lunedì 8 ottobre 2018

Recensione: I gemelli Gheddafi

Titolo: I gemelli Gheddafi
Autore: Marco Unbezio
Editore: Bookabook
Pagine: 272
Prezzo ebook: 7,99
Prezzo cartaceo: 15,00

Descrizione:
Milano, seconda decade degli anni Duemila. Mentre nel pieno della notte viene ritrovato il cadavere di un ragazzo mediorientale orrendamente mutilato, l'avvocato Matteo Riflessi riceve una telefonata. È Marco, il suo vecchio amico d'infanzia. Insieme erano "i Gemelli Gheddafi", il terrore del quartiere. A distanza di anni, il suo compagno di giochi, diventato un prete di prestigio della Curia milanese, gli chiede aiuto: un anziano monsignore è accusato di ricettazione di antichi manoscritti e ha bisogno di un avvocato. Ma quando il prelato muore in circostanze sospette, Matteo resta intrappolato in una vicenda labirintica la cui unica certezza è un misterioso legame tra i due cadaveri. Circondato da illustri porporati, 'sciure' fattucchiere e fantasmi del passato, Matteo avrà l'ardito compito di ricomporre lo schema di omissioni al cui interno si cela un'unica sconcertante verità.

La recensione di Miriam:
Due amici di vecchia data si  riuniscono in occasione di un arresto. Marco Corsini e Matteo Riflessi erano inseparabili da ragazzini, insieme giocavano e si divertivano terrorizzando il quartiere, ragion per cui erano soprannominati i Gemelli Gheddafi.  Di tempo ne è passato da allora, ormai sono uomini maturi e hanno scelto strade diverse: Matteo è diventato avvocato, mentre Marco ha preso i voti.
È proprio quest’ultimo a rintracciare l’amico, quando un prete a lui vicino, Monsignor Renzo Rossi, viene accusato di aver rubato alcuni libri antichi. Gli chiede di difenderlo e aiutarlo a ottenere gli arresti domiciliari, e lui, ovviamente non può che accettare. In fondo si tratta di un compito semplice e sbrigativo, almeno questo è ciò che crede finché la situazione non assume un piega del tutto imprevista.
Subito dopo aver ottenuto i domiciliari, il sacerdote viene ritrovato morto. La polizia è pronta ad archiviare il caso come suicidio, ma a Matteo i conti non tornano. La dinamica dei fatti gli suggerisce piuttosto l’idea di un omicidio, ma c’è di più. Quasi in contemporanea con la sua morte, in città viene rinvenuto il cadavere mutilato di un extracomunitario e alcuni dettagli inducono l’avvocato a sospettare che le due uccisioni siano legate in qualche modo.
Sebbene le forze dell’ordine, e lo stesso Marco, lo invitino a non immischiarsi e a lasciar perdere, lui non si dà pace e continua a indagare per far luce sulla verità.
Investigando per proprio conto, Matteo troverà sempre maggiori conferme ai suoi sospetti ed entrerà anche in possesso di un vecchio diario, scritto in Farsi, che in effetti collega le due vittime e forse potrebbe essere la chiave per risolvere il mistero.
Il giallo sapientemente imbastito da Marco Ubezio ci trascina alla scoperta del lato nascosto, e ben poco spirituale, della Chiesa. La ricettazione di testi antichi, ben presto, si rivelerà solo la punta di un iceberg, una copertura che cela crimini più gravi, commessi proprio da chi si fa portatore della parola di Dio e dovrebbe dare il buon esempio. Un caso che, richiamando la realtà attuale, ci parla di corruzione e perversione, oltre che di insabbiamento, giacché i ripetuti tentativi di frenare la curiosità di Matteo sono dettati proprio dalla voglia di mettere a tacere uno scandalo.
Sebbene interessante, anche per i temi trattati, la parte relativa alle indagini procede a ritmo lento e devo ammettere che non è riuscita a coinvolgermi particolarmente. In compenso l’autore riesce a vivacizzare le lettura grazie a uno stile fortemente ironico e proponendoci una carrellata di personaggi – sopra le righe e a tratti grotteschi – che catturano l’attenzione e, dal mio punto di vista, rappresentano il vero punto di forza dell’opera.
La colorita famiglia di Matteo, un anziano sacerdote dalle idee decisamente alternative, un novizio rockettaro, un nano fissato con i numeri e uno stravagante artista pennuto sono solo alcune delle stravaganti figure che si aggireranno fra le pagine del romanzo, contribuendo, più o meno inconsapevolmente, alla soluzione del caso.
Dei due Gemelli Gheddafi, Matteo è quello cui spetta il vero ruolo da protagonista – Marco rimane più sullo sfondo – riservandoci anche una serie di sorprese che riguardano la sua personalità e la sua sfera privata. Oltre che sul campo nella veste di un provetto investigatore, lo vedremo invischiato in una relazione sentimentale che gli sta stretta e tormentato da una verità che fatica ad ammettere persino a se stesso.
In maniera inaspettata, le indagini sulla morte di monsignor Rossi gli forniranno l’occasione di incontrare qualcuno che finirà per aiutarlo a sciogliere un nodo problematico della sua esistenza, arricchendo così il finale di un duplice colpo di scena.

  

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