il plot vi è infatti un bagaglio documentale degno di un entomologo. Vastano
non si limita a parlarci di ragni in senso generico ma ne descrive le diverse
specie (ignoravo che fossero così tante!) con le relative caratteristiche
poiché immagina che, evolvendosi, questa classe di insetti abbia conservato
tutte le sue specificità con la sola eccezione delle dimensioni.
Il futuro paventato in questo romanzo somiglia a uno dei
peggiori incubi. La storia comincia dalla fine, ovvero dal momento in cui i
giganteschi aracnidi hanno saccheggiato e distrutto intere città. I pochi
superstiti vivono barricati in case trasformate in piccole fortezze, costretti
a sgusciare fuori quando il nemico dorme
per poter fare scorta dei pochi viveri rimasti nei supermarket abbandonati. Non
più in testa alla catena alimentare, l’uomo è scivolato di un anello cedendo il
posto a un predatore ancor più letale.
Protagonista umano della vicenda è Charles MacDermhott, un
ex chimico trasformatosi in cacciatore di ragni per istinto di sopravvivenza.
Egli non si limita a fare fuoco; consapevole del fatto che occorra conoscere a
fondo il nemico per poterlo combattere, ha messo su un vero e proprio
laboratorio in cui studia i ragni ed è anche riuscito a produrre un antidoto
efficace per contrastare il veleno di alcuni.
Gli altri sopravvissuti vorrebbero accoglierlo tra loro proprio per avvantaggiarsi
delle sue conoscenze ma Charles è un misantropo e preferisce restare da solo. È
l’ultimo abitante rimasto nella città di Revel e divide la sua casa unicamente
con Sherpa, una scimmia scoiattolo scampata alla distruzione di un vecchio zoo.
La sua solitudine perfetta tuttavia non avrà lunga durata.
Quando si imbatterà in Lucia, una ragazzina di quasi quattordici anni, rimasta
orfana, MacDermhott non avrà cuore di abbandonarla e la prenderà con sé. Si
comporrà così un improbabile trio che vedremo al centro di un’altrettanto
improbabile battaglia.
Ma i ragni saranno davvero i soli mostri di cui avere paura?
Se azione e adrenalina sono elementi essenziali di una
storia che ci tiene incollati alla pagina, l’autore non rinuncia a un momento
di riflessione. L’efficacissima maschera horror di cui si veste Ragni, cela infatti anche un’anima
annidata più in profondità e che, a mio parere, eleva l’opera al di sopra del
mero intrattenimento.
La misantropia di MacDermhott non è un capriccio privo di
fondamento. Egli conosce i suoi simili e ha valide ragioni per dubitare della
loro bontà d’animo. Il buon senso vorrebbe che ci si alleasse di fronte a un
nemico comune ma, a quanto pare, non è così che vanno le cose. Mentre gli
insetti si apprestano a dominare definitivamente la terra, gli uomini rimasti in
vita si dividono; non più fratelli ma Rossi e Neri pronti a uccidersi fra
loro per conquistare la supremazia di un
mondo morente.
Man mano che l’epilogo si avvicina comprendiamo dunque di
essere finiti nei meandri oscuri della mente umana che sa rivelarsi infine, una
tela non meno pericolosa di quella tessuta da un ragno.
Consigliatissimo se amate l’horror, un po’ meno se soffrite
di aracnofobia…
Avete presente Robert Smith nel video di Lulluby? Leggendo Ragni vi sembrerà di sprofondare tra
fili serici allo stesso modo mentre fauci fameliche incombono su di voi.
Sembra intrigante *__*
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