venerdì 10 novembre 2017

Recensione: Il cacciatore di libri proibiti

Titolo: Il cacciatore di libri proibiti
Autore: Fabio Delizzos
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo cartaceo: 7,43


Descrizione:
Roma, agosto 1559.
Paolo IV, il papa che ha emanato il primo Indice dei libri proibiti, esala l’ultimo respiro. Il popolo della Città Eterna insorge, abbandonandosi a devastazioni e profanazioni di una brutalità mai vista prima. Ma fatti ben più gravi e inauditi accadono nelle vie della città nelle stesse ore, eventi che hanno del miracoloso e di cui nessuno deve venire a conoscenza. Il cardinale camerlengo vuole che a condurre le indagini su quegli strani episodi sia Raphael Dardo, un agente segreto del duca Cosimo I de’ Medici, che era rinchiuso nelle prigioni di Castel Sant’Angelo per il possesso di una Bibbia giudicata maledetta. Se vuole riacquistare la libertà e avere salva la vita, Raphael dovrà risolvere il caso prima che abbia inizio il conclave che eleggerà il nuovo pontefice. Con l’aiuto di un geniale alchimista, di due bellissime e astute cortigiane, e persino del grande maestro Michelangelo, Raphael inizia una ricerca che lo condurrà sulle tracce di un libro. Il più antico, raro, misterioso e pericoloso che sia mai stato scritto. I pochi che sono a conoscenza della sua esistenza lo chiamano Il Codice dei miracoli, e devono custodirne i segreti a tutti i costi…

La recensione di Miriam:
“Trova il libro più interessante e non leggerlo, trova il libro più prezioso e non rivenderlo, trova il libro più blasfemo e salva…”
Una bella sfida, vero? Sicuramente difficile da vincere, soprattutto per chi sui volumi proibiti ha edificato la sua carriera, come Raphael Dardo. Eppure è proprio a lui che viene rivolta ed è dal suo esito che ora dipende la sua stessa vita.
Papa Paolo IV è appena spirato quando il camerlengo Santa Fiora, che ne farà le veci fino all’elezione del nuovo pontefice, libera Raphael, rinchiuso nelle prigioni di Castel Sant’Angelo e condannato a morte per essere stato trovato in possesso di una Bibbia blasfema, affidandogli il compito di ritrovare un testo perduto, all’origine di efferati delitti che si stanno verificando in città. Il Codice dei Miracoli: è così che viene chiamato il misterioso volume; cosa contenga non lo sa nessuno ma la sua scomparsa sembra aver scatenato l’inferno. Solo un cacciatore esperto come Dardo può recuperalo e risolvere il caso, se ci riuscirà potrà evitare la forca, almeno questo è ciò gli viene promesso.
Ha dunque inizio una nuova caccia al tesoro in un territorio minato da molti punti di vista. La morte di Papa Carafa, a cui peraltro si deve il primo Indice dei libri proibiti, ha infatti gettato Roma nel caos: il popolo, esultante, è insorto devastando e profanando luoghi e simboli legati all’odiato capo della Chiesa. È uno scenario violento, insidioso, animato da acredine e sospetto quello in cui Rapahel deve muoversi.
Ancora una volta, Fabio Delizzos tratteggia con vividezza e precisione storica il volto più cupo del Rinascimento italiano, tessendo un thriller mozzafiato, in cui verità e finzione si incontrano, generando un’interessante alchimia narrativa. Sullo sfondo fa scorrere le immagini della Città Eterna, ricostruita nelle sue fattezze del tempo; compiendo un virtuale scavo archeologico, riporta alla luce strade, ponti, edifici che oggi non ci sono più (come la via del Morbo, il quartiere Macel de’ Corvi, il porto doganale di Ripetta), trascinandoci in una cartolina d’epoca in cui si respira a pieni polmoni il passato. In questo contesto inserisce i suoi personaggi, affiancando a quelli di fantasia – come il protagonista –, quelli ispirati a figure reali – come Ariel Colorni, Antonio Lo Duca, le due cortigiane Luna Nova e Selvaggia –, e quelli realmente esistiti – come Gian Pietro Carafa e il cardinal nepote, fino ad arrivare a Michelangelo Buonarroti, probabilmente uno degli incontri più emozionanti che ci attendono fra queste pagine. Il grande artista viene qui ritratto, nel rispetto delle fonti documentali, nel periodo della sua vecchiaia e gioca un ruolo fondamentale nella soluzione del mistero, giacché, insieme all’alchimista ebreo Ariel Colorni – già conosciuto ne Il collezionista di quadri perduti – sarà uno dei più preziosi alleati su cui Raphael potrà contare per dirimere la matassa.
I libri, come si può facilmente intuire a partire dal titolo, sono protagonisti di questa storia insieme agli uomini. Scrigni portatori di conoscenza, ma spesso anche di verità scomode, segnano, con la loro messa all’Indice, una tappa importante nel percorso in discesa di Paolo IV e marchiano a fuoco il cammino di Raphel Dardo. A parte l’enigmatico Codice, oggetto di ricerca, diversi sono i testi proibiti, realmente esistenti, cui l’autore fa riferimento e intorno ai quali intreccia i fili della sua immaginazione.
Arte, esoterismo, antiche leggende e giochi di potere danno corpo a un plot scandito dalla suspense.
Cosa mai potrà contenere un libro di tanto pericoloso? Quale segreto potrà mai essere tanto scomodo da richiedere un alto tributo di sangue pur di non essere svelato?
L’interrogativo è pressante e ci accompagna dalla prima all’ultima pagina, svariati indizi ci suggeriscono alcune risposte ma la comprensione ultima è riservata a un finale che spiazza nella sua semplicità: le informazioni da insabbiare, anche quando si ammantano di un’aura mistica, sono sempre quelle che minano il potere e nei giochi di potere la sopravvivenza o meno di un libro può fare la differenza, giacché “niente è più precario della parola scritta e niente e più prezioso”.  


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