Titolo: Cospirazione Caravaggio
Autore: Alex Connor
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova Narrativa Newton
Pagine: 336
Prezzo: 9,90
Data di pubblicazione: 28 aprle 2016
Descrizione:
1608. Michelangelo Merisi da Caravaggio, il più grande artista del suo tempo, viene espulso dall’Ordine dei Cavalieri di Malta per un crimine misterioso. La sua colpa deve restare un segreto gelosamente custodito.
2014. In una galleria d’arte di Londra vengono ritrovati i cadaveri dei proprietari, i gemelli Weir. La scena è raccapricciante: i corpi, nudi e legati insieme da una corda, presentano segni di tortura e oscene mutilazioni. Chi può aver commesso un crimine tanto brutale? E perché? La polizia brancola nel buio, ma l’investigatore privato Gil Eckhart, esperto d’arte, potrebbe avere una pista: il delitto Weir ricorda un altro raccapricciante duplice omicidio avvenuto a Berlino anni prima e un filo rosso pare collegare le vittime, galleristi di successo, con due capolavori del maestro Caravaggio scomparsi in circostanze misteriose. Costretto a confrontarsi con un passato che pensava di essersi lasciato alle spalle per sempre, Gil seguirà gli indizi lungo un percorso che porta dalle prestigiose gallerie di New York fino alle buie catacombe di Palermo e scoprirà che nel mondo dell’arte il bene e il male sono dipinti con lo stesso pennello intinto nel sangue.
La recensione di Miriam:
La Natività con i santi Lorenzo e Francesco D’Assisi, il Ritratto di Fillide Melandroni: sono due
capolavori perduti di Caravaggio, il primo rubato a Palermo dalla Mafia nel
1969, e mai ritrovato, il secondo andato distrutto nell’incendio della Flakturm
Friedrichshain di Berlino durante la seconda guerra mondiale.
Fin qui è storia; ma cosa
potrebbe accadere se d’improvviso si scoprisse che le due opere non sono andate
perdute per sempre, bensì sono nascoste da qualche parte in attesa di essere
recuperate?
È
intorno a questa ipotesi che Alex Connor imbastisce la sua trama, un thriller
estremamente affascinante che viaggia al confine fra l’avidità dell’animo umano
e il fascino della storia dell’arte, facendo rivivere fra le sue pagine un
grande artista dall’animo tormentato e la biografia oscurata da tinte fosche e
misteri.
Tutto comincia, o meglio
ricomincia, a Londra con un duplice omicidio tale da far accapponare la pelle.
Due fratelli, entrambi galleristi, Benjamin e Sebastian Weir, vengono ritrovati
barbaramente assassinati: i loro corpi nudi legati, otto chiodi conficcati nei
genitali, colla di coniglio in bocca, gli scalpi rimossi e scambiati, quasi che
il killer volesse farsi beffe delle sue vittime.
Un modus operandi truce e
stravagante, allo stesso tempo, ma non completamente originale. Quando Jacob
Levens –
collega delle vittime, nonché colui che ne ha scoperto i cadaveri –, chiama l’amico Gil
Heckart chiedendo il suo aiuto, il nastro del tempo sembra riavvolgersi con
violenza. Gil, infatti, ha visto una scena del crimine molto simile ben sette
anni prima a Berlino: due galleristi suoi amici, i coniugi Huber, uccisi nello
stesso modo. Una ferita ancora aperta per l’ex investigatore che con quel caso
rimasto irrisolto ha concluso ufficialmente la sua carriera.
Mentre i fantasmi del passato
si risvegliano, costringendo Heckart a tornare in azione, uno sconosciuto, tale
Luca Meriss, pubblica un post sul suo blog attirando l’attenzione degli
appassionati d’arte di tutto il mondo. L’uomo dichiara di essere un diretto
discendente di Caravaggio e di sapere dove si trovano le due opere dell’artista
che tutti credono erroneamente perdute. Un mitomane o la chiave per riportare
alla luce un autentico tesoro?
Di certo non può essere una
coincidenza il fatto che questa rivelazione sia giunta in concomitanza con
l’omicidio, tanto più perché di lì a poco il killer tornerà a colpire e
apparirà chiaro che i suoi bersagli sono tutti galleristi, collegati fra loro e
interessati a mettere le mani sui due quadri leggendari. Un sospetto che
troverà conferma quando lo stesso Luca Merris comincerà e ricevere minacce e
diventerà l’oggetto di una vera e
propria caccia all’uomo.
Questi sono solo alcuni degli
elementi chiave da cui prende il via un plot complesso, ricchissimo di
avvenimenti, collegamenti e rimandi, destinati tutti a confluire in un
meccanismo narrativo dagli ingranaggi perfetti.
Su uno sfondo vastissimo, che
da Londra ci trascina a Berlino e poi a New York, passando per Palermo, lungo
una pista che si snoda fra gallerie d’arte e luoghi pregni di storia come
l’inquietante cripta dei Cappuccini, l’autrice orchestra un giallo degno dei
grandi maestri del genere. Dissemina indizi per aiutarci a risolvere l’enigma e nel contempo ci
trascina in una girandola di sospetti e macchinazioni tali da depistarci
ripetutamente. Impossibile fino alla fine indovinare chi sia il colpevole, così
come impossibile è non rimanere a bocca aperta quando il mistero viene svelato,
scaraventandoci d’improvviso in una direzione contraria a quella verso cui tutto
sembrava spingerci.
Il fascino di questo romanzo,
tuttavia, non si esaurisce nella sola parte prettamente poliziesca. Alex Connor
padroneggia con maestria l’argomento di cui tratta, rivela una profonda conoscenza
del mondo dell’arte, della sua storia ma anche degli aspetti oscuri che ne
caratterizzano l’attualità. Le vicende che si snodano nel
corso della storia mettono il luce l’avidità
di alcuni commercianti di opere artistiche, la brama di possesso, i complotti
legati ai traffici leciti o illeciti, facendoci penetrare nelle pieghe più
nascoste di un ambiente ricco di fascino ma non meno di sordidi segreti.
Contemporaneamente, come
accennavo all’inizio, fa rivivere Michelangelo Merisi, l’uomo oltre che l’artista.
Nel testo si inseriscono, infatti, alcuni brevi capitoli che ci trasportano nel
’600. Sono pagine narrate proprio dal punto di vista di Caravaggio, che
ricostruiscono e ci suggeriscono una possibile chiave di lettura dell’ultimo
periodo della sua vita, quello che lo vede accusato di omicidio e che gli costa
l’espulsione dall’ordine dei Cavalieri di Malta costringendolo alla fuga fino
alla morte, anch’essa ammantata di mistero.
Uno straordinario viaggio
spazio-temporale in grado di tenerci con il fiato sospeso e, nello stesso
tempo, di farci ritrovare, seppure idealmente, due straordinarie tele andate
perse ma mai dimenticate.
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