Titolo: Da Zero a Infinito
Autore: Fabio Lastrucci
Editore: CS Libri
Pagine: 172
Prezzo: 2,99 formato ebook
Descrizione:
Dalla prefazione di Massimo Citi:
«Uno dei principali segni distintivi della narrativa di Fabio Lastrucci è la fine, una fine con la “f” minuscola, un giudizio universale che non ha nulla della tradizione cristiana né di altre religioni, ma che ha una risonanza saldamente laica, una cesura che viene a interrompere una successione di vite banali, terrene, spesso volgari, curve su una realtà asfittica e prive di qualsiasi impulso che possa salvarle dalla successione dei vuoti gesti quotidiani.
Non una fine definitiva, ma un evento temporaneo, un'interruzione in qualche modo prevista, uno iato nella quotidianità che lascerà posto ad Altri e che rovescerà le carte mostrando il tessuto profondo del mondo.
Andando nell'ordine della memoria questi Altri, i soli viventi della scena, potranno assumere panni estremamente diversi, segnati da un leggero ma incontenibile humour nero: uno scarafaggio incline a considerazioni sfiduciate, un cane di cartone, un licantropo di nobili natali, una galleria di vecchi cartoons in bianco e nero, un fantasma borghese, un minotauro condannato a ripercorrere gli stessi sotterranei metropolitani, un drop-out in una Ferrara dechirichiana, alieni che hanno dimenticato la loro missione, transessuali con una passione molto particolare, satanisti ingenui e ignoranti. Tutte creature ugualmente incerte, perplesse, obbligate a misurarsi con la propria natura – ferina o metodica, rabbiosa o malinconica – e sforzarsi di immaginare un mondo privo di un'umanità chiassosa e impudica.»
«Uno dei principali segni distintivi della narrativa di Fabio Lastrucci è la fine, una fine con la “f” minuscola, un giudizio universale che non ha nulla della tradizione cristiana né di altre religioni, ma che ha una risonanza saldamente laica, una cesura che viene a interrompere una successione di vite banali, terrene, spesso volgari, curve su una realtà asfittica e prive di qualsiasi impulso che possa salvarle dalla successione dei vuoti gesti quotidiani.
Non una fine definitiva, ma un evento temporaneo, un'interruzione in qualche modo prevista, uno iato nella quotidianità che lascerà posto ad Altri e che rovescerà le carte mostrando il tessuto profondo del mondo.
Andando nell'ordine della memoria questi Altri, i soli viventi della scena, potranno assumere panni estremamente diversi, segnati da un leggero ma incontenibile humour nero: uno scarafaggio incline a considerazioni sfiduciate, un cane di cartone, un licantropo di nobili natali, una galleria di vecchi cartoons in bianco e nero, un fantasma borghese, un minotauro condannato a ripercorrere gli stessi sotterranei metropolitani, un drop-out in una Ferrara dechirichiana, alieni che hanno dimenticato la loro missione, transessuali con una passione molto particolare, satanisti ingenui e ignoranti. Tutte creature ugualmente incerte, perplesse, obbligate a misurarsi con la propria natura – ferina o metodica, rabbiosa o malinconica – e sforzarsi di immaginare un mondo privo di un'umanità chiassosa e impudica.»
L'autore:
Fabio Lastrucci nasce a Napoli nel 1962. Scultore e illustratore, ha lavorato per le principali reti televisive nazionali, il teatro lirico e di prosa con i laboratori Golem Studio e Metaluna, mentre attualmente porta avanti il progetto artistico “Nuages – morbidi approdi” col fratello Paolo. Nel 1987 disegna l’albo a fumetti La guerra di Martìn, su testi del drammaturgo Francesco Silvestri. Come autore di testi ha messo in scena lo spettacolo teatrale “Racconti salati” (con Fioravante Rea e Fulvio Fiori), inoltre ha pubblicato racconti in riviste e antologie edite da Stregatto Editore, Malatempora, Il Foglio Letterario, Ghost, Xenia, CS_libri, Perrone, Montag, DelosBooks, Ciesse e Dunwich. Collabora con interviste e articoli sul fumetto con le riviste “Delos Science Fiction” e “Fralerighe fantastico”.
Con le Edizioni Scudo nel 2012 propone il saggio “I territori del fantastico”, una raccolta di interviste semiserie con autori italiani e stranieri. Nel 2014 pubblicherà l’e-book “Max Satisfaction” con le edizioni La mela avvelenata e con Dunwich edizioni il suo primo romanzo ambientato nella Hollywood degli anni ’30.
La recensione di Sara:
Potrei dire
che sto per parlarvi di un libro fantascientifico, o forse potrei definirlo
surreale, a tratti anche comico, ma sarebbe tutto molto riduttivo.
Da zero a
infinito non è semplicemente una raccolta di racconti di genere, è qualcosa che
va oltre una mera classificazione, oltre il definibile.
Se state
cercando un libro che parli della quotidianità, dell’essenza delle cose in
termini decisamente anticonvenzionali, questo è quello che fa per voi!
Fabio
Lastrucci ci racconta una realtà comune con quel tocco di fantastico e onirico
che confonde il lettore al punto di fargli domandare: “E se fosse davvero
così?”
L’autore ci narra di un’Italia diversa da quella che
siamo abituati a concepire ma che, per quanto surreale possa apparire, in fondo
non lo è. Ci narra di un passato e di un futuro sulla linea di confine tra
lucidità e follia.
Immaginate
una Napoli sull’orlo di un’invasione aliena, “Loro” sono vicini, forse sono già
tra di noi e non lo sappiamo. O forse non vogliamo accorgercene? Siamo in grado di
riconoscerli o ci lasceremo cogliere dal panico più sfrenato?
E immaginate
se nelle cantine del vostro condominio si nascondesse un Minotauro con cui, anni
or sono, è stato firmato un tacito accordo. Questo è solo l’inizio di uno dei
racconti più geniali dell’antologia, sto parlando de “La meccanica
dell’Ambaradan”, una storia tanto grottesca quanto sorprendentemente verosimile.
Chissà se dopo averla letta prenderete ancora l’ascensore con leggerezza…
Ma Da zero a
Infinito non è solo fantascienza, è anche una critica al sistema a cui siamo
ormai abituati, alla tecnologia che avanza e mette a tacere i sentimenti.
Un esempio
calzante può essere Deadbook, una parodia necromantica dei socialnetwork che
abitualmente utilizziamo, una sorta di Facebook che mette in contatto i vivi
con l’adilà. O ancora Max satisfaction che ci catapulta in una realtà
futuristica in cui la pornografia la fa padrona, alternando una realtà
sintetica a un mondo androide.
Non è tutto
però, questa raccolta è anche poetica, a tratti commovente, un’analisi
sociologica anticonvenzionale che si alterna a una riflessione più profonda
sulla psicologia umana, sui sentimenti più profondi e taciuti.
Non posso
fare a meno di pensare a Olindo, protagonista del secondo racconto
dell’antologia, a mio avviso il migliore nella sua semplicità.
Olindo è un
outsider, un pazzo, la gente lo scansa. Olindo lo sa e pure lui la gente la
scansa, certe situazioni non gli piacciono, allora si crea una realtà
alternativa, un “trucchetto” che gli permette di scappare, che lo fa sentire
tremendamente cattivo ma che è il suo unico sollievo.
Fa
riflettere Olindo perché viene da chiedersi chi sia davvero il pazzo, chi sia
ad avere realmente ragione.
Le trame non
sono gli unici tratti positivi di questo libro, la vera carta vincente è,
secondo me, la capacità narrativa di Fabio Lastrucci, la compostezza e la
profondità della scrittura. L’autore riesce a raccontare in maniera poetica
anche le scene più truci e violente, riesce a coinvolgere, a incollare il
lettore alla pagina.
Quindici
racconti da leggere tutti d’un fiato e che difficilmente si dimenticano, poche
pagine che restano impresse e aprono orizzonti di riflessione ben più ampi di
quello che si possa immaginare.
Se siete
curiosi di leggere di alieni, licantropi, catastrofi, mostri negli scantinati e
mostri interiori, questo è il libro giusto. Soprattutto se saprete guardare
oltre la forma esteriore e ricercare il significato più profondo.
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