Titolo: Il Settimino
Autore: Fabrizio Borgio
Editore: Acheron Books
Prezzo: 8,35
Descrizione:
"Nel folklore piemontese, un bambino nato prematuro al settimo mese viene chiamato setmìn, Settimino. Secondo tradizione, è dotato di oscuri e terribili poteri sovrannaturali. Davide Bo è un Settimino; e questa è la sua storia.
I misteri di Stato. Le stragi. Gli anni di piombo. La strategia della tensione. I terroristi. La massoneria. I servizi deviati. E' l'Italia; e questa è la sua storia.
E quando la storia del più potente ESP al mondo si sovrappone alla storia di una nazione dalle mezze verità, dove dominano mafie, logge, rigurgiti totalitaristi e poteri occulti di ogni genere, il finale non può che essere catastrofico.
Ecco la nuova avventura di Stefano Drago, agente speciale del Dipartimento Indagini Paranormali; Fabrizio Borgio, raffinato giallista, per la prima volta nella narrativa di genere italiana mescola l'elemento supernatural con una trama poliziesca ad altissima tensione che ripercorre e si ricongiunge con altre mille Trame segrete... quelle del nostro Paese.
La recensione di Miriam:
Se vi interessate di programmi segreti e teorie del complotto,
molto probabilmente avrete già sentito parlare del progetto MK- Ultra, sviluppato
dalla CIA e sperimentato illegalmente in America negli anni cinquanta e
sessanta. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un progetto che mirava a controllare la psiche umana allo scopo, per
esempio, di creare assassini inconsapevoli, condizionare avversari politici,
influenzare le masse. Trattandosi di un progetto top secret, chiaramente le
informazioni in merito non sono tutte attendibili, come sempre accade in questi
casi, il confine fra dati storici ed elaborazioni di fantasia è molto labile.
Quel che è certo è che l’associazione con la società distopica orwelliana è
quasi immediata, l’idea sicuramente agghiacciante, giacché il pensiero di
essere manipolati e indotti a porre in atto determinati comportamenti senza
esserne consapevoli e contro la propria volontà non può che suscitare paura.
Fabrizio Borgio trae
ispirazione proprio da questo progetto e ipotizza l’esistenza di una versione
italiana, denominata Caino, per
elaborare il suo romanzo, una sorta di crossover fra spionaggio, horror e
fantascienza dalla fortissima impronta politica.
La storia recente della
nostra nazione si fonde con la fiction ed elementi paranormali dando vita a un
plot di fantasia che ci induce però a riflettere su alcuni fatti assolutamente
reali.
Nell’Italia parallela immaginata dall’autore, il
governo in combutta con i servizi segreti sta appunto portando avanti il
progetto Caino per sovvertire
l’ordine democratico, allo scopo ha deciso di servirsi dei settimini, ovvero persone che, nascendo
premature, hanno sviluppato dei poteri paranormali molto forti. I settimini, se
sottoposti a stress emotivo, sono in grado di produrre fenomeni di telecinesi,
piromania e simili, trasformandosi all’occorrenza in delle vere e proprie armi
letali umane.
La trama si sviluppa intorno
a due casi di omicidio affidati al D.I.P. (Dipartimento Indagini Paranormali).
All’apparenza si tratta di due casi molto diversi fra loro e privi di qualsiasi
punto in comune. Il primo riguarda una strage famigliare: un uomo
improvvisamente impazzito ha sterminato l’intera famiglia, escluso un figlio
rimasto illeso (sarà un caso che si tratti di un settimino?), per poi morire a
sua volta in una maniera inspiegabile. La versione ufficiale parla di suicidio,
ma di fatto non si tratta di questo.
Il secondo caso riguarda
l’omicidio dell’onorevole Rocca, un politico dalle idee innovative, un
personaggio scomodo per molti. A un primo impatto non sembra esserci nulla di
paranormale nella sua morte, ma le ultime foto scattate all’uomo, pochi minuti
prima del suo decesso, mostrano una presenza inspiegabile.
Ecco allora che le due
indagini, entrambe affidate all’agente speciale Stefano Drago, si intrecciano
in maniera inattesa fino a includere nel loro misterioso intrico Stefano Bo, un
settimino ritenuto molto potente a cui i Servizi segreto stanno dando la
caccia…
Seguendo le tracce di un
giallo complesso e ben congegnato vedremo profilarsi una storia dai risvolti
davvero inquietanti. Man mano che il progetto Caino assumerà contorni sempre più chiari ai nostri occhi, vedremo
riemergere dal passato una serie di casi rimasti impressi a fuoco nella nostra
memoria, come l’assassinio di Aldo Moro, la strage di Bologna e di Piazza
Fontana… ferite aperte nella nostra storia che l’autore inserisce in un disegno
di matrice complottistica, fantasioso ma
non troppo. A parte i richiami espliciti al caso reale, in qualche modo, le figure di Rocca e Moro, a tratti, sembrano sovrapporsi rivelando delle analogie
che indubbiamente danno da pensare.
Il ritmo narrativo è serrato
e corre sul filo della suspense, anche se di tanto in tanto si arresta per dare
spazio a delle riflessioni o spiegazioni di natura politica, interessanti ma
non sempre scorrevoli, almeno per chi come me non è in grandissima sintonia con
la materia.
Un romanzo diverso dal solito
e che va oltre i confini di genere suscitando riflessioni inquietanti
quanto necessarie sullo scenario
politico italiano – su quello di ieri ma non meno su quello di oggi – nonché sul valore e sul
significato più profondo della democrazia.
Fabrizio Borgio è uno di quei (rari ) autori che sta riuscendo a dimostrare come anche nel nostro paese si possa scrivere un' ottima narrativa horror, leggibile sia in patria che all'estero.
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