venerdì 16 febbraio 2018

Recensione: Il Libro di LIbri

Titolo: Il Libro di Libri
Autore: Paolo Lanzotti
Editore: Armando Curcio
Pagine: 174
Prezzo: 10,96

Descrizione:
Luca è un ragazzo di 15 anni che ha da poco perso il padre. La perdita l'ha scosso parecchio, portandolo a rifiutare la normale vita di un adolescente. Un giorno entra per caso in una libreria e viene quasi costretto apprendere in prestito un volume speciale: il Libro di Libri. Il volume ha la particolarità di avere le pagine completamente bianche e di rivelarsi solo a chi è davvero interessato a conoscere la storia che contiene. Luca comincia a leggerlo con l'intenzione di scoprire il trucco. Ma, poco a poco, suo malgrado, la storia lo prende. Iniziano così due vicende che s'intrecciano fra loro, due avventure apparentemente lontane ma che si ritrovano ad avere tanto in comune.

La recensione di Miriam:
I giovani non hanno voglia di leggere. Che sia un luogo comune o la verità, è un’affermazione ricorrente. Ma se, per una volta, fosse il contrario? Se fossero i libri a non voler essere letti?
Il Libro di Libri funziona proprio così: si rifiuta di essere letto da alcune persone, le sue pagine appaiono bianche a chi non è davvero interessato alla sua storia, solo un lettore sinceramente curioso può accedere ai suoi contenuti segreti.
Luca, un adolescente che non ama affatto leggere, si imbatte nel volume per caso. Da poco ha perso il padre, la mamma è dovuta andare all’estero per lavorare e lui è stato momentaneamente affidato ai nonni. Chiuso nel suo dolore, si è isolato: non esce, non incontra nessuno, si mostra sempre triste e apatico. Trascorre le sue giornate chiuso in camera a giocare con la Playstation. Preoccupato per lui, il nonno tenta di spronarlo a uscire e distrarsi proprio privandolo del suo passatempo preferito. È così che Luca, alla ricerca di fumetti con cui sostituire i videogame per ingannare il tempo, finisce in una strana libreria, nelle grinfie di uno libraio eccentrico e scorbutico che lo sfida offrendogli in prestito un libro magico. La lettura per lui non ha alcuna attrattiva, ma quando l’uomo gli svela il segreto di quel volume e gli dà una piccola dimostrazione di come funziona, nel ragazzo scatta il desiderio di svelare il trucco, perché solo di questo può trattarsi.
L’avventura decolla quando il Libro di Libri accetta di farsi leggere da Luca e le sue pagine cominciano a riempirsi di parole. È a quel punto che la vera magia si manifesta perché, leggendo, il protagonista si ritrova catapultato in una sorta di mondo parallelo: il Bosco Nero.
L’incipit non è originalissimo, escludendo alcune piccole differenze, ricalca quello de La storia infinita di Ende. Nell’uno come nell’altro caso c’è un tomo magico che dischiude le porte su un altro mondo e i lettori finiscono per identificarsi con i protagonisti del racconto in cui sono proiettati. Le similitudini fra le due opere, però, si fermano qui perché le vicende racchiuse nei due libri fatati sono molto diverse fra loro, in comune conservano solo la loro valenza simbolica, la capacità di far vivere ai due giovani che lo leggono un’esperienza formativa, impartendo loro importanti insegnamenti per la vita.
Nel Bosco Nero, Luca vede un ragazzino della sua stessa età e con il suo stesso nome, che incontra un lupo, Apul. Quest’ultimo per ricambiare un grosso favore ricevuto dall’umano, gli fa un bizzarro regalo: lo trasforma in un suo simile e gli concede l’opportunità di vivere in quei panni per una settimana. In questo modo potrà vivere un’esperienza unica, sfuggendo alla noia di un’estate deludente.
La storia che prende vita nel bosco ha tutto il sapore di una favola classica, ci incanta con le sue atmosfere e le numerose peripezie cui il protagonista va incontro in veste di lupo e nello stesso tempo ci spinge a fare alcune considerazioni importanti, osservando la nostra stessa vita da una prospettiva diversa. In realtà è proprio questo che la bizzarra esperienza di lettura regala a Luca, e di riflesso a noi. Calandosi nei panni del ragazzo/lupo, non solo potrà fare un’esperienza straordinaria e ricca di avventura ma avrà occasione di riflettere sulla sua condizione, sul lutto che non riesce a elaborare, sul suo modo di relazionarsi agli altri, ricavandone insegnamenti preziosi al fine di affrontare il futuro con una nuova forza e una nuova consapevolezza.
Tra le altre cose, nel bosco, costretto a faticare per procurarsi da mangiare e a patire la fame quando la caccia va male, Luca imparerà a non dare per scontato quello che ha, a cominciare dal cibo che non manca mai sulla sua tavola; scoprirà che i lupi non sono tutti cattivi, come gli hanno fatto credere, e che il pregiudizio allontana dalla verità; imparerà che avere coraggio non significa non avere paura, ma affrontarla.
Leggere, per lui, sarà come affrontare un viaggio, in un mondo immaginario ma anche e soprattutto dentro se stesso; un percorso a volte difficile, a volte divertente, fitto di gioie e dolori, al termine del quale si riscoprirà diverso, più maturo e più aperto nei confronti degli altri.
Sfruttando con maestria la magia del fantasy e la forza comunicativa della metafora, l’autore confeziona un romanzo senza età, perfetto per i lettori più giovani ma godibilissimo anche per gli adulti. Una bellissima fiaba che mette in luce i veri valori della vita e nello stesso tempo sottolinea l’importanza della lettura, mostrandoci che un libro può essere molto di più di un insieme di pagine imbrattate d’inchiostro, può farci sognare e, allo stesso tempo, può aiutarci a comprendere la realtà che ci circonda; può farci arrabbiare, spaventare, sorridere, ma può anche farci compagnia, sostenerci, consigliarci, proprio come un amico vero.







Nessun commento:

Posta un commento