Buongiorno cari follower,
cominciamo la settimana con un nuovo review party dedicato a un appassionante giallo italiano. Questa volta il mistero ci attende a Sperlinga, una pesino siciliano incastonato nella roccia, laddove una famiglia da brividi è riunita per ricevere una ricca eredità.
Nel banner in alto potete leggere l'elenco dei blog partecipanti, vi invito a visitarli per leggere anche altri pareri su questo libro.
Titolo: Una famiglia diabolica
Autore: Salvo Toscano
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo eBook: 2,99
Prezzo Cartaceo: 6,90
Descrizione:
L’avvocato Roberto Corsaro è in
viaggio verso Sperlinga, borgo di montagna nel cuore della Sicilia, per
accompagnare Greta, la sorella di una collega, a riscuotere una parte
dell’eredità della zia Fifì. Giunti a destinazione le pratiche per la
riscossione procedono senza intoppi, ma durante la notte, nell’albergo che
ospita tutti i componenti della famiglia, uno di loro viene brutalmente
assassinato. Fabrizio Corsaro, giornalista di cronaca e fratello di Roberto,
viene inviato nel paesino per scrivere un articolo sul delitto.
Dopo Insoliti sospetti, i
fratelli Corsaro tornano protagonisti di un’incredibile indagine in cui si
imbatteranno negli inquietanti segreti di una famiglia dilaniata da veleni e
antiche ferite.
La recensione di Miriam:
Sicuramente conoscerete il detto “parenti serpenti”, un
detto che si dimostra spesso veritiero e che si adatta alla perfezione ai cari
di zia Fifì. Tutti presi dai loro affari, dalle loro vite, non si sono mai
curati di lei; ormai novantenne, la donna è morta sola, ma alla lettura del testamento
non manca nessuno. Fratelli e nipoti al gran completo accorrono a Sperlinga,
sperduto paesino siciliano, ognuno determinato a reclamare quello che gli
spetta.
Fra loro c’è anche un “intruso”: l’avvocato Roberto Corsaro.
Quest’ultimo, in realtà, rappresenta l’amica e collega Valeria Mancuso, nipote
della defunta Fifì, impossibilitata a presenziare perché malata di cancro.
Fin qui nulla di strano, escludendo il cinismo, l’avidità, i
tipici battibecchi che animano sovente le famiglie quando nell’aria aleggia un
profumo di eredità. La situazione si complica e assume una brutta piega quando
zia Rosetta, una degli eredi, viene trovata morta nella sua stanza d’albergo.
Qualcuno nel cuore della notte le ha fracassato il cranio, presumibilmente con
un cassetto. Chi mai sarà stato e perché?
A ben guardare ognuno dei familiari avrebbe potuto avere un
movente per ucciderla.
L’avvocato Corsaro, unico presente al di sopra di ogni
sospetto, anche perché munito di un alibi di ferro, si ritrova suo malgrado
intrappolato a Sperlinga con la famiglia
diabolica, perché l’amica Valeria gli chiede di restare e di proteggere la
sorella Greta fino a che non sarà fatta luce sulla vicenda, e di certo lui non
può dirle di no.
Ma gli imprevisti non finiscono qui, un’ulteriore sorpresa è
in arrivo per Roberto. Di lì a poco, suo fratello Fabrizio, giornalista, fa la
sua comparsa sulla scena del crimine poiché è stato incaricato di scrivere un
articolo sull’omicidio di Sperlinga.
I due fratelli, che negli ultimi tempi si erano persi di
vista, si ritrovano così fianco a fianco, protagonisti di un’avventura
decisamente sopra le righe e che inevitabilmente metterà in moto le rispettive
menti. Entrambi curiosi di scoprire la verità, non potranno rinunciare a
svolgere delle piccole indagini, a elaborare ipotesi e coltivare sospetti.
La trama si inserisce in una cornice che piacevolmente
rievoca i gialli in stile Agatha Christie: abbiamo un nutrito gruppo di
potenziali assassini, confinati in uno spazio ristretto e costretti gomito a
gomito fino alla risoluzione del caso.
L’elemento di novità è rappresentato dall’insolita coppia
cui, in concreto, l’autore affidata il
compito di scoprire la verità. Benché vi sia un vicequestore ufficialmente
incaricato delle indagini saranno, infatti,
i Corsaro a fornire il contributo decisivo.
La narrazione a doppio pov alterna il racconto di Roberto a
quello di Fabrizio. A turno narrano le vicende in corso, ciascuno dalla sua
prospettiva, e nello stesso tempo si raccontano. Man mano che il giallo di
dipana, e intrighi e segreti della famiglia incriminata vengono a galla,
apprendiamo dettagli relativi alle loro vicende personali, che vanno ad
arricchire di due nuove storie quella
principale.
Fabrizio, dopo essere stato accusato per un delitto non
commesso, e scagionato proprio grazie all’intervento del fratello, è caduto in
una profonda depressione. È in terapia ed è costretto ad assumere psicofarmaci
per andare avanti. La sua relazione sentimentale con Maria, l’unica donna che
abbia mai amato davvero, è franata e anche il suo stesso lavoro è sull’orlo di
un baratro. A conti fatti, il servizio sul delitto di Sperlinga rappresenta la
sua ultima possibilità per tornare in pista.
Roberto, dal proprio canto, attraversa un periodo di forte
crisi poiché sente di stare perdendo alcuni punti di riferimento importanti
nella sua vita: da un lato c’è l’amica Valeria, che lui considera quasi una
sorella, che sta morendo; dall’altro il
suo matrimonio, che ha sempre considerato un punto fermo, sembra giunto al
capolinea.
Fabrizio e Roberto ignorano le rispettive difficoltà che
stanno attraversando, appunto perché hanno perso i contatti da un po’.
Paradossalmente la reunion in occasione del crimine farà sì che si riapra un
dialogo fra loro, consentirà loro di riavvicinarsi, di riscoprirsi e, seppure e
inconsapevolmente, di aiutarsi.
Lo stile ironico, asciutto, a tratti sferzante, di Salvo Toscano
rende molto gradevole la lettura che al brivido di un giallo costruito con
maestria unisce il fascino di un paesino da presepe e il colore della cultura
siciliana, ai brividi suscitati da una famiglia diabolica alterna il calore di
un affetto rinnovato fra due fratelli che si ritrovano.
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